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Il grande dizionario dei tatuaggi
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E-book384 pagine2 ore

Il grande dizionario dei tatuaggi

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Info su questo ebook

La prima guida dalla A alla Z per scoprire il linguaggio segreto dei tatuaggi

Che significato hanno i tatuaggi più popolari del mondo?

Dalle rondini dei marinai ai teschi messicani, dal filo spinato dei prigionieri agli intricati disegni Maori, i tatuaggi sono stati usati come mezzo di comunicazione dalle culture di tutto il mondo per migliaia di anni. Ma che significato hanno i simboli più ricorrenti? È possibile individuare un linguaggio, stratificato nel corso dei secoli, che attribuisca ai disegni un valore universale? Attraverso una ricerca meticolosa, Trent Aitken-Smith ha rintracciato le origini delle figure più popolari, rivelando i loro significati nascosti e le loro storie, che risalgono a un passato ormai dimenticato. Con una raccolta di oltre duecento simboli, questo libro è il primo dizionario illustrato dei tatuaggi: un viaggio entusiasmante nel mondo dell’inchiostro sulla pelle.

L’ANCORA
Simbolo di forza, stabilità e costanza.

L’ANGELO
Rappresenta tutto ciò che non possiamo ottenere come esseri mortali.

IL DRAGO
Figura mitologica che ha potere e controllo sull’universo.

IL TRISTO MIETITORE
Simbolo della morte che cammina sulla terra per guidare l’uomo tra il mondo terreno e l’aldilà.

IL SACRO GRAAL
Rappresenta la nostra anima e la ricerca dell’illuminazione.

IL FERRO DI CAVALLO
Un simbolo associato da sempre alla buona sorte.

LA LIBELLULA
Il significato mistico di questo animale è la guarigione e la trasformazione.
Trent Aitken-Smith
è un giornalista inglese. Attualmente lavora come editor alla rivista «Tattoo Master». Ha collaborato con varie testate internazionali specializzate in tatuaggi, tra cui «Skin Deep», «PRICK», «Zalt» e «Pinstriping & Kustom Graphics».
LinguaItaliano
Data di uscita20 ott 2020
ISBN9788822744524
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    Anteprima del libro

    Il grande dizionario dei tatuaggi - Smith

    Introduzione

    Non ricordo un tempo in cui non sia stato affascinato dall’arte del tatuaggio. I tatuaggi sono un simbolo di libertà ed espressione personale, oltre che una delle poche cose nella vita che possiamo possedere davvero senza correre il rischio di vedercele portare via. Rappresentano percorsi di vita, pensieri e idee, oltre a essere istantanee di momenti precisi nel tempo. Ho molti tatuaggi e ciascuno di essi ha la sua storia: anche se questa storia consiste solo in un po’ di tempo libero con un artista compiacente a portata di mano.

    Il primo l’ho fatto da adolescente. Perso nel folle maremoto del primo amore, mi feci tatuare le iniziali della mia ragazza sul braccio in un ambiente tutt’altro che gradevole e con un armamentario piuttosto primitivo, per usare un eufemismo. Ma ormai ero marchiato. Il mio viaggio aveva avuto inizio. Passò circa un anno prima che facessi il successivo, per coprire le iniziali di quella che nel frattempo era diventata la mia ex. Qualche anno dopo, anche il secondo tatuaggio fu coperto, perché occupava un posto eccellente (il bicipite) ed era piccolo e mal posizionato.

    Come avrete intuito, le mie prime incursioni in questo mondo non furono all’insegna dell’intelligenza o della riflessione; l’elemento propulsivo sembrava essere quello emotivo. Per fortuna, con il tempo ho cominciato a pensare ai tatuaggi con un po’ più di attenzione.

    Ho trascorso molti anni immerso nel mondo dei tatuaggi e in questo lasso di tempo credo di aver sentito ogni ragione possibile per farsi tatuare: da quelle completamente surreali a quelle del tutto logiche. Ciò che più amo di questi racconti è la loro assoluta diversità: ho sempre pensato che le ragioni che spingono qualcuno a decidere di tatuarsi siano affascinanti tanto quanto i disegni in sé.

    In tale prospettiva, anche le mie prime scelte conservano oggi un significato e un valore personale. È solo comprendendo i ricordi e i messaggi contenuti al loro interno che i tatuaggi raggiungono il loro pieno potenziale. I tatuaggi raccontano una storia. Sono pregni di simbolismo e hanno un significato che va oltre il loro semplice aspetto, anche nei casi in cui questo non era previsto. Sono manifestazioni esteriori di convinzioni interne.

    Ed è proprio su questo simbolismo che si concentra il mio libro. Volevo scrivere una guida ai motivi, ai simboli e ai soggetti più comuni nel mondo dei tatuaggi: un modo per decodificare i significati nascosti dietro l’inchiostro.

