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Tempesta d'Amore: Wet & Wild Series, #1
Tempesta d'Amore: Wet & Wild Series, #1
Tempesta d'Amore: Wet & Wild Series, #1
E-book206 pagine2 ore

Tempesta d'Amore: Wet & Wild Series, #1

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Info su questo ebook

L’autrice best-seller USA Today Lexy Timms ci fa immergere in una storia di tradimenti e inganni, in cui i protagonisti rischiano tutto in nome dell’amore.

Alla fine, rimpiangiamo solamente le occasioni che non abbiamo colto.

Il giorno del suo matrimonio, Kallie scopre il fidanzato che se la spassa con la moglie del testimone. Dopo essere stata abbandonata all’altare, riesce a riprendersi. Umiliata e furiosa, decide di partire per la sua luna di miele… da sola. È già tutto pagato, quindi perché no? Vuole evitare relazioni con uomini ricchi per il resto della sua vita.

Il fusto che si occupa delle lezioni di surf sembra la distrazione perfetta. Una storiella senza alcun impegno.

Perché dovrebbe trascorrere la luna di miele senza fare sesso? Magari non sarà suo marito, ma di certo non indossa un anello al dito.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita18 gen 2020
ISBN9781071528709
Tempesta d'Amore: Wet & Wild Series, #1
Autore

Lexy Timms

"Love should be something that lasts forever, not is lost forever."  Visit USA TODAY BESTSELLING AUTHOR, LEXY TIMMS https://www.facebook.com/SavingForever *Please feel free to connect with me and share your comments. I love connecting with my readers.* Sign up for news and updates and freebies - I like spoiling my readers! http://eepurl.com/9i0vD website: www.lexytimms.com Dealing in Antique Jewelry and hanging out with her awesome hubby and three kids, Lexy Timms loves writing in her free time.  MANAGING THE BOSSES is a bestselling 10-part series dipping into the lives of Alex Reid and Jamie Connors. Can a secretary really fall for her billionaire boss?

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    Anteprima del libro

    Tempesta d'Amore - Lexy Timms

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    Lexy Timms Website:

    http://www.lexytimms.com

    Tempesta d’Amore

    ––––––––

    L’autrice best-seller USA Today Lexy Timms ci fa immergere in una storia di tradimenti, inganni in cui i protagonisti rischiano tutto in nome dell’amore.

    Alla fine, rimpiangiamo solamente le occasioni che non abbiamo colto.

    Il giorno del suo matrimonio, Kallie scopre il fidanzato che se la spassa con la moglie del testimone. Dopo essere stata abbandonata all’altare, riesce a riprendersi. Umiliata e furiosa, decide di partire per la sua luna di miele... da sola. È già tutto pagato, quindi perché no? Vuole evitare relazioni con uomini ricchi per il resto della sua vita.

    Il fusto che si occupa delle lezioni di surf sembra la distrazione perfetta. Una storiella senza alcun impegno.

    Perché dovrebbe trascorrere la luna di miele senza fare sesso? Magari non sarà suo marito, ma di certo non indossa alcun anello al dito.

    A volte è necessaria una seconda occasione in amore, perché la prima volta non era ancora arrivato il momento.

    Capitolo 1

    Kallie

    Kallie restò calma al centro della tempesta, mentre sua madre litigava vicino all’altare con la donna che avrebbe dovuto diventare sua suocera se il matrimonio non si fosse rivelato un vero fiasco. Suo padre e suo fratello stavano urlando, anche se non si disturbò a controllare con chi ce l’avessero. Una delle damigelle era impegnata a mandare giù cocktail, e non poteva di certo biasimarla.

    Abbassò lo sguardo sulle sue mani, sorpresa di trovare dei segni sui palmi, dove aveva affondato le sue unghie impeccabili. Non si era resa conto di aver stretto i pugni con tanta forza da far diventare le nocche bianche.

