Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Matrimonio combinato: Harmony Destiny
Matrimonio combinato: Harmony Destiny
Matrimonio combinato: Harmony Destiny
E-book179 pagine2 ore

Matrimonio combinato: Harmony Destiny

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Chi salirà sul trono dell'isola di Alma? Dopo oltre mezzo secolo un Montoro sarà di nuovo re.

Ora che il fratello Gabriel sta per salire al trono di Alma, Bella Montoro è destinata a un matrimonio principesco. Ma nata e cresciuta come una ragazza americana indipendente, non può accettare di diventare una pedina nei giochi di potere paterni. Così anche se il padre organizza il fidanzamento con il figlio di un potente magnate, lei gli preferisce il fratello gemello: James Rowling. Purtroppo la sua reputazione e la sua professione non lo rendono il partito ideale per una futura principessa. O almeno così pensano i Montoro.



Miniserie "I Montoro" - Vol. 4/6
LinguaItaliano
Data di uscita19 ago 2016
ISBN9788858953778
Matrimonio combinato: Harmony Destiny

Leggi altro di Kat Cantrell

Autori correlati

Correlato a Matrimonio combinato

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Matrimonio combinato

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Matrimonio combinato - Kat Cantrell

    successivo.

    1

    Croa. Croa.

    Bella batté le palpebre al suono roco e sgradito della sveglia. Uno dei due pappagalli che vivevano sull'albero fuori dalla finestra della sua dimora a Coral Gables aveva scelto proprio quel giorno per svegliarla di buon'ora.

    Miami pullulava di pappagalli selvatici e, di solito, lei li amava. Oggi, non tanto.

    Gemendo, si coprì la testa con un cuscino però non servì ad attenuare né l'emicrania da champagne né le strida gaie dei suoi amici pennuti. Ottimo. Era comunque ora di alzarsi.

    Si mise a sedere. Un'occhiata alla finestra le confermò di quale volatile si trattava.

    «Buongiorno, Buttercup» borbottò con sarcasmo ma, con la finestra chiusa, il pappagallo non poteva udirla.

    Non osava aprirla per paura di farlo fuggire spaventato. Sia Buttercup sia la sua compagna, Wesley, erano selvatici e Bella si divertiva quando si degnavano di passare del tempo con lei. Rimase a osservarli a lungo mentre erano intenti a far toeletta perché non li avrebbe più visti una volta lasciata Miami per l'isola di Alma, la sua destinazione odierna.

    Bella sapeva da sempre che discendeva da un casato reale, tuttavia per anni e anni il paese dei suoi antenati era stato governato da un dittatore. Non aveva previsto che il clima politico cambiasse, o che i Montoro reclamassero il trono. Invece, era successo e, anche se suo padre era il primo in linea di successione, il suo divorzio lo rendeva ineleggibile secondo le rigide leggi di Alma. Poi, Rafe, il fratello maggiore, aveva abdicato per potersi dedicare al figlio che lui e la sua fidanzata stavano aspettando.

    Era subentrato l'altro fratello Gabriel, che aveva adottato il ruolo di futuro re con una facilità che Bella ammirava. E pur piacendole la minuscola isola di Alma abbastanza da tornarci per l'incoronazione del fratello, la promessa di feste grandiose e divertenti non era sufficiente per lasciarsi alle spalle tutto ciò che amava di Miami.

    Lasciava anche la prozia Isabella, che ormai rischiava di esalare l'ultimo respiro da un giorno all'altro. Rafe l'avrebbe tenuta d'occhio, naturalmente, e Bella poteva sempre chiamarla. Ciononostante, non era come avere un contatto quotidiano con la donna che aveva sempre una parola gentile e un saggio consiglio in tutte le occasioni. Suo padre doveva a lei se aveva accettato di trasferirsi ad Alma. Fantastico.

