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Come sposare un duca (eLit): eLit
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E-book160 pagine3 ore

Come sposare un duca (eLit): eLit

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Info su questo ebook

The Husband Fund 1
Usare i soldi dell'eredità per trovare marito? Greer Duchess non ha mai sentito nulla di più ridicolo! Eppure è quella la volontà del padre e lei, pur controvoglia, accetta di obbedire. Perché non unire però l'obbligo al divertimento e partire per una vacanza sul Mediterraneo? In fondo, si dice spesso che gli uomini latini siano appassionati, con una forte inclinazione per il matrimonio, quindi trovare qualcuno pronto a sposarla sarà un gioco da ragazze! L'incontro con Max di Varano sembra confermare questa teoria. Lui è bello, divertente e disponibile. Ed è anche un duca! La missione Altare a ogni costo è ufficialmente iniziata, e Greer non vede l'ora di conquistarlo e vivere la prima notte di nozze.
LinguaItaliano
Data di uscita1 lug 2020
ISBN9788830515031
Come sposare un duca (eLit): eLit
Autore

Rebecca Winters

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Come sposare un duca (eLit) - Rebecca Winters

    successivo.

    1

    14 aprile, Kingston, New York

    Dai piedi che tamburellavano a terra e i corpi in perenne movimento, Greer Duchess capì che le sorelle cominciavano a innervosirsi. «Ci siamo quasi, ragazze. Per novembre siamo d'accordo per Ginger Rogers faceva tutto quello che faceva Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi alti

    «Non tutti quelli che comprano i nostri calendari sanno chi è Ginger Rogers» puntualizzò Olivia.

    «Ma che importanza ha? Il disegno di Piper è talmente bello che capiranno comunque il senso» mormorò Greer. Adorava le vignette stilizzate di Luigi e Violetta, i due colombi italiani innamorati alla follia.

    Mentre Piper si occupava delle illustrazioni e Olivia delle vendite, Greer era il braccio e la mente dell'azienda.

    «Per dicembre abbiamo ristretto il campo a Dietro ogni uomo di successo c'è sempre una donna che alza gli occhi al cielo e Un uomo deve fare quello che deve fare. Una donna deve fare quello che a lui non riesce

    Piper si alzò per stiracchiarsi. «Mi piacciono moltissimo tutte e due.»

    «Anche a me. Scegli tu, Greer. Ci fidiamo del tuo giudizio» dichiarò Olivia, alzandosi in piedi. «Adesso dobbiamo proprio andare o arriveremo tardi per la lettura delle volontà di papà. Dobbiamo essere lì per le dieci.»

    «Okay. Metti in moto la macchina mentre io mando una mail a Don. Ci vorranno due secondi.»

    Nel giro di un minuto il messaggio inviato comparve sul monitor. Provò un certo sollievo: il calendario dell'anno prossimo, intitolato Per sole donne, stava per andare in stampa e sarebbe stato pronto per la distribuzione entro il mese di maggio. Mancavano poche settimane.

    Don Jardine, uno dei tizi con cui lei e le sue sorelle uscivano di solito, era il proprietario di una tipografia. Aveva fatto un lavoro meraviglioso per loro.

    Sfortunatamente si era innamorato di lei, e Greer aveva cominciato a trovare delle scuse per non vederlo. Se solo fossero riusciti a restare in buoni rapporti d'affari...

    Tutto considerato, la Duchess Designs – il parto della sua mente ispirato alla loro unica illustre antenata, la Duchessa di Parma – andava meglio di quanto avevano previsto all'inizio.

    Con gli ordini quadruplicati in tutto il paese, lei e le sorelle ne avrebbero ricavato un sostanzioso profitto. Per la prima volta in cinque anni sarebbero finalmente riuscite a investire parte del ricavato.

    Questo avrebbe significato più soldi anche per Don, che sarebbe stato senz'altro felice. Magari abbastanza felice da dimenticarla?

    Dopo aver inserito la segreteria, uscì di corsa per raggiungere le sorelle.

    Tutti i rituali per accompagnare il padre all'eterno riposo erano stati osservati, mancava solo l'appuntamento allo studio del signor Carlson. Era una formalità. Una volta conclusa, sarebbero state in grado di incanalare il loro dolore nell'espansione della società, da anni in costante crescita.

    Venti minuti più tardi arrivarono allo studio legale nel centro di Kingston. La receptionist le fece accomodare in sala conferenze, dove era stato sistemato un televisore completo di lettore dvd.

