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Un segreto dal passato: Harmony Destiny
Un segreto dal passato: Harmony Destiny
Un segreto dal passato: Harmony Destiny
E-book180 pagine1 ora

Un segreto dal passato: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

IL RITORNO DEI WESTMORELAND 2/3

Le avevano detto che Laramie Cooper era morto durante una missione. Così quando, a distanza di anni dalla loro breve ma passionale relazione, Bristol Lockettle se lo ritrova davanti sviene come se avesse visto un fantasma.
Da subito, l'attrazione tra Bristol e Cooper appare più viva che mai, ma questa volta in gioco c'è molto di più, e la donna non può correre il rischio di offrirgli il proprio cuore per ritrovarselo di nuovo in mille pezzi. Non può farlo, almeno finché non avrà confessato a Cooper il segreto che ha custodito per tutti questi anni...
LinguaItaliano
Data di uscita20 mar 2019
ISBN9788858995143
Un segreto dal passato: Harmony Destiny
Autore

Brenda Jackson

E' un'inguaribile romantica e ha sposato il suo primo amore. Chi meglio di lei conosce il significato delle parole scritto nel destino?

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    Anteprima del libro

    Un segreto dal passato - Brenda Jackson

    successivo.

    Prologo

    Bristol Lockett si affrettò alla porta d'ingresso, chiedendosi chi potesse farle visita a pomeriggio così inoltrato. Sebbene fuori fosse ancora chiaro, quel quartiere di Parigi era molto più tranquillo del centro città, dove la gente si ritrovava il finesettimana. Normalmente, sarebbe stata là anche lei, ma le sue abitudini erano cambiate negli ultimi due mesi.

    Era una di quelle donne che, in stato interessante, soffrivano di nausea sia al mattino che alla sera. Qualsiasi odore particolare la spediva di corsa in bagno. Al momento era nella sedicesima settimana di gravidanza e ancora non si intravedeva la fine del tunnel. Così il ginecologo le aveva prescritto una dieta speciale per assicurarsi che mettesse in corpo sostanze nutrienti sufficienti per il bambino.

    Un'occhiata attraverso lo spioncino le segnalò che alla porta c'era Dionne Burcet, la sua migliore amica. Lei e Dionne si erano incontrate quando Bristol era arrivata a Parigi quattro anni prima per frequentare l'Académie des Beaux-Arts, una delle accademie a indirizzo artistico più prestigiose di tutta la Francia. Dionne vi studiava a sua volta e, avendo scoperto di avere molti interessi in comune, avevano trovato subito un forte affiatamento.

    Dionne, che era nata a Parigi, aveva introdotto Bristol alla cultura francese, e Bristol aveva portato Dionne a casa sua in America a Natale poco più di un anno prima per farle conoscere sua zia Dolly e per passare il Capodanno a New York. Una sensazione di tristezza investiva Bristol ogni volta che ricordava che quella era stata l'ultima vacanza che lei e la zia avevano trascorso insieme. La zia, la sua unica parente, era morta pochi giorni dopo nel sonno.

    Bristol aprì la porta sorridendo. «Dionne! Che sorpresa. Pensavo fossi in partenza per...»

    «Ho qualcosa da dirti, Bristol.»

    Bristol colse l'ansia nella voce di Dionne. «Vieni dentro. Ti va una tazza di tè? Stavo giusto mettendo su il bollitore.»

    «Sì, grazie.»

    Bristol si interrogò sullo strano atteggiamento di Dionne dirigendosi in cucina. Le piaceva il suo monolocale. Era piccolo, ma le andava benissimo. Suo figlio era stato concepito qui. Le sarebbe certamente mancato quel posto al ritorno negli Stati Uniti previsto fra un mese, subito dopo la laurea.

    «Siediti e racconta. Qual è il problema? Tu e Mark avete litigato?»

    Dionne scosse il capo. «Non riguarda me. Riguarda te.»

    «Me?» disse Bristol allibita.

    «Sì. Ricordi quello che mi hai confidato il mese scorso?»

    «Sì. Ti ho detto che ero incinta.» Dirlo a Dionne non era stato facile, ma aveva voglia di confidarsi con qualcuno. Il padre del bambino era un uomo che aveva incontrato un giorno in una caffetteria. Era un Navy SEAL in libera uscita con alcuni amici e aveva flirtato con lei sfacciatamente. E lei aveva fatto qualcosa che non aveva mai fatto in precedenza: era stata al gioco. C'era qualcosa in Laramie Cooper che l'aveva spinta a comportarsi come una persona diversa e avevano vissuto una breve avventura. Era un periodo della sua vita che non avrebbe mai dimenticato... anche per via della gravidanza che ne era conseguita.

    «Sì, di quel ragazzo. Il soldato americano.»

    «Non era un semplice soldato, Dionne. Laramie era un Navy SEAL» affermò Bristol, sorridendo orgogliosamente.

    «Sì, Laramie Cooper» precisò Dionne.

    Laramie le aveva parlato poco del suo lavoro. Tutto ciò che sapeva, era che era figlio unico e che i genitori vivevano negli Stati Uniti. Non le aveva detto dove.

