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L'assistente del farmacista: romance vittoriano, fantasmi, streghe, Scozia, amore a prima vista, Londra
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L'assistente del farmacista: romance vittoriano, fantasmi, streghe, Scozia, amore a prima vista, Londra
E-book205 pagine2 ore

L'assistente del farmacista: romance vittoriano, fantasmi, streghe, Scozia, amore a prima vista, Londra

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Fascetta pubblicitaria

Quando il destino chiama, puoi scappare o restare e combattere per ciò che hai sempre desiderato. In ogni caso, non avrai altra scelta che cambiare.

La signora Ava Southerly, assistente farmacista e vedova, vive nella paura. È diventata un'esperta nel nascondersi per tenere le sue premonizioni sotto controllo. Nel 1885, cose come le streghe non esistono più, poco importa quali siano le sue origini. Se non mette in gioco il suo cuore, i suoi poteri soprannaturali resteranno latenti e le persone che ama non soffriranno, ma desidera ardentemente essere accettata e amata.

Douglas Wallace, medico americano e discendente di un cacciatore di streghe scozzese, è a Londra per tenere una serie di conferenze sui progressi delle più moderne tecniche mediche. Quando incrocia di sfuggita lo sguardo di una bellissima giovane dai capelli biondi attraverso la vetrina di un ristorante, si sente irresistibilmente spinto a seguirla, come se le loro vite fossero legate a un livello ultraterreno. Pur credendo nella logica e nei fatti tangibili, il tempo in compagnia di Ava gli dimostra quanto si sbagli.

Quando uno spirito ultracentenario si impossessa di Douglas per uccidere Ava, la bella strega e il dottore devono trovare un modo di sventare la minaccia venuta dell'oltretomba a rischio delle proprie vite. Mentre il loro rapporto evolve in qualcosa di profondo e duraturo, i due scopriranno la forza dell'amore.

LinguaItaliano
Data di uscita15 lug 2019
ISBN9781547594573
L'assistente del farmacista: romance vittoriano, fantasmi, streghe, Scozia, amore a prima vista, Londra

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    Anteprima del libro

    L'assistente del farmacista - Sandra Sookoo

    L'assistente del farmacista

    (Storia di un destino venuto da lontano)

    ––––––––

    Sandra Sookoo

    ––––––––

    Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualunque forma o per mezzi elettronici o meccanici , incluse fotocopiatura, registrazione e stoccaggio, senza il permesso dell'autore.

    Gli eBook non sono trasferibili, del tutto o in parte. Con l'acquisto di questo eBook, si dispone del diritto di godere del romanzo sul proprio computer o altro dispositivo. La distribuzione, copiatura, condivisione, donazione o pubblicazione è illegale e viola le leggi sul copyright vigenti negli Stati Uniti d'America.

    La pirateria di eBook è illegale. La violazione del diritto d'autore, inclusa la violazione senza profitto monetario, può essere oggetto di indagini da parte del Federal Bureau of Investigation ed è punibile con la reclusione fino a cinque anni in un carcere federale e una multa fino a 250.000 $.

    THE APOTHECARY’S ASSISTANT © 2018

    di Sandra Sookoo

    Pubblicato da New Independence Books

    ISBN- 9781386702696

    Informazioni di contatto:

    sandrasookoo@yahoo.com

    newindependencebooks@gmail.com

    Visita www.sandrasookoo.com

    Copertina di Victoria Miller

    Donna: Yanna – Period Images

    Sfondo e ponte: Deposit Photos

    Prima edizione digitale: 2018

    Fascetta pubblicitaria

    Quando il destino chiama, puoi scappare o restare e combattere per ciò che hai sempre desiderato. In ogni caso, non avrai altra scelta che cambiare.

    La signora Ava Southerly, assistente farmacista e vedova, vive nella paura. È diventata un'esperta nel nascondersi per tenere le sue premonizioni sotto controllo. Nel 1885, cose come le streghe non esistono più, poco importa quali siano le sue origini. Se non mette in gioco il suo cuore, i suoi poteri soprannaturali resteranno latenti e le persone che ama non soffriranno, ma desidera ardentemente essere accettata e amata.

