Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Un dottore in premio: Harmony Bianca
Un dottore in premio: Harmony Bianca
Un dottore in premio: Harmony Bianca
E-book174 pagine2 ore

Un dottore in premio: Harmony Bianca

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

L'infermiera Kami Clark è focalizzata solo sulla carriera. Per questo sa benissimo che non le conviene lasciarsi coinvolgere nel vortice della vita amorosa del dottor Gabe Nelson. Lui è un suo caro amico, gli vuole bene, ma non potrebbe mai diventare qualcosa di più.

Tuttavia, quando durante un'asta di beneficenza Gabe le chiede di presentare un'offerta per ottenere un appuntamento con lui, Kami non riesce a rifiutare. E vince.

Quello che doveva essere un incontro fra due vecchi amici si trasforma col passare delle ore in qualcosa di diverso, e innesca un incendio che nessuno dei due riesce a domare.

Adesso a Gabe non rimane che convincere Kami a entrare nella sua vita per sempre.
LinguaItaliano
Data di uscita20 mar 2020
ISBN9788830511965
Un dottore in premio: Harmony Bianca
Autore

Janice Lynn

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Janice Lynn

Autori correlati

Correlato a Un dottore in premio

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Un dottore in premio

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Un dottore in premio - Janice Lynn

    successivo.

    1

    «Comprami all'asta benefica.»

    «Non ci penso nemmeno» replicò l'infermiera Kami Clark al dottor Gabriel Nelson, senza alzare lo sguardo dallo schermo del computer, dove stava compilando la cartella clinica di un paziente appena dimesso dal pronto soccorso del Knoxville General Hospital.

    Con il camice azzurro perfettamente intonato al colore dei suoi occhi, Gabe si spostò in modo da rientrare nella sua visione periferica. «Mi vuoi, Kam, lo sai anche tu. Questa è la tua grande occasione.»

    «Certo... Continua pure a sognare, bello mio» disse lei, cercando di non tradirsi.

    Non c'era donna sana di mente che non lo volesse. Gabe non doveva nemmeno incoraggiarle. Era bello, con una personalità forte e un'intelligenza pronta. Le donne gli cadevano letteralmente ai piedi. Ma non Kami. Oh, non che non condividesse le opinioni femminili su di lui. Anzi. In più, quell'uomo aveva un cuore grande come una casa e riusciva sempre a farla ridere. Ma non intendeva cadere nella sua rete. I cuori infranti erano già troppi. Era immune al suo fascino. Più o meno.

    «Veramente sto cercando di sfuggire a un incubo» le confessò lui, lasciandosi cadere nella sedia lì accanto. «Debbie ha in mente di accaparrarsi l'appuntamento con me.»

    Debbie. La sua ex più recente, che non intendeva arrendersi e accettare che tra loro fosse finita.

    Non c'era da meravigliarsi che Gabe fosse così agitato. Per quanto tentasse di allontanarla, Debbie continuava a restargli appiccicata come un francobollo, sperando in un improbabile ritorno di fiamma. Poveretta.

    Gabe non era mai stato insieme alla stessa donna per più di due mesi, e, quando ne aveva lasciata una, non ritornava mai sui propri passi. Era il tipo da vai-avanti-e-non-voltarti-mai-indietro.

    «Devi salvarmi.»

    «E chi lo dice? Sei stato tu a cacciarti nei guai» gli ricordò lei, lottando per ricacciare indietro il piccolo sorriso che il tono drammatico dell'amico le stava strappando. «È una tua precisa responsabilità accettare le conseguenze delle tue azioni.»

    «Sono stato costretto a partecipare a questa raccolta benefica, e tu lo sai bene. Anzi» precisò, sporgendosi verso di lei, «sei stata tu a convincermi ad accettare.»

    «Mi riferivo a Debbie, non all'asta» chiarì Kami, lottando contro l'impulso di guardarlo. Meglio non incrociare i suoi occhi, quando Gabe stava cercando di convincerti a fare qualcosa. Fissare quei due zaffiri metteva le donne nei guai. Immune o no, Kami non voleva correre il rischio. «Inoltre» continuò, «se anche dovessi trascorrere una settimana con la tua bellissima e insistente ex, se servisse a raccogliere dei fondi per la famiglia di Beverly, allora andrebbe bene.»

    Tutto, pur di dare una mano alla figlia della loro collega, gravemente ammalata. Nonostante la loro assicurazione sanitaria coprisse molte spese, c'erano ancora tanti scoperti, e anche dopo il trapianto di cuore di Lindsey, sarebbero passati mesi prima che lei e il marito potessero rientrare al lavoro.

    «Facile a dirsi, per te» obiettò Gabe. «Non sei tu che verrai messa all'asta.»

    «Quella sera lavorerò anche io, ti ricordo.»

    «Non è lo stesso.»

    «E dai, ammettilo. Lo so che ti piace stare al centro dell'attenzione.» Per la prima volta dall'inizio della conversazione, Kami lo guardò negli occhi. Quell'incorreggibile playboy del suo amico sembrava un po' stanco.

