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La verità su quella notte: Harmony Bianca
La verità su quella notte: Harmony Bianca
La verità su quella notte: Harmony Bianca
E-book196 pagine2 ore

La verità su quella notte: Harmony Bianca

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Info su questo ebook

Quando la passione per la medicina incontra le ragioni del cuore, la famiglia diventa il posto in cui sentirsi a casa

L'infermiera Chrissie Tomberlain non pensava che avrebbe mai più rivisto il magnetico e carismatico dottor Stevens... il padre del suo bambino! Dopo essere scomparso dalla sua vita ed essere rimasto in silenzio per quattro lunghi anni, Trace si è presentato a un evento di beneficenza offrendole un'ultima notte di passione senza freni.

Tormentato dai propri demoni, Trace ha passato gli ultimi anni a salvare vite umane nelle zone più calde del pianeta. Deciso a non mettere radici, questo dottore dall'anima inquieta e vagabonda viene costretto a rivedere le proprie priorità dalla dolce Chrissie e da una verità che in un attimo stravolge tutto il suo mondo.
LinguaItaliano
Data di uscita20 set 2019
ISBN9788830503670
La verità su quella notte: Harmony Bianca
Autore

Janice Lynn

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    La verità su quella notte - Janice Lynn

    successivo.

    1

    Era lei. Il dottor Trace Stevens l'aveva riconosciuta subito. Capelli un po' più lunghi, la figura appena più morbida, lo stesso sorriso delle labbra piene, lo stesso scintillio vivace negli occhi verdi. Senza dubbio, la giovane infermiera bionda dall'aria sicura di sé era Chrissie Tomberlain, l'unica donna che, per una volta, avesse suscitato in lui quell'incredibile, intensa reazione sensuale.

    Trace sorrise tra sé. Quel fine settimana si presentava molto interessante. Proprio Chrissie, qualche anno prima, gli aveva reso indimenticabili i pochi giorni che mancavano alla sua partenza dagli Stati Uniti. E oggi, a poche settimane dalla nuova missione, era bello rivedere quella ragazza e cogliere la splendida occasione per distrarsi nel modo migliore, il più esaltante, per non pensare a ciò che lo aspettava di lì a poco.

    Chrissie, quella volta, gli aveva donato delle sensazioni uniche, indimenticabili. Ne sentiva una mancanza tale, che perfino adesso, esattamente quattro anni dopo, talvolta si risvegliava in un bagno di sudore, e una dolorosa sensazione di vuoto mai più colmato dall'incontro con Chrissie.

    Strano, rivederla per caso, in una circostanza analoga a quella del primo incontro. Eppure Trace aveva spesso pensato di cercarla, per conoscerla meglio, per sapere se era sola e magari se accettava di uscire con lui qualche volta, quando era ad Atlanta, tra un viaggio e l'altro. E ora il destino lo favoriva al massimo, offrendogli proprio ciò di cui aveva più bisogno.

    Perché non cogliere questa fortunata opportunità al volo?

    Tra poche settimane, Trace Stevens avrebbe ripreso la sua appassionante attività. In alcuni luoghi oppressi e disagiati del mondo la sua presenza era necessaria, molto di più di quanto lo fosse in Georgia, e nella sua città, nonostante il parere contrario di parenti e amici.

    Da quando Joss, il suo bambino di tre anni era nato, Chrissie Tomberlain non aveva mai trascorso una sola notte lontana da lui. Chissà perché si era lasciata convincere da Savannah, la sua migliore amica, ad allontanarsi addirittura per un intero fine settimana.

    Altro che buona idea.

    D'accordo, Savannah aveva ragione: per Chrissie esistevano soltanto il lavoro e Joss. Ma in realtà non le interessava altro. Suo figlio era tutta la sua vita. Le bastava guardarlo, udire la sua voce, sentire il tocco lieve delle piccole dita sul viso per essere felice.

    Prima della sua nascita, Chrissie, nel tempo libero, si dedicava alla raccolta di fondi destinati alla beneficenza, a Chattanooga, la sua città, e più volte si era recata ad Atlanta, dove si teneva l'annuale Congresso dell'Organizzazione per la prevenzione del cancro infantile.

