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Matrimonio di facciata: Harmony Destiny
Matrimonio di facciata: Harmony Destiny
Matrimonio di facciata: Harmony Destiny
E-book152 pagine3 ore

Matrimonio di facciata: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Xander Lourdes, magnate famoso per la sua freddezza e il suo cinismo negli affari, farebbe qualunque cosa per sua figlia, rimasta orfana di madre. In un'agguerrita battaglia legale con i suoceri per l'affidamento della bambina, le sue ricchezze non bastano, gli serve una moglie di facciata. La candidata ideale potrebbe essere Maureen Burke, bella zoologa alle sue dipendenze presso una riserva in Florida. Anche la donna vede nella proposta del milionario una convenienza, e decide così di accettarla. Dovrebbe essere un matrimonio di pura apparenza, privo di rischi... a meno che la loro relazione non diventi più calda del sole della Florida.
LinguaItaliano
Data di uscita19 set 2017
ISBN9788858970027
Matrimonio di facciata: Harmony Destiny
Autore

Catherine Mann

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Matrimonio di facciata - Catherine Mann

    successivo.

    1

    Xander Lourdes aveva amato e perso la sua anima gemella.

    Parcheggiato su una sdraio in riva alle acque del Golfo del Messico, sapeva nel profondo del suo cuore che non avrebbe più trovato una persona così. A distanza di un anno dalla morte di sua moglie per un aneurisma, il dolore era ancora straziante, ma cercava di darsi da fare in qualunque modo per onorare il ricordo di lei.

    Prendendosi cura della loro bambina, per esempio.

    O dedicandosi al centro di recupero e cura della fauna selvatica delle Florida Keys, l'arcipelago a quindici miglia a sud di Miami, che sua moglie amava così tanto. Aveva investito tempo e denaro in quel progetto, tuttavia non era stato un grosso sacrificio per lui, se non per i ricevimenti mondani per la raccolta fondi, come quello in corso quella sera, a cui doveva partecipare, e i rapporti sociali da coltivare.

    Se fosse stato per lui, avrebbe trascorso molto più volentieri la serata a casa con la piccola Rose, o addirittura in ufficio.

    Non si sentiva a suo agio alle feste. Era sempre stata sua moglie a curare le pubbliche relazioni, con lui che la seguiva. Eh, sì, Terri era il suo naturale completamento, l'altra metà della mela.

    E per onorare la sua memoria si sarebbe sorbito anche quel gala in riva al mare.

    Xander bevve un sorso di acqua tonica, ascoltando distrattamente le chiacchiere del suo interlocutore, uno dei tanti politici presenti quella sera, su un pappagallino che aveva quando era bambino. Fare conversazione non era mai stato il suo forte.

    Le onde si infrangevano sulla riva e un falò ardeva crepitante, rischiarando il cielo insieme alle torce che innalzavano le loro lingue di fuoco verso le stelle. Le note accattivanti di una band si mescolavano ai suoni fruscianti provenienti dalla palude e ai versi delle creature notturne, armonizzandosi alla perfezione.

    Solerti camerieri con le loro offerte di cibo e bevande serpeggiavano tra gli ospiti che chiacchieravano o ballavano a piedi nudi sulla sabbia, gli uomini con le cravatte dello smoking allentate.

    Il fratello di Xander, il veterinario a capo del progetto, e la sua bella assistente guidavano le danze. La zoologa dai capelli rossi sembrava molto brava a tenere il ritmo e a mantenere viva l'atmosfera festosa.

    Terri, invece, non era mai stata un granché come ballerina, però amava la musica.

    Quando era incinta, faceva sempre ascoltare musica classica alla creatura che portava in grembo. Era convinta che una melodia potesse cambiare la vita di una persona, trasmettere emozioni più forti di qualunque altro tipo di linguaggio. Tale convinzione l'aveva spinta a cercare delle compilation da fare ascoltare anche agli animali malati del centro, per rilassarli durante il processo di recupero.

    Terri era stata sempre per lui un punto di riferimento, la sua bussola, il suo sostegno sin dai tempi delle elementari. Gli infondeva calma e serenità. E ora gli mancava da morire.

    La piccola Rose era ciò che di lei gli era rimasto e significava tutto per lui.

