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Viaggio nella seduzione: Harmony Collezione
Viaggio nella seduzione: Harmony Collezione
Viaggio nella seduzione: Harmony Collezione
E-book158 pagine1 ora

Viaggio nella seduzione: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Fingere che si tratti di una relazione di convenienza è possibile, ma non per sempre. Perchè non potergli confessare il proprio amore non le consente di continuare su quella strada a lungo.

L'attrazione per Marco Delmari, noto medico italiano, è forte sin dall'inizio, e sulla spinta di questo legame fisico Charlotte Hopkirk cerca di convincersi di non essersi innamorata di lui. Del resto, lei non è per niente simile alle splendide modelle con le quali lui È solito intrattenersi. Ma nemmeno Marco è indifferente alle sensuali forme della bella Charlotte, e durante un viaggio di lavoro in Toscana la passione irrisolta finisce con l'esplodere, mettendo i due di fronte a un bivio. Si tratta di una semplice avventura o c'è di più?

LinguaItaliano
Data di uscita9 ott 2015
ISBN9788858940952
Viaggio nella seduzione: Harmony Collezione
Autore

Kathryn Ross

Americana, viene giustamente considerata uno dei nuovi "talenti" della narrativa rosa targata Harlequin.

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    Anteprima del libro

    Viaggio nella seduzione - Kathryn Ross

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Mediterranean Boss, Convenient Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Kathryn Ross

    Traduzione di Maura Arduini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-095-2

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

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    1

    Charlie aprì gli occhi e il ricordo della sera prima le balenò alla mente con angosciante chiarezza. L’appuntamento era stato un vero disastro.

    Non tanto perché il suo cavaliere era alto un metro e sessanta invece che uno e ottanta, come aveva scritto nel profilo, e neanche perché si era rivelato più vicino ai cinquanta che ai trenta. Lei non era di quelle che si fermano all’apparenza. Tuttavia, i radi capelli grigi legati a coda di cavallo erano stati un duro colpo, insieme al fatto che loro due non avevano proprio niente in comune, se non un divorzio alle spalle.

    Dopo i primi quindici minuti, l’appuntamento era rapidamente diventato un supplizio. Forse l’idea di internet non era così buona, e lei era stata una sciocca a fidarsi dei consigli di un’amica.

    La sveglia incominciò a suonare e Charlie allungò la mano per spegnerla. Pochi istanti più tardi Jack arrivò correndo e si tuffò sul letto. «Mamma, è ora di alzarsi!»

    «Buongiorno, tesoro» lo salutò lei con un bacio.

    «Ieri sera, quando tu eri fuori, Nana mi ha dato il cioccolato e mi ha fatto guardare la TV.»

    «Ah, sì?» Charlie sorrise. «Nana ti vizia.»

    Se fosse stata domenica sarebbero rimasti lì sul letto a giocare e a chiacchierare per un bel po’. Invece era venerdì e avevano i minuti contati.

    «Forza! Sarà meglio prepararci per la scuola.»

    C’era freddo, pensò Charlie mettendo una mano sul termosifone, mentre andava in bagno. Un altro guasto alla caldaia? Non voleva neanche pensare a quanto le sarebbe costato chiamare di nuovo l’idraulico...

    I conti da pagare sembravano non finire mai, pensò sbirciando la posta davanti a una tazza di caffè. Il cottage era piccolo, ma mantenerlo le costava una vera fortuna.

    Al momento, Charlie lavorava come assistente personale temporanea per l’agenzia della sua amica Karen. L’incarico presso lo studio di un dottore in psicologia, autore di numerosi bestseller, era il più remunerativo che le fosse capitato da molto tempo, eppure lei faticava a far quadrare il bilancio. Per una madre single non era facile mandare avanti la famiglia, e a fine mese restava ben poco per gli sfizi... così come per gli idraulici!

    Ma Charlie non era tipo da scoraggiarsi. Ce l’avrebbe fatta!, si disse lasciando la casa. Anche questa volta.

    Era una nebbiosa mattina di settembre, e il motore della sua auto tossì e sputò prima di accendersi. Poi Jack infilò un cd nel lettore, ed entrambi si misero a cantare, nel traffico dell’ora di punta.