    «Fortunatamente per te, dovrai dedicare a Debbie, o a chiunque vinca, una sola giornata.»

    Okay, era un po' infame, ma non riusciva a resistere alla tentazione di prenderlo in giro. Era così raro vederlo a disagio. Anzi, Kami non riusciva a ricordare una volta che fosse capitato. Durante le emergenze, mai. Per quanto fosse un po' pazzo, era un tipo tosto. «Sei proprio spiritosa, Kam.»

    «E dai! Era carina.» Gli sorrise. «Sono sicura che te la caverai benissimo.»

    Dopotutto, avere a che fare con situazioni e persone molto più complesse della sua lista infinita di ex era il suo pane quotidiano.

    «E rischiare di ricevere in continuazione messaggi e telefonate?» Gabe rabbrividì. «Va be', grazie lo stesso.»

    Debbie squadrò il suo metro e novanta. «Non sei così male, Gabe» gli assicurò, dandogli una pacca sulla mano come se fosse un bambinetto. «Ci saranno altre donne disponibili a comprarti... o almeno si spera» aggiunse, stringendosi nelle spalle.

    Le labbra di Gabe si incurvarono leggermente. «Grazie del complimento, amica

    «Figurati. A che servono gli amici se no?»

    Gli occhi scintillanti, lui la fissò. «Per darsi una mano con gli ex fidanzati molesti.»

    Aveva ragione. Se Kami lo avesse creduto davvero bisognoso di aiuto, gli avrebbe dato tutti i suoi risparmi. E per fortuna che non era così! Erano anni che metteva da parte ogni singolo centesimo per comprarsi una casa tutta sua.

    «Non è detto che sarà Debbie a vincere l'asta. Smettila di preoccuparti» gli disse.

    Gabe non sembrava affatto rassicurato. «Debbie detesta perdere.»

    Kami si strinse nelle spalle. «Non piace a nessuno.»

    «Dai, Kam» insistette lui, passandosi le dita tra i capelli. «Fai la puntata vincente e ti farò vivere la notte più bella della tua vita. Ci divertiremo.»

    Kami scoppiò a ridere. Come se potesse mai succedere davvero. «Devi avermi confuso con una delle altre donne che corrono su e giù per l'ospedale nella speranza di incrociarti. Ho di meglio da fare che lasciarmi coinvolgere da uno come te.»

    Come se non si fosse aspettato altra risposta, Gabe sorrise. «O, magari, voglio che tu vinca l'asta perché so di poterti chiedere questo grande favore senza preoccuparmi di vederti andare in giro a piangere alla fine della giornata insieme.»

    Kami non era tipo da piangere per gli uomini. Non lo era e non lo sarebbe mai stata. L'esperta nel campo era sua madre. «Se ti dovessi mai accordare il privilegio di uscire con me» puntualizzò, lo sguardo fisso negli occhi azzurri, il mento leggermente sollevato, «chi dice che saresti tu a mettere la parola fine?»

    Per quanto Kami volesse bene a Gabe, la sua arroganza non le piaceva. Da quando lavoravano insieme, e probabilmente anche da prima, era stato lui a terminare qualsiasi rapporto sentimentale.

    Gabe sorrise, poi la colse di sorpresa, sfiorandole la punta del naso con l'indice. «Forse hai ragione, Kam. Solo uno sciocco ti lascerebbe. Anzi, a proposito, come sta Baxter?»

    Ecco come cambiare discorso in un secondo.

    «Ci siamo lasciati di comune accordo» gli ricordò, come gli aveva già ripetuto almeno una dozzina di volte. «Non ci parliamo molto, ma a quanto ne so, sta bene.» E anche io.

    Baxter era dolce. Semplicemente lei a un certo punto aveva capito che continuare la loro storia non avrebbe avuto senso. Stare con lui non le dava nessuna scintilla. Niente farfalle nello stomaco. Niente di niente.

    Kami non era così ingenua da pensare che un giorno sarebbe arrivato un principe azzurro e l'avrebbe presa tra le braccia, per farle vivere una favola. Ma non era disposta ugualmente ad accontentarsi. Aveva solo ventisette anni. C'era ancora un sacco di tempo per incontrare l'uomo della sua vita. E, se non fosse successo, meglio stare da sola piuttosto che saltare da un uomo sbagliato all'altro, come sua madre.

    «Continua a illuderti che stia bene. La settimana scorsa, quando l'ho incontrato, il poveretto mi è sembrato devastato.»

    Baxter non era distrutto. Quando Kami gli aveva detto che la loro relazione non funzionava, era sembrato sollevato. Nemmeno lui aveva provato niente di speciale, ovviamente. Sulla carta erano una coppia vincente. Ma in realtà, a parte l'attrazione iniziale, tra loro non c'era nessuna chimica.

    «E quando l'avresti incontrato?» gli chiese. Baxter era un avvocato. Gabe un medico. Non frequentavano esattamente gli stessi ambienti.