    Ingoiando il nodo alla gola con un sorso di acqua tonica, annuì a qualcosa che il politico stava dicendo circa la possibilità di espandere il reparto della clinica dedicato agli uccelli. Si ripromise di prendere in considerazione l'informazione in un altro momento. Perlomeno aveva il potere decisionale ed economico per fare in modo che ciò accadesse, per governare qualcosa in un mondo che gli aveva negato il controllo su ciò che più contava per lui.

    Comunque non era quello il momento di pensare a certe cose. Non sarebbe stato utile per la causa a cui sua moglie aveva dedicato tanto tempo ed energie.

    Il suo lavoro come volontaria al ricovero per animali feriti era stato molto importante per lei. Quando Easton, il fratello di Xander, aveva avviato il progetto, Terri si era subito entusiasmata. Aveva scoperto una vera e propria vocazione per quelle creature in difficoltà e si era impegnata con ogni mezzo nel cercare i fondi necessari per tenere in vita il centro.

    In qualità di veterinario specializzato in specie esotiche, suo fratello si occupava dell'aspetto medico, coadiuvato da una équipe di tecnici e zoologi. Xander aveva dato il suo contributo con generose donazioni, ora il suo interesse era più personale e professionale al tempo stesso, soprattutto dal momento in cui era stato eletto presidente del consiglio di amministrazione.

    Per anni, Terri aveva desiderato che assumesse quell'incarico, e adesso non avrebbe mai saputo che il suo sogno era stato esaudito...

    Basta, non ne poteva più di chiacchierare.

    Si alzò dalla sedia. «La ringrazio del tempo che mi ha dedicato. Se non le dispiace, ho una faccenda urgente di cui occuparmi in questo momento. Mio fratello, però, sarà ben felice di proseguire la conversazione con lei. Vado a chiamarlo.»

    Puntando dritto verso Easton che stava ancora ballando con l'avvenente zoologa, Xander si aprì un varco fra gli invitati, finché non raggiunse il gruppetto immerso nelle danze.

    «Scusa se ti interrompo» disse, toccandogli la spalla. L'eccentrico fratello minore si girò, la fronte increspata e imperlata di sudore. «Che c'è?»

    Easton indossava il completo di Prada che Xander gli aveva procurato per l'occasione, senza cravatta, però. Nulla di cui sorprendersi. Il dottor Lourdes era stato sempre più a suo agio in jeans e maglietta.

    Xander gli indicò con un cenno del capo il politico che continuava a trangugiare cocktail uno dietro l'altro. «Ecco il tuo ultimo benefattore. Ha bisogno del tuo parere esperto su un eventuale ingrandimento del reparto aviario della clinica.»

    La ruga sulla fronte si spianò e il suo viso si aprì in un sorriso sornione.

    «Si può fare.» Easton batté a Xander una pacca sulla spalla. «Grazie ancora per questa bella festa, fratello. Credo che i benefici per il centro saranno notevoli.»

    Easton si avviò verso la meta, lasciando la sua partner a ballare da sola.

    Maureen Burke era uno schianto di ragazza, bella, intelligente e piena di energia.

    Di origine irlandese, aveva trascorso gran parte della vita negli Stati Uniti, per cui il suo accento originario non era più così marcato. La sua specializzazione in zoologia e l'esperienza svolta sul campo la rendevano la perfetta sostituta di suo fratello. E, per concludere il ritratto positivo, non era una donna di cui Xander doveva preoccuparsi perché non avrebbe mai tentato di allungare le mani sul patrimonio di famiglia che i Lourdes si tramandavano di generazione in generazione e che lui aveva contribuito ad aumentare.

    A differenza di tante altre donne che erano attratte dal denaro quando decidevano di uscire con suo fratello, Maureen non sembrava affatto interessata ad avere una storia con Easton, né con nessun altro.

    Proprio come lui.

    Aveva saputo che era divorziata e, dal riserbo che nascondeva dietro quel sorriso solare, gli pareva di intuire che non fosse stata una separazione indolore. Di certo era un idiota l'uomo che si era lasciato sfuggire una creatura così bella e intelligente.

    Xander le tese la mano. «Mi dispiace di averti sottratto il partner, ma ho dovuto. Balli con me?»

    «Con te?» Lei scosse le lunghe ciocche rosse, scoprendo il viso avvampato per il caldo e lo sforzo fisico.

