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Affari di cuore: Harmony Bianca
Affari di cuore: Harmony Bianca
Affari di cuore: Harmony Bianca
E-book159 pagine2 ore

Affari di cuore: Harmony Bianca

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Info su questo ebook

Quando la passione per la medicina incontra le ragioni del cuore, la famiglia diventa il posto in cui sentirsi a casa

Per Matthew Coleman, chirurgo di fama internazionale e indiscusso playboy, la vita è sempre stata facile: fama, successo, belle donne, un lavoro gratificante... almeno fino a quando non viene nominato tutore legale della sua figlioccia. A questo punto le priorità di Matthew cambiano drasticamente e la sua unica preoccupazione è quella di prendersi cura di lei. Così decide di accettare un nuovo incarico che gli permetta di starle vicino. Peccato che questo significhi ritrovarsi faccia a faccia con la sua ex, Natalie Sterling, convinta che il ruolo di capo dello staff del Reparto di Cardiologia Pediatrica spetti a lei di diritto. Riuscirà Matthew a ottenere la fiducia di Natalie e a conquistare definitivamente il suo cuore?

LinguaItaliano
Data di uscita20 feb 2019
ISBN9788858994122
Affari di cuore: Harmony Bianca
Autore

Janice Lynn

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Affari di cuore - Janice Lynn

    successivo.

    1

    «Sono un dottore, lo sa?» No, l'assistente di volo non lo sapeva, ma Natalie Sterling era determinata a farcela in tempo per la presentazione.

    Aveva sentito parlare di voli di compagnie aeree in overbooking, ma non era mai capitato a lei.

    «Un cardiochirurgo pediatrico» aggiunse. Natalie non ricordava di avere mai giocato quella carta, ma non era il tipo da mancare una conferenza. «Non potete piazzarmi su un volo successivo.»

    La hostess scosse la testa. «Non c'è niente che possa fare. Era nell'accordo quando ha comprato il biglietto che se l'aereo fosse stato in overbooking avrebbe dovuto prendere un volo successivo.»

    Facendo un respiro profondo, Natalie fissò la bionda sui trent'anni con indosso la sua uniforme ben stirata.

    «È necessario che io rimanga su questo volo.» Sentì che il suo tono suonava come una supplica, ma non le importava. Doveva arrivare a Miami quel pomeriggio.

    «Ci dispiace per il disagio, ma deve lasciare l'aereo.» Il sorriso forzato sul volto dell'assistente di volo le fece capire che ogni ulteriore protesta sarebbe stata inutile e che la donna stava perdendo la pazienza.

    «E se rifiutassi di rinunciare al mio posto?»

    Il sorriso di circostanza dell'assistente di volo scomparve. «Sarei costretta a chiamare la Sicurezza.» Il suo tono fece capire a Natalie che avrebbe rimpianto una tale decisione. «La scorterebbero fuori dall'aereo. Si sta rifiutando?»

    Sentendosi punita per un crimine che non aveva commesso, Natalie chiuse il computer portatile, si slacciò la cintura di sicurezza ed estrasse la valigia da sotto il sedile davanti a lei. «Non mi sto rifiutando, mi stavo solo chiedendo se era un'opzione possibile.»

    «Non lo è» le assicurò l'assistente di volo.

    «Bene.» Non proprio, ma a quanto pareva non aveva scelta. «Ma dovete portarmi a Miami questo pomeriggio.»

    Raccolse le sue cose e tirò di nuovo la sua borsa da viaggio fuori dalla cappelliera.

    Vedendo che Natalie non avrebbe causato ulteriori problemi, il sorriso di circostanza tornò sul volto della hostess. «Sì, signora. Faremo tutto il possibile.»

    Mentre passava dall'area riservata alla prima classe, un uomo alzò lo sguardo. Si voltò verso Natalie il tempo sufficiente perché lei potesse registrare chi fosse. I loro sguardi si incontrarono.

    Lei trattenne il respiro. Proprio come era successo quando i loro sguardi si erano incrociati nella sala d'attesa dell'aeroporto.

    Non importava quanto ci avesse provato, non era riuscita a non girarsi nella sua direzione e avevano incrociato gli sguardi, varie volte. Lei aveva provato un'immediata attrazione. Aveva pensato che se le sue migliori amiche fossero state lì l'avrebbero spinta ad attraversare la stanza e iniziare una conversazione perché pensavano che avesse bisogno di un flirt. Ma dato che Natalie era Natalie, aveva cercato di mantenersi concentrata sulla sua presentazione invece che su quell'intrigante e affascinante sconosciuto.