    Venti minuti più tardi, dopo aver lasciato Jack al sicuro a scuola, Charlie riprese il volante e alzò al massimo il volume, imboccando la strada per Oxford. Al diavolo l’incontro della sera prima, e anche i conti nella cassetta della posta. Dopotutto, lei aveva un figlio meraviglioso e un buon lavoro... Il solo pensiero di Marco Delmari le regalò un brivido.

    L’aveva trovato sublime fin dal primo istante. Poi, il buonsenso le aveva imposto di tenere per sé ogni fantasia al riguardo. L’impiego era troppo buono per metterlo a repentaglio con una relazione, e poi lei aveva una priorità: Jack. In ogni caso, sapeva di non essere il suo tipo. Marco preferiva le modelle: giovani, magre, eleganti e sempre incredibilmente glamour. Lei non era niente di tutto ciò. Certo, aveva dei bei capelli biondi e una pelle fresca... e anche due grandi occhi verdi capaci di sedurre, se non avesse dovuto ripararli dietro gli occhiali ogni volta che usava il computer.

    Dunque, con lui era sempre stata rigorosamente professionale. Marco si era abituato al suo ordine e alla sua efficienza e con il passare delle settimane l’atmosfera in ufficio era diventata molto rilassata e produttiva. Insomma, insieme formavano un’ottima squadra.

    Charlie guardò l’orologio sul cruscotto. Quella mattina, Marco doveva andare a Londra per registrare una intervista radiofonica e lei non era sicura di riuscire ad arrivare prima che lui partisse.

    Abbandonò la statale e imboccò una serie di stradine secondarie che la portarono a destinazione con parecchi minuti di anticipo. Le fece piacere vedere la sua auto ancora parcheggiata in cortile. Prese la borsa e salì in fretta gli scalini dell’ingresso.

    All’interno della elegante palazzina in mattoni rossi, i suoi passi vennero attutiti dal grande tappeto persiano nell’atrio. La casa era un sogno, con le pareti a stucco e i mobili in stile, ma quel giorno non aveva il tempo per ammirarli. Si diresse subito in ufficio.

    «Buongiorno, Marco» salutò, entrando e deponendo la borsa sulla scrivania. «Bella giornata, vero?»

    Lui, di spalle, guardava fuori dalla finestra.

    «Sì, bellissima.» Si girò, e incrociò il suo sguardo.

    Le sue ascendenze italiane erano evidenti nei folti capelli scuri e nell’espressione intensa. Il viso era forte e aristocratico. Quando ancora non lo conosceva, Charlie lo aveva visto in TV e ne era rimasta affascinata. Mai e poi mai si sarebbe aspettata che un tipo come lui potesse essere uno psicologo di fama. Prima di tutto era troppo giovane, dimostrava anche meno dei suoi trentasette anni, e poi era atletico, elegante, sexy... Insomma, aveva il tipico aspetto per il quale un aspirante attore avrebbe fatto carte false. E lui non sembrava curarsene affatto.

    Lei lo aveva capito subito, lavorando al suo fianco. L’unica cosa che gli importava davvero era il lavoro.

    Aveva delle ragazze, certo. Erano tutte belle e pazzamente innamorate. Charlie le aveva viste andare e venire, senza che lui dimostrasse nessun attaccamento specifico...

    «Allora, com’è andato l’appuntamento di ieri sera?»

    La domanda la colse di sorpresa... non ricordava nemmeno più di avergliene parlato. Il giorno prima, mentre infilava la giacca per andarsene, Marco le aveva chiesto con noncuranza che impegni avesse per la serata e invece di inventarsi una cosa qualsiasi, una riunione alla scuola di Jack o una pizza con le amiche, lei si era lasciata sfuggire la verità.

    «Bene, grazie» rispose, evitando di guardarlo negli occhi. Detestava mentire, ma la verità era troppo imbarazzante. «Non dovevi andare a registrare la trasmissione?» Guardò l’orologio. Marco avrebbe rilasciato un’intervista alla BBC per promuovere il suo nuovo libro, uno studio analitico sul perché l’amore non dovesse rappresentare la ragione primaria nella scelta di un partner. «Rischi di arrivare tardi per colpa del traffico. Ricordati che è venerdì mattina.»

