Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Segreti fra le dune: Harmony Collezione
Segreti fra le dune: Harmony Collezione
Segreti fra le dune: Harmony Collezione
E-book156 pagine4 ore

Segreti fra le dune: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

La famiglia reale di Khalia 3/4
Lo sceicco Karim di Zyria è spietato come l'aspro deserto che l'ha forgiato, e intrattenere la spumeggiante principessa Galila durante un matrimonio reale gli sembra un compito stupido e frivolo... fino a quando lei gli rivela un oscuro segreto che lui ha tentato di tenere nascosto per anni.

Per proteggere l'onore della sua famiglia, Karim decide di indurla al silenzio con la seduzione. Il loro incontro esplosivo lo lascia senza parole e lo convince a optare per una soluzione decisamente più permanente. E, per prevenire uno scandalo, lo sceicco farà dell'impetuosa Galila sua moglie!
LinguaItaliano
Data di uscita19 mar 2021
ISBN9788830526112
Segreti fra le dune: Harmony Collezione
Autore

Dani Collins

Dani Collins ha scoperto la letteratura rosa alle scuole superiori e ha immediatamente capito che cosa avrebbe voluto fare da grande.Dopo aver sposato il suo primo amore, ha cominciato a cercare la propria strada nel mondo dell'editoria, non rinunciando al suo sogno di fronte ai primi ostacoli, così due figli e due decenni dopo l'ha finalmente trovata grazie a un concorso per nuove autrici.Quando non è immersa nella scrittura, chiusa nel proprio fortino come i suoi famigliari chiamano il suo studio, Dani occupa il tempo scarrozzando i propri figli da un'attività all'altra oppure con un po' di giardinaggio.Visita il suo sito www.danicollins.com

Leggi altro di Dani Collins

Autori correlati

Correlato a Segreti fra le dune

Titoli di questa serie (2)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Segreti fra le dune

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Segreti fra le dune - Dani Collins

    successivo.

    1

    Sono carina, mamma?

    Quella domanda, che aveva imparato a reprimere, si incastrò nella gola di Galila.

    Rimase priva di emozioni sulla piattaforma piastrellata in mezzo alla piscina a fissare la sua immagine riflessa nella finestra del salotto di sua madre. Sembrava quasi che la stesse osservando attenta e accigliata come al solito.

    Galila indossava un meraviglioso abito di seta color mandarino senza spalline con sopra uno scialle di tulle ricamato. Come si conveniva a un membro della famiglia reale, in testa portava una tiara che veniva usata solo nelle occasioni speciali, in quel caso le nozze del nuovo re. Fino a quel momento era stata sempre appannaggio di sua madre.

    Gli occhi erano uguali ai suoi, enfatizzati dal trucco che conferiva loro un taglio ferino. Un tempo quegli stessi occhi si sarebbero posati su di lei con indulgenza. Affetto.

    Molto carina, tesoro, le avrebbe risposto la madre con tenerezza accarezzandole i capelli.

    Quella sera, però, Galila serrò le labbra e aggrottò un sopracciglio mentre cercava dei difetti, come avrebbe fatto sua madre se fosse stata ancora viva.

    La tua pelle è giallognola, Galila.

    Erano la luce e la sua immaginazione, ma quel rimprovero conservava il potere di ferirla, di farle desiderare di correggere il difetto e riconquistare l'amore che si era volatilizzato come sabbia nel deserto.

    Non riusciva proprio a capire come avesse fatto a perdere il suo amore.

    Cosa aveva fatto di così terribile se non diventare, crescendo, bella come lei? Era un crimine tanto grave? Sarebbe potuta finalmente sbocciare adesso che non correva più il rischio di eclissarla? Sollevò il bicchiere che teneva in mano.

    No, non è nemmeno champagne, mamma.

    Il brandy che aveva imparato a bere in collegio le surriscaldò le arterie promettendole l'annebbiamento che cercava.

    In un mondo perfetto Galila si sarebbe ubriacata, magari sarebbe annegata in pochi centimetri d'acqua, fuggendo dal caos che la circondava.

    Non dare spettacolo, Galila. Questa è la specialità di Malak.

    «Il tuo vestito si sta bagnando.»

    La voce maschile profonda e vellutata si sposava bene con l'aria calda della notte. Galila si voltò a fissare il buio senza sapere cosa aspettarsi. O meglio, chi. Un uomo, certo, ma non quello.

    Lui era appoggiato a un arco. I tratti del volto sembravano spigolosi a causa delle luci scarse e del copricapo tradizionale. Era bello e pericoloso allo stesso tempo, con gli occhi scuri e la mascella forte che si poteva intravedere sotto la barba delicata. In effetti toglieva il fiato con il mantello del colore di un buon merlot e la tunica ricamata chiusa sul collo che ne enfatizzava le spalle ampie.

