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Piccante vendetta: Harmony Collezione
Piccante vendetta: Harmony Collezione
Piccante vendetta: Harmony Collezione
E-book154 pagine2 ore

Piccante vendetta: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Sono passati alcuni anni, ormai, ma l'orgoglio di Cesare Di Arcangelo sanguina ancora. Ora, però, è giunto il suo momento: la compagnia di Sonia Whittaker ha bisogno della sua esperta consulenza, e lui potrà vendicarsi della ragazza che lo ha rifiutato. Dopo averla sedotta, Cesare medita infatti di lasciarla. C'è solo un problema: Sonia è ancora la donna più sexy che abbia mai visto. Come riuscirà allora a compiere la sua vendetta?
LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2020
ISBN9788830517158
Piccante vendetta: Harmony Collezione
Autore

Sharon Kendrick

Autrice inglese, ama le giornate simili ai romanzi che scrive, cioè ricche di colpi di scena.

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    Anteprima del libro

    Piccante vendetta - Sharon Kendrick

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Bedded For Revenge

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2006 Sharon Kendrick

    Traduzione di Maria Teresa Delladio

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2007 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-715-8

    1

    Cesare Di Arcangelo strinse gli occhi nel vedere la donna che era in procinto di risalire la navata, splendida nella sua austerità e con una deliziosa bocca che improvvisamente ebbe voglia di assaporare.

    Allo stesso tempo, però, non riuscì a sopprimere un’incontrollata fitta di delusione. Già, perché avrebbe preferito non provare nulla e restare completamente indifferente, proprio come gran parte delle donne lo accusava di essere. Ma nel momento in cui l’aveva vista avvicinarsi in una nuvola di pizzo e seta, aveva sentito quella speranza sgretolarsi. Avvertì una silenziosa collera montargli dentro, ma anche qualche altra cosa. Un qualcosa di più potente che in tutti quegli anni non si era affievolito e di primordiale cui si doveva il perpetrarsi del genere umano.

    Voglia.

    Ma in fondo non era un grande problema. Perché se si trattava di puro desiderio, una soluzione c’era, e anche piuttosto semplice.

    L’organo suonava una musica in crescendo e nell’aria si respirava il profumo intenso dei fiori, ma tutta l’attenzione di Cesare era concentrata su Sonia, sorridente e con un bouquet di fiori tenuto all’altezza della vita affusolata e stretta proprio come quando aveva appena diciotto anni.

    Che damigella d’onore fantastica e sexy che era...

    Avvertendo la propria eccitazione dentro i pantaloni dell’abito confezionato da mani esperte che indossava, Cesare s’irrigidì contraendo le mani nella speranza di sopprimere quell’improvvisa ondata di desiderio.

    Si era sistemato al suo posto in fondo alla chiesa all’ultimo minuto. Era stato un ritardo programmato perché in genere la vista di Cesare Di Arcangelo creava interesse ed eccitazione ovunque andasse.

    Gli italiani sexy e superricchi erano in cima alla lista dei desideri di ogni donna. Era quello il motivo per il quale le hostess più calde, distribuite in tutte le più importanti città del mondo, lo inseguivano con lo stesso fervore con il quale gli astronomi puntano un pianeta appena scoperto.

    Cesare cercò tra la gente la madre di Sonia. Sì. Era lì con in testa un cappello grande quanto l’Opera House di Sydney e persino da lontano era possibile leggere la soddisfazione che esprimeva ogni cellula del suo corpo. Doveva essere molto contenta, perché un ricco genero rappresentava una speranza per una famiglia tormentata da problemi economici. Chissà se il neomarito di Emma era disposto a versare i fondi necessari nell’azienda di famiglia per tenere a bada i creditori?

    Cesare ne dubitava. Il denaro serviva fino a un certo punto. Dopo quel punto bisognava fermarsi. I problemi dovevano essere analizzati e risolti, non potevano continuare a essere tamponati. La cosa valeva per qualsiasi tipo di problema, rifletté Cesare storcendo la bocca.