    «Lo ricordo perfettamente, ma sto aspettando Sarah. Vuole accompagnarmi per discutere insieme delle domande che potrebbero rivolgermi.»

    «Capisco.» Charlie accese il computer. Sarah Heart era l’agente di Marco, una donna terribilmente aggressiva che si credeva chissà chi. Lei la trovava irritante... Ma l’importante era che fosse brava nel suo lavoro, pensò.

    «Non ho idea di dove si sia cacciata, ma se entro cinque minuti non sarà qui, dovrò andarmene senza di lei» brontolò Marco. Le girò di nuovo la schiena e guardò fuori dalla finestra, verso il cortile.

    «Vuoi che la chiami sul cellulare?»

    «Ho già provato. Mi risponde la segreteria telefonica.»

    «Sarà bloccata nel traffico, da qualche parte.»

    «Già.»

    Quella mattina le sembrava stranamente nervoso. Magari era solo seccato di arrivare in ritardo all’intervista, anche se non aveva di certo problemi con i media.

    Negli ultimi giorni aveva ricevuto molti inviti da radio e televisioni, e stava rapidamente diventando famoso. Tutti lo consideravano molto brillante da un punto di vista accademico, e i suoi libri ricevevano sempre un’ottima accoglienza, ma Charlie era sicura che il successo fosse arrivato perché persino la psicologia, con lui, diventava sexy.

    Si sedette alla scrivania e prese gli occhiali dalla borsa.

    «Così, il tuo principe azzurro si è rivelato all’altezza delle aspettative?» domandò lui all’improvviso, girandosi verso di lei.

    La domanda sembrò terribilmente personale e fuori luogo, nell’ufficio dagli scaffali stracolmi di libri di psicologia dove in genere si discuteva di emozioni solo in termini analitici e professionali.

    «Be’...» Charlie cercò di mascherare l’imbarazzo. Era stato un errore parlargliene, proprio come era stato un errore cercare un incontro su internet. Ma tutti ne parlavano. Tutti l’avevano fatto. Tutti ne dicevano meraviglie...

    Charlie si sentì un’idiota.

    «Allora?» la sollecitò Marco.

    «Sì, lui era okay...»

    «Bene.» Lui inclinò la testa di lato. «Ero un po’ preoccupato.»

    Lo guardò sorpresa. «Sì?»

    «Be’, gli incontri al buio possono riservare sorprese pericolose, a volte.»

    «Immagino di sì.» Charlie si sentì riscaldare il cuore. Da tempo qualcuno non si preoccupava per lei. «Ma sono stata attenta: ci siamo incontrati in un ristorante pieno di gente, e non gli ho dato alcuna informazione personale.»

    «Bene. Mi fa piacere che abbia funzionato.»

    «Per la verità, è stato un mezzo disastro» ammise lei, con un sospiro. «Non avevamo niente in comune.»

    «Oh.» Marco sollevò un sopracciglio. «Allora non ci sarà un secondo incontro?»

    Charlie scrollò la testa. «È già stato faticoso arrivare alla fine del primo. Non vedevo l’ora di uscire dal ristorante e andarmene.»

    Lui parve divertito. «Non gli dai molte possibilità di recupero, ti pare?»

    «Non ce n’è bisogno» tagliò corto lei. «Ho capito che non era il mio tipo nei primi cinque minuti.»

    «Hai capito che la chimica non funzionava» precisò lui. «Ma è un altro discorso.»

    «Per me no. Conosco le tue tesi, Marco, e in linea generale sono d’accordo. Una relazione può svilupparsi e crescere nel tempo, se i partner si impegnano. Ma l’attrazione... quella deve esserci da subito.»

    «L’attrazione è un’arma a doppio taglio» obiettò lui. «A volte ti acceca e ti impedisce di vedere la verità. Impedisce a due persone di capire che non sono compatibili.»

    «Comunque ci deve essere dall’inizio.»

    «Non necessariamente.»

    «Ma sì... Voglio dire,

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