    A Bristol dispiaceva che Dionne non l'avesse conosciuto. Era convinta che all'amica sarebbe piaciuto. «Cosa c'entra Laramie?»

    «Be', mi hai raccontato che avete passato insieme del tempo durante le feste e che, dopo aver scoperto di essere incinta, hai cercato di rintracciarlo per informarlo.»

    Dato che sapeva ben poco, a parte il nome e l'età, gli aveva inviato una lettera presso la Marina Militare statunitense. La lettera le era stata resa qualche settimana dopo con un timbro che recitava: DESTINATARIO SCONOSCIUTO.

    «Sì, come ti ho detto, anche se la nostra è stata una storia destinata a durare lo spazio di qualche giorno, ritengo che abbia il diritto di sapere di suo figlio. Mi rifiuto di fare a lui quello che mia madre ha fatto a mio padre.»

    Per anni, Bristol non aveva conosciuto il padre. Sua madre non lo aveva informato di Bristol. E a lei non aveva mai detto chi fosse. Solo dopo la morte della madre, zia Dolly le aveva rivelato il nome dell'uomo che l'aveva generata. A sedici anni aveva così incontrato Randall Lockett, che era stato sorpreso di apprendere della sua esistenza ma che non aveva esitato ad accoglierla nella sua vita.

    «Sì, lo so. È il motivo per cui ho deciso di aiutarti.»

    «Aiutarmi?»

    «Sì.»

    «E come?»

    «Ti ricordi quell'americano con cui sono uscita anni fa? Quello che lavorava per l'ambasciata?»

    «Sì, lo ricordo.»

    «Be', di recente è stato assegnato nuovamente all'ambasciata di Parigi e mi sono imbattuta in lui. Gli ho passato il nome del tuo uomo e gli ho chiesto se poteva rintracciarlo per fargli pervenire il messaggio di contattarti.»

    Bristol si sentì pervadere da un moto di felicità. Se per Laramie Cooper quella vissuta insieme era stata una avventura di pochi giorni, per lei era stata molto di più. In effetti, si era innamorata. «Il tuo amico è riuscito a trovarlo?»

    Dionne annuì lentamente. «Sì.»

    Bristol fissò l'amica, intuendo che c'era dell'altro. La felicità provata poco prima iniziò a dissiparsi di fronte alla tristezza che lesse negli occhi di Dionne. «Che cosa c'è, Dionne? Che cosa hai scoperto?»

    Tutta una serie di scenari le si prospettarono in rapida successione. E se Laramie non fosse stato single, se avesse avuto moglie e figli da qualche parte? Quando Dionne non fiatò ma si limitò a fissare il fondo della tazza di tè, Bristol afflosciò le spalle, preparandosi ad affrontare una delusione. «Credo di sapere perché esiti a dirmi la verità.»

    Dionne tornò a incontrare il suo sguardo. «Davvero?»

    «Sì. È sposato. Anche se lui mi ha raccontato che era single, tu hai scoperto che le cose non stanno così, giusto?»

    «Bristol.»

    «Non importa. Ha comunque diritto di sapere di suo figlio. Se non vorrà far parte della vita di questo bambino, sarà una sua decisione e...»

    «Non è questo, Bristol» la interruppe Dionne.

    «E allora cos'è?» Dionne bevve un sorso di tè, esitando. «Santo cielo, Dionne, vuoi dirmi cos'hai saputo su Laramie?»

    Dionne trasse un profondo respiro. «La missione in cui era impegnato è andata male e, purtroppo, non ce l'ha fatta. È morto, Bristol.»

    1

    Base navale di Coronado, San Diego, California, tre anni dopo

    «Mi faccia capire bene, tenente Cooper. Vuole davvero rinunciare alla sua licenza per rimanere qui a lavorare alla base?»

    Laramie Coop Cooper si sforzò per mantenere il sorriso che aveva stampato in volto mentre rispondeva alla domanda del suo comandante.

    «Sissignore. È quello che voglio fare.»

    Non avrebbe detto a nessuno che moriva dalla voglia di tornare a casa per le festività perché non era così. La telefonata dei genitori lo informava che anche quest'anno si sarebbero tuffati nel jet set londinese. Se lo immaginava. Per le feste, facevano sempre così. Dubitava che avessero cancellato le prenotazioni perfino il Natale di tre anni prima, quando lo avevano creduto morto.

    A trentadue anni, aveva smesso di farsi condizionare dai genitori. Per Ryan e Cassandra Cooper, l'universo ruotava attorno a loro e a nessun altro. Specie non attorno al figlio della cui esistenza, a volte, parevano addirittura scordarsi. Gli volevano bene. Però se ne volevano reciprocamente di più. Così aveva accettato che i suoi genitori pensassero che ci fossero diversi gradi di amore, e che l'amore che provavano l'uno per l'altra superasse quello per il figlio.

