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Contratto all'altare: Harmony Collezione
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Contratto all'altare: Harmony Collezione
E-book175 pagine2 ore

Contratto all'altare: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Sono passati due anni dalla loro avventura, ma lui non l'ha ancora dimenticata. E, soprattutto, non ha scordato il suo corpo...



Il destino però ha voluto che Andreas Stillanos e Carrie Stevenson fossero costretti a rivedersi. Andreas ha avuto la custodia della nipotina ma Carrie, che ne è la madrina, vorrebbe vivere con la piccola. Per poterlo fare, però, deve accettare le condizioni di Andreas, ossia diventare sua moglie. Carrie non ha scelta, sa che c'è una sola cosa da fare, ma scoprirà molto in fretta che la sua nuova vita è molto più piacevole di quanto pensa.
LinguaItaliano
Data di uscita10 mag 2018
ISBN9788858982211
Contratto all'altare: Harmony Collezione
Autore

Kathryn Ross

Americana, viene giustamente considerata uno dei nuovi "talenti" della narrativa rosa targata Harlequin.

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    Anteprima del libro

    Contratto all'altare - Kathryn Ross

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Mediterranean’s Wife by Contract

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2009 Kathryn Ross

    Traduzione di Sonia Indinimeo

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5898-221-1

    1

    Un appuntamento al buio non era esattamente il divertimento preferito di Carrie. Ma da quando la sua amica Jo aveva conosciuto Theo, il secondo giorno della loro vacanza insieme, la stava tormentando perché accettasse di incontrare il fratello del suo nuovo ragazzo.

    «Guarda... nell’istante in cui lo vedrai, capirai quello che voglio dire» aveva affermato senza ombra di esitazione. «Se non avessi perso la testa per Theo, ci farei un pensierino. Andreas è bellissimo e anche molto gentile.»

    «Jo, se stai cercando di piazzarmi perché ti dispiace lasciarmi sola, ti sbagli» aveva scherzato. «Dopo gli ultimi mesi di lavoro sulla tesi, sono felicissima di godermi un completo relax. Sole, mare...»

    «Sì, lo so. Me l’hai detto mille volte, ma devi conoscerlo, Carrie. È davvero... un dio greco! Dai, fammi contenta! Incontralo almeno una volta. Organizziamo una serata a quattro. Andiamo a bere un aperitivo giù alla taverna poi, se vuoi, ceniamo insieme. Se invece non ti va, puoi sempre dire di avere un impegno e andartene. Ma non credo proprio che lo farai...»

    Dopo due giorni di incessante tortura, in un attimo di debolezza, Carrie aveva accettato. Ora se ne stava tutta sola al tavolo della taverna, in preda all’agitazione. Jo e Theo erano in ritardo e di Andreas, nemmeno l’ombra. Forse se l’era data a gambe, se suo fratello aveva insistito tanto quanto Jo, per trascinarlo lì.

    Non avrei mai dovuto accettare, pensò Carrie guardandosi intorno imbarazzata. Ma se non altro la taverna sul mare era un posto idilliaco, dove aspettare.

    Il sole stava tramontando in un tripudio di porpora e arancio, dando l’addio a un altro lungo giorno, trascorso pigramente sull’isola greca di Pyrena.

    Carrie inalò una boccata d’aria fragrante di gelsomino e si rilassò. Con un pizzico di fortuna, Andreas non si sarebbe presentato e lei sarebbe stata libera di andarsene, lasciando che Jo e Theo si godessero la serata. Avevano bisogno di passare del tempo insieme perché, di lì a dieci giorni, lei e Jo sarebbero tornate a Londra. Sapeva che per Jo sarebbe stato un dramma. Non aveva mai visto la sua amica così innamorata. Quei due si erano fulminati al primo sguardo e guardandoli, anche se si conoscevano da pochi giorni, sembrava che fossero sempre stati insieme.

    Carrie si chiese se fosse quello il vero amore.

    La sera calava rapidamente e un cameriere stava accendendo le candele sui tavoli. Uno o due coppie avevano già preso posto per la cena. Diede uno sguardo all’orologio. Dieci minuti di ritardo. Carrie decise di aspettarne altri dieci prima di andarsene. Era contenta all’idea di tornare in camera sua a leggere. Non aveva voglia di incontrare nessuno.

    «Aspetti qualcuno?»

    Carrie sollevò lo sguardo di colpo e rimase scioccata da ciò che vide.

    Se quello era Andreas, allora Jo non aveva per niente esagerato! Era assolutamente stupendo. L’uomo più bello che avesse mai visto in vita sua.

    Alto e possente, indossava con noncuranza un elegante abito scuro e una camicia di seta blu, aperta sul collo. I folti capelli neri tagliati corti, mettevano in risalto la perfezione dei lineamenti. Ma ciò che lasciava senza parole, erano gli occhi che la fissavano con una punta d’arroganza. Erano profondi e penetranti, di un incredibile color melassa.