    Galila si disse che era l'alcol a farla ondeggiare, tuttavia sospettava che il motivo vero fosse l'impatto con la sua dirompente virilità.

    Lui le allungò una mano. «Vieni prima di rovinare la perfezione.»

    Sembrava indifferente, forse un po' impaziente, ma il cuore confuso e ferito di lei sbocciò come un fiore solo per quel complimento. Usò la mano libera per sollevare l'orlo del vestito e facendo attenzione posò i piedi su ogni mattonella tonda. L'uomo le prese il bicchiere e l'afferrò saldamente per un braccio finché non si fu allontanata dall'acqua.

    Il suo tocco minò il proprio equilibrio tanto quanto il brandy. Forse di più. Perché il liquore non le faceva comprimere il petto e nemmeno inumidire gli occhi per il desiderio. In lontananza si poteva udire la musica, ma tutti i suoi sensi erano concentrati sullo sconosciuto. C'era qualcosa che la spingeva verso di lui.

    L'uomo era alto e sembrava circondato da una forza che lo rendeva inavvicinabile.

    Forse era il brandy a causarle quella reazione eccessiva.

    Lui annusò il bicchiere e la sua bocca si curvò in una smorfia di disgusto.

    «Non approvi l'alcol?»

    «Non approvo le sbronze.»

    Galila era molto sensibile alle critiche e la sua condanna la colpì nel profondo.

    Perché? Non era nulla per lei. Però era anche vero che non aveva mai sperimentato niente di simile, pur avendo vissuto gli ultimi anni in Europa. Quello sconosciuto non assomigliava a nessuno degli aristocratici, o degli artisti, che aveva incontrato. E non aveva nemmeno nulla a che fare con gli uomini del suo paese, Khalia.

    Quell'uomo era fin troppo iconico nel suo arrogante atteggiamento da sceicco.

    Da tempo aveva deciso che, se si fosse sposata, sarebbe stato con un uomo occidentale progressista e acculturato.

    Non uno di quei barbari che vivevano in ritardo di cinque secoli.

    Certo, quello che aveva davanti era affascinante. Provò il desiderio di impressionarlo, di attirare la sua attenzione e guadagnarsi la sua stima.

    Smettila di essere così bisognosa d'affetto.

    Le parole di Malak le riecheggiarono nella testa. Suo fratello aveva imparato a vivere senza l'amore, o la buona opinione, di nessuno. E allora perché lei pensava che fosse importante?

    Non era così, si disse.

    «È il giorno speciale di mio fratello e io sto festeggiando.»

    «La gente fa cose stupide quando è ubriaca» commentò lo sceicco Karim di Zyria con un tono talmente autorevole da farla vacillare.

    Lui aveva osservato la famiglia reale tutto il giorno e tutta la sera. Era rimasto particolarmente affascinato dalla principessa Galila e dalla sua somiglianza con la madre, la defunta regina Namani.

    Aveva saltellato come un uccellino da un gruppo di invitati all'altro, facendo gli onori di casa. Sua madre aveva posseduto quella stessa energia scoppiettante? Era così che era riuscita a intrappolare suo padre? Nel corso degli anni aveva visto fotografie di tutti loro, ma di persona la principessa Galila non era soltanto bella, ma anche forte, sensuale, e lo attirava in un modo cui aveva deciso di resistere per principio.

    Per preservarti, gli sussurrò una vocina nella testa.

    Non che stesse correndo il pericolo di infatuarsi. La principessa gli pareva troppo superficiale e desiderosa di essere al centro dell'attenzione. Dal modo in cui sorrideva e chiacchierava si capiva che era consapevole del potere della sua bellezza e lo usava senza timore di rubare la scena alle altre donne presenti.

    Ecco perché era rimasto sorpreso quando aveva abbandonato i festeggiamenti per rifugiarsi nel giardino privato della famiglia.

    L'aveva seguita perché voleva capire il motivo per cui la madre di quella donna avesse distrutto la sua vita e non perché si era sentito quasi obbligato a non perderla di vista.

    La regina Namani era stata così vanesia? Aveva osservato la principessa pavoneggiarsi davanti al suo riflesso, talmente presa da se stessa da non accorgersi della sua presenza.

    Karim non era un molestatore che si aggirava nell'ombra. No, lui era uno sceicco con domande cui non era mai stato in grado di dare delle risposte. Inoltre voleva vederla da vicino e scoprire il segreto del suo fascino.

    Così l'aveva fatta allontanare dalla piscina ed era stato allora che si era accorto che era ubriaca.