    In un certo senso, sarebbe dovuto essere contento che dopo trentacinque anni di matrimonio i genitori fossero ancora così innamorati. Condividevano qualcosa di speciale, che si sarebbe potuto benissimo definire l'amore di una vita. Tuttavia quell'amore non si era mai esteso a lui nella stessa misura. Sapeva che la loro mancanza di affetto nei suoi confronti non aveva nulla a che fare con la decisione di diventare un Navy SEAL invece di entrare a far parte della società multimilionaria di famiglia. Suo padre aveva compreso il desiderio di Laramie di fare ciò che desiderava nella vita e lui aveva apprezzato che il padre lo avesse accettato.

    Festività o no, per quel che Laramie riusciva a ricordare, era sempre stato spedito nel ranch dei nonni paterni a Laredo. Non che se ne lamentasse. I nonni erano fantastici e non avevano esitato a dimostrargli l'amore che gli era mancato a casa.

    Morale della favola, eccolo qui a offrirsi di rinunciare alla licenza. Non che non avesse ricevuto inviti dai suoi commilitoni per unirsi a loro e alle loro famiglie per le feste. Anzi. Brisbane Westmoreland, nome in codice Bane, era stato il primo a invitarlo a passare il Natale con la sua famiglia a Denver. Considerato, però, che la moglie di Bane, Crystal, aveva sfornato tre gemelli appena sei mesi prima, aveva preferito non essere d'intralcio.

    Lo stesso valeva per Thurston McRoy, nome in codice Mac, con sua moglie Teri e i loro quattro marmocchi. Quanto a Gavin Blake, nome in codice Viper, avrebbe trascorso il suo primo Natale da uomo sposato, quindi Laramie non voleva essergli tra i piedi. L'unico altro single del gruppo era David Holloway, nome in codice Flipper. Flipper proveniva da una numerosa famiglia composta da quattro fratelli, tutti SEALs, e da un padre con un passato da ufficiale in quello stesso corpo. Laramie aveva trascorso le festività precedenti con la famiglia di Flipper e non voleva approfittare della loro ospitalità.

    «Devo respingere la sua richiesta, tenente.»

    Le parole del superiore tornarono a catturare l'attenzione di Laramie che si sforzò di rimanere impassibile.

    «Posso chiederle il perché, signore?»

    «Credo conosca la ragione. La Squadra Sei dei SEALs, della quale lei è parte essenziale, è stata parecchio impegnata quest'anno. Non ho l'elenco di tutte le operazioni sotto copertura che avete brillantemente portato a termine con pochissime perdite, ma si merita questa licenza.»

    «Anche se non voglio prenderla?»

    «Sì, anche se non vuol prenderla. Le licenze sono necessarie, specialmente per un SEAL, per ricaricarsi nella mente e nel fisico. Non pensi che non mi sia accorto di quanto si è speso ultimamente. Pare quasi che stia cercando di recuperare il tempo perduto nel periodo in cui è stato prigioniero in Siria.»

    Laramie ricordava gli undici mesi in cui era stato tenuto ostaggio in quel dannato covo di guerriglieri, non sapendo se sarebbe sopravvissuto. Quei bastardi dei suoi carcerieri avevano fatto tutto quanto in loro potere per indurlo a pensare ogni giorno che non ci sarebbe stato un domani. Avevano perfino giocato alla roulette russa con lui un paio di volte.

    La liberazione era giunta proprio in uno di quei tragici frangenti. Ci aveva pensato Bane, che era un cecchino infallibile, a stendere da una distanza di oltre trenta metri i quattro uomini che lo sorvegliavano. Laramie era convinto che non sarebbe mai sopravvissuto se la sua squadra non fosse intervenuta.

    Nel corso di quegli undici mesi aveva fatto di tutto per non impazzire e il ricordo che lo aveva sostenuto maggiormente era stato il viso della donna che aveva incontrato a Parigi poche settimane prima di partire in missione.

    Bristol Lockett.

    Era stata un'avventura di tre giorni. Purtroppo, sapeva ben poco di lei, a parte il fatto che condividere il suo letto era stata la migliore esperienza sessuale di tutta la sua vita.

    «Tuttavia, dato che so che insisterà per restare in servizio» aggiunse il comandante, reclamando l'attenzione di Laramie, «ho pensato di affidarle un importante incarico. Incarico che comporta recarsi a New York.»

    «A New York?»

    «Sì. Una consegna delicata che deve essere fatta a un membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.»

    Laramie si chiedeva che genere di consegna. Senza dubbio, documenti secretati.

    Aveva sentito dire quanto fosse bella Manhattan in quel periodo dell'anno. Era stato nella Grande Mela diverse volte, mai durante le festività natalizie. «Effettuata la consegna, signore, cosa dovrò fare?»

    «Quello, tenente, deve deciderlo lei. Se vuol prendersi la sua licenza, allora non dovrà ripresentarsi qui prima della fine di gennaio come stabilito. Se invece è sempre del parere di rinunciarvi, sarà libero di tornare alla base, e io le troverò qualcos'altro da fare.»

    Laramie annuì. Avrebbe potuto prendersi una settimana per visitare New York, ma non aveva alcun dubbio che, subito dopo, sarebbe rientrato a San Diego per rimettersi al lavoro.

    Bristol si guardò attorno nella galleria d'arte. Provava sempre un filo di orgoglio ogni

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