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Magia romana (eLit): eLit
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E-book145 pagine1 ora

Magia romana (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Una valigia per... Roma. Quando Donna, giovane ragazza inglese, parte alla volta di Roma, non immagina certo di ricevere un'accoglienza così fredda da parte della famiglia di Toni. Ed è soprattutto Rinaldo, fratello del fidanzato, che si dimostra ostile. Ma Donna non si dà per vinta e supera ogni ostacolo che il destino ha deciso di mettere sulla sua strada... a eccezione del determinato Rinaldo, all'inizio propenso a farle la guerra, in seguito invece...
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2016
ISBN9788858955277
Magia romana (eLit): eLit
Autore

Lucy Gordon

Lucy Gordon cut her writing teeth on magazine journalism, interviewing many of the world's most interesting men, including Warren Beatty and Roger Moore. Several years ago, while staying Venice, she met a Venetian who proposed in two days. They have been married ever since. Naturally this has affected her writing, where romantic Italian men tend to feature strongly. Two of her books have won a Romance Writers of America RITA® Award. You can visit her website at www.lucy-gordon.com.

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    Anteprima del libro

    Magia romana (eLit) - Lucy Gordon

    successivo.

    1

    «Quanto manca per arrivare a Roma?» chiese Donna un po' ansiosa.

    «Più o meno quindici chilometri.» Toni la guardò con un sorriso smagliante distraendosi dalla guida. «Sei adorabile, mia cara, e la mia famiglia s'innamorerà di te a prima vista, proprio come è successo a me.»

    «Tesoro, per favore, fa' attenzione alla strada» lo supplicò lei nervosamente.

    Lui scoppiò a ridere e ubbidì. «D'accordo, signora maestra.»

    «Non prendermi in giro. Ho davvero l'aria severa di una maestra?»

    «Naturalmente. Sei la mia deliziosa maestrina, sempre pronta a dirmi: Toni va' piano, Toni non esagerare, Toni non...

    «Oh, no!» sbottò lei cercando di nascondere il disappunto con un sorriso. «Così mi dipingi come una tiranna.»

    «Ma proprio per questo mi piaci. Sei la donna che fa per me. Mio fratello Rinaldo ti sarà grato per avermi messo in riga, lui ci ha provato non so quante volte, ma non è mai riuscito.»

    Lui parlava con il solito tono allegro, pieno di ottimismo, e Donna non poté fare a meno di ricordare la differenza di età che c'era tra loro. Lei aveva ventisette anni, esattamente tre più di Tony e cercava di abituarsi all'idea di un fidanzato più giovane, ma non era facile, specialmente quando lui rivelava il suo lato infantile. C'era ancora molto del ragazzino nel suo modo di fare e Donna lo trovava irresistibile, ma allo stesso tempo la preoccupava.

    Guardò con tenerezza il suo profilo latino. Tony era il tipico uomo del sud, scuro di capelli e di carnagione, dai lineamenti dolci e affascinanti. Donna ricordò quanto le sue amiche l'avessero invidiata quando lui aveva cominciato a farle la corte.

    Aveva conosciuto Tony Mantini all'ospedale dove lei lavorava come infermiera. Lui aveva avuto un piccolo incidente d'auto ed era stato ricoverato per qualche giorno, ma anche in quella circostanza non aveva perso il consueto buonumore. Le ferite erano lievi, l'assicurazione avrebbe pagato i danni, perché mai preoccuparsi? La vita, in fondo, era tutta una vacanza.

    Tanto lei era seria e riflessiva, quanto lui era spensierato e a volte troppo impulsivo, ma forse proprio per questo si erano sentiti attratti reciprocamente fin dal primo istante. Appena Tony era stato dimesso dall'ospedale l'aveva invitata a uscire con lui e Donna aveva accettato. Da quel momento erano diventati inseparabili.

    Lui la riempiva di complimenti, le dichiarava il suo amore mille volte al giorno e lei, che non si era mai sentita amata e desiderata, aveva quasi perso la testa.

    Tony era bello, appariscente e accanto a lui Donna si sentiva insignificante.

