Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Padri allo specchio: Storie di ieri e di oggi
Padri allo specchio: Storie di ieri e di oggi
Padri allo specchio: Storie di ieri e di oggi
E-book167 pagine1 ora

Padri allo specchio: Storie di ieri e di oggi

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

L’antologia è frutto di un concorso  di poesia e prosa  promosso da Cultura al Femminile e Gli scrittori della Porta accanto, con la collaborazione di AIL Sassari, giunto al quinto anno e dedicato a Pierpaolo Fadda, giornalista e poeta prematuramente scomparso per leucemia.
Tutto il ricavato della vendita di questa antologia, come per i precedenti progetti sarà devoluto a Casa AIL di Sassari, che ospita pazienti e parenti dei pazienti malati di leucemia.
«Sembra che i rapporti con i padri non vadano mai in linea retta. Ci si deve confrontare, cercare, trovare occupato e cercare ancora, e poi scontrarsi senza incontrarsi, configgere, e spesso lasciarsi in pegno solo per essere protetti. La parola “amore” è tra le più usate, ma poco dopo il termine “protezione” scala la classifica con tutta la potenza. Protezione... Fa pensare: padre, protezione, la stessa iniziale, ma la prima va verso la dolcezza, la seconda sembra vada verso la sicurezza di una cassaforte. In molti racconti arriva la malinconia a fare da collegamento tra forziere e abbraccio. 
Nelle situazioni difficili, quando i raggi del sole si fanno più inclinati e i pensieri vanno verso sera, arrivano i padri.»
Pier Bruno Cosso
LinguaItaliano
EditorePubMe
Data di uscita24 lug 2023
ISBN9791254583692
Padri allo specchio: Storie di ieri e di oggi

Leggi altro di Antologia Autori Vari

Correlato a Padri allo specchio

Titoli di questa serie (43)

Visualizza altri

Ebook correlati

Relazioni per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Padri allo specchio

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Padri allo specchio - Antologia Autori vari

    page1image30482352

    COLLANA GLI SCRITTORI DELLA PORTA ACCANTO

    AUTORI VARI

    A cura di Emma Fenu e Pier Bruno Cosso

    Padri allo specchio

    STORIE DI IERI E DI OGGI

    Pubblicato da Pubme © – Collana Gli scrittori della porta accanto

    Prima edizione 2023

    ISBN: 9791254583692

    Copyright © 2023 Gli scrittori della porta accanto

    Responsabile editoriale: Emma Fenu e Pier Bruno Cosso

    Art director: Stefania Bergo

    Immagine di copertina: Unsplash | Marco Chilese

    Per essere informati sulle novità della collana Gli Scrittori della Porta Accanto visitate il sito: www.gliscrittoridellaportaaccanto.com

    Questa è un’opera di fantasia.

    Ogni riferimento a fatti, luoghi o persone è puramente casuale.

    È vietata la riproduzione completa o parziale dell’opera ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile (Legge 633/1941).

    INTRODUZIONE

    di Emma Fenu

    presidente e fondatrice di Cultura al Femminile

    Padri allo Specchio. Storie di ieri e di oggi è l’ultima antologia esito dell’annuale concorso indetto da Cultura al Femminile, associazione culturale, sito web, gruppo Facebook e profilo Instagram.

    Nata dieci anni orsono su una piattaforma social, è cresciuta con me, con noi della redazione, con voi che avete mostrato interesse e condiviso il nostro entusiasmo.

    Giunti alla quinta edizione del concorso letterario per racconti e poesie dedicato a Pierpaolo Fadda, giornalista e poeta precocemente scomparso a causa della leucemia, accogliamo di nuovo il suo invito a fare della cultura un mezzo di sensibilizzazione per i diritti umani e di realizzazione di progetti concreti che coniugano scrittura, musica e arte con la consapevolezza di poter cambiare il mondo solo con la determinazione e la fiducia nel potere della parola.

    In collaborazione con Gli Scrittori della Porta Accanto, casa editrice di ogni antologia del progetto, e con Casa Ail Sassari, destinataria dei proventi della vendita del libro e nostra sostenitrice, ci impegniamo perché i libri diano voce a molti, a tutti coloro che vogliono condividere una storia e a tutti coloro che di storie si nutrono come lettori o come beneficiari della raccolta fondi.