    Douglas Wallace, medico americano e discendente di un cacciatore di streghe scozzese, è a Londra per tenere una serie di conferenze sui progressi delle più moderne tecniche mediche. Quando incrocia di sfuggita lo sguardo di una  bellissima giovane dai capelli biondi attraverso la vetrina di un ristorante, si sente irresistibilmente spinto a seguirla, come se le loro vite fossero collegate a un livello ultraterreno. Pur credendo nella logica e nei fatti tangibili, il tempo in compagnia di Ava gli dimostra quanto si sbagli.

    Quando uno spirito ultracentenario si impossessa di Douglas per uccidere Ava, la bella strega e il dottore devono trovare un modo di sventare la minaccia venuta dell'oltretomba a rischio delle proprie vite. Mentre il loro rapporto evolve in qualcosa di profondo e duraturo, i due scopriranno la forza dell'amore.

    Capitolo I

    Stratford, villaggio di West Ham, Inghilterra

    Tarda primavera, 1884

    La signora Ava Southerly, nata Dallas, si aggrappò al bordo del tavolo da lavoro. Il retrobottega vorticava intorno a lei.

    No, non ora, non qui.

    Ma le premonizioni non arrivavano mai al momento opportuno, poco importava che non tornassero a disturbarla da mesi.

    Affondò le unghie nel legno mentre la vista le si offuscava, abbagliata da un alone di luce opalescente. Forze invisibili la strattonavano, mentre sentiva le gambe cederle. Chiuse gli occhi e si concentrò sul suo respiro, cercando di mantenerlo regolare, ma le vertigini la assalirono. Quando riaprì gli occhi, era tornata a vedere più nitidamente, ma quel fulgore perlato continuava ad appannarle la vista.

    Un uomo si appostava lungo Stratford High Street, non lontano dalla farmacia Brimball. Le acque oscure del fiume Lea mormoravano e lambivano le sponde dietro di lui, nascosto nell'ombra. Il charore della luce a gas metteva in netto rilievo la sua figura nel buio impenetrabile di una mezzanotte senza luna. Un soprabito nero nascondeva la sua persona.

    Ava sentiva il cuore martellarle contro le costole. Come d'abitudine, non riusciva a sottrarsi alla visione.

    Un guizzo di luce  scintillò sulla lama d'argento che teneva stretta nella mano destra. Una lama intrisa di sangue fresco. Avanzava, intento nel suo obiettivo fatale, muovendosi rigidamente e con scatti incerti, come spinto da una volontà non sua. Non ci volle molto perché raggiungesse la farmacia. La porta dipinta in verde di Brimball balenava nell'oscurità.

    Scosse la testa, ma la visione non la abbandonava.

    Mentre passava sotto il lampione che ardeva proprio di fronte alla bottega, i suoi capelli corvini, divisi da un lato ma leggermente ricciuti sulle tempie e sul collo, brillarono di una sfumatura quasi bluastra, come se formassero un tutt'uno con la notte. E i suoi occhi... Buon Dio, i suoi occhi smeraldo luccicavano d'odio e di qualcosa di simile alla malvagità.

    Perché? E perché si recava alla farmacia a un'ora così tarda? Non l'avrebbe trovata aperta.

    Ed eccolo all'ingresso, mentre picchiava sulla porta con il pugno chiuso. Il suono terrificante riecheggiava insistentemente e la porta si spalancò. Ava riuscì a intravedere di sfuggita una gonna color zaffiro, l'orlo bordato di pizzo grigio di un abito da sera che aveva recentemente ordinato a un'amica sarta.

    Ava trattenne il respiro mentre sentiva il sapore acido della paura salirle alla gola.

    Levò la lama e non appena il corpo di lei varcò lo stipite della porta, calò il coltello con un violento fendente...