    Scommetteva che lui non sarebbe mai stato buttato fuori da quel volo.

    Nessuno avrebbe osato.

    C'era qualcosa di oscuro e pericoloso in quegli occhi azzurri come il ghiaccio. Forse erano i suoi capelli neri come l'inchiostro e la pelle abbronzata, in contrasto con quegli occhi glaciali, che gli davano quell'aria estremamente affascinante.

    Natalie se ne sentiva attratta. Senza dubbio, avrebbe guardato negli occhi l'assistente di volo e le avrebbe detto di mandare via qualcun altro.

    Proprio come Jonathan.

    No. Non aveva intenzione di pensare al suo ragazzo.

    Ex ragazzo.

    Quel farabutto bugiardo e traditore.

    Rivolgendo un ultimo sguardo al Signor Oscuro e Pericoloso, sospirò. Non era un buon inizio per la sua piccola minivacanza inclusa nel workshop per una conferenza medica. A patto di arrivare a Miami in tempo per la presentazione, tutto sarebbe andato bene.

    Nonostante la corsa in taxi, Natalie non arrivò in tempo.

    Entrò furtivamente nell'auditorium e scivolò nella fila in fondo per ascoltare la fine dell'intervento con cui avevano riempito lo spazio dedicato a lei. Si diede un'occhiata intorno e quasi cadde dalla sedia.

    No.

    Non era possibile.

    Doveva avere le allucinazioni, perché l'oratore che stava parlando era lui.

    Il Signor Oscuro e Pericoloso dell'aereo.

    Ma perché stava tenendo una lezione sulle malformazioni cardiache alla sua classe? E stava sorridendo e affascinando la folla come se fosse un oratore nato?

    Per quanto lei fosse appassionata delle modalità di trattamento delle malattie cardiache in ambito di chirurgia neonatale, non pensava che fosse l'argomento a incantare il pubblico.

    Era lui.

    Mentre parlava, il suo sguardo incontrò quello di lei e Natalie capì che l'aveva riconosciuta da come la scrutò con quei suoi occhi blu e glaciali, che in qualche modo non si adattavano con la sua espressione affabile.

    Quell'uomo trasudava sesso. Non era il tipo di donna che si interessava e si eccitava soltanto guardando un uomo, ma quell'uomo la faceva pensare al sesso.

    Sesso bollente, sudato, di corpi che sbattono.

    Una cosa che risultava molto inquietante perché Jonathan non aveva lo stesso effetto su di lei. Il sesso era stato buono, gradevole, ma il solo pensiero non aveva mai mandato le sue terminazioni nervose a fuoco.

    Natalie prese un piccolo blocchetto per appunti con il logo dell'albergo sulla copertina e si sventagliò il viso.

    Lui finì la sua presentazione, poi diede il via a una sessione di domande e risposte, colmando le lacune con facilità, con molta calma. Più di quella che avrebbe avuto lei nel fare una presentazione in una stanza piena di colleghi.

    Chiunque fosse, non sembrava nervoso. Gli uomini ricchi, sexy e misteriosi probabilmente non diventavano nervosi. Quando il potere dell'universo è nelle tue mani, perché sudare?

    Come invece stava facendo lei. La sua reazione l'aveva sorpresa all'aeroporto, sull'aereo, e ancora di più adesso che aveva visto il fascino del suo sorriso.

    Gli applausi riempirono la stanza. Anche Natalie applaudì. Quell'uomo aveva fatto uno splendido lavoro, come se fosse stato designato a fare quella presentazione fin dall'inizio. Era in debito con lui per averla sostituita quando non c'era.

    Quando iniziò l'applauso, il moderatore del workshop si alzò in piedi. «Grazie, dottor Coleman, per essersi offerto di tenere la conferenza quando è emerso che la persona che avrebbe dovuto farla non c'era.» Il moderatore gli diede una pacca sulla schiena e gli strinse la mano. «Hai fatto un eccellente lavoro, Matthew.»

    «Nessun problema.»

    Quell'uomo avrebbe dovuto sorridere di più perché il suo volto si trasformava in un'opera d'arte.

    «Mi ha fatto piacere essere stato d'aiuto, mi è sembrato di capire che la dottoressa Sterling ha avuto un contrattempo durante il viaggio» continuò lui, senza guardare nella sua direzione, ma Natalie percepì che si era accorto della sua presenza. Come se lui avesse una specie di sesto senso che gli permetteva di sapere con esattezza dove si trovava senza che i suoi splendidi occhi la dovessero mettere a fuoco. Quella sensazione di calore le pervase tutto il corpo.