    Adesso che il giorno della partenza era arrivato, tutto era diventato di colpo molto reale. Era americana da quando era nata e, anche se aveva sempre apprezzato i privilegi di essere una Montoro, diventare un membro della famiglia reale di Alma comportava onerose responsabilità e pochi vantaggi tangibili.

    Non che qualcuno avesse chiesto la sua opinione.

    Facendo un baccano eccessivo per i gusti di Bella, la sua cameriera, Celia, fece irruzione nella camera da letto e si accigliò alla vista del vestito da sera ammucchiato sul pavimento. «Ai grandi magazzini hanno grucce in abbondanza se le hai esaurite, signorina Bella.»

    Bella sorrise alla donna che per anni era stata sua amica, confidente e spalla cui appoggiarsi, benedicendola perché si atteneva al loro collaudato modo di punzecchiarsi piuttosto che sdilinquirsi sui cambiamenti irreversibili che, di recente, avevano dilaniato la famiglia Montoro.

    «Le grucce ce le ho» replicò Bella sbadigliando. «Ma non la volontà di usarne una alle tre del mattino.»

    Celia sbuffò, come se fosse contrariata, tuttavia un sorriso indulgente le incurvava le labbra. «Una ragazza che deve salire a bordo di un aereo tra poche ore dovrebbe tornare a casa a un orario decente.»

    «Oh, ma era la mia ultima notte a Miami!» protestò Bella, stirandosi. «Dovevo vedere un sacco di gente e partecipare a un sacco di feste.»

    «Uff. Vuoi dire, un sacco di gente da convincere a sborsare denaro.»

    Celia era una delle poche persone a sapere che l'impegno di Bella nella difesa della natura non era solo l'hobby di una ragazza ricca. E non era un caso che fosse stata eletta la principale sponsor di raccolte fondi da due diversi gruppi di ambientalisti.

    «Lo dici come se fosse una brutta cosa.» Bella scosse la testa mentre Celia sceglieva un completo dall'armadio e glielo mostrava. «Non quello. Il completo pantalone blu per il volo.»

    Come un balletto collaudato, Bella e Celia danzarono una intorno all'altra mentre si muovevano in una camera da letto che assomigliava molto a un grande magazzino dopo il passaggio di un ciclone. Tutti scherzavano sul fatto che si poteva sempre capire se c'era stata Bella perché niente restava intatto dopo il suo passaggio. Era una allusione alla sua nascita avvenuta durante l'uragano Andrew.

    Madre e figlia ne erano uscite incolumi, Bella però conservava la convinzione che quell'esperienza avesse marchiato la sua anima con caratteristiche dalle quali non riusciva a liberarsi. Non ultimo un particolare talento per generare caos.

    Celia iniziò a preparare i bagagli mentre la sua padrona si vestiva, e insieme risero quando lei le fece un resoconto delle feste della notte prima, come avevano fatto tante mattine nel corso degli anni. Quella, tuttavia, sarebbe stata l'ultima volta per tanto tempo. Forse per sempre, a seconda di quello che sarebbe successo ad Alma.

    Bella mantenne un tono scherzoso, anche se era sicura che le ombre in quelli di Celia erano riflesse nei propri occhi. Quando l'ora della partenza era ormai prossima, non riuscì più a trattenersi. «Vorrei che tu potessi venire con me ad Alma.»

    Poi, con sua grande umiliazione, scoppiò in lacrime.

    Celia l'abbracciò stretta. Quando Adela, la madre di Bella, si era finalmente liberata di un matrimonio insoddisfacente il giorno dopo il diciottesimo compleanno della figlia, era stata Celia ad assicurarsi che lei non si cacciasse in guai troppo seri. Era una situazione ideale... avere qualcuno che si prendeva cura di lei ma che, al tempo stesso, non poteva dirle cosa fare.

    A Bella non piaceva sentirselo dire.