    Non vi era più tornata da quando era rimasta incinta di Joss. Una cosa che le era accaduta proprio durante quell'evento. E con un uomo che da allora non aveva più rivisto.

    Fino a quel momento.

    Trace Stevens non era cambiato molto in quattro anni. Ancora sexy da impazzire, era proprio lui l'uomo che le aveva infiammato i sensi come mai, donandole delle sensazioni nuove, straordinarie, del tutto sconosciute.

    Chrissie ripensò a quella notte di quattro anni prima; la notte di passione con un uomo appena conosciuto che l'aveva resa madre.

    Quell'uomo non sapeva di essere il padre di Joss, pensò Chrissie, respingendo un nodo alla gola. Non sapeva di aver generato quel meraviglioso, dolce bambino. E adesso lei doveva affrontare qualcosa che sperava non sarebbe mai accaduto.

    Perché non immaginava affatto di rivedere Trace. Non credeva che sarebbe stato presente allo stesso Convegno di Atlanta dove si erano incontrati.

    In realtà, per dirla tutta, aveva guidato un po' tesa, da Chattanooga ad Atlanta, con una domanda incessante nella mente. E se invece Trace fosse stato là, e lei gli fosse caduta ai piedi come allora?

    Trace c'era, ed era lo stesso di quattro anni prima. Era in piedi accanto agli stand, né più né meno come uno dei tanti partecipanti all'Organizzazione. E ora la stava guardando con un leggero sorriso sulle labbra. Chrissie trasalì. Mi ha riconosciuto, pensò; si ricorda di me.

    Lo credo bene, concluse subito dopo, abbiamo passato insieme un intero fine settimana, quattro anni fa. Molto spesso più che insieme, per così dire. Quattro anni non erano poi molti, per dimenticare un fine settimana bruciante come quello. Che forse per lui non era qualcosa di straordinario, ma una semplice abitudine. Del resto, Chrissie sapeva poco o niente di Trace. Amante straordinario, uno dei volontari al Congresso di quell'anno, dedicato a tre giorni di conferenze sui risultati dei recenti successi della ricerca in medicina preventiva, alternati a lunghe passeggiate.

    Stavolta, invece, l'Organizzazione aveva deciso di offrire divertimenti per tutte le famiglie, con un programma ricchissimo di eventi.

    Dal pomeriggio del venerdì fino a tutto il sabato, genitori e bambini potevano partecipare a una lunga serie di gare, da quella per le migliori bolle di sapone, alla festa da ballo, fino a una vera e propria maratona, divisa in diverse categorie. Infine, vere gare di tipo olimpico, solo per i più piccoli.

    Chrissie, come l'altra volta, aveva scelto di restare nel padiglione del Pronto Soccorso, per l'intero fine settimana. Piena di energia, e affidato Joss a Savannah, era partita molto presto, per aiutare gli altri volontari a organizzare l'infermeria, prima dell'arrivo delle famiglie e l'inizio della raccolta di fondi per la ricerca sul cancro infantile.

    Non immaginava certo di imbattersi subito in Trace. E invece era andata proprio così.

    Per quattro anni aveva pensato alla possibilità di rivivere quel momento: trovarsi faccia a faccia con l'uomo che aveva ribaltato i suoi sogni e la sua realtà.

    Eppure, ora, quell'incontro non sembrava così sconvolgente come c'era da aspettarsi. Il sole brillava ancora, niente terremoti o fulmini a ciel sereno. Solo un uomo e una donna, con un passato comune, che si guardavano, immobili, tra la totale indifferenza dell'Universo.

    A parte il battito impazzito del cuore di Chrissie, bloccata da un principio di soffocamento. Forse causato dallo sguardo di Trace, carico di evidenti allusioni ai suoi progetti per quel fine settimana.

    Progetti che, ovviamente, andavano oltre il suo impegno di volontario nel padiglione del Pronto Soccorso.

    Ma perché, accidenti, tutto, in lei, sperava potesse accadere proprio ciò che leggeva negli occhi di Trace?