    La vista le si offuscò e tornò a sfocarsi, mentre con un gemito sommesso si strappava alla presa della premonizione. La forza le abbandonò le gambe. Si accasciò impotente sul legno rigato del pavimento, tremando di paura e freddo. La lana leggera della sua gonna si adagiò a terra, avvolgendosi intorno alle sue gambe. Le righe grigie e carbone del pavimento le facevano venire il capogiro, quindi spostò lo sguardo sul legno solido del tavolo da lavoro.

    Quella era stata la premonizione finora più intensa, e anche la più spaventosa per il suo contenuto. Perché uno sconosciuto avrebbe dovuto farle del male o addirittura ucciderla? Non aveva nemici; si faceva in quattro per aiutare gli altri. Era una delle ragioni per cui aveva acconsentito a diventare assistente farmacista, una sorta di apprendista.

    E tuttavia cosa sarebbe stato della sua vita, se avesse continuato ad avere quelle visioni?

    Signora Southerly, si sente bene? Il tono preoccupato nella voce del signor Brimball mentre entrava nel retrobottega la distolse dai suoi pensieri.

    Levò una mano tremante per sistemarsi dietro l'orecchio una ciocca di capelli, di un biondo così pallido da ricordare il grano autunnale. Per così dire, signor Brimball. Cercò di ridere, ma la sua risata suonava forzata e aveva una nota di isteria.

    Oh cielo. Ha avuto un'altra visione, non è così? L'uomo, robusto nei suoi sessant'anni, accorse verso di lei. Aiutò Ava a rimettersi in piedi e la tenne per un braccio finché non fu in grado di stare in piedi da sola senza oscillare.

    Temo di sì. Il signor Brimball, il suo mentore, amico e datore di lavoro, era l'unica persona al mondo, oltre alla sua famiglia, a cui avesse raccontato di ciò che la tormentava. Al giorno d'oggi, era il genere di informazione che non era certamente il caso di lasciarsi sfuggire... almeno se non si voleva farsi internare, esaminare e punzecchiare come un topo da laboratorio. Si premette le dita fredde contro le guance infuocate mentre guardava il volto gentile del suo datore di lavoro, solcato da rughe che denotavano la sua preoccupazione.  È stata piuttosto intensa e... Deglutì per inumidirsi la la gola improvvsamente secca. ... c'era un uomo.

    Un uomo? Il signor Brimball sollevò uno dei suoi folti sopraccigli bianchi. Un incontro romantico?

    Le guance le si accesero ancora di più. No. Ava scosse la testa. Il signor Brimball le dava continuamente il tormento perché si sistemasse e si facesse una famiglia. Sosteneva che la tranquillità della vita domestica avrebbe tenuto le sue visioni sotto controllo.

    Se solo avesse saputo perché una cosa del genere le era preclusa.

    Esattamente il contrario. Si strinse con forza le mani per cercare di controllarne il tremolio. Quell'uomo aveva un coltello e quando aprivo la porta, cercava di uccidermi o ferirmi. Un brivido le corse lungo la schiena e, nonostante il calore emanato dal fuocherello che scoppiettava nel focolare di pietra, tremò con violenza.

    Venga, si sieda. Le preparo una tazza di tè. Il signor Brimball la condusse verso una sedia in legno dallo schienale dritto e ve la sospinse dolcemente. Dovrebbe esserci ancora dell'acqua nel bollitore. Almeno questo sfortunato episodio capita al momento opportuno.

    Non cercò di dissuaderlo dall'affaccendarsi intorno al focolare con il bollitore in rame, né dal prodigarsi con mille premure mentre versava l'acqua bollente in una teiera in porcellana bianca e blu, che attendeva su un tavolinetto lì vicino. Concentrarsi sui suoi movimenti pacati e familiari le infondeva un senso di calma e l'aiutava a cancellare gli ultimi echi della spaventosa visione.

    Grazie per il tè mormorò Ava prendendo la tazza che le porgeva. L'aroma forte e corroborante dell'Earl Gray da lui favorito le solleticò le narici. Lo aspirò profondamente. Mi dispiace averla distratta dai suoi doveri. La farmacia era la sua passione e raramente abbandonava i clienti.

