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La donna in rosso: Harmony Jolly
La donna in rosso: Harmony Jolly
La donna in rosso: Harmony Jolly
E-book167 pagine2 ore

La donna in rosso: Harmony Jolly

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Info su questo ebook

Ti vedo e ti amo. Il mio amore per te è nato nello spazio di un attimo, ma durerà in eterno.
Dopo un'indimenticabile notte passata tra le braccia di una bellissima sconosciuta fasciata in un abito rosso, Harry Moran è convinto di aver trovato la donna giusta. Peccato che all'appuntamento fissato per il giorno dopo lei non si sia mai presentata! Senza un numero di telefono o un indirizzo a cui rintracciarla, Harry si rassegna al fatto che la sua donna in rosso rimarrà solo un sogno che non dimenticherà mai.
E invece qualche settimana dopo la incontra... nel suo giardino! Holly Weston, infatti, è l'archeologa che hanno chiamato per far esaminare dei reperti antichi ritrovati nella sua proprietà. Come mai, però, sembra non ricordarsi minimamente di lui?
LinguaItaliano
Data di uscita19 feb 2021
ISBN9788830525122
La donna in rosso: Harmony Jolly
Autore

Kate Hardy

Autrice inglese, consulta spesso riviste scientifiche per verificare i dettagli tecnici dei suoi romanzi.

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    Anteprima del libro

    La donna in rosso - Kate Hardy

    successivo.

    1

    «Il modo migliore per superare una storia finita male è andare a letto con qualcuno» dichiarò Natalie.

    «Non ho bisogno di andare a letto con qualcuno» protestò Holly. Inoltre le sembrava troppo presto dopo la rottura con Simon. In effetti, come poteva un'avventura spazzare via otto anni di relazione?

    Aveva pensato che il loro rapporto fosse abbastanza solido da resistere a sei mesi di trasferta a New York. In fondo Holly d'estate era sempre via per qualche scavo, tornando solo per il weekend, e tra loro era sempre andato tutto bene. Sarebbe andato tutto bene anche stavolta, si era detta.

    Invece si era sbagliata.

    Simon aveva incontrato Fenella a New York, si era innamorato perso di lei e aveva rotto il fidanzamento ad appena un mese dalla data delle nozze. Poi aveva lasciato che fosse Holly a cancellare i preparativi della cerimonia e a restituire i regali di matrimonio dicendole che lei era più brava di lui in quel genere di cose.

    E Holly aveva accettato di occuparsene, anche se a malincuore, perché preferiva assicurarsi che tutto fosse fatto alla perfezione anziché lasciare quel compito a lui e poi rendersi conto che aveva trascurato qualcosa.

    E, sebbene l'offerta di Simon di acquistare la metà della loro casa le avrebbe fatto risparmiare tutte le seccature che implicava vendere una proprietà, la feriva il fatto che lui volesse stare nella loro casa con un'altra. Inoltre lei avrebbe dovuto cercarsi un posto dove vivere, anche se Natalie si era offerta di ospitarla finché Holly non avesse trovato una sistemazione.

    Le ultime due settimane erano state particolarmente orribili e le aveva passate un po' ignorando un po' preoccupandosi dei pettegolezzi che sapeva la gente faceva appena voltava loro le spalle.

    Odiava essere etichettata come quella che era stata scaricata. Le occhiate di pietà erano difficili da digerire. Per fortuna la buona educazione impediva alle persone di chiederle cosa c'era che non andava in lei e perché Simon si fosse innamorato così in fretta di un'altra, tuttavia lei sapeva che se lo domandavano.

    Come se non bastasse, aveva dovuto dividere tutte le loro cose. E si era resa conto che ben poche erano state scelte da lei o insieme a Simon.

    Come aveva potuto farsi trattare così dal suo ex?

    Perché non gli aveva detto no più spesso?

    Perché non aveva scelto anche lei qualcosa?

    Si era comportata come una stupida!

    Aveva sinceramente creduto che lui la amasse. Dopotutto lei lo amava. Okay, non era la grande passione di cui leggeva nei romanzi o che vedeva nei film, con fuochi d'artificio ogni volta che lo baciava, ma sapeva anche di essere una persona normale perciò dubitava che avrebbe mai provato quel genere di sensazioni.

    Lei e Simon si erano piaciuti fin da subito. Erano usciti, erano andati a vivere insieme e avevano comprato casa. Erano felici.

    Non abbastanza, a quanto pareva...

    Perché a New York Simon aveva incontrato la donna che era la vera grande passione e che gli faceva sentire i fuochi d'artificio quando la baciava... e tra loro era finito tutto.