    «Suvvia. Tuo fratello baderà a te, inoltre, ti divertirai talmente tanto nel tuo ruolo di principessa che non ti accorgerai nemmeno della mia assenza.»

    «Non è vero.» Bella tirò su con il naso e abbracciò Celia ancor più stretta. «Gabriel sarà impegnato a fare il re e passerà tutto il suo tempo libero con Serafia adesso che stanno per sposarsi. E se io venissi esiliata in un luogo selvaggio... da sola

    Non escludeva che il padre fosse capace di rinchiuderla nelle segrete del palazzo o che facesse qualcosa di altrettanto arcaico perché sembrava propenso a riscoprire il suo lato più antiquato. L'ultima foto di lei apparsa sui giornali scandalistici? Non ne aveva nessuna colpa. Come faceva a sapere che i paparazzi si erano nascosti nella vegetazione che circondava la piscina di Nicole? Tutti si erano sbarazzati dei loro costumi ma, naturalmente, avevano preso di mira solo Bella.

    Rafael Montoro III non l'aveva trovato divertente. A quanto pareva, era un problema che, ad Alma, i soci in affari di suo padre e i futuri sudditi di Gabriel avessero facilmente accesso alle foto di lei nuda.

    Celia sbuffò. «Tesoro, Alma ha soltanto te come principessa. Ti ameranno, così come ti amerà il tuo fidanzato. Tuo padre non può rinchiuderti e aspettarsi che tu sposi l'uomo che ha scelto per te.»

    «Già, ho cercato di non pensarci.» Il cuore di Bella riprese a battere forte e quella quarta coppa di champagne della sera prima cominciava ad avere tutta l'aria di una pessima idea. Ma i suoi amici avevano deciso di darle l'addio in grande stile perciò, come poteva rifiutarsi?

    Inoltre, qualunque cosa l'aiutasse a dimenticare il matrimonio combinato che suo padre cercava di farle digerire, era benvenuta. Molto opportuno per il padre ricordarsi di avere una figlia, quando era importante che la famiglia Montoro rafforzasse i legami con Alma grazie a un matrimonio. Come mai non lo pretendeva da Gabriel e da Rafe? I suoi fratelli avevano potuto scegliere le loro compagne. Non era giusto. Tuttavia suo padre aveva detto chiaro e tondo che lei doveva salire su un aereo per conoscere quel tale, Will Rowling, il figlio di uno dei più potenti uomini d'affari di Alma.

    Forse doveva ringraziare il cielo che nessuno avesse pensato di accoppiarla con il padre di Will. A quanto pareva, sarebbe stato più vantaggioso che sposare il figlio. Bella rabbrividì. Nessun matrimonio la entusiasmava, a prescindere da chi era il prescelto.

    «Il signor Rafael non è del tutto irragionevole. Dopotutto, ha accettato che tu conosca Will e veda come vanno le cose. Solo, tieni a mente perché lo stai facendo» la consigliò Celia.

    La cattiva coscienza di Bella sollevò la sua testa e lei si sciolse dall'abbraccio di Celia prima che l'anziana donna se ne accorgesse. «È mio dovere aiutare Gabriel a salire al trono» disse, imitando la voce profonda del padre. «Tutta la famiglia deve essere ad Alma per prepararsi all'incoronazione.»

    In realtà, non era quello il motivo per cui aveva accettato di andare. Miami era diventata troppo piccola per Bella Montoro e Drew Honeycutt insieme. Quando tu dici a un tizio di volerti solo divertire e non avere una relazione seria, il tizio in questione dovrebbe tirare un sospiro di sollievo.

    Non doveva cadere in ginocchio e chiederti di sposarlo dopo due mesi di incontri casuali. E quindi incollare la sua seconda proposta su venti cartelloni in giro per la città, insieme con la foto di Bella e un cuore disegnato intorno al suo volto. La terza proposta aveva preso la forma di uno striscione con la scritta: Vuoi sposarmi, Bella Montoro? trainato da un piccolo aereo, che per sei ore aveva sorvolato South Beach mentre Bella si trovava a pranzo sulla terrazza dell'attico di Ramon, il tipo che frequentava al momento. Ramon non era un patito del melodramma. Grazie a Drew, si era tirato indietro.

