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Lettoterapia
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E-book194 pagine2 ore

Lettoterapia

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Info su questo ebook

Eccitante...

Sesso telefonico, fantasie erotiche e molto altro. La giovane giornalista, esperta in sessuologia, dottoressa Amanda O'Neil, non può credere di aver parlato di tutto questo per un'intera giornata. La cosa non le dispiace affatto, in questo modo sa di essere utile. Inoltre lei può così dimenticare che da parecchio tempo non ha una propria vita sessuale.

Rivelatore...

L'investigatore Zachary Grant è assegnato al caso della conturbante sessuologa Amanda O'Neil: qualcuno vuole ucciderla. Con una serie di domande mirate scopre molto sulla personalità del predecessore della giovane dottoressa. Il problema è che ora ha voglia di conoscere tutti i segreti dell'eros, e come consulente pratica vuole proprio Amanda.
LinguaItaliano
Data di uscita10 nov 2016
ISBN9788858956137
Lettoterapia

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    Anteprima del libro

    Lettoterapia - Rebecca York

    successivo.

    1

    Cara Esther,

    ho un problema di cui non riesco a parlare con nessuno. Mio marito è in marina e starà lontano per tre mesi. A volte, mi sento così sola da non sapere che cosa fare. A volte lo desidero tanto da impazzire... e devo risolvere la cosa da sola. È bello e immagino sempre che mio marito stia facendo l'amore con me, ma dopo mi sento in colpa. Che cosa mi consigli?

    Con affetto, una moglie di Norfolk

    Amanda O'Neal depose la lettera e si passò una mano fra i capelli biondi che le arrivavano fino alle spalle. Alzandosi, si avvicinò alla finestra del suo studio e guardò un motoscafo risalire il fiume Choptank con a bordo un uomo e una donna che ridevano e si divertivano in un luminoso pomeriggio estivo.

    Provò una fitta d'invidia. Mentre quelli se la spassavano, lei se ne stava nella sua casetta in affitto di St. Stephens a leggere lettere sessualmente esplicite.

    Lanciò un'occhiata al computer portatile sulla scrivania e poi alla propria pelle chiara.

    Avrebbe potuto portare il computer sul patio e abbronzarsi almeno un po' le gambe mentre lavorava. La prospettiva era allettante, ma nel suo intimo lei sapeva che era solo in cerca di distrazioni.

    Guardò la lettera che aveva appena riposto. Faceva parte di una pila che il postino le aveva consegnato quella settimana. Doveva rispondere o affrontare una domanda diversa?

    Provò alcune frasi ad alta voce, pensando alla madre e al padre. «Probabilmente i tuoi genitori ti hanno inculcato nella mente che l'autoerotismo è il diavolo. Oppure è stata la società a insegnarti che non fa bene? Non molto tempo fa, si diceva ai ragazzini che toccarsi li avrebbe fatti diventare ciechi» disse, poi fece una smorfia.

    Parlare fra sé era una brutta abitudine che aveva preso facendo i compiti a casa, per accertarsi di avere imparato bene la lezione.

    Guardò di nuovo la lettera. Doveva parlare della stimolazione nel regno animale? No, era un po' esagerato, decise. Sarebbe stata sincera, se voleva aiutare quella donna che si era confidata con Esther Scott.

    Certo, non esisteva nessuna Esther Scott, che era lo pseudonimo con cui lei avrebbe firmato la rubrica di consigli sessuali su Vanessa, una delle riviste femminili più diffuse del Paese.

    Fino al mese prima, la rubrica era gestita da una psicanalista molto nota di nome Esther Knight. Purtroppo, la donna era morta per colpa di un pirata della strada. La direttrice della rivista, Beth Cantro, era una vecchia amica di Amanda fin dai tempi del college e, trovandosi nella necessità di dover sostituire Esther, si era rivolta a lei, che aveva collaborato con la psicanalista prima di laurearsi.

