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Prezzemolo e peperoncino: eLit
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Prezzemolo e peperoncino: eLit
E-book154 pagine2 ore

Prezzemolo e peperoncino: eLit

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Info su questo ebook

Alta, bionda e con un corpo da favola, Dimi Anderson conduce Food Time, un programma di cucina i cui ascolti negli ultimi tempi sono crollati. Ma lei ha un carattere battagliero, e sa usare la testa. Ecco dunque i suoi propositi: primo, trovare un'idea geniale per dare nuovo impulso allo show senza perdere la dignità; secondo, sopportare senza soccombere l'indisponente Mitchell Knight, il produttore, che trasforma in oro tutto ciò che tocca; e terzo, trovare il vero amore. A patto che non si tratti di Mitch, ovviamente...

LinguaItaliano
Data di uscita29 ago 2014
ISBN9788858927847
Prezzemolo e peperoncino: eLit
Autore

Jill Shalvis

JILL SHALVIS è una scrittrice che ha fatto del rosa malizioso e seducente la sua bandiera. Donna eclettica e vivace, sa dimostrarlo pienamente in ogni suo libro.

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    Anteprima del libro

    Prezzemolo e peperoncino - Jill Shalvis

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Eat Your Heart Out

    Harlequin Duets

    © 2001 Jill Shalvis

    Traduzione di Silvia Manzoni

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-784-7

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Venticinque secondi per andare in onda!»

    Dimi preferì ignorare la voce dell’altoparlante e anche l’addetta al trucco che le pennellava le guance di fard, e rivolse tutta la sua attenzione a Suzie. «Credi che non ci abbia provato?»

    Suzie studiò il promemoria e schioccò le dita per richiamare dall’inattività un paio di operatori della troupe che gironzolavano lì attorno con le mani in mano. «Lo so, tesoro, la verità fa male.»

    «Ma io ci ho provato. Ci ho provato davvero!»

    Suzie inarcò un sopracciglio sospettoso. «Hai messo qualche annuncio?»

    «Venti secondi!»

    Dimi tenne gli occhi fissi in quelli dell’amica. «Solo una pazza disperata si affiderebbe agli annunci personali per trovare un uomo, ma ti posso assicurare che ho provato qualsiasi soluzione alternativa: bar per single, Internet, il supermercato alle sette di sera, il parco la domenica pomeriggio... praticamente ho trasformato la caccia all’appuntamento in uno sport da olimpiadi. Senza risultati.» Dio, com’era frustrante dover ammettere un fallimento su tutta la linea. E Dimi odiava anche solo la parola fallimento. Forse dipendeva dai sette divorzi di suo padre, o dal carattere autoritario di sua madre... oppure dal fatto che tutti i suoi amici e conoscenti avevano qualcuno da cui tornare a casa la sera. Lei, invece, no.

    «Quindici secondi!»

    Suzie scosse la testa. «Ho visto come ti comporti agli aperitivi di lavoro e alle piccole occasioni mondane.»

    «E allora?»

    «E allora voglio affermare che passi il tempo a ingozzarti al buffet anziché a socializzare con i pochi bocconcini non in coppia ancora in circolazione.»

    D’accordo, le piaceva mangiare. E tanto, anche. «I bocconcini di cui parli tu sono interessati a una cosa sola.» Dimi stirò le labbra in un sorriso per permettere alla truccatrice di passarle il rossetto.

    «Ma anche tu lo sei» la rimbeccò Suzie. «Perché noi qui stiamo parlando di trovare qualcuno con cui fare del sano sesso, no?»

    Dimi per poco non inghiottì la lingua, e la truccatrice si lasciò sfuggire una risatina.

    «Dieci!»

    «Più... più o meno.» La verità era che lei voleva molto, molto di più di quel sano sesso di cui parlava la sua amica.

    Certo, anche il caro, vecchio, sano sesso avrebbe fatto la sua parte, ma per quanto fosse imbarazzante ammetterlo, almeno per una donna in carriera come lei, il vero traguardo restava il classico pacchetto marito, cane, station wagon, staccionata bianca e due-barra-quattro bambini. E che diamine, aveva pure il diritto di addormentarsi la sera al tepore di due braccia forti e protettive!