    Com’era possibile che fossero arrivati a quel punto? Com’era possibile che si trovasse di fronte ai resti di quella che pensava sarebbe diventata la sua vita? Kallie osservò il suo abito bianco e lo sfiorò con le mani doloranti. Le perline che componevano un ricamo particolare. I lustrini. Il corpetto senza spalline creato per farle sbavare addosso dal suo fidanzato durante il ricevimento.

    Il suo ex fidanzato.

    «Mio figlio è fortunato a essersi sbarazzato di lei!»

    Kallie si voltò, sentendosi ancora intrappolata in una sorta di sogno. Tutto si mosse a rallentatore attorno a lei. Osservò le scarpe che indossava, quelle che le damigelle avevano scelto per lei. Non erano di certo il suo genere, ma era bastato un po’ di alcol la notte del suo addio al nubilato per farle cambiare idea.

    Tutto per accontentare lui.

    Si trattava sempre di lui.

    Magda non aveva urlato, ma la sua voce riecheggiò per la chiesa. La sua quasi suocera troneggiava sulla figura esile di sua madre. Quella scena le diede la nausea, perché le ricordò tutte quelle volte in cui James si era comportato allo stesso modo con lei.

    «Era interessata solamente ai soldi di mio figlio.»

    «Era tuo figlio quello che stava scopando un’altra!» esclamò sua madre.

    Era furiosa, e di solito non era il tipo che imprecava o alzava la voce. Tuttavia, vederla così indignata spinse Kallie a rispettarla ancora di più. Era il suo angelo custode che non si stava facendo scrupoli a difenderla nel bel mezzo di una cattedrale.

    «Tuo figlio ha infranto le sue promesse nel momento in cui si è sbattuto una delle damigelle in uno sgabuzzino mentre mia figlia doveva percorrere la navata!»

    «Mio figlio non ha fatto alcuna promessa. Non ha detto ancora lo voglio!» esclamò Magda.

    «Oh!» La madre di Kallie sollevò le braccia. «Perché è questo che conta. Tradire prima delle nozze è consentito. Dimmi una cosa, è un comportamento normale per tutti gli uomini ricchi nella tua vita? Oppure solamente per quello stronzo viziato di tuo figlio? Mi dispiace dirtelo, cara Magda, ma nessuno proverà compassione per un uomo beccato a scopare la moglie del testimone il giorno del suo matrimonio

    Magda impallidì e poi divenne rossa. Kallie si sentì sul punto di scoppiare a ridere. Sua madre non si era mai fatta scrupoli a dire quello che le passava per la testa, e vederla mentre ne diceva quattro a quella vipera della sua quasi suocera la fece stare un po’ meglio.

    Ovviamente, era impossibile negare che cosa fosse accaduto quel giorno.

    Anche suo padre cominciò a urlare, e Kallie capì che fosse arrivato il momento di riprendere il controllo della situazione. Si sentì mortificata di fronte a quella dimostrazione di odio da parte di due famiglie che avrebbero dovuto diventare una sola.

    Il prete non aveva smesso di provare a intervenire, ma non era un’impresa facile. Voleva fare capire ai presenti che si trovassero in un luogo sacro.

    Luogo sacro.

    Quel pensiero la spinse ad alzare gli occhi al cielo.

    Le dispiaceva per il prete, ma non c’era molto che poteva fare mentre assisteva alla scena con indosso ancora il suo abito.

    «Kallie.»

    James.

    Che diavolo voleva?

    Non aveva voglia di parlare con lui, così spostò lo sguardo sugli invitati rimasti per assistere a quello spettacolo. James non sembrava mostrare alcun rimorso. Era un uomo egoista che credeva di poter avere la donna del suo migliore amico prima di sposarsi.

    Indossava ancora lo smoking. Nessuno dei due aveva trovato il tempo di cambiarsi. Kallie notò una macchia di rossetto sul suo colletto, ma non c’era da sorprendersi, dato che Eris, la sua damigella d’onore, lo aveva beccato a sbattersi la moglie del testimone solamente un’ora prima. Una donna che le aveva regalato un set di candelabri di cristallo che lei aveva messo nella sua stanza da letto.

