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Un chirurgo all'asta: Harmony Bianca
Un chirurgo all'asta: Harmony Bianca
Un chirurgo all'asta: Harmony Bianca
E-book154 pagine1 ora

Un chirurgo all'asta: Harmony Bianca

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Info su questo ebook

I dottori di Mythelios 4/4
Sull'isola su cui sono cresciuti, quattro dottori lottano per realizzare i propri sogni. E per convincere una donna a restare.

Per Naomi Hudson, Christos è sempre stato l'affascinante playboy che non ha mai voluto mettere radici. L'uomo che ha amato più di ogni altro, ma che è stata costretta a lasciare per evitare che si distruggessero a vicenda. Per questo la nuova versione del dottor Moustakas che si ritrova davanti la lascia senza parole: Christos ha abbandonato i modi da seduttore incallito per indossare i panni di padre single! Naomi non vuole avere niente a che fare con lui. Non vuole permettere al suo corpo di ricordare il piacere che Christos sapeva donarle e il grande dolore che le ha inflitto. Ma quando lui si mette in palio a un'asta di beneficenza, lei non sa resistere alla tentazione di farlo suo...
LinguaItaliano
Data di uscita20 set 2019
ISBN9788830503649
Un chirurgo all'asta: Harmony Bianca

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    Anteprima del libro

    Un chirurgo all'asta - Amy Ruttan

    successivo.

    Prologo

    Nashville, Tennessee

    Si odiava per quello che stava per fare.

    Allora non farlo.

    Il dottor Christos Moustakas fissò il contratto sulla scrivania che aveva appena firmato. Il contratto che lo avrebbe condotto lontano da Nashville... e da Naomi.

    Si sarebbe preso a calci per averla accolta nella sua vita. L'aveva conosciuta un anno prima, quando erano stati assegnati allo stesso turno di lavoro come medici interni dell'ospedale di Nashville... e aveva capito subito di doverle stare alla larga. Naomi era il tipo di donna che pretendeva molto dall'uomo che amava.

    Christos non voleva sposarsi. Non voleva una famiglia. Glielo aveva detto subito, ma nonostante il suo avvertimento, lei insisteva a pretendere di più. E lui non poteva darglielo quel di più.

    Perché?

    Borbottò un'imprecazione e voltò le spalle al contratto. Si guardò intorno nell'appartamento pieno di ricordi del tempo che avevano trascorso insieme. Quella donna lo aveva davvero stregato, Chris pensava soltanto a lei.

    Ma non avrebbe dovuto.

    Il lavoro era più importante.

    Doveva assolutamente mettere fine a quella storia. Senza perdere altro tempo.

    Sentì bussare alla porta ed ebbe un tuffo al cuore. Raccolse tutta la sua determinazione, ben sapendo che con le sue parole l'avrebbe fatta soffrire.

    Ma era a fin di bene.

    Non voleva sposarla, non voleva incastrarla in un matrimonio infelice come quello dei suoi genitori.

    Non lo aveva mai voluto.

    Quando fu entrata, Naomi gli sorrise e si alzò in punta di piedi per baciarlo.

    «Eccoti qui!» Lo scrutò in viso. «Ehi, che cosa c'è? Ultimamente mi sei parso un po' freddo...» S'interruppe quando vide le casse sparse tutt'intorno. «Oh...»

    Chris richiuse la porta. «Scusami se non ho risposto alle tue telefonate, ma ci sono delle novità.»

    «Lo vedo» mormorò lei voltandosi a guardarlo. «Dove vai?»

    «A New York. Mi hanno offerto una borsa di studio con il dottor Hefferman in neurochirurgia, e l'anno venturo prenderò il suo posto quando andrà in pensione. Sarò primario.»

    «Fantastico. Complimenti. Quando parti?»

    «Stasera.»

    Naomi smise di sorridere e lui capì di averla ferita. «Volevi partire senza dirmelo?»

    «No. Ecco perché ti ho chiesto di venire.»

    Sei un mostro. Una canaglia.

    «Pensavo che...» Naomi scosse la testa. «Non so bene quello che pensavo.»

    «Dimmelo» la esortò lui.

    Doveva ascoltarla. Meritava la sua collera, meritava tutto.

    Per un momento desiderò essere qualcun altro. Ma non lo era e non poteva esserlo. Sapeva che cosa significava crescere con una madre assente che ti detestava e un padre che rifiutava di guardarti perché ti considerava un fallimento.

    Le famiglie provocano dolore, possono distruggerti. Lui non voleva avere una famiglia. Stava benissimo da solo.

    «Credevo che dovessimo discutere insieme del nostro lavoro» osservò lei. «Voglio dire, ho rifiutato un buon posto all'ospedale Mayo perché credevo che volessi stare con me.»

    I suoi occhi luccicavano di lacrime. Chris dovette lottare contro il bisogno di prenderla fra le braccia.

    «Perché non hai accettato il lavoro al Mayo?» le chiese.

    «Be', sembra proprio che avrei dovuto accettarlo...»

    «Sì, hai fatto male a rifiutarlo. La tua carriera è importante.»

    «Non volevo lasciarti. Volevo offrire un'occasione a noi due!»

    Lui chiuse gli occhi. Gli piangeva il cuore, ma si costrinse a tener duro. Non si sarebbe dovuto mettere con lei, per cominciare. Avrebbe dovuto lasciarla dopo quel primo bacio rubato che gli aveva cambiato la vita.

    Naomi Hudson era pericolosa. Lo aveva capito subito, eppure aveva continuato a cercarla.

    «Avresti dovuto accettare quel posto» insistette. «Per noi due non c'è un futuro come coppia. Te lo avevo detto, no?»

    Una lacrima le scese piano lungo la guancia. «Me lo ricordo benissimo, ma credevo che...»

    «Che cosa?» la interruppe lui. «Che avrei cambiato idea? Ho sempre avuto un solo obiettivo: diventare primario di neurochirurgia. Lo sai perfettamente.»

    «E tu sapevi che non mi bastava una breve relazione, ma hai continuato a cercarmi. Non mi hai lasciata libera!» protestò lei.

    «Lo faccio adesso» la informò Chris secco.

    In realtà non voleva lasciarla, ma lo faceva per il loro bene.

    «Credevo di essere importante per te» insistette Naomi con voce incrinata.

    «Guarda, sapevamo tutti e due che prima o poi questa storia sarebbe finita.»

    «Io non sapevo niente. O forse non volevo saperlo.»

    «Be', allora il problema è tutto tuo.»

    Chris si odiò per quelle parole, tuttavia doveva dirle. Doveva troncare il loro rapporto. Naomi aveva rinunciato a un buon lavoro per lui, ma Chris non glielo aveva mai chiesto. Naomi doveva pensare a un futuro senza di lui.

    Lo schiaffo in pieno viso non lo colse di sorpresa. Se l'era aspettato.

    «Goditi New York, bastardo! Prego il cielo di non vederti mai più.»

    Naomi gli passò davanti e Chris non si voltò quando udì il tonfo sordo della porta.

    Trasse un sospiro e sentì una lacrima scivolargli su una guancia. Si accostò alla finestra e guardò fuori, vedendola salire in macchina e partire.

    Perché era diventato un mostro dal cuore di pietra come suo padre?

    Era egoista, avido, brutale. L'aveva desiderata con tutto se stesso e per un anno si era sentito in paradiso. Poi lei aveva cominciato a superare le sue difese. A fare progetti per un futuro che lui non aveva mai voluto.

    Era tempo di lasciarla. Anche se il suo cuore non era d'accordo.

    Naomi avrebbe trovato qualcuno migliore di lui. Qualcuno che la meritasse. Non era fatto per lei.

    Non la meritava, ma non l'avrebbe mai dimenticata. Non avrebbe mai più conosciuto una donna come lei, ne era sicuro. Com'era sicuro che non avrebbe mai amato un'altra donna con tanta passione.

    Nella sua vita ci sarebbe stata una sola Naomi Hudson, e l'aveva appena lasciata. Sarebbe stata più felice senza di lui, e lui si sarebbe sentito triste senza la sua compagnia. Gli stava bene. Se l'era cercata.

    Riprese il contratto per il lavoro a Manhattan. La sua missione era quella, salvare vite umane. Se non altro, eccellendo nel proprio lavoro, si sarebbe fatto perdonare per il dolore che le aveva inflitto. Se non altro avrebbe impiegato bene il suo tempo... anche se il suo cuore era perduto per sempre.

    1

    Tre anni dopo, Mythelios, isole greche

    Un'altra notte insonne.

    Il caldo non lo lasciava dormire. Benché si trovasse in Grecia dalla metà di luglio, due mesi dopo il terremoto, Chris non si era ancora ambientato. Era rimasto al clima di Manhattan. Oltretutto Mythelios risentiva ancora delle conseguenze delle forti scosse.

    Purtroppo la casa della sua defunta nonna era sprovvista di aria condizionata. Poiché l'isola era in corso di ricostruzione, si tendeva ad anteporre la sicurezza dei cittadini al rinnovo degli edifici.

    Sbadigliò mentre spalancava la portafinestra che dava sulla magnifica terrazza della villa. Si affacciò alla ringhiera, guardando il sole che splendeva sull'Egeo.

    La casa di sua nonna era la più antica e la più alta di tutte le dimore costruite sulla scogliera. E durante il terremoto aveva sofferto solamente leggeri danni mentre molte strutture più recenti erano crollate.

    Era incredibile come fosse rimasta quasi intatta durante il terribile sisma.

    Ed era incredibile come niente sembrasse cambiato da quando era ragazzo.

    Aveva passato così tanto tempo in America, dedicandosi alle donne e alla carriera, che aveva dimenticato il profumo delle rose... o in quel caso particolare il profumo dei boccioli d'arancio che fluiva dal giardino della sua defunta nonna.

    Durante gli ultimi tre anni la sua vita a New York era consistita di party, donne e lavoro. Soprattutto di lavoro. Non aveva permesso a nessun ostacolo d'impedirgli di diventare il miglior neurochirurgo della Costa Orientale.

    Be', non era esatto. Un ostacolo lo aveva rallentato. Era questo il motivo delle sue notti insonni e del suo ritorno in Grecia.

    L'avventura di una notte, l'ennesima della lunga serie con la quale aveva cercato di scordare la sola donna che avesse amato veramente, si era risolta con un bambino scaricato sulla soglia della sua casa. Be', non esattamente scaricato. Aveva pagato una barcata di soldi alla madre per potersi tenere suo figlio.

    Adesso il piccolo Evangelos era la sua vita. Sebbene avesse una baby-sitter, ogni tanto la ragazza aveva diritto a un po' di vacanza... proprio come il giorno precedente. In quelle circostanze gli toccava dare il poppatoio e cambiare i pannolini.

    Si passò una mano sul viso.

    Perché aveva permesso alla sua vita di sfuggirgli di mano? Quando era diventata così complicata?

    Be', lo sapeva benissimo: quando aveva lasciato Naomi e anteposto la carriera all'amore. Da allora era andato tutto a rotoli. Aveva lasciato la sola donna che avesse superato le sue difese. Naomi aveva invaso ogni angolo della sua vita, e questo Chris non poteva tollerarlo.

    Aveva giurato di non sposarsi mai... certamente non dopo avere visto il disastroso matrimonio dei suoi genitori. Così l'aveva lasciata a Nashville per proseguire la sua folgorante carriera a New York. Lo amava e lui l'aveva respinta. Non era riuscito a darle quello che gli chiedeva, eppure Naomi aveva rifiutato un'eccellente proposta di lavoro per stare con lui.

    Nel tentativo di scordarla, era passato da una donna all'altra. Così si era ritrovato con Evangelos.

    Amava incondizionatamente suo figlio, amava essere padre... qualcosa che non avrebbe mai creduto possibile. Ma non si era immaginato di vivere in quel modo il ritorno nella sua isola natale.

    «Ehi, che splendidi addominali!»

    Chris si accigliò, poi vide Ares attraversare la piazza del villaggio. I suoi lunghi riccioli erano raccolti sotto un berretto da baseball... quello che Chris gli aveva spedito dall'America.

    Ares era uno dei suoi migliori amici fin da quando erano bambini. Era uno dei fondatori della Mythelios Free Clinic e lavorava al Pronto Soccorso. Tutti i suoi amici erano tornati a Mythelios dopo il terremoto, quando uno di loro, Theo, aveva chiesto aiuto.

    Ares aveva un'avvenenza fanciullesca. Il berretto da baseball che Chris gli aveva spedito per scherzo appariva del tutto inadatto sulla sua testa e Chris non poté trattenere un sorriso. Era felice di essere tornato con Theo, Deakin e Ares, anche se non lavorava con loro nella clinica.

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