    Santo cielo, che effetto aveva su di lei. Forse perché si sentiva sul punto di fare un enorme salto di carriera, forse perché era ancora ferita dal tradimento di Jonathan.

    Oppure era per come i suoi feromoni la attraevano.

    Un'altra serie di applausi e il gruppo si disperse per una pausa di quindici minuti tra una sessione e l'altra.

    Alcuni partecipanti si fecero avanti per parlare con il dottor Coleman. Natalie avrebbe dovuto ringraziarlo e presentarsi al moderatore del workshop, in modo da potersi scusare di nuovo per il suo ritardo.

    Il dottor Matthew Coleman. Non l'aveva mai incontrato. Non avrebbe mai potuto dimenticarlo, allora perché quel nome le suonava familiare?

    All'improvviso, rimase a bocca aperta. Impossibile. Quel dottor Matthew Coleman doveva essere almeno sulla cinquantina. Di certo. Non era possibile che quel fantastico medico fosse quel dottor Matthew Coleman. Non poteva essere il rinomato cardiochirurgo pediatrico il cui lavoro ammirava tanto.

    Impossibile!

    In più, era stato su un volo proveniente da Memphis. Quel dottor Matthew Coleman viveva a Boston e guidava una squadra di ricerca che faceva passi da gigante riguardo al laser robotico che stavano sviluppando per uso chirurgico incluso in utero. Non potevano esserci due cardiochirurghi pediatrici con lo stesso nome che facevano riparazioni chirurgiche in utero, giusto?

    Fu allora che quello che lui stava dicendo catturò la sua attenzione. Stava facendo un commento sul robot per cui il dottor Matthew Coleman era uno dei principali esperti del paese.

    Santo cielo. Quell'uomo eccezionale sul quale aveva fantasticato da quando era stata in aeroporto, era un medico che idolatrava per il suo cervello e le sue capacità chirurgiche da almeno un decennio.

    Quali erano le probabilità di quella bella brunetta che aveva catturato lo sguardo del dottor Matthew Coleman all'aeroporto, dato che era la sua principale antagonista per la posizione all'ospedale per cui lui aveva appena fatto il colloquio?

    Non che il dottor Luiz glielo avesse detto, ma gli aveva comunque comunicato che c'era un altro candidato cui l'ospedale aveva pensato di offrire il posto, prima che si interessasse Matthew. La dottoressa Natalie Sterling era colei che aveva più volte lodato per la sua abilità chirurgica e la dedizione nei confronti della cardiologia pediatrica. Doveva essere lei la persona che il capo del reparto aveva intenzione di assumere e, probabilmente, la ragione per cui non erano favorevoli ad accettare le condizioni che Matthew aveva richiesto per essere trasferito.

    Quelle erano i presupposti indispensabili, per cui l'accordo sarebbe andato o no in porto.

    Trasferirsi a Memphis avrebbe diminuito moltissimo il suo stress, ma non era ancora sicuro che avrebbe potuto rinunciare a tutto quello per cui aveva lavorato per fare quel passo. Solo perché la sua vita era finita in un caos totale tre mesi prima. Fondamentalmente, voleva ciò che aveva a Boston, ma con meno ore di lavoro. Qualcosa in meno e sarebbe rimasto dove si trovava.

    Quello era il motivo per cui aveva contattato il dottor Luiz quando un collega gli aveva parlato dell'imminente apertura al Memphis Children's Hospital. Aveva già preso in considerazione l'idea di trasferirsi a Memphis per essere più vicino alla sua famiglia, per Carrie, la bambina di cui adesso doveva prendersi cura. Più vicino alle persone che sapevano davvero come prendersi cura dei più piccoli. Ma non poteva allontanarsi così dalla sua ricerca e dalla sua carriera.

    Forse avrebbe dovuto convincere sua madre a trasferirsi a Boston, di nuovo. Non sapeva che cosa avrebbe fatto se lei non avesse potuto restare quelle prime settimane in cui Matthew si era ritrovato a dovere affrontare, in maniera inaspettata, la paternità. Era stata così brava con Carrie. Perché non sarebbe dovuta rimanere più a lungo?

    O forse Matthew avrebbe ricominciato i colloqui per trovare una tata che viveva in città, per quella splendida bambina di quattro anni che adesso era sotto la sua responsabilità. Nessuna delle ragazze che aveva incontrato fino a quel momento gli era andata a genio, ma di certo doveva esserci qualcuna lì fuori di cui poteva fidarsi.

    Il suo sguardo incontrò quello dorato di Natalie e lasciò andare un lungo respiro. Prima dell'arrivo di Carrie nella sua vita, le avrebbe chiesto il numero all'aeroporto

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