    Che delusione. Lui evitava di bere e di alzare il gomito al punto da pensare di risolvere i suoi problemi gettandosi dal balcone.

    Dopo averle detto che bere non era saggio, per un momento gli era parso di scorgere disperazione nei suoi occhi.

    «Cosa c'è di stupido nel volermi divertire?» lo sfidò Galila. Poi si scostò i capelli dal collo verificando se lui seguiva i suoi movimenti.

    Dietro la corazza dello sceicco si nascondeva un uomo. Karim provava desiderio come chiunque altro, tuttavia si rendeva conto quando era invitato a perdere la concentrazione per fissare un seno. Per quanto fosse tentato, continuò a tenere lo sguardo imprigionato al suo.

    «Tanto per iniziare sei vicina all'autodistruzione» ribatté Karim. E scontrarsi con lui era un grave errore, l'ammonì silenziosamente.

    Galila rimase sconcertata da quella risposta e sollevò il mento battagliera.

    «Forse ho un valido motivo per farlo. Non ci hai pensato?»

    «Sono sicuro che la tua vita è irta di ostacoli.»

    «Ho perso mia madre pochi mesi fa. Ho il diritto di essere addolorata.»

    «Sicuramente» rispose Karim, anche se lui non aveva potuto permetterselo alla morte di suo padre. Le circostanze erano state molto più inquietanti. «Ubriacarti peggiorerà solamente le cose.»

    «Non credo sia possibile. Mio padre è così distrutto dal dolore da essersi trasformato in un guscio d'uomo che nessuno riesce più ad avvicinare» mormorò lei guardando la finestra dove prima si era riflessa. «Gli manca terribilmente.»

    Karim comprendeva la sua afflizione. Per quanto ci avesse provato, non era mai stato capace di alleggerire il cuore di sua madre per la perdita del marito.

    «Aveva avuto una relazione» sussurrò Galila. «Mio padre ha continuato ad amarla comunque, ma adesso che tutti noi l'abbiamo scoperto la sua angoscia sembra essersi triplicata.»

    Il cuore di Karim smise di battere. Faceva persino fatica a respirare.

    Lei notò il suo sussulto allarmato e annuì per confermare le sue parole.

    «Tuo padre lo sapeva e non ti ha detto nulla?» La mente di lui lavorava freneticamente. Si era sempre tenuto per sé quel segreto senza confidarlo ad anima viva. Con la morte della regina Namani aveva pensato che la storia di quella relazione sarebbe stata sepolta per sempre.

    «Non solo. L'ha aiutata anche a coprirla quando è rimasta incinta. E il giorno in cui è nato il mio fratellastro lo hanno allontanato subito.»

    Karim lottò duramente per mantenere un'espressione impassibile. Le orecchie gli ronzavano come se lo avesse appena sfiorato una cannonata.

    Galila fece una risata strozzata, molto vicina a un attacco isterico.

    «Credi che sia possibile metabolizzare questo genere di notizie senza ubriacarsi?»

    «Hai un terzo fratello? Un fratellastro?» Lui aveva un fratellastro? Il suo mondo così attentamente in equilibrio gli stava franando sotto i piedi.

    «Sì!» esclamò Galila, senza notare il suo turbamento talmente era presa dalla sua angoscia. «I miei fratelli e io avremmo dovuto sostenerci a vicenda e confortare nostro padre, ma lui si è presentato al funerale informandoci che nostra madre gli aveva scritto per anni, dicendogli che si era pentita di averlo abbandonato perché lo amava più di tutti gli altri, poiché rappresentava l'unico legame con l'uomo che aveva mai amato veramente.» Si portò un pugno al petto. «Nostro padre ha avuto un crollo totale. Chi non l'avrebbe subito? Zufar è dovuto subentrare al trono... e adesso la donna che doveva sposare è scappata con il nostro fratellastro. Zufar non doveva sposare Neisha. Amira gli era stata promessa fin da piccola, ma Adir è tornato questa mattina e l'ha indotta a fuggire con lui. L'ho vista saltare dalla finestra. Adir ha dichiarato che era la sua vendetta per avergli negato il suo diritto di nascita.»

    «Adir» ripeté Karim. Quello era il nome di suo fratello? Era così sconvolto che ascoltò a malapena il resto.

    «Zufar è così determinato che ha preferito sposare la nostra cameriera piuttosto che ammettere che c'era qualcosa che non andava. Malak ha lasciato il palazzo, così sono rimasta senza nessuno. Quindi scusami se cerco un po' di conforto in una bottiglia di brandy.»

    E quando ricominciò a bere, Karim le tolse il bicchiere e rovesciò il

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1