    Per i momenti più intimi condivisi con tuo marito.

    Kallie ricordava il biglietto che le aveva scritto, e le venne la nausea, anche se ciò che desiderava realmente era schiaffeggiare il suo fidanzato.

    Ex fidanzato.

    Quasi ex marito?

    «Che cosa vuoi, James?» chiese con voce più stabile e professionale di quanto si aspettasse. Tuttavia, non avrebbe dovuto sorprenderla, dato che era una professionista che aiutava gli altri a dare una svolta alle loro vite.

    Tuttavia, il suo matrimonio si stava sgretolando proprio sotto i suoi occhi.

    Era ovvio che avesse mantenuto la calma.

    Era il suo lavoro.

    Il dolore non si era ancora fatto vivo, ma presto le cose sarebbero cambiate. La consapevolezza di quello che era successo l’avrebbe travolta. Come un trucco di magia davvero terribile. Come un ragazzino che tirava una tovaglia da un tavolo nella speranza che i piatti non si rompessero... solamente per restarne deluso.

    E Kallie avrebbe assistito alla scena, mentre tutto andava in pezzi.

    Comunque, aveva intenzione di approfittare di quel momento di beatitudine, in cui i piatti e i bicchieri erano ancora intatti, perché sapeva che James non sarebbe stato al suo fianco a raccoglierne i cocci. Avrebbe dovuto pensare lei a risolvere quel casino, parlare con il catering e disdire la luna di miele.

    La luna di miele.

    L’aveva aspettata con ansia.

    James la stava fissando con quegli occhioni da cucciolo smarrito che usava quando voleva rimediare a un guaio. Lei ci era sempre cascata perché aveva avuto fiducia nell’amore della sua vita. Il suo fidanzato.

    Tuttavia, si ripromise che non sarebbe più successo. Non esistevano scuse che potessero reggere. Inoltre, era probabile che l’avesse tradita altre volte.

    «Mi dispiace,» disse James.

    Avanzò verso di lei e provò a sfiorarla.

    «Dico sul serio, Kallie. È stato un momento di debolezza. È stata lei a venire da me...»

    «Davvero?» chiese Kallie. «Credi davvero che voglia sentire la tua voce adesso?»

    «Tesoro, ti giuro che è stata lei a provocarmi.»

    «Chiudi il becco,» sibilò Eris.

    Kallie non sapeva quando la sua migliore amica li avesse raggiunti. La sua damigella d’onore. Le altre due erano dietro di lei, mentre la donna che si era scopato doveva essere in bagno a sistemarsi il trucco.   Le sue amiche sembravano pronte a uccidere James.

    «Scusami?» chiese a Eris.

    James fissò con sguardo pieno di rabbia la damigella.

    Non aveva alcun diritto di essere furioso.

    «Ho bisogno di ripetertelo?» sbottò Eris.

    «Kallie,» ripeté James.

    Lo fissò con lo sguardo perso nel vuoto mentre la sua mentre vagava, pensando a cose che non avrebbe mai detto. Fissò gli occhi dell’uomo di cui si era fidata, l’uomo che si era concessa d’amare. Un uomo che le aveva promesso il mondo, la felicità, una famiglia. Una vita stabile, piena di ricchezza e di sfarzo.

    Non ne aveva più voglia.

    Aveva chiuso con stronze ricche e viziate.

    All’improvviso, il silenzio calò nella chiesa. Tutti aspettavano una sua risposta. In attesa che corresse tra le braccia del suo fidanzato. Magda avanzò verso il figlio. Quello schifoso bastardo che, agli occhi di sua madre, non poteva mai sbagliare.

    Tuttavia, la madre di Kallie la fermò, afferrandole il braccio.