    Forse, però, se Holly fosse stata l'amore della sua vita, si sarebbero sposati anni prima e non avrebbero trovato mille scuse per rimandare. Comprare una casa era sembrata una cosa sensata da fare, dato che i prezzi degli immobili stavano aumentando. E poi erano stati entrambi presi dalle rispettive carriere.

    Era stato solo nell'ultimo anno, dopo che la madre di Simon aveva cominciato a chiedergli quando avesse intenzione di darle un nipotino, che avevano fissato la data delle nozze. E, anche in quel caso, avevano programmato la cerimonia con calma.

    Be', visto che Fenella aveva troppe nausee persino per prendere l'aereo, la madre di Simon avrebbe avuto il tanto desiderato nipotino molto presto. Il nipotino che avrebbe dovuto darle Holly.

    No, non voleva pensare al bambino che avrebbero dovuto avere lei e Simon. Al bambino che aveva cominciato a desiderare sei mesi fa, quando Simon era andato negli Stati Uniti.

    Al bambino che lui aveva fatto senza di lei.

    «Hai bisogno di una vacanza» le disse Natalie.

    «Sto bene.» Holly aveva cancellato anche il viaggio che aveva in programma, non volendo partire per quella che avrebbe dovuto essere la sua luna di miele. Una luna di miele per uno sarebbe stata sicuramente triste. Oppure era meglio passarla da sola che con qualcuno che non ti apprezzava come meritavi? «Così mi concentrerò sulla carriera» aggiunse, provando a vedere il lato positivo e a reprimere la solitudine che provava.

    «Ossa secche» commentò Natalie.

    «A volte sono bagnate» replicò lei. «Se sullo scavo ha piovuto.»

    L'amica rabbrividì. «Freddo, pioggia e fango. Datemi ogni giorno la mia cucina. Anche se ho un art director pignolo che vuole sempre qualche modifica che implica preparare il piatto da capo per il fotografo.» La guardò con aria di rimprovero. «Holly, se passi tutto il tempo con le ossa di persone morte secoli fa, non incontrerai nessun altro. Gli archeologi non sono sexy.»

    «Sì, invece. Che mi dici di Indiana Jones?»

    «È un personaggio di fantasia.»

    «Va bene, allora Brendan Fraser ne La Mummia. Devi ammettere che è affascinante.»

    «Anche quello è un personaggio di fantasia. Nella vita reale i tuoi colleghi o sono come Gandalf che borbottano con le loro barbe grigie o sono dei nerd spaventati all'idea di parlare con una donna vera.»

    «A parte il fatto che è una terribile generalizzazione, non è vero. I miei colleghi mi parlano tutti» le fece notare Holly con calma.

    «Lavorano con te quindi per loro sei innocua, non ti considerano veramente una donna» sottolineò Natalie.

    Holly sapeva che l'amica aveva ragione, ma provò a ignorarlo, a non sentirsi più inadeguata di quanto già non si sentisse.

    Perché non era il genere di donna di cui un uomo si innamorava follemente?

    «Hai bisogno di una pausa. Lo so che non sei impegnata questo weekend» proseguì l'amica.

    Perché era quello in cui avrebbe festeggiato il suo addio al nubilato andando a Roma, rifletté Holly. Anche quel viaggio aveva dovuto cancellare!

    «Andiamo a Bath. È la migliore alternativa a Roma. Puoi sbavare sulle tavolette delle terme romane e io posso trascinarti nella Pump Room per un tè. E tra una cosa e l'altra possiamo ammirare le case georgiane che ci sono nel Circus.»

    «Così tu puoi vedere quanti signor Darcy ci sono?» scherzò Holly, conoscendo bene l'amica.

    Natalie era una fan sfegatata di Austen.

    «Più o meno» ammise Natalie con un sorriso.

    «Be'... in realtà sarebbe bello andare via insieme» ammise Holly.

    Non aveva molta voglia di stare da sola a deprimersi quel fine settimana. Era l'ultimo che passava nella casa con cui aveva abitato con Simon, visto che la settimana successiva lei si sarebbe trasferita in un appartamento a Camden e lui sarebbe tornato lì.

    «Bene, perché ho già prenotato l'hotel.»

    «Hai rischiato. E se avessi risposto di no?»

    «Allora ti avrei fatta sentire in colpa e costretta a venire con me» replicò Natalie. «La vita è troppo breve per non correre qualche rischio. Soggiorneremo nel centro di Bath. Stando alle recensioni, il nostro hotel serve una delle migliori colazioni del circondario. E la vacanza la offro io» aggiunse. «Perché so quanto ci tenessi ad andare a Roma e questo è il massimo a cui sono riuscita a pensare, visto che partire lo stesso per l'Italia per te era fuori discussione.»