    Cultura al Femminile è una realtà viva, composita, inclusiva, in evoluzione e crescita costante.

    Il Festival itinerante della letteratura e delle arti, Madre Isola, all’interno del quale si inserisce lo spettacolo di musica e parole intitolato Inno alla Vita, che si svolgerà il 15 settembre ad Alghero, come appuntamento fisso con la bellezza e la potenza dell’arte, testimonia la voglia e la volontà di comunicare e confrontarsi in modo costruttivo per creare una rete solida su cui intrecciare nuove storie, le mie, le nostre, le vostre.

    Ringrazio di cuore i presidenti di giuria e i giurati, precisi e appassionati, i partecipanti al concorso, bravi, talentuosi e coraggiosi nel mettersi in gioco, i numerosi operatori della cultura e del volontariato che ci sostengono, gli sponsor che credono ancora e sempre nell’unione di intenti.

    Un grazie particolare a Pier Bruno Cosso che di questa antologia, per restare in tema, è stato padre accogliente, giusto e generoso.

    Vi aspettiamo per il prossimo concorso e la successiva antologia e vi auguriamo una intensa lettura di Padri allo specchio. Storie di ieri e di oggi: merita.

    PREFAZIONE

    di Pier Bruno Cosso

    E insieme ai padri arrivano le pagine di malinconia. Nelle passate edizioni di questo concorso abbiamo parlato, o meglio vi abbiamo chiesto di scrivere, di madri, di anni Ottanta, di segreti e di tanto altro ancora, ma quando arriviamo a parlare di padri entriamo in un panorama crepuscolare.

    Sembra che i rapporti con i padri non vadano mai in linea retta. Ci si deve confrontare, cercare, trovare occupato e cercare ancora, e poi scontrarsi senza incontrarsi, configgere, e spesso lasciarsi in pegno solo per essere protetti.

    La parola amore è tra le più usate in questa antologia, che compare in quasi tutte le pagine, ma poco dopo il termine protezione scala la classifica con tutta la potenza. Protezione... Fa pensare: padre, protezione, la stessa iniziale, ma la prima va verso la dolcezza, la seconda sembra che vada verso la sicurezza di una cassaforte. Allora noi padri dovremmo davvero fare ancora tanta strada per mostrare, tra le due braccia forti, proprio lì, nel centro, un cuore rosso e tenero.

    In molti racconti arriva la malinconia, appunto, a fare da collegamento tra forziere e abbraccio. Nelle situazioni difficili, quando i raggi del sole si fanno più inclinati e i pensieri vanno verso sera, arrivano i padri.

    Dov’è il sole di mezzogiorno con quel mare che ti abbraccia, che ti culla e ti consola, e ti dondola perché tu possa riposare? Dov’è la complicità delle cose trasmesse senza usare le parole?

    A essere sincero mi fa un po’ male pensare a quanta strada abbiamo ancora da fare. Noi padri abbiamo la meravigliosa occasione di imparare qualcosa da loro. Loro sono lì, notiamole. Osserviamole con quell’osservare che fa star bene. Sono lì madri, compagne, figlie e figli.

    Guardo le mie figlie, e se riconosco un gesto mio mi commuovo. Guardo le mie figlie, e se riconosco un gesto che non è mio cerco di impararlo, perché si meritano un padre migliore.

    In questi racconti non si respira l’aria rarefatta di contatti mancati, si viaggia in quell’orizzonte di voglia di tenerezza, voglia raramente espressa con un senso di insoddisfazione. È più un sentimento di protezione, come restare attaccati alla fune di sicurezza quando si scala una montagna in cordata, ma è pur sempre un sentimento.

    Attraverso quella fune passa tantissimo amore, ce lo raccontano meravigliosamente queste storie brevi. Sì, amore anche se a volte può avere il volto della sofferenza o della rabbia.