    Così Amanda aveva accettato l'offerta di Beth, in parte perché era in congedo dal dipartimento di psicologia dell'Harmons College, ma soprattutto perché il lavoro sarebbe stato ben pagato.

    Ora che si avvicinava la scadenza della sua prima rubrica, lei si chiedeva se non fosse stata pazza ad accettare quella proposta.

    Flettendo le dita, le appoggiò sulla tastiera del computer e si accinse a scrivere.

    Cara moglie di Norfolk,

    smettila di sentirti in colpa. L'autoerotismo è uno sfogo sessuale perfettamente normale. Tu ami tuo marito, ma lui non c'è e non c'è niente di male a soddisfare i propri bisogni sessuali. Ogni volta che una donna è senza partner, darsi piacere è un'ottima alternativa a fare l'amore con un uomo. Inoltre, è un buon modo per conoscersi meglio. Se scopri che cosa ti piace, puoi riferire ciò che vuoi al tuo partner in modo più soddisfacente.

    Si appoggiò allo schienale e rilesse ciò che aveva scritto, agitandosi sulla sedia mentre rifletteva sul consiglio dato.

    Non faceva un po' caldo in quella stanza?

    Si scostò il collo della maglietta pensando alla donna di Norfolk. Avrebbe dovuto aggiungere qualcosa per le donne single, che magari si sentivano in colpa a darsi piacere da sole, o far invece notare che quello era l'unico genere di sesso sicuro?

    Probabilmente sarebbe stato esagerato. Forse sarebbe riuscita a trovare la lettera di una single che poneva la stessa domanda e prendere l'autoerotismo come tema della sua rubrica.

    Ignorando la sensazione di pesantezza al ventre, cominciò a sfogliare le lettere. Ne esaminò ben venticinque, ma nessuna proveniente da una single. Perché non scrivere di sé?, pensò. Era anche lei single e da molto tempo non andava a letto con un uomo. Da quando si era lasciata con quel verme di Bob Burns, per la precisione.

    Soffocò un brivido. Bob era il nuovo arrivato al dipartimento di psicologia di Harmons, il che era una delle ragioni del perché lei aveva preso un congedo.

    Mettersi con lui era stato un grosso errore. Le era sembrato un tipo simpatico, mentre si era poi rivelato tanto invidioso per la sua posizione al punto da screditarla di fronte ai colleghi e alla direzione.

    All'inizio, era stato un buon amante. Amanda chiuse gli occhi per un momento, ricordando le sue carezze esperte. Era da nove mesi che non faceva l'amore. Certo, le occasioni non le erano mancate, ma si era fatta più cauta in fatto di rapporti.

    Il che non significava che avesse rinunciato al piacere fisico. Chiudendo gli occhi, alzò una mano e si accarezzò il seno ai lati. Quando sentì il capezzolo inturgidirsi, usò il pollice per stuzzicarlo attraverso la maglietta. Non portava mai reggiseno quando stava in casa.

    Quando si rese conto di quello che stava facendo, abbassò la mano e strinse il pugno. Bob Burns era l'ultimo uomo sulla terra a cui voleva pensare quando era eccitata. Inoltre, avrebbe dovuto lavorare, aveva una scadenza da rispettare.

    Stringendo i denti, allungò la mano verso la pila della corrispondenza, ma in quel momento suonò il telefono. Vedendo sul display che si trattava di Beth, aspettò che si attivasse la segreteria telefonica.

    «Sono Amanda O'Neal e in questo momento non posso rispondere. Per favore, lasciate un messaggio.»

    «Amanda?» La voce di Beth era decisamente stridula. «Se ci sei, alza il telefono.»

    Lei fletté le dita, ma non obbedì al comando.

    «Vorrei vedere che cosa hai scritto per la tua prima rubrica, per assicurarmi che tu sia sulla strada giusta.»