    In quell’istante stavano passando gli sposi ma lui li guardò appena. Anche la processione di damigelle e paggetti che seguiva l’augusta coppia non attirò la sua attenzione. L’unica damigella che polarizzava il suo interesse era quella adulta, dai lunghi capelli biondi intrecciati con boccioli di roselline. Era lei il suo problema, la questione lasciata in sospeso che poteva chiudersi soltanto nel momento in cui l’avrebbe portata a letto. La splendida Sonia Whittaker dagli occhi verdi, una cascata di capelli biondi e un corpo sinuoso come quello di un’anguilla.

    Non la perdeva d’occhio un solo istante, proprio come fa un cacciatore con la sua preda. Voleva vedere la sua reazione quando i loro sguardi si sarebbero incrociati. Chissà se sarebbe stato come la prima volta... Quanto tempo era passato? La tempia prese a pulsargli. Sette anni? Un minuto? Un’eternità?

    Quando lei lo scorse tra la gente, lui la vide barcollare e serrare le mani in due pugni mentre gli occhi color smeraldo si rabbuiarono esprimendo tutta la meraviglia e costernazione nel vederlo lì.

    Notando l’improvviso pallore e il tremore che le scosse le labbra, Cesare provò un brevissimo senso di trionfo subito seguito dalla frustrazione di non poter prendere Sonia lì su due piedi.

    Se solo non si fossero trovati in un luogo di culto!

    Sarebbe stato infinitamente più semplice se fossero stati loro due soli e lui avesse potuto strapparle di dosso la biancheria intima che si nascondeva sotto l’impalcatura di quell’abito mostruoso e avesse potuto soddisfare in quattro e quattr’otto il suo desiderio, sfogando la sua frustrazione, per poi andarsene indisturbato.

    Per un istante si sentì impotente. Proprio come lei lo aveva fatto sentire tanti anni prima. Ma presto Sonia avrebbe terminato di essere la damigella d’onore e quindi lui sarebbe potuto entrare in azione con grande soddisfazione.

    «Sposo o sposa?» gli domandò la graziosa brunetta in abito giallo che gli stava accanto in piedi.

    Cesare deglutì a vuoto sopprimendo i suoi pensieri erotici. Poi squadrò dalla testa ai piedi la brunetta la quale spalancò gli occhi in modo così provocante da rendere palese il suo invito. «Sposo» rispose infine in tono asciutto. «E tu?»

    «Anch’io. Ero stata avvertita che ci sarebbero stati degli uomini stupendi e indubbiamente non mentivano!» replicò la ragazza sbattendo le ciglia. «C’è qualche speranza che possa scroccare un passaggio in macchina al ricevimento?»

    «Perché no?» rispose Cesare sfoderando un sorriso smagliante.

    Fuori dalla chiesa, Sonia era nel gruppo insieme agli sposi per le fotografie di rito ma, benché si sforzasse di sorridere, si sentiva come chi era stato sfregiato in pieno volto con un rasoio.

    Si voltò per ammirare la chiesetta e proprio in quell’istante vide una figura imponente dalle ampie spalle chinarsi per uscire dal portale evitando di battere la testa. Alla vista di quell’uomo il cuore le perse un battito.

    Cesare!

    Lì!

    «Sonia! Da questa parte! Guarda l’obiettivo!»

    Con grande sforzo, Sonia distolse lo sguardo dall’uomo e si voltò appena in tempo perché venisse investita dal lampo del flash. Quando tornò a voltarsi in direzione della chiesa, lui era scomparso. Al suo posto c’era Rupert, suo fratello, insieme a un gruppo di persone. Corse verso di lui e lo prese da una parte ignorando i commenti d’apprezzamento dei presenti. Sonia aveva la bocca secca e il cuore che le batteva all’impazzata. Non avrebbe dovuto avere quella reazione, ma purtroppo quella era la realtà.

    «Chi diavolo ha avuto la bella idea di invitare Cesare Di Arcangelo?» proruppe mantenendo stampato sul viso il sorriso che il ruolo da damigella le imponeva.

    «Oh, Cesare è qui?» replicò il fratello guardandosi intorno. «Bene.»

    «Bene?» ripeté lei cercando di allontanare l’ansia che sentiva crescere dentro di lei. Era il giorno del matrimonio di sua sorella e doveva restare una giornata serena. Come tutti i matrimoni, del resto. E, in effetti, lo era stata fino a quando non aveva scorto tra gli invitati l’attraente viso di Cesare che le aveva provocato un tonfo al cuore dal quale ancora non si era ripresa.