    Quando si rese conto che lui aspettava una risposta, cercò di ricomporsi. «Sì... degli amici.»

    «Tu devi essere Carrie.»

    Annuì. Era la sua immaginazione o tra loro stava scorrendo un flusso di corrente? Andreas fece un rapido e imbarazzante inventario, passandole lo sguardo sui capelli, sul corpo fasciato nell’abito leggero, di un azzurro intenso e sulle lunghe gambe accavallate. Carrie rimase scioccata dal brivido di calore sensuale che l’attraversò.

    «Andreas Stillanos.» Carrie gli strinse la mano e il contatto con la sua pelle sancì l’innegabile, incontrollabile attrazione che serpeggiava tra loro.

    È pazzesco, pensò in preda al panico. Nessun uomo le aveva fatto quell’effetto e poi... non lo conosceva nemmeno! Non riusciva a spiegarselo. Lei era una persona con i piedi ben piantati per terra e quello era il genere di follia da cui voleva stare alla larga.

    Andreas spostò una sedia e si sedette di fronte a lei.

    «Jo e Theo devono essere in ritardo» disse Carrie dopo un attimo di imbarazzato silenzio, cercando di darsi un contegno.

    «Immagino di sì» rispose, sorridendo divertito.

    Ma è ovvio, no?, pensò Carrie detestandosi. Cercò qualcos’altro da dire, ma sembrava che ogni traccia di pensiero razionale avesse disertato la sua mente.

    Un cameriere si fermò accanto al loro tavolo e si rivolse ad Andreas in greco.

    Che voce sensuale, pensò Carrie. Ed ecco un altro fremito lungo la schiena!

    «Posso offrirti un altro drink?» le chiese in un perfetto inglese.

    «No, sto bene così, grazie» gli rispose, indicando il bicchiere di vino, ancora pieno sul tavolo.

    Rimasero di nuovo soli.

    «Credo che siano in ritardo perché Theo ha accettato di far fare un’escursione extra ad alcuni clienti che domani tornano in Inghilterra» gli rivelò Carrie.

    Andreas la guardò sarcastico. «Io invece penso che questo ritardo sia un espediente per lasciarci un po’ soli.»

    Quel pensiero la fece arrossire. «No!» affermò decisa. Ma in fondo, cominciò a chiedersi se non avesse ragione.

    «Davvero?» la provocò con un accenno di sorriso, osservando attentamente il suo viso.

    Anche se erano in penombra, Carrie sapeva che l’aveva vista arrossire e questo non fece che peggiorare le cose, facendola avvampare. «Be’, Jo mi ha telefonato per scusarsi. Sembrava sinceramente dispiaciuta... e poi è una che ama la puntualità.»

    «Allora, non ti sei sentita obbligata a incontrarmi?» la prese in giro. «Perché, per essere onesto, negli ultimi giorni Theo non ha fatto che cantare le tue lodi!»

    «Alla fine hai accettato per recuperare la pace?» gli chiese. Perché la terra non si apre e mi inghiotte? «Va bene, lo ammetto! Jo ha fatto lo stesso con me. Credo che le dispiacesse lasciarmi sola, anche se le ho ripetuto mille volte che stavo benissimo così...»

    «Si sono innamorati e ora pensano che il resto del mondo debba seguire il loro esempio» disse Andreas, con una traccia d’ironia.

    Il cameriere arrivò con la sua ordinazione e Carrie gli fu grata per l’interruzione. A giudicare da quelle parole, Andreas aveva apprezzato l’idea del loro appuntamento al buio almeno quanto lei!

    Quando rimasero soli, Andreas la fissò negli occhi. «Purtroppo ho un appuntamento di lavoro domani mattina, ad Atene. Non potrò restare a lungo.»

    «Bene... nemmeno io» rispose Carrie, lasciando spazio all’orgoglio ferito. «Stavo proprio pensando di prendere un aperitivo in fretta, così Jo e Theo si potranno godere una serata romantica.»

    «Sì, credo che useranno il loro tempo nel migliore dei modi» convenne Andreas.

    Cosa significa?, pensò Carrie, che noi stiamo sprecando il nostro?

    «Ti piace questa vacanza a Pyrena?» si informò, appoggiandosi allo schienale della sedia.

    Ora stava cercando di intavolare un’educata conversazione? Che strazio!

    Pensò alla sua amica e si sforzò di sorridere. «Sì, molto bella, grazie. L’isola è splendida.»

    «Sei stata a esplorare i fondali?»

    Carrie scosse la testa. «Theo e Jo mi hanno invitata ieri, ma non so immergermi.»

    «Potresti fare snorkeling.»

    «Non sono una grande nuotatrice e non amo molto andare oltre le mie possibilità.»