    Amanda gemette. Aveva spesso pensato che le risposte di Esther non fossero... cercò la parola giusta e optò per abbastanza professionali. Adesso che aveva preso il suo posto, si rendeva conto che non era così facile. Aveva una sola lettera e una sola risposta, ma non avrebbe detto all'amica di non avere ancora concluso niente. Perciò non avrebbe risposto al telefono.

    «E ti avverto che Zachary Grant vuole intervistarti. È un vero schianto. Capelli e occhi scuri. Abbronzato. Labbra sensuali. Naso diritto. Ciglia nere e folte. Sembra uno scalatore di montagne o qualcosa del genere. Perfetto per te. Altrimenti non gli avrei dato il tuo indirizzo.»

    Amanda imprecò fra sé. Proprio quello che le ci voleva. Beth non avrebbe dovuto dare il suo indirizzo o numero di telefono a nessuno. E adesso le mandava un giornalista? Allungò la mano verso il telefono per chiedere dettagli, ma il tono di Beth cambiò.

    «Oh... devo andare. Una crisi redazionale. Ti richiamo più tardi.»

    Fantastico. Beth le stava mandando un tipo perfetto per lei. Ma se non sapeva nemmeno lei quale fosse il suo uomo ideale!

    Zachary Grant accostò in una strada laterale e, dopo avere spento il motore, mise via le istruzioni che aveva seguito. Era sempre molto metodico nel suo lavoro. E adesso che si trovava proprio dietro l'angolo della casa di Amanda O'Neal voleva controllare i propri appunti prima di suonare il campanello.

    Quella mattina era arrivato presto dal New Jersey per parlare con la donna che teneva ora la rubrica di consigli sessuali su Vanessa.

    Amanda O'Neal non somigliava in niente a Esther Knight, una donna di cui fino a pochi giorni prima lui ignorava l'esistenza, ma che aveva evidentemente avuto un buon successo di pubblico. La sua carriera era stata interrotta da un pirata della strada. Incidente che secondo la famiglia era stato in realtà un omicidio.

    Emise un sospiro e stese le gambe, poi sfogliò la cartella con gli appunti e il materiale raccolto. Prima riesaminò ciò che sapeva su Esther Knight, poi lesse le informazioni dategli da Beth Cantro, la direttrice di Vanessa.

    La donna gli era sembrata molto protettiva nei confronti di Amanda O'Neal. Quando le aveva parlato al telefono era stata riluttante a dargli il suo indirizzo, insistendo perché andasse in redazione e facendogli il terzo grado come se fosse la madre della O'Neal e non la direttrice.

    Che importanza aveva che lui avesse trentadue anni, fosse single e godesse di una buona reputazione?

    Ma aveva doverosamente risposto a tutte le sue domande... poi aveva preso informazioni sulla dottoressa O'Neal. La donna aveva avuto dei problemi all'Harmons College e probabilmente non sarebbe stata di ruolo. Il che significava che quel lavoro le serviva.

    Trovò la sua fotografia. Secondo il curriculum, aveva trentun anni. Bionda con gli occhi azzurri, il viso a cuore e delle belle labbra, nessuno l'avrebbe tuttavia presa per una stupida bambolina. Da come fissava l'obiettivo, rivelava un approccio pratico alla vita.

    Prese una copia della rivista che gli aveva dato Beth Cantro e cercò la rubrica di consigli sessuali. Amanda non compariva ancora e quelle erano le lettere del periodo di Esther Knight, in arte Esther Scott.

    Il mio ragazzo e io andiamo piuttosto d'accordo. Stiamo insieme da sei mesi e mi ha chiesto di andare a vivere da lui, ma c'è una cosa che mi preoccupa. Ha un pene piuttosto piccolo. Questo può influire sul nostro rapporto?

    Zach fece una smorfia, chiedendosi come quella ragazza avrebbe giudicato lui. Aveva sempre pensato di essere nella media, be', forse leggermente al di sopra della media... Ma insomma, le donne volevano soltanto stalloni?