    Non era certo la sua mente, a pensarlo. La ragione, al contrario, l'avvertiva che era meglio restare alla larga da Trace: non ricordi più quanto sia rischioso avere a che fare con lui?

    Trace appariva più asciutto di quanto ricordasse, notò Chrissie; e anche più abbronzato. La comoda maglietta dell'Organizzazione e i bermuda beige non celavano le spalle ampie e i fianchi stretti.

    Niente anello all'anulare sinistro, e neanche il segno chiaro sulla pelle del dito che lasciasse supporre una recente separazione.

    Capelli biondo scuro, forte naso aquilino e occhi castano intenso che fissavano Chrissie con estremo interesse.

    Era stato bellissimo, quattro anni prima, pensò lei. Ma non voleva rischiare ancora. Aveva delle importanti poste in gioco e non poteva assolutamente permettersi di rivivere favolose avventure sessuali in quel fine settimana, con Trace...

    Però, accidenti, quell'idea la tentava terribilmente!

    Trace si avvicinò, riducendo la distanza tra loro. «È passato un po' di tempo.»

    «Quattro anni.»

    Già. Quattro lunghi anni, in cui Trace aveva visto e vissuto cose che voleva dimenticare. E Chrissie era la donna in grado di cancellare in lui immagini e ricordi, fosse anche per poco tempo.

    Una breve parentesi, niente di più: un paradiso, dopo un inferno, non diverso da quello dove lo avrebbero mandato per la prossima missione.

    «Come stai?» chiese lui, scrutandola in volto. A parte la pettinatura e quel poco peso in più, Chrissie era esattamente come la ricordava, forse ancora più bella. Apprezzabile soprattutto le morbide curve leggere del seno e dei fianchi, che quattro anni prima non c'erano. E all'istante, Trace provò la stessa forte attrazione sensuale per lei. Quel pensiero lo fece sentire un troglodita, un ruvido uomo di Neanderthal. Eppure frequentava spesso altre donne, anche se non ricordava mai esattamente quando era avvenuto l'ultimo incontro.

    Ma stavolta non sarebbe accaduto, pensò. Sempre che Chrissie provasse ancora la stessa attrazione per lui. Lui non aveva mai dimenticato.

    In realtà, di recente fare sesso non era stato così importante. La vita era al centro delle sue priorità, nei luoghi dove aveva lavorato. Aiutare gente in condizioni disperate, fare il possibile con le scarse risorse a disposizione, era questa la cosa più importante. Cercare di curare e guarire i sopravvissuti di spaventose tragedie.

    «Io? Sto benissimo» rispose lei, l'aria un po' nervosa.

    Ma perché Chrissie avrebbe dovuto sentirsi a disagio, ora?, si chiese Trace. In fondo si erano lasciati di buon accordo, o almeno così sembrava. Niente che non valesse la pena di ricordare. Infatti aveva pensato a lei spesso, e i particolari di quel fine settimana erano ancora vividi nella sua memoria.

    «Mi fa piacere. E come è andata, nel frattempo?»

    Chrissie ignorò la domanda. «Scusa un attimo» disse invece, spingendo lo sguardo oltre Trace. «C'è una persona che devo assolutamente salutare» aggiunse, gettandogli una rapida occhiata con gli occhi verdi improvvisamente freddi. «Sono contenta di averti rivisto, Travis.»

    Travis? Ma cosa dice... ha dimenticato il mio nome!

    Trace la guardò allontanarsi e incontrare Agnes Coulson, una delle fondatrici dell'Organizzazione. Le due donne si abbracciarono forte. «È proprio bello rivederti, Agnes!» esclamò Chrissie ridendo, con una gioia e un entusiasmo che Trace avrebbe preferito fossero riservati a lui, abbraccio compreso.

    Invece niente. Lo aveva praticamente messo all'angolo. Ma non poteva aver dimenticato il suo nome. Vuole lasciarmi intendere che non le interesso, pensò. Però questo non era vero. Appena lo aveva visto, i suoi occhi avevano detto il contrario: era sorpresa ed eccitata quanto lui, lo sapeva per certo.