    Leggete questi racconti dove non si grida allarme, l’allarme se c’è si tace, ma si esprime benissimo quel desiderio di abbracciarsi. Di toccarsi l’anima a vicenda con le mani. Come quegli abbracci che ci accarezza la schiena come se si scavasse nella sabbia a trovare un tesoro.

    Sentitele le voci tremolanti o arrabbiate, ma spesso anche ammirate e incantate. Sentile perché è l’amore che esprimono i figli di queste pagine. Loro ci sono, col naso all’in su che si arrampicano su quella corda di sicurezza per arrivare ai padri. Loro ci sono, indiscutibilmente lì. E noi stiamo imparando ad andargli incontro, stiamo imparando dalle madri solide, eppure innamorate del mondo, stiamo imparando dai figli che ogni giorno ci regalano quell’incanto così speciale.

    FUORI CONCORSO

    Figlia di Poseidone

    Emma Fenu

    Mio padre era il Dio del mare: padrone delle acque e signore del Gigante Addormentato, con la pelle di caffè tostato e dalla consistenza liscia e scivolosa di delfino.

    Mi teneva stretta a sé e camminava, incedendo sicuro, fino a quando il livello dell’acqua ne raggiungeva il mento. Allora io mi stringevo, come un polpo, al suo collo e lui rideva con i denti bianchissimi di perla, sopportando il bruciore dei solchi rossi e, forse, se non divino, almeno un eroe si sarà sentito.

    Pensava che avessi paura per me.

    No, Padre mio, avevo paura per te: se avessi ingoiato un solo sorso d’acqua e scosso il petto lucido nell’impeto della tosse, una lama mi avrebbe trafitto il cuore.

    L’estate successiva avevo tre anni e, in quegli anni Ottanta, non ero più considerata una bimbetta; ci tempravate presto.  Mi gettasti in mare perché imparassi a nuotare e, mentre distendevo le gambe da sirena, mi tenevi le mani. Ripetemmo il rito anche nelle stagioni successive, quando ormai non rischiavo nulla, perché mi piaceva, ci piaceva, far scomparire le mie dita violacee nel tuo pugno brunito.

    Il nostro amore è costruito così: nell’eccesso di protezione per l’altro, perché non ci è sostenibile il dolore reciproco.

    Sono diventata ragazza e ho condiviso con gli amici i pomeriggi e le serate in spiaggia. Ho visto molti coetanei uscire dall’acqua, alcuni ricordavano Apollo o Hermes o Marte. Mi innamorai senza difficoltà: la tua dedizione mi ha resa sicura, forte, indomita, passionale. Mi ha reso diversa da te, perché mi amavi troppo per non lasciarmi essere me stessa, per non regalarmi la vita e alla vita. In tutti i mari, mi sentivo una figlia prediletta, una creatura divina in cui tu ti eri compiaciuto.

    E da ragazza ho continuato, talvolta, a raggiungere il mare con te.

    Ormai volevi nuotare da solo e io, in piedi sulla riva, ti urlavo «Non ti allontanare troppo!», e tu, Padre Figlio mio, ridevi come anni prima e io seguivo il tuo corpo dileguarsi fino a diventare una macchia di penna. E poi emergevi dalle acque, ancora color caffè tostato, ancora vigoroso, ricoperto di gocce che sembravano asciugarsi prima di formare rivoli, con le ciglia lunghe e gli occhi dallo sguardo miope. Potevi vedere solo mare, rocce e sabbia: cosa altro importa a un dio delle acque?

    Con tua sorella, entrambe in sollievo nel vederti, come se vivessimo ogni volta l’Iliade e l’Odissea concentrate nel lasso dei tuoi tuffi, ridevamo di quanto assomigliassi a tua madre, a Nonna, con i capelli bagnati, tirati all’indietro, ed è così che ti esprimevamo amore assoluto: c’è anche la Grande Madre in te, il ventre di ogni nostra cellula, l’abbraccio per ogni rinascita. Finché ci sei tu, non saremo mai orfani degli Avi, perché ne sei il frutto più bello.

    Oggi sono una signora e tu un anziano; siamo un’adulta e un vecchio, anche se quest’ultima parola ci fa paura. Ma essere vecchio è divino, mentre essere anziano è solo umano: abbiamo

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1