    «Sei dolce» le sussurrava spesso quasi interpretando il suo pensiero, «il tuo ovale perfetto e i tuoi occhi nocciola mi sembrano quelli di una Madonna dipinta sull'altare di una piccola chiesa. Un giorno ti porterò a vederla, è vicino a casa mia, nel verde della campagna, appena fuori Roma. Non cambiare mai, mia cara, mi piaci così come sei.»

    Con il suo entusiasmo, la sua voglia di ridere e giocare come un bambino, il suo amore sincero, Tony aveva dato a Donna una nuova gioia di vivere.

    Era pomeriggio e l'automobile correva veloce sull'asfalto rovente. Donna non era abituata al sole e al clima torrido dell'estate italiana e si sentiva stanca e accaldata.

    «Il caldo ti dà fastidio?» domandò lui asciugandole la fronte imperlata di sudore.

    «Un po'» ammise lei, «e se devo essere sincera, in questo momento rimpiango il fresco e la pioggia dell'Inghilterra.»

    «Appena arrivati potrai riposare, ma devi abituarti in fretta a questa temperatura, mia cara. Domani pomeriggio ti porterò in centro a far compere. Voglio regalarti dei vestiti nuovi e dei gioielli, dovresti stare magnificamente con una parure di rubini.»

    «Che sognatore sei, tesoro!» esclamò lei divertita. «Lo sai bene che non possiamo permetterci una parure di rubini, o di altre pietre preziose.»

    «Perché no?»

    «Devi ancora pagare le riparazioni dell'auto.»

    «Davvero?» si stupì lui con aria innocente.

    «Non dirmi che l'avevi dimenticato» insistette lei scuotendo il capo. «Ho risposto io alla telefonata della società finanziaria che aveva anticipato il denaro per saldare il conto del meccanico, ricordi?»

    «Hai ragione!» concordò lui smettendo di fingere. «Non è poi una cifra astronomica, cara» aggiunse scrollando le spalle, «non sarai arrabbiata per questo, spero.»

    «Potrei mai arrabbiarmi con te?» ammiccò lei teneramente.

    Donna era troppo innamorata di quel giovane uomo per rimproverarlo. Lui avrebbe potuto commettere qualsiasi sciocchezza e lei non avrebbe mai smesso di amarlo. Tony aveva portato il calore e il colore nella sua vita solitaria e monotona. La desiderava e la rendeva felice, molto più di quanto lei avesse mai sognato di poter essere.

    Per troppo tempo Donna aveva vissuto senza un vero affetto, senza nessuno che desiderasse condividere i suoi sentimenti.

    Quando aveva sette anni suo padre aveva abbandonato la famiglia per vivere con un'altra donna e dopo il divorzio lei l'aveva incontrato solo in qualche occasione. Lui l'aveva completamente esclusa dalla sua nuova vita, non le aveva mai presentato la nuova moglie né il bambino che era nato qualche tempo dopo. Era chiaro che per lei non c'era posto in quella famiglia.

    Da quando Donna era rimasta sola, a dieci anni, dopo la morte della madre, aveva trascorso il resto della sua infanzia affidata a varie famiglie, continuando a sperare inutilmente che suo padre si decidesse a volerla con sé, poi si era rassegnata a non vederlo mai più.

    L'ultima famiglia che l'aveva ospitata all'inizio sembrava affettuosa con lei, ma ben presto si era resa conto che la madre adottiva la sfruttava come babysitter e cameriera, e se mostrava qualche interesse nei suoi confronti era solo per semplice convenienza.

    A Donna, tuttavia, non dispiaceva occuparsi dei bambini piccoli e della casa, ma quando aveva raggiunto la maggiore età era stata invitata senza troppi scrupoli ad andarsene immediatamente da quella casa e a mantenersi da sola.

    Con un simile passato alle spalle era ovvio che Donna si fosse affezionata a Tony e l'avesse trovato irresistibile. Era attratta dal suo modo di fare, dal fascino latino che lui possedeva. L'Italia era sempre stato per lei un Paese da sogno. Da anni vi progettava una vacanza, ma con il suo stipendio di semplice infermiera non aveva mai potuto permettersela. Nel frattempo si era iscritta a un corso serale di lingua italiana e aveva iniziato a risparmiare in attesa di vedere realizzato il suo desiderio...