    Il mondo dei tatuaggi e il simbolismo usato al suo interno sono incredibilmente complessi, risalgono a migliaia di anni fa e abbracciano un’enorme varietà di gruppi, culture e persino civiltà. Questo dizionario non potrebbe affrontare un argomento così vasto in modo approfondito, e non è questo il suo scopo. Si propone di selezionare invece alcuni dei simboli più comuni e popolari nell’attuale mondo dei tatuaggi e nella cultura contemporanea in generale, e delinea le storie spesso avvincenti che vi soggiacciono.

    Tutte le voci di questo libro sono state scelte o perché hanno un legame intrinseco con il mondo dei tatuaggi – i tradizionali tatuaggi dei marinai, per esempio, o quelli sfoggiati dalle gang criminali giapponesi conosciute con il nome di yakuza – o perché i loro significati sono così connaturati alla nostra psiche da essere entrati a far parte del lessico dei tatuaggi, divenendo soggetti popolari: simboli antichi come l’Om buddista, per esempio. Sono anche incluse voci più generiche che illustrano vari stili di tatuaggio e termini comuni, molti dei quali dotati a loro volta di un forte significato simbolico.

    Oltre a offrire lumi e guida, il Dizionario dei tatuaggi si propone di essere una fonte di ispirazione. Che abbiate deciso di farvi un tatuaggio così su due piedi, o che lo stiate progettando da anni fin nel minimo dettaglio, sapere qualcosa su quello che state per tatuarvi è molto utile: soprattutto quando si tratta di simboli o iconografie intrisi di significato storico o culturale. L’ambiente dei tatuaggi è pieno di storie di persone che scelgono di farsi tatuare un kanji, per esempio, solo per scoprire in seguito che, a causa di un banale errore, si sono marchiati in modo permanente qualcosa che significa «Il vero cane» invece di «Il vero amore».

    In conclusione, lo scopo di questo libro è di gettare un po’ di luce sulla storia affascinante dell’arte del tatuaggio e sull’uso che innumerevoli culture ne hanno fatto nel corso dei secoli. Che siate in cerca di ispirazione per un tatuaggio, o nutriate un semplice interesse verso le storie ricche e variegate di questa forma d’arte straordinaria, spero che questo testo vi sia di aiuto per comprendere i significati nascosti di molti tatuaggi, e – magari – per creare con l’inchiostro la storia della vostra vita.

    Trent Aitken-Smith

    A

    «A.C.A.B.»

    VEDI ANCHE

    «Mi vida loca»

    Sebbene oggi non sia più molto diffuso, dal punto di vista storico l’acronimo

    A.C.A.B.

    (All Coppers Are Bastard, «tutti i poliziotti sono bastardi») è stato un tatuaggio popolare nel sottobosco criminale britannico. Si tratta di un vecchio tatuaggio carcerario e tipico delle gang inglesi, segnalato per la prima volta negli anni Settanta, anche se si ritiene nato prima, negli anni Venti. Il suo utilizzo come simbolo di ribellione contro il sistema fu reso popolare negli anni Ottanta dal gruppo punk britannico 4-Skins, che fece uscire il singolo All Cops Are Bastards. A mano a mano che il tatuaggio diveniva più noto al grande pubblico, e soprattutto alla polizia, l’acronimo cominciò a essere sostituito con il numero 1312, o con un singolo punto tatuato su ciascun dito. Più di recente, è stato adottato dagli ultrà di calcio di tutta Europa, che avevano spesso scontri con la polizia. In Germania, avere

    A.C.A.B.

    o persino i numeri 1312 tatuati sul corpo è considerato un insulto alla corte. In tutti i casi, il tatuaggio compare di solito sulle nocche, ma può essere posizionato ovunque sul corpo.

    Acchiappasogni

    VEDI ANCHE

    Orso, Piuma, Sole

    Originario della cultura nativo americana, l’acchiappasogni è un cerchio fatto di legno di salice e decorato poi con oggetti sacri come piume e perline. Il cerchio è un simbolo potente in diverse tradizioni nativo americane, che lo considerano segno di forza e unità; in altre rappresenta il sole e la luna, e il loro percorso nel cielo. Nel cerchio viene poi intrecciata una rete sottile, con al centro un piccolo foro. Scopo dell’acchiappasogni è di lasciar passare dal foro i «sogni buoni», intrappolando i «sogni cattivi» nella rete. All’alba, i sogni cattivi rimasti intrappolati vengono distrutti dal sorgere del sole.