    Holly la abbracciò. «Grazie. Sei un tesoro.»

    «È quello che avresti fatto tu, se io fossi stata al tuo posto» le fece presente Natalie. «Continuo a pensare che Simon è il peggior idiota sul pianeta terra. Il modo in cui ti ha trattato... Ti meriti di meglio!»

    Sì. Non sarebbe stato male se avesse rotto con lei prima di mettere incinta Fenella. Era quella la parte che la feriva di più.

    Perché aveva continuato a stare con lei, quando chiaramente non l'amava più? Perché le aveva lasciato credere che andasse tutto bene?

    Be', non era stata tutta colpa di Simon: perché lei non si era resa conto che c'erano dei problemi tra loro?

    Simon aveva dato qualche segno prima di partire per New York e lei non lo aveva colto?

    Holly era riuscita a raggiungerlo solo un weekend, subito dopo che si era trasferito, e per tutto il tempo lui le era sembrato distratto. Le aveva detto che era per via del lavoro, ora, però sapeva che era per via di Fenella.

    «Almeno non mi ha lasciata all'altare» osservò cercando di mantenere un tono scherzoso.

    «Sei troppo buona.»

    «Credimi, non sono troppo buona. Sono arrabbiata e una parte di me vorrebbe dargli un pugno e urlargli contro. Tuttavia fargli una scenata non cambierà le cose. Simon non mi ama più. Non voglio avere una relazione con un uomo che non mi ama quanto io amo lui.»

    «Tu, però, lo ami ancora.»

    Una parte di lei lo amava, un'altra parte no.

    «Otto anni sono tanti e non sono stati poi così male» rispose Holly con sincerità. Subito la travolse il senso di colpa. Forse, se avesse fatto sentire Simon amato, anziché darlo per scontato, magari non si sarebbe innamorato di Fenella. «Ora come ora è uno schifo, tuttavia sopravvivrò.»

    «Bene.» L'amica le strinse la mano. «Venerdì dopo il lavoro prenderemo il treno. Sabato mattina andremo a visitare le terme romane, faremo una bella passeggiata per ammirare le case della zona e il pomeriggio prenderemo il tè alla Pump Room. Infine, mia cara Cenerentola, la sera andrai al ballo.»

    «Al ballo? Quale ballo?»

    «Ho preso i biglietti per un ballo sabato sera. Si svolge appena fuori Bath, in una villa elisabettiana che adorerai. Ed è un ballo in maschera in stile Regency.»

    «Regency?» Holly gemette. «Quindi è di questo che si tratta? Della tua fissazione per Darcy e Jane Austen?»

    Natalie le rivolse un sorriso impertinente.

    «Se te lo avessi chiesto non avresti accettato, così ti trascinerò lì e ti costringerò a divertirti.»

    «Ti voglio bene, Nat, e apprezzo quello che fai per me, tuttavia un ballo non è esattamente la mia idea di divertimento. Non so ballare. E chissà quanto costerà trovare un costume adatto...»

    «Problema risolto! Ne ho già noleggiato uno per te.»

    «Cosa?»

    «Ne ho provati un po' e quelli che ho scelto per noi due sono semplicemente favolosi!» esclamò soddisfatta.

    «Sì, ma...»

    «Holly, puoi sempre goderti la musica. Ci sarà un quartetto che suonerà su un palco in mezzo al lago. Ci pensi? Ascolti la musica, sorseggi un Pimm, ammiri il tramonto e se non vuoi neanche mettere piede nella sala da ballo, per me va benissimo!»

    Holly sapeva che Natalie stava solo provando a distrarla tenendola occupata per evitare che pensasse a quello che aveva perso.

    Insomma... aveva sempre saputo che Simon era troppo per lei. Sembrava più la star di un film che un contabile. E, quando aveva cercato Fenella sui social, aveva scoperto che era una donna super glamour.

    Era tutto quello che Holly non era.

    Non la meravigliava che Simon si fosse innamorato all'istante di lei. Se confrontavi un'archeologa trasandata che di solito aveva la faccia sporca del fango dello scavo in cui stava lavorando con una che aveva sempre trucco e capelli perfetti e indossava solo abiti firmati, era ovvio chi avrebbe vinto.

    «Ci verrò, invece. Così tu potrai ballare. Grazie, Nat. Apprezzo che mi copri le spalle.»

    «Sempre» rispose l'altra con fierezza.

    «Sei la migliore amica che si possa avere.»

    «Ruderi romani, tè pomeridiano e un ballo in stile Regency. Tutte le nostre cose preferite» dichiarò Natalie con un sorriso.

    «E niente incontri organizzati» si raccomandò Holly, sapendo bene cosa pensasse l'amica

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