    Il signor Carlson entrò nella stanza con un fascicolo sotto il braccio. Le salutò, strinse loro la mano e poi prese posto in fondo al lungo tavolo rettangolare.

    «Vostro padre mi ha chiesto di leggervi una lettera che ha scritto di suo pugno.» Aprì il fascicolo. Una volta inforcati gli occhiali, si schiarì la voce.

    Alle mie care figlie Greer, Piper e Olivia, che ho sempre chiamato le mie preziose colombe. Siete arrivate quando ormai avevo superato i cinquanta e avevo perso ogni speranza di poter dare dei figli a vostra madre...

    Se Walter Carlson vi ha convocate, allora vuol dire che il mio vecchio cuore malandato alla fine ha ceduto e siete già state informate che la nostra umile dimora dovrà essere venduta per poter coprire le spese mediche.

    Vorrei tanto aver avuto la possibilità di lasciarvela, ma si vede che non era destino. Almeno non siete oberate di debiti. Walt si occuperà di tutto. È consapevole del fatto che vi serve tempo per trovare un'altra sistemazione, quindi sarà lui a informarvi quando dovrete andarvene.

    La mia più grande tristezza è che nessuna di voi abbia mai mostrato la minima inclinazione a sposarsi. Questo preoccupava anche vostra madre. Ricordo quali sono state le sue ultime parole per voi: trovate un brav'uomo, sposatevi e mettete su famiglia. Le mie ultime parole riecheggeranno le sue.

    A questo scopo lascio a ciascuna di voi cinquemila dollari. Fanno parte del Fondo Marito che vostra madre e io abbiamo creato prima della sua morte. Potete spenderli come preferite, basta che siano impiegati nella ricerca di un compagno che vi aiuti a godere appieno della vita.

    Riceverete gli assegni oggi stesso. Non è molto, ma ve lo dono con tutto il mio amore. So che le mie ragazze se la caveranno: siete intelligenti, piene di talento e di risorse, e avete creato una solida società. Ma come scoprirete se userete questo denaro come indicato, c'è ben altro nella vita!

    Per stimolare le vostre riflessioni, insisto perché rimaniate nell'ufficio di Walt a guardare il classico preferito di vostra madre. Assecondatemi, fate felice il vostro vecchio papà. Voglio solo il meglio per le mie splendide ragazze. Voi e vostra madre siete sempre state la mia gioia più grande.

    Firmato: il vostro amato, preoccupato padre, Matthew Duchess, 2 febbraio, Kingston, New York.

    Quando il signor Carlson finì di leggere la lettera e alzò lo sguardo, Greer si voltò a guardare le sorelle.

    Con tutte le spese che avevano sostenuto per le cure di entrambi i genitori, il pensiero di un'eredità non le aveva minimamente sfiorate. Scoprire che avevano lasciato loro dei soldi le colse del tutto di sorpresa. Ma per Greer, la faccenda del Fondo Marito guastava completamente il dono.

    Esitò al pensiero di fermarsi a guardare il film che la loro cara mamma aveva visto un milione di volte.

    Era uno di quei vecchi film hollywoodiani: tre donne decidono di sposarsi e quindi vanno in cerca di un milionario. Però la madre non era mai riuscita a convincerla ad apprezzarlo, perché Greer considerava il concetto del tutto assurdo.

    Se una donna era in cerca di soldi, non aveva bisogno di un uomo. Bastava che fosse lei a diventare milionaria!

    Ma la mamma era nata in un'era differente, con una mentalità completamente diversa riguardo alle scelte che una donna doveva compiere nella vita.

    Essendo un'inguaribile romantica, aveva battezzato le figlie scegliendo i nomi delle sue stelle del cinema preferite. E per di più le aveva cresciute spingendole a credere alla favola del principe azzurro.

    Greer non aveva nulla contro gli uomini di per sé. Anzi, adorava gli appuntamenti e spesso ne organizzava di tripli per uscire con le sorelle gemelle. Ma rifiutava categoricamente l'idea di una relazione seria.

    C'era ancora un sacco di tempo per pensare al matrimonio. In fin dei conti anche i suoi genitori si erano sposati tardi. Le cose per ora le andavano bene così.

    Si rivolse all'avvocato. «Dobbiamo restare qui a guardare il film?»