    «In palestra.»

    Kami lo guardò a bocca aperta. «Baxter frequenta una palestra?» Scosse la testa, come se non avesse sentito bene. Quando erano insieme, non c'era mai andato nemmeno una volta.

    «Gonfia i muscoli nella speranza di riconquistarti.» Gabe sorrise. «Peccato che all'asta non ci sia in palio tu, o scommetto che farebbe di tutto per vincere. Tu, lui, Debbie e io potremmo uscire tutti e quattro insieme e ricordare i bei tempi passati.»

    Kami alzò gli occhi al cielo.

    «Baxter è un bravo ragazzo» scattò, in difesa dell'uomo che aveva frequentato per più di sei mesi. Lo era davvero. Tranquillo, dolce, affettuoso. Kami avrebbe voluto provare qualcosa per lui, aveva cercato di convincersi che fosse così, perché un giorno sarebbe stato un buon marito e un bravo padre, ma nada.

    «Ma non il tipo giusto per te?»

    «Esatto. Ora, c'è qualche altro motivo oltre al timore di dover uscire ancora con Debbie che ti ha spinto a disturbarmi mentre lavoro?»

    «Come se questo non lo fosse...» Gabe si lasciò scappare un sospiro carico di drammaticità. «Non ci posso credere che ti rifiuti di aiutarmi, Kam. Io per te lo farei.»

    «Ma io non ti chiederei mai una cosa del genere.» Kami arricciò il naso. «Hai una vaga idea dei pettegolezzi che inizierebbero a girare per l'ospedale?» Il solo pensiero la faceva inorridire. «No, non ce l'hai. Ma se vuoi posso spargere la voce che speri che qualcuno superi la posta di Debbie all'asta. Sono sicura che qualche volontaria si farebbe avanti.»

    Gabe scosse la testa. «Mi deludi, Kam. Ero certo di poter contare su di te.»

    «Hai scelto la ragazza sbagliata, ma non temere. Nelle prossime settimane, troverai di certo qualcuna disposta a darti una mano.»

    Gabe non era d'accordo. Aveva trovato la ragazza giusta, invece. Anzi, la ragazza perfetta. Kami non si sarebbe lasciata prendere da sciocche fantasie sul futuro e conosceva la sua vera essenza di spirito libero. Con lei si divertiva sempre da morire.

    Smise di insistere e cambiò argomento. Mancava ancora qualche settimana all'evento. Magari sarebbe persino riuscito a convincerla. In realtà gestire Debbie non sarebbe stato un problema. Semplicemente avrebbe preferito non doverlo fare. Era una brava ragazza, ma in poco tempo era diventata appiccicosa. Dopo il primo mese Gabe aveva iniziato a soffrire di claustrofobia. Alla fine del secondo non ne poteva più.

    «Come sta Racine Mathers?» chiese, per cambiare argomento.

    L'anziana donna era arrivata in ambulanza qualche ora prima in piena crisi respiratoria. Era stata ricoverata in medicina generale, che non era il loro reparto, ma Gabe sapeva che Kami, prima di iniziare il turno, sarebbe andata a trovarla. Voleva bene ai pazienti, e il suo gran cuore era una delle qualità che Gabe più apprezzava nella biondina tutto pepe che era diventata in breve tempo una delle sue migliori amiche.

    Gli occhi verdi si riempirono di preoccupazione. «I livelli di anidride carbonica sono ancora alti.»

    «Speravo che, con l'ossigenazione forzata, sarebbero migliorati.»

    «Anche io, ma a quanto pare durante la giornata si è tolta la mascherina più volte.»

    «È una donna cocciuta.»

    Kami annuì.

    «Vado a visitarla. Se nel frattempo qualcuno avesse bisogno di me, chiamami.»

    Kami inarcò le sopracciglia. «C'è bisogno di raccomandarmelo?»

    Gabe sorrise. No, non aveva mai messo in dubbio che la sua infermiera preferita avrebbe fatto la cosa giusta al momento giusto. Kami era bravissima, adorava lavorare con lei. Per fortuna, avevano gli stessi turni e durante la settimana trascorrevano insieme in pronto soccorso parecchie notti. Con lei Gabe non si annoiava mai. Le sue battute spiritose e sagaci avevano il potere di rinfrancarlo nei momenti più difficili. Un motivo in più per desiderare che fosse lei a salvarlo da Debbie. La loro giornata insieme sarebbe stata uno spasso. C'era qualcosa in lei che lo faceva stare bene dentro. Sì, doveva assolutamente essere lei ad aggiudicarsi l'asta!

    «È la cosa più eccitante che io abbia mai sentito.»

    Kami arricciò il naso. «Questo lo dici tu» replicò, rivolta alla sua migliore amica.

    Mindy, divertita, le lanciò uno sguardo dubbioso ma carico di malizia. «Quell'uomo è una bomba, e ho visto come ogni tanto lo guardi. Credo proprio che dovresti accettare.»

    Kami scosse la testa. «Hai frainteso. Noi

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1