    Solamente un giorno prima, Kallie lo avrebbe perdonato, ma aveva chiuso.

    Scosse il capo e andò su tutte le furie.

    «No,» rispose.

    James aggrottò la fronte.

    «Che cosa significa no?» le chiese.

    «Esattamente quello che ho detto,» esclamò. «No, non accetterò le tue scuse perché non sei riuscito a tenerlo nei pantaloni il giorno del tuo matrimonio. No, non puoi più usare con me quel tono. E no, non ti perdonerò

    Trattenne un singhiozzo perché non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla piangere. Lo avrebbe fatto un’altra volta, da sola. Quando si sarebbe concessa di deprimersi per un sogno che le era stato strappato. La promessa d’amore di un uomo di cui si era fidata. Un uomo che non era mai esistito sul serio.

    Forse James era solamente un’illusione. Loro due erano come due fantasmi che si erano illusi di poter essere felici.

    A ogni modo, non poteva più guardarlo.

    «Togliti dai piedi.»

    James non si mosse, e lei non aspettò che se ne andasse. Sollevò la gonna e, senza voltarsi un’ultima volta verso di lui, lo superò. Eris e le altre due damigelle la seguirono nella suite della sposa, dove si sarebbe liberata dell’abito, osservandolo cadere sul pavimento, come la vita che non avrebbe mai avuto.

    Dietro di loro, qualcuno cominciò ad applaudire.

    Capitolo 2

    Kallie

    Kallie notò i segni che le unghie avevano lasciato nei suoi palmi quando salì i gradini, e si costrinse a rilassare le mani. La rabbia era scomparsa, lasciandola spenta. Sentì di nuovo l’eco degli applausi provenire dalla chiesa prima che le porte si aprissero.

    I suoi occhi lucidi osservarono fuori dalla finestra, rivedendo James e la sua famiglia che uscivano dalla cattedrale.

    «Forse qualcuno li investirà,» disse Eris.

    All’improvviso, si rese conto che avrebbe dovuto restituire i regali di nozze, e fu felice che lei e James non avessero un appartamento insieme. Tuttavia, si chiese se la reticenza del suo fidanzato quando avevano parlato di convivere fosse un segnale che non aveva colto prima.  

    Uno dei campanelli d’allarme che avrebbe dovuto vedere.

    Era stata davvero tanto cieca? Oppure quello che era successo in chiesa era stato solamente un episodio sporadico?

    Immaginava che non importasse. Il risultato era sempre lo stesso. La sua vita era cambiata bruscamente.

    James e Magda erano saliti nella limousine dall’altro lato della strada, lo stesso veicolo che avrebbe dovuto portarli al ricevimento. Anche quella stronza con cui l’aveva tradita era salita con loro. Dov’era finito suo marito?

    Era tutto programmato?

    Che cosa avrebbero fatto se si fossero realmente sposati? Avrebbero continuato a scopare alle sue spalle?

    Una mano la aiutò ad abbassare la manica del vestito, che in pochi secondi finì ai suoi piedi, in un lago di seta e pizzo.

    Spostò gli occhi sullo specchio e vide la sua biancheria intima. Il corsetto che stringeva sulla vita e le calze di seta. Avrebbe dovuto spogliarla James e non la sua migliore amica.

    «Posso assumere un sicario,» le propose Eris.

    Si lanciò sul letto di Kallie con un bicchiere di vino mezzo vuoto. Si era già liberata dell’abito da damigella, preferendo una vecchia felpa di Harvard.

    «Non credo che sia necessario,» rispose.

    «Un mimo che lo segua tutto il giorno e che gli ricordi a gesti il suo comportamento da stronzo, che ne dici?»

    «Eris,» la rimproverò, ma non riuscì a trattenere una risata.

    «Ah, va bene. Non sei divertente, però.»

    Prese un sorso di vino e si posizionò dietro di lei per abbracciarla con la mano libera e offrirle un po’ di coraggio liquido. Dopo,

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