    Forse, guardandolo da vicino, Chrissie aveva intuito in lui qualcosa di diverso, un'amarezza profonda, una malinconia che dopo i ritorni a casa spesso riemergevano fino a soffocarlo. E probabilmente aveva concluso che era meglio stargli lontano.

    Trace non era più lo stesso di quattro anni prima, lo sapeva. In qualche modo era diventato, forse solo in parte, quasi un uomo migliore.

    «Tra te e quella infermiera bionda c'era qualcosa, qualche anno fa, non è vero? Prima che tu partissi per il Sudan?»

    Trace si riscosse, girandosi verso Bud Coulson, il marito di Agnes.

    Da vent'anni i Coulson dirigevano l'evento dell'Organizzazione. Kerry, la loro unica, amatissima figlia, era morta per una rara forma di cancro al cervello, e da allora entrambi si erano dedicati a diffondere informazione e a raccogliere contributi per la prevenzione di gravi malattie pediatriche.

    La famiglia di Trace donava regolarmente aiuti, e quattro anni prima, al momento di partire per l'incarico con Dottori nel Mondo, Trace stesso aveva staccato per i Coulson consistenti assegni.

    E quando era ad Atlanta, durante l'evento annuale, dava il suo aiuto come volontario, in diverse forme.

    In realtà, fin dalla laurea in medicina, Trace agiva seguendo il forte istinto di aiutare gli altri, anche oltre la propria professione. Di certo, la lunga amicizia con Agnes e Bud era stata determinante nel sostenere l'Organizzazione, e conservare insieme a loro la memoria di Kerry.

    «È così, Bud. Chrissie mi aveva quasi catturato al primo incontro» ammise, senza provare la solita punta di rimorso per Kerry.

    Lasciò invece che i ricordi di quel lontano fine settimana con Chrissie gli invadessero la mente. Forse erano così intensi perché sapeva che di lì a poco sarebbe partito ancora verso l'ignoto, pensò. Ma era una sua precisa volontà, anche se i suoi genitori lo scongiuravano di restare a casa, comprensibilmente preoccupati.

    Specialmente dopo quanto era accaduto nell'ospedale di Shiara, in Yemen. D'istinto, Trace si portò la mano sull'addome, in basso a destra. Brutta faccenda davvero, ma lui ne era uscito vivo, a differenza di molti altri, colleghi e pazienti, che non erano scampati a quel vile, dannato attacco terroristico.

    «Tuo padre mi ha raccontato cosa ti è successo» disse Bud, accennando al punto sfiorato da Trace. «Era meglio tornare a casa, per farti curare.»

    Trace cacciò la mano nella tasca. «Mi hanno curato bene anche là, non c'era altro da fare» replicò. Uno dei pochi fortunati, tutto qui. «D'altronde, io me la sono cavata.»

    «Chiunque, al tuo posto, avrebbe preferito lasciare la missione. Ma poi ho capito che tu non avresti scelto di tornare a casa» disse Bud, scuotendo il capo. «E non ne ero affatto sorpreso.»

    «Tornare a casa non era una scelta.» E lui, nel caso, non l'avrebbe considerata. La sua vita era partecipare a quelle missioni; non restare sempre nello stesso luogo. Formare una famiglia non era il suo obiettivo, e non lo sarebbe mai stato.

    Gettò un'occhiata a Chrissie, ancora intenta a parlottare con Agnes. Muoveva le mani in aria, come a descrivere qualcosa, ed entrambe scoppiarono a ridere insieme. Trace provò una fitta di dolore al petto.

    «Tuo padre avrebbe fatto fuoco e fiamme per convincerti a tornare» continuò Bud, fissando Trace. «Spera sempre che rinunci alle missioni.»

    «Sa benissimo che ripartirò presto per la nuova destinazione» scandì lui, accigliato. «Ma non vuole capire.»

    Bud scosse di nuovo il capo. «Hai ragione. Non vuole capire. Come molti altri.»

    Trace lo guardò in faccia. «Come te, vuoi dire? Se è così, non sei sincero. Tu comprendi più di tutti quanto sia necessario darsi da fare, invece di accettare le cose così come sono. Questa

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