    E a Bella Ramon piaceva davvero, accidenti; quanto più beveva tanto più denaro sganciava per le sue iniziative ambientaliste.

    Drew la seguiva dappertutto, apparendo a feste e inaugurazioni di musei come il prezzemolo, dichiarando il suo amore per Bella con poesie orribili. Sarebbe stato fantastico se avesse potuto dirgli di sparire se non che le Honeycutt Logistics concludevano un sacco di affari con la Montoro Enterprises e lei non poteva permettersi di irritare ancor di più suo padre. Inoltre, era sicura che Drew avesse davvero il cuore spezzato per i suoi continui rifiuti.

    Ogni volta che lo vedeva era un ennesimo calcio allo stomaco, che le ricordava come lei fosse destinata a passare come un vortice nelle vite delle persone lasciandosi il caos alle spalle. Se solo fosse riuscita a trovare il modo di non rompere tutto in pezzi minuti – anche se succedeva sempre casualmente – si sarebbe sentita molto meglio.

    Detestava far soffrire la gente.

    Forse non era un piano malvagio sparire per un po' dalla scena di Miami.

    Celia riuscì a mettere Bella sull'auto in tempo e con tutti i bagagli. I cancelli si aprirono e lei disse addio a Buttercup e Wesley e alla casa dove era cresciuta.

    Il sole scintillava su Biscayne Bay e il suo morale migliorò di miglio in miglio. Dopotutto, quella era un'avventura e ne avrebbe goduto ogni istante.

    Una volta a bordo dell'aereo privato dei Montoro e dopo aver accettato la mimosa da Jan – lo stesso steward che un tempo le aveva dato matite e album da colorare – il suo umore aveva virato decisamente all'allegro. Abbastanza da dare un'occhiata alla foto di Will Rowling che il padre le aveva spedito.

    Era di una bellezza classica, con dei bei capelli e un sorriso gradevole. Il lampo di serietà nei suoi occhi poteva essere uno scherzo della luce. Della serietà poteva proprio farne a meno. C'erano molte probabilità che lei e Will andassero d'accordo come cane e gatto.

    Si sarebbe comunque riservata ogni giudizio fino a quando non l'avesse incontrato perché Alma si apprestava a un nuovo inizio e Will meritava la possibilità di dimostrare che erano fatti uno per l'altra.

    Anche se non poteva negare che un grosso interrogativo era che genere di uomo avrebbe accettato un matrimonio combinato nel ventunesimo secolo. Era probabile che ci fosse qualcosa di sbagliato in Will Rowling se non riusciva ad avere donne per conto suo. Insomma, c'erano più probabilità che il suo aereo finisse in un universo alternativo di quante ne aveva di trovare l'anima gemella in Will Rowling.

    Per la quarta volta, qualcuno gettò sabbia in faccia a James Rowling e, per la quarta volta lui la ignorò. Se si fosse sfogato con una sequela di imprecazioni, come avrebbe voluto, avrebbe soltanto allertato qualcuno della sua presenza, mentre James stava cercando di rendersi invisibile.

    Perlomeno, invisibile quanto poteva esserlo uno dei più famosi falliti di Alma. Ogni singolo cittadino dell'isola – e probabilmente di gran parte del mondo libero – l'aveva visto sbagliare quel gol alla Coppa del Mondo.

    Fino a quel momento, nessuno l'aveva riconosciuto dietro la protezione di occhiali da sole e di un berretto da baseball in testa. L'ultima cosa che voleva erano un mucchio di domande sul motivo per cui il Real Madrid aveva rotto il contratto con lui. Non era difficile

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1