    Inoltre, se proprio doveva dirla tutta, magari voleva anche qualcuno che la aiutasse a pagare le bollette e a portare fuori la spazzatura, qualcuno con cui dividere gioie e dolori del ménage familiare. E allora? Perché accontentarsi di un po’ di sano, sporadico sesso quando si poteva avere tutto?

    «Non è il sesso che vuoi?» Suzie sembrava interdetta. «Ma se sono secoli che non...»

    «Ehi! Sono due anni» puntualizzò Dimi.

    «Appunto, secoli» la rimproverò Suzie. «Tesoro, un corpo come il tuo è fatto per il sesso, sesso bollente, gioioso, senza freni, e molto, molto lascivo.»

    Dimi si aggiustò l’orlo del severo tailleur, l’unica mise che poteva ancora permettersi senza dovere rinunciare alla sua colazione con ciambelle per due settimane.

    «Hai provato a frequentare la lavanderia? Magari alle otto di sera, che è l’orario di punta.»

    «Cosa c’entra la lavanderia, adesso?»

    «Hai parlato del supermercato... Tutti sanno che la lavanderia è un must del rimorchio.»

    «Meno cinque, quattro, tre...»

    «Ne ho piene le scatole di darmi da fare» annunciò Dimi.

    «Tu prendi le cose troppo seriamente, e non mi riferisco solo alla ricerca di un uomo» continuò Suzie implacabile, anche se con una dolce espressione di sincero rincrescimento dipinta in viso.

    «Forse sono troppo rigida» concesse Dimi, «ma sono stanca lo stesso.»

    «La troupe fuori dal set!»

    Tecnici e operatori si allontanarono all’istante, tutti tranne la pervicace assistente di Dimi. «Non puoi arrenderti così, non parli sul serio!»

    «Sì che posso» ribatté lei mentre anche Suzie lasciava il set, un nanosecondo prima che la luce rossa della telecamera si accendesse. «Lo penso davvero, basta con gli uomini. Basta, basta, basta!»

    La telecamera puntata su di sé, Dimi prese coscienza di quello che era successo: aveva appena annunciato in diretta TV la sua solenne e definitiva rinuncia agli uomini.

    Oh, Dio!

    Con la coda dell’occhio vide Suzie che scuoteva la testa in una silenziosa risata. Divertente, divertente davvero, ma Dimi Anderson, ex reginetta di bellezza e cheerleader di punta al liceo cittadino, non era arrivata fin lì solo per sottoporsi al pubblico ludibrio via etere.

    Da brava professionista qual era e in qualità di conduttrice del programma di cucina Food Time, Dimi sorrise come se niente fosse all’obiettivo. «Sono riuscita a richiamare la vostra attenzione, ragazzi?» Si schiarì la gola e tirò dritto con la determinazione di sempre. «Ben ritrovati alla puntata di oggi!»

    Lontana dal raggio d’azione della telecamera, ma compresa nel campo visivo di Dimi, Suzie sollevò la lavagnetta del suo promemoria, mostrando una grande scritta a caratteri cubitali: Ogni donna ha bisogno di orgasmi regolari!

    Dimi batté impercettibilmente le palpebre. «L’argomento di oggi è...»

    Vide Suzie scribacchiare freneticamente, e poi vide anche cosa scriveva: Non vale aiutarsi con i gingilli a pile!

    Dimi soffocò la propria reazione dietro un sorriso di cemento. «L’argomento di oggi è...»

    Un orgasmo ogni cinque anni?

    «... come preparare una crostata al limone da urlo!»

    E dalla crostata in poi, si rifiutò di concedere anche un solo grammo della sua attenzione a Suzie.

    In qualche modo Dimi riuscì ad arrivare alla fine dello show, nonostante Suzie e i suoi osceni suggerimenti. Aveva variato la ricetta della crostata al limone in modo creativo e interessante - o almeno sperava che il suo pubblico l’avesse trovata creativa e interessante. Di sicuro era buonissima.