    «Dovresti provare con una persona esperta. È davvero stupendo.» Il suo cellulare squillò. «Scusa, Carrie» disse, rispondendo al telefono.

    Lo osservò mentre parlava in greco, con la voce professionale e l’espressione seria.

    Carrie approfittò della sua distrazione per un’ulteriore, lunga occhiata esplorativa. Era davvero bello. Pericolosamente bello.

    Provò a immaginare la sensazione di quelle splendide labbra sulle sue e delle sue mani sulla pelle.

    Andreas chiuse il cellulare e tornò a guardarla. «Scusami... questioni di lavoro.»

    «Nessun problema» lo rassicurò sollevando il bicchiere, infastidita dai suoi stessi pensieri. Andreas le aveva appena dimostrato un completo disinteresse e lei sognava a occhi aperti di baciarlo? «Se devi andare, non farti scrupoli. Farò le tue scuse a Jo e Theo.»

    «Non sarà necessario. Stanno arrivando.»

    Carrie seguì il suo sguardo e vide Theo che scendeva dalla sua macchina sportiva nera. Notò il modo in cui raggiunse Jo e la prese per mano. C’era qualcosa di molto toccante nel modo in cui si guardavano.

    «Sembrano proprio fatti l’uno per l’altra...»

    Carrie non si rese conto di aver parlato a voce alta, fino a quando Andreas non le rispose. «Sì, penso che sia una cosa seria.»

    Carrie lo guardò, mentre le sue parole le risuonavano dentro. Aveva ragione.

    Cosa sarebbe accaduto quando alla fine della vacanza Jo sarebbe dovuta tornare a casa? Nessuno meritava più di lei di essere felice e Carrie lo sapeva bene perché erano cresciute insieme, affidate alla stessa famiglia. Jo fingeva di essere dura, ma aveva un cuore dolce e gentile.

    Carrie la osservò mentre si avvicinava. Il corto abito nero sembrava disegnato sul suo corpo snello e la cascata di riccioli biondi le danzava sulle spalle a ogni passo.

    «Scusate per il ritardo» mormorò, fermandosi accanto al loro tavolo.

    «È colpa mia!» dichiarò Theo, abbassandosi per baciare Carrie sulle guance. «Sono felice di rivederti! Non ci siamo accorti che il tempo stava volando. Ma credo che voi due abbiate trovato un modo per riempire l’attesa, no?»

    Carrie avrebbe preferito non incontrare lo sguardo di Andreas proprio in quel momento. Aveva un’aria così divertita che Carrie si sentì fremere di collera.

    «Non preoccuparti per questo» disse con noncuranza, alzandosi in piedi per salutarli. «Io e Carrie abbiamo socializzato

    «Oh, bene!» Jo lanciò a Carrie uno sguardo eloquente, del tipo te l’avevo detto, io!

    Carrie cercò di non mostrarsi turbata. Ma davvero la sua amica era tanto cieca da non vedere che Andreas avrebbe voluto essere da qualunque parte anziché lì?

    «Allora va tutto bene?» insistette Jo a bassa voce, sedendosi accanto a lei.

    «Assolutamente» rispose Carrie un po’ distratta, osservando Andreas e Theo che si salutavano.

    Erano molto simili, ma Theo aveva un viso aperto, un’espressione solare. Era meno minaccioso del fratello, con quella sua aria da bello e dannato. Era evidente che oltre a essere fratelli erano anche grandi amici. Andreas si informò sul suo negozio di attrezzature subacquee, dove organizzava escursioni e lezioni d’immersione. Theo non mancò di chiedergli consiglio su alcuni dispositivi che voleva comprare.

    «Ecco che attaccano a parlare di lavoro!» Jo sorrise a Carrie.

    «Ehi! Ho bisogno di buoni consigli» protestò Theo. «Soprattutto quelli di mio fratello che ha un tocco magico per gli affari. Non so cosa avrei fatto senza di lui.»

    «Te la sei cavata benissimo, Theo. Mi sembra che i tuoi affari vadano a gonfie vele» gli disse Andreas con convinzione.

    «Non senza il tuo aiuto.» Theo si guardò intorno in cerca del cameriere. «Chiediamo il menu? Non so voi, ma io sono affamato.»

    «Purtroppo io non posso restare» rivelò Andreas, guardando l’orologio. «Devo andare ad Atene. Domani mattina presto ho un appuntamento.»

    «Oh, no! Non puoi fermarti ancora un po’?» Jo non riuscì a mascherare il suo disappunto.

    «Ho paura di no.» Andreas lanciò un’occhiata a Carrie. «Ma è stato un vero piacere conoscerti.»

    Quel commiato asettico la fece ribollire. «Sì, anche per me» rispose, ricambiando il sorriso.

    I loro occhi si incontrarono per un attimo.

    Andreas notò un breve lampo di fierezza

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