    «Sì, con me, perché? Ti sembra una richiesta così strana?»

    «Non immaginavo sapessi ballare, men che meno una danza tradizionale irlandese.»

    «Una danza irlandese?» echeggiò lui incredulo.

    «È il prossimo pezzo in programma. Tuo fratello mi ha voluto sfidare.»

    Ah, ecco perché non aveva esitato un attimo ad abbandonare la pista, e con quel sorrisetto furbo sul viso, per giunta. Aveva voluto metterlo in difficoltà.

    Xander, però, non era il tipo da tirarsi indietro di fronte a una sfida. «Forse non lo sai, ma sono un uomo dai mille talenti. Da adolescenti, nostra madre ha voluto che frequentassimo un corso di ballo.» Si strinse nelle spalle. «Mi posso cimentare. Poi, quello che non so, me lo insegnerai tu.»

    «E brava la mamma.» Maureen puntellò una mano sul fianco, e il tessuto leggero del vestito giallo aderì alle sue curve mentre lo scrutava con quei begli occhi color verde smeraldo. Alla fine, scrollò le spalle. «Perché no? Voglio proprio vedere di che cosa è capace il grande capo.»

    «Guarda che mi devi dare una dritta sui passi.»

    «Non ti preoccupare, seguiremo una coreografia semplice. Vedrai, non sarà complicato.»

    Xander eseguì un inchino, prima di prenderla sotto braccio. Santo cielo, si era scordato quanto potesse essere morbida la pelle di una donna.

    Schiarendosi la gola, imitò i suoi passi, intervallati da periodiche giravolte. I rossi capelli gli accarezzavano il petto ogni volta che lei eseguiva una piroetta.

    Il suo corpo reagì immediatamente a quel semplice contatto.

    Doveva essere l'astinenza prolungata che si prendeva gioco del suo cervello.

    Per la miseria, il ballo sembrava non voler finire, mentre la pressione sanguigna saliva alle stelle. Finché, per fortuna, l'orchestra non rallentò il ritmo.

    E tuttavia, lui non accennò a staccarsi.

    Nonostante il senso di colpa per quella inaspettata attrazione, tese le braccia per invitare la splendida rossa a un ballo più lento.

    Un fresco profumo di arancia e limone gli titillò l'olfatto come un potente afrodisiaco.

    Forse cimentarsi nella danza irlandese non era stata una buona idea. Si frugò nella mente alla ricerca di qualcosa di sensato da dire per distrarsi dalla piacevole sensazione del corpo di lei che sfiorava il suo.

    «Sono contento che ti stia divertendo.»

    «Mi diverto sempre quando faccio qualcosa di utile per il rifugio.» I suoi occhi brillavano al chiaro di luna, i lunghi capelli gli lambivano la mano che le agganciava la vita. «Amo il mio lavoro qui.»

    «La tua devozione è ammirevole.»

    «Ti ringrazio» rispose lei con un velo di incertezza nello sguardo.

    «Non mi credi?»

    «Non è questo. Però non roviniamoci la serata con certi discorsi, vuoi? Ne possiamo parlare domani.» Maureen si morse le labbra. «Ho un appuntamento con te.»

    «Ah, sì? Non ricordo di aver visto il tuo nome sull'agenda.»

    «Non tutti abbiamo un'assistente personale che ci segna e ci ricorda gli appuntamenti.»

    «La devo prendere come un'offesa?» Aveva una segretaria ma non un'assistente personale che lo seguiva passo passo come suo fratello.

    «Assolutamente no. Non potrei mai criticarti per il modo in cui svolgi il tuo lavoro. Anzi, tanto di cappello. Non si può certo dire che tu non stia costruendo un roseo futuro per te stesso e tua figlia. Sei riuscito a incrementare la fortuna della tua famiglia e a risollevare le sorti del centro.» Scosse la testa, solleticandogli di nuovo la mano con le sue lunghe ciocche. «Ogni tanto mi attraversa qualche brutto pensiero, però non ci fare caso. Balliamo che è meglio.»

    Il suo invito arrivò proprio nel momento in cui l'orchestra attaccava un suadente ritmo latino.

    Maureen Burke si era abbandonata al ballo, assecondando il

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