    Lei lo sapeva bene, avendone arraffati tre pezzi alla fine delle riprese da portare a casa. Oh, be’... tanto non c’erano uomini che avrebbero sofferto per i suoi rotolini di ciccia sui fianchi. Aveva rinunciato per sempre agli uomini, no?

    Comunque, nonostante questo, la sua vita andava a gonfie vele. Davvero. Aveva una bella casa e anche un lavoro che le permetteva di mangiare tutto il giorno, cosa poteva volere di più?

    Molto, a quanto sembrava, almeno a giudicare da quello strano sentimento di solitudine che serpeggiava dentro di lei mentre guidava lungo le stradine di Truckee alla volta di Donner Lake, casa sua. Sarebbe sempre potuta andare a trovare la sorella gemella, che abitava lì vicino. Avrebbero affogato i loro dispiaceri insieme in una confezione gigante di patatine gusto barbecue, o in un sacchetto di biscotti al cioccolato...

    Già, avrebbero. Ma le cose non erano più le stesse da quando Cami aveva conosciuto Tanner. Ora ci pensava lui a tenerla felice e ben pasciuta, e a giudicare dall’espressione di perpetuo solluchero che aleggiava sul viso di Cami, non si trattava solo di una questione di cibo. E pensare che, fino a poco tempo prima, sua sorella non era stata molto più fortunata di lei in fatto di uomini e sentimenti. Poi però, dopo una serie di inverosimili appuntamenti al buio, il vento aveva cominciato a cambiare anche per lei.

    Non che Dimi disprezzasse la buona stella di Cami, anzi. Solo che avrebbe voluto un po’ di fortuna anche per sé. Parcheggiò davanti a casa ed estrasse le chiavi.

    Se non altro aveva Brownie, il suo criceto. E poi aveva anche la sua crostata al limone.

    Visto che non aveva ancora finito di comperare la mobilia da quando aveva traslocato dalla casa di sua sorella, tolse la giacca e si sedette sul pavimento della sua cucina spoglia, il vassoio della torta in grembo, pronta per il suo esclusivissimo party dell’autocommiserazione.

    Riempiendosi la bocca di torta si voltò verso la gabbietta di Brownie, appoggiata per terra di fianco a lei. «Credo che tu debba sapere che oggi ho chiuso definitivamente con gli uomini. Rassegnati... niente papà per te.»

    Il criceto sporse il musetto bianco e marrone fuori dalla casetta di legno, e fissò Dimi con aria curiosa.

    «E pure in diretta TV. Avresti dovuto esserci, la mamma ha fatto un’interpretazione da Oscar.»

    Brownie arricciò il nasino, spostando gli occhietti sulla torta.

    «Anche tu preferisci i dolci agli uomini, eh? Ragazza intelligente.» Staccò un boccone di torta e glielo porse.

    Afferratolo con le zampine, Brownie scappò a nascondersi.

    «Grande, nemmeno il mio criceto vuole la mia compagnia!»

    Che cosa diavolo aveva sbagliato nella vita? Cosa le mancava davvero?

    Sapeva già fin troppo bene la risposta: l’amore. L’amore vero, l’amore mozzafiato. Ecco cosa le mancava.

    Il fatto di aver rinunciato pubblicamente ai sogni matrimoniali aveva i suoi vantaggi, e Dimi lo scoprì a sue spese quella sera stessa. Non sarebbe potuta restare da sola nemmeno se lo avesse voluto, visto che tutte le persone che conosceva avevano deciso di chiamarla per dirle chiaro e tondo cosa pensavano della sua dichiarazione d’intenti.

    Isterica fu la qualifica più carina che ricevette dai suoi amici.

    Poi sua sorella. «Complimenti!» era stato il commento di Cami. «Se continui così riuscirai a rovinare tutte le possibilità di una relazione.»

    Come se ne avesse anche solo una, di possibilità all’orizzonte.

    Ma il peggio doveva ancora venire, dietro le sembianze amorevoli

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