    E adesso non le sembrava vero di essere lì, in viaggio verso la capitale, dove presto non sarebbe più stata l'infermiera Donna Easton, ma la signora Mantini, madre del figlio di Toni Mantini che sarebbe nato tra qualche mese.

    Al pensiero del bambino, Donna appoggiò delicatamente una mano sulla pancia, quasi volesse accarezzare suo figlio. Era ancora presto perché gli altri notassero il suo stato di gravidanza, ma lei amava quella creatura come se fosse già tra le sue braccia, era il prezioso frutto del suo legame con Toni, insieme per sempre come una vera famiglia.

    Donna aveva temuto che lui reagisse male alla notizia dell'arrivo di un figlio. Sapere di diventare padre per un uomo di ventiquattro anni, abituato a una vita senza troppe responsabilità, poteva rivelarsi un duro colpo. Invece Toni era letteralmente impazzito di gioia, era divenuto ancora più tenero e premuroso con lei e Donna aveva capito che il suo amore per lui diventava ogni giorno sempre più profondo.

    Lui aveva insistito per sposarla immediatamente e aveva telefonato al fratello maggiore Rinaldo.

    Donna non aveva compreso del tutto il contenuto della loro conversazione, ma appena Toni aveva riappeso la cornetta aveva annunciato che dovevano partire subito per l'Italia.

    «Gli ho detto soltanto che porterò con me la mia futura sposa» le aveva detto con un sorriso che tradiva la sua insicurezza. «Gli diremo del bambino quando saremo a casa.»

    «Dovrò chiedere al direttore dell'ospedale un periodo di ferie piuttosto lungo» aveva replicato lei pensierosa.

    «No, no! Puoi licenziarti oggi stesso.»

    «Toni, non mi pare una mossa molto saggia.»

    «Mia moglie non avrà mai bisogno di lavorare!» aveva esclamato lui in tono solenne.

    Donna l'aveva guardato stupita, convinta che lui stesse scherzando, poi si era resa conto che Toni stava parlando seriamente e di colpo aveva cancellato l'espressione divertita che aveva sul viso.

    «Vivremo in Italia e io lavorerò con Rinaldo, lui non aspetta altro.»

    «In Italia? Splendido!» aveva commentato lei eccitata.

    «Allora, se per te va bene, affare fatto! Partiamo subito.»

    Toni era così. Fino a un attimo prima Donna sarebbe stata pronta a giurare che lui non avrebbe voluto saperne di lavorare con suo fratello. Ma, improvvisamente, tutto era cambiato, tutto era già sistemato.

    Dopo qualche giorno avevano caricato l'auto di bagagli ed erano partiti per il lungo viaggio che li avrebbe portati a Roma.

    Avevano attraversato la Francia e la Svizzera fermandosi varie volte per dormire. Toni non voleva che Donna si stancasse, anche se lei desiderava raggiungere al più presto l'Italia. Era ansiosa di vedere la casa, di conoscere i futuri parenti...

    «Raccontami qualcosa di più sulla tua famiglia» lo pregò lei ritornando alla realtà.

    «Non c'è molto da dire» rispose lui scrollando le spalle. «Il nonno è molto simpatico, Rinaldo invece è un tipo abbastanza noioso. Lui pensa solo al lavoro, come se far soldi fosse l'unica cosa importante a questo mondo.»

    «Be', se lavora così tanto è giusto che guadagni molto» commentò lei, «è grazie a lui e all'assegno mensile che ti passa, se puoi permetterti il tenore di vita a cui sei abituato.»

    «Oh, per favore, non cominciare a farmi la predica come al solito. Comunque è vero, le aziende di mio fratello mi mantengono e mi pagano gli extra, ma non vorrei mai essere come lui. Rinaldo vive solo per il lavoro e non si gode mai un giorno di svago.»

    «Hai detto aziende? Sono più di una?» chiese incuriosita lei.

    «Sei fabbriche che producono congegni elettronici e sofisticate attrezzature ospedaliere, ingegneria specializzata. È il pallino di mio fratello.»

    Donna sapeva che Toni viveva senza problemi economici, ma non immaginava che la sua famiglia potesse essere così facoltosa. Ora che la meta era vicina, si sentiva inquieta, come se temesse di non essere adatta a quell'ambiente

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