    La risposta di Esther cominciava con una frase che non gli piacque per niente. Un superdotato riesce a eccitare un sacco di donne. Zach lasciò perdere il resto, disgustato. Chissà se anche Amanda O'Neal sarebbe stata altrettanto irriverente nelle sue risposte... Guardò di nuovo la sua foto e gli venne facile immaginarla puritana. Ma in quel caso la rivista non l'avrebbe assunta, no?

    Un'altra lettera attirò la sua attenzione.

    Cara Esther,

    il mio ragazzo e io continuiamo a litigare per come fare l'amore. Lui vuole sesso orale, ma odia contraccambiarmi. Perciò mi sento un po'... usata.

    Bastardo egoista, pensò lui senza leggere le sagge parole di Esther.

    Non era il momento per simili letture, voleva essere calmo e controllato per il suo incontro con la signorina O'Neal e quelle lettere gli facevano l'effetto contrario.

    Slacciandosi la cintura di sicurezza, uscì dalla macchina e si diresse verso la costa. C'era una leggera brezza, sufficiente a raffreddarlo di un paio di gradi. Attraversò la strada fissando l'acqua. Non lontano era parcheggiato un furgone bianco ed evidentemente le persone che lo occupavano desideravano la loro privacy, perché al suo avvicinarsi misero in moto e si allontanarono a tutta velocità.

    Perplesso, lo seguì con lo sguardo. Aveva attraversato la strada e il veicolo era subito partito. O si trattava di una coincidenza o...

    O che cosa?

    Aveva forse disturbato un traffico di droga... o altro? Guardò verso l'angolo. Da dove si trovava poteva vedere la casa della O'Neal. Che qualcuno la sorvegliasse? Gli sarebbe piaciuto saperlo.

    Amanda fissò il telefono. Beth l'avrebbe richiamata e le sarebbe toccato rispondere. Tornò alle lettere per avere qualcosa da dirle. Forse sarebbe riuscita a farsele piacere.

    Cara Esther,

    ho un nuovo ragazzo. Va pazzo per i preliminari e ieri sera ci stavamo baciando e ha cominciato a stimolarmi il seno. D'un tratto, sono arrivata al piacere. Insomma, stava solo baciandomi e stuzzicandomi i capezzoli. È normale?

    Imbarazzata dell'Ohio

    Amanda spostò le spalle, sentendo i propri capezzoli dolorosamente tesi.

    Forse avrebbe dovuto prendere un tranquillante prima di proseguire. Sarebbe stato più facile. Doveva essere più facile. Come quell'estate in cui si era fatta assumere in una gelateria e poteva mangiare gelato a volontà. Dopo essersi abboffata per qualche settimana, il gelato le era parso eccitante come dei fagiolini lessi. Forse, con quell'overdose di sesso sarebbe finita allo stesso modo.

    Tornò alla lettera di poco prima, mordendosi il labbro inferiore mentre cercava di formulare una risposta. Come mai le donne si mettevano sempre sulla difensiva? Perché dovevano pensare che ci fosse qualcosa di sbagliato in loro? In realtà, la donna tanto sensibile era fortunata ed estremamente sensuale.

    Cara Imbarazzata dell'Ohio,

    non c'è niente di sbagliato in te. Molte donne invidierebbero la tua sensualità. Ci sono un sacco di modi di raggiungere il piacere e non tutti necessariamente con l'amplesso. Ognuna di noi deve sperimentare e scoprire qual è il suo.

    Si interruppe, inarcando la schiena mentre si spostava sulla sedia. Che cosa avrebbe potuto aggiungere? Doveva specificare tutti i modi in cui una donna poteva provare piacere? Forse avrebbe dovuto leggere qualche vecchia rubrica di Esther per vedere fino a che punto spingersi sull'argomento.

    Alzandosi, andò

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