    L'uomo sbuffò e sorseggiò il suo tè, in piedi vicino al fuoco. Anche in quel giorno di tarda primavera, a causa delle piogge sporadiche, nell'aria c'era una punta di gelo. Al momento, non abbiamo clienti. Posò i suoi occhi castani, stanchi e sbiaditi, su di lei e Ava sorrise. E lei è più importante in ogni caso. Depose la tazza sul tavolo. Vuole parlare di ciò che ha visto nella sua premonizione?

    Lo voleva? Scuotendo leggermente la testa, rispose: No. Solitamente, non raccontava niente quando aveva appena avuto una premonizione. Era tutto troppo reale, troppo fresco... troppo confuso. A volte, quelle visioni dal futuro rappresentavano ciò che sarebbe successo realmente, mentre in altri casi erano semplici ammonimenti di ciò che sarebbe potuto essere. Lei non era in grado di distinguere le due circostanze.

    Come vuole. Il signor Brimball annuì. A cosa stava pensando prima della visione?

    A niente di particolare. Indicò con un gesto le fiale sul tavolo da lavoro e i barattoli contenenti le erbe aromatiche e i fiori essiccati. Stavo per miscelare le tinture e preparare un pacchetto di tè per la signora Abercrombie quando è successo.

    Provava forse un qualche turbamento emotivo in quel momento? Una blanda curiosità permeava la sua domanda.

    Non mi pare. Solo lui sapeva che le sue visioni giungevano spesso quando la sua vita era sul punto di sprofondare nel caos, ma nell'ultimo anno o giù di lì era stata molto attenta a non lasciar entrare niente e nessuno nella sua esistenza che potesse scuoterne l'equilibrio. Ricordo che ero concentrata sui composti da miscelare.

    Interessante. Incrociò un braccio sul petto mentre si tamburellava il mento con l'indice dell'altra mano. È possibile che questo suo potere faccia parte della sua fisiologia e che queste manifestazioni diventeranno una componente normale della sua quotidianità?

    Tutto è possibile. Il farmacista era un uomo la cui intelligenza andava al di là della sua conoscenza delle arti curative. Perché continuasse a praticare quella professione era una cosa che lasciava Ava perplessa, ma non lo interrogava mai, poiché egli amava ciò che faceva. Ma perché adesso?

    Appunto. Perché adesso? Continuò a tamburellarsi il mento. Poi si illuminò in volto e puntò l'indice verso il cielo. Domani è il suo compleanno.

    Ava roteò gli occhi. E questo cosa c'entra?

    C'entra eccome, mia cara ragazza Le diede un buffetto sulla testa come se fosse una bambina di dodici anni anziché una donna cresciuta, sul punto di festeggiare il suo trentacinquesimo compleanno. L'anniversario della propria nascita è una cosa potente. Le energie si concentrano. Specialmente se in quello stesso giorno ricorre anche l'anniversario della...

    Della morte di mio marito. Sì, è difficile dimenticarlo. Il signor Brimball aveva detto una cosa sensata, doveva ammetterlo. In effetti, ogni volta che le visioni sopraggiungevano, le sembrava di essere risucchiata in una sorta di vortice senza fine.

    Visto che siamo in argomento... forse il povero signor Southerly è stato trasportato nell'aldilà da forze che vanno oltre la nostra comprensione.

    Ava scoccò un'occhiata penetrante al suo interlocutore. Crede che mio marito sia morto a causa della mia situazione personale o dei miei... Ava abbassò la voce anche se non c'era nessuno nei dintorni che potesse sentire. ... dei miei poteri?

    Tre anni prima, l'uomo che aveva sposato (e l'ultimo a cui avesse donato il suo cuore) era morto per consunzione. Erano sposati da sei mesi quando lei lo aveva perduto per sempre, e non aveva fatto in tempo ad abituarsi al suo ruolo da sposa, che si era trovata costretta ad assumere quello di vedova.

    Eppure, non poteva ignorare ciò che il signor Brimball aveva detto. Il giorno del suo matrimonio, così come il