    «Solo se volete i vostri cinquemila dollari. Questa è la precisa indicazione di vostro padre. Se deciderete di rinunciare alla visione, donerò il denaro a un'associazione per la ricerca sul cancro in memoria di vostra madre.» Inarcò le sopracciglia. «Per quel che vale, l'ho visto diverse volte, e a ogni visione lo trovo ancor più spassoso.»

    Greer alzò gli occhi al cielo, incredula, pronta a darsela a gambe, ma le sue sorelle non accennarono ad alzarsi. Nel profondo sapeva perché. Per quanto tutte e tre odiassero il pensiero di essere costrette a guardare un film tanto ridicolo, erano di fronte a un dilemma morale.

    Per via dei vincoli imposti, quel denaro non sarebbe mai stato speso. Ma non potevano andarsene adesso. Sarebbe stato come gettare tutto in faccia ai genitori.

    Dopo aver incrociato le lunghe gambe, Greer attese mentre il signor Carlson, ormai settantenne, avvicinava il televisore.

    Una volta partito il dvd, si mise comoda sulla sedia di pelle, pronta a sorbirsi l'ennesima storia scritta e prodotta da uomini, per gli uomini.

    Non solo il film era peggio di quanto avesse immaginato, ma il signor Carlson era incollato allo schermo, con l'occhio vitreo. Dieci minuti di film e Greer dovette mordersi il labbro per impedirsi di scoppiare a ridere.

    Guardando le sorelle di sottecchi, percepì che avevano lo stesso problema. Ma in segno di rispetto per le volontà paterne, riuscirono a contenersi.

    Quando il film finì, la stanza fu invasa da un silenzio collettivo prima che il signor Carlson comprendesse che era il momento di spegnere il dvd.

    Si voltò verso di loro. «Trenta giorni saranno sufficienti per liberare la casa?»

    «Ci siamo già trasferite nel seminterrato di Mrs Weyland, proprio di fronte a casa nostra. Le chiavi sono nella busta insieme ai nostri numeri di cellulare e al nostro nuovo indirizzo.» Greer la spinse verso l'avvocato e si alzò dalla sedia, pronta per andare.

    L'uomo si alzò più lentamente e porse loro gli assegni. «Siete straordinarie e autosufficienti, proprio come mi ha sempre detto vostro padre. Tuttavia, mi auguro per il vostro bene che seguiate il consiglio dei vostri genitori.» Fissò direttamente Greer. «Le donne non sono fatte per stare da sole.»

    Greer non osava guardare le sorelle o sarebbe scoppiata a ridere all'istante. Non riusciva più a trattenersi. Dovevano uscire di lì alla svelta!

    «Grazie di tutto, signor Carlson.»

    Ciò detto, prese la via della porta, stringendo in pugno l'assegno, seguita dalle sorelle.

    Presero l'ascensore al volo e per puro miracolo non scoppiarono a ridere prima di raggiungere la vecchia Pontiac parcheggiata dietro l'angolo.

    Poiché Olivia aveva un maggior senso dell'orientamento, di solito era lei a guidare quando uscivano insieme.

    «Dopo quel primo piano di Betty Grable, ho pensato di chiamare il pronto intervento per Carlson!»

    «Quel film era orribile!»

    «Ma nostra madre lo adorava!»

    «E papà adorava lei!»

    «E noi adoravamo loro. Che vogliamo fare con...»

    «No!» la interruppe Greer. «Non pronunciare la parola con la M

    Per il resto del tragitto ridacchiarono come ragazzine e non come donne di ventisette anni.

    Quando posteggiarono davanti alla loro vecchia casa, Olivia si voltò a guardare Greer seduta sul sedile posteriore. «Prendiamoci una macchina nuova.»

    Tipico della sorella impulsiva. «Proprio adesso?»

    «Perché no?»

    Prima che Greer potesse liquidare il suggerimento, Piper, la romantica del trio, scosse il capo. «Con quindicimila dollari d'acconto, potremmo comprarci una casa. Che ne pensate?»

    Greer, quella pragmatica, disse: «Credo che siamo troppo stanche per pensare». Il Fondo Marito era intoccabile e lo sapevano bene.

    «Mrs Weyland dice che abbiamo bisogno di una vacanza» borbottò Olivia.

    Piper poggiò la fronte sul finestrino. «Quanto mi piacerebbe andare ai Caraibi.»

    «A chi non piacerebbe, ma non si può.»

    Entrambe le sorelle la

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