    Le era bastato rivedere quei due occhi neri scintillanti per sentirsi trasportare in un altro tempo e in un altro spazio ricordandole il motivo per il quale nessun uomo poteva reggere il confronto con lui.

    Nonostante la bocca riarsa e i battiti accelerati, Sonia prese un profondo respiro e si sforzò di mantenere la calma. «Rupert, sapevi che Cesare sarebbe venuto?»

    Rupert esitò. «Ehm... più o meno...»

    «Più o meno? Allora lo sa anche Emma, visto che è la sposa.»

    «Sì» ammise l’altro schietto. «La famiglia di Ralph intrattiene un sacco di affari con i Di Arcangelo. Questo lo sai, Sonia, no?»

    Sì, quello lo sapeva. Ed era una di quelle cose che tentava di tenere lontano dalla mente allo stesso modo in cui si sa che possono accadere disastri naturali in qualsiasi istante, ma non ci si pensa fino al momento in cui non si verificano. «E nessuno ha avuto il buon gusto di avvisarmi che era stato invitato, sapendo che tra di noi c’è stata una storia?»

    Rupert aveva un’aria annoiata. «Be’, vi siete frequentati un po’ di anni fa. Che problema c’è? E poi, Cesare mi ha chiesto di non dirti nulla. Voleva farti una sorpresa.»

    Sonia avrebbe voluto urlargli che in qualità di sorella aveva la precedenza su Cesare Di Arcangelo, nonostante la sua ricchezza e influenza. Al contrario, si limitò a dirgli in tono leggero: «Oh, devo ammettere che è ci è riuscito». Se avesse aggiunto qualcosa, Rupert avrebbe sicuramente pensato che a lei interessava Cesare. Il che non era vero. Almeno, non lo era più. Lui apparteneva al suo passato remoto.

    In ogni caso, continuava a non spiegarsi perché Cesare fosse lì. Voleva ristabilire con la sua famiglia un rapporto dissoltosi anni addietro? Era per un senso di lealtà nei confronti del fratello? Possibile che fossero così intimi? Oppure era lì soltanto perché partecipava al matrimonio del figlio di un collega di lavoro?

    Comunque la mettesse, Sonia si sentiva in trappola. Una trappola visibile soltanto a lei. Sebbene il sole splendesse, la chiesa fosse lo sfondo perfetto per una cartolina e le campane suonassero a festa, lei avvertiva tutto l’amaro sapore del rimpianto. Il tempo è il miglior medico, recitava un detto popolare, ma mai come in quel momento quelle parole le erano suonate più fasulle.

    Ricordandosi del ruolo che quel giorno rivestiva, Sonia tornò a sorridere per una nuova serie di fotografie con gli sposi nella speranza di poter fuggire al più presto.

    Dove, non avrebbe saputo dirlo neanche lei.

    Quasi avesse avuto un sesto senso, all’improvviso Sonia si sentì scrutata come se qualcuno volesse marchiarla a fuoco con lo sguardo. Incapace di resistere alla tentazione di vedere chi fosse, benché lo sapesse perfettamente, Sonia si voltò.

    Ecco, il significato della parola irresistibile!, pensò lottando contro il potere che quell’uomo esercitava su di lei. E non appena incontrò lo sguardo di Cesare Di Arcangelo, si sentì folgorata.

    Sta’ lontano da me, pregò Sonia silenziosamente, ma la sua preghiera non venne ascoltata perché in quell’istante lo vide attraversare il lastricato dinanzi alla chiesa e dirigersi verso di lei a passo sicuro, seguito dallo sguardo imbronciato di una fantastica brunetta in abito giallo.

    Sonia chiuse gli occhi per un istante sperando di svenire. Che bello sarebbe stato riprendere i sensi e scoprire che Cesare se ne era andato come se non le fosse mai apparso e che tutta la scena era stato frutto della sua immaginazione!

    Ma lei non svenne né poté affermare di sognare quando lui la raggiunse in carne e ossa torreggiando su di lei.

    «Cesare» lo salutò con un filo di voce.

    Cesare indossava un vestito di flanella grigio perla che gli aderiva nei posti giusti enfatizzando i muscoli. Chiunque lo avesse cucito, doveva aver

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