    Acchiappasogni

    Acquerelli

    VEDI ANCHE

    Avanguardia, Black-and-grey, Illustrativo

    Come per i tradizionali dipinti ad acquerello, questo stile di tatuaggio è basato sulla pittura a mano libera, ma usa colori accesi e vibranti e può essere spesso piuttosto astratto. Di solito, un tatuaggio ad acquerello avrà un soggetto centrale reso in modalità stilizzata o realistica e poi schizzi o pennellate di colore disposti sopra, o intorno. Nell’ambiente dei tatuaggi si discute sulla loro capacità di conservare la forma sulla pelle nel corso del tempo. Alcuni ritengono che, non avendo linee definite o motivi riconoscibili, i tatuaggi eseguiti in questo stile finiranno per degenerare in una massa di colori informi. Lo stesso si diceva quando vennero alla ribalta i tatuaggi in stile realistico, ma il tempo ha dimostrato che si trattava di una predizione infondata.

    Adinkra

    Molti dei simboli che conosciamo oggi sono nati come tentativo della gente di trasmettere significati prima dell’invenzione della scrittura. Uno di questi gruppi di simboli era usato dagli akan, una popolazione tradizionalmente situata nel golfo di Guinea, in quelle che sono oggi le repubbliche africane di Ghana e Costa d’Avorio. Questi pittogrammi sono noti come adinkra e per tradizione vengono fatti risalire al 1818, anche se è quasi certo che siano nati qualche tempo prima: un pezzo di stoffa raffigurante quindici simboli adinkra tra cui stelle, percussioni e diamanti stampati in inchiostro vegetale risale a prima di questo periodo. Nel 1927 un esploratore che visitava il Ghana registrò una cinquantina di simboli utilizzati dalla popolazione akan per rappresentare diversi concetti, o modi di dire, relativi al mondo circostante e alla loro cultura. Al tempo di questa scoperta, gli adinkra comparivano ovunque nella cultura akan: su abiti, gioielli e altri manufatti, oltre che sulle pareti delle case e degli edifici. Il tessuto adinkra in particolare è ritenuto molto prezioso, e viene indossato dai membri della famiglia reale e dai leader spirituali in occasioni speciali o cerimoniali come i funerali, anche se oggi gli abiti di fattura commerciale sono molto più diffusi. Purtroppo, dato che il grosso della storia akan veniva tramandato oralmente, i nomi di alcuni di questi pittogrammi sono andati perduti e, con essi, anche i loro significati originali. Pertanto, alcuni sono conosciuti oggi solo attraverso la loro rappresentazione grafica, come il simbolo della conchiglia di ciprea. Altri, tuttavia, sono sopravvissuti con l’intero significato intatto, che spesso può essere piuttosto complesso.

    Albero della vita

    VEDI ANCHE

    Buddha, Madre natura, Uomo verde

    L’albero della vita è un archetipo globale che può essere trovato in biologia, nella mitologia, nella religione e nella filosofia. In un contesto biologico, il naturalista Charles Darwin (1809-82) lo usava come metafora dell’evoluzione di tutti gli organismi, mentre molte religioni se ne servono per mostrare le connessioni tra il mondo in cui viviamo e gli altri livelli spirituali. Ai tempi dell’antico Egitto e dell’antico Iran, l’Albero della vita veniva usato per illustrare la nascita dell’universo e di tutti i suoi esseri viventi. Nel buddismo, il Buddha ricevette l’illuminazione mentre riposava sotto l’albero Bodhi. Nella mitologia norrena, l’immenso frassino Yggdrasil connette i nove mondi. Nella Kabbalah, l’Albero della vita rappresenta diversi nodi, o principi, interconnessi che costituiscono il cuore del misticismo ebraico.

    Ali

    VEDI ANCHE

    Angelo, Farfalla, Teschio alato, Uccello

    Le ali occupano un posto speciale nella psiche umana. Non solo le associamo agli angeli, vedendole quindi in funzione protettiva, ma anche agli uccelli e alla loro libertà di volare nel cielo svincolati dalle catene terrestri. Per alcuni, questo simbolo può indicare che sebbene abbiano affrontato momenti difficili, o fatto scelte sbagliate, il loro cuore è ancora intrinsecamente buono, un po’ come nel motivo dell’angelo caduto. Le ali posseggono un dualismo che permette di rappresentare sia il potere e la forza, come in quelle di un’aquila, sia la bellezza e la delicatezza, come in quelle di farfalla. Qualunque forma assumano, e anche senza attribuire loro nessun significato preciso, la loro bellezza è sufficiente a renderle un disegno piacevole dal punto di vista estetico.

    Amo da pesca

    VEDI ANCHE

    Maori, Ta moko, Tiki

    Qualunque cultura nata e fiorita vicino al mare aperto avrà una ricca varietà di miti e leggende marini. Poiché il pesce era una delle principali fonti di nutrimento per i maori, l’amo da pesca rappresentava naturalmente un simbolo importante. Ossa o pietre verdi raffiguranti un amo (hei matau) venivano tenuti o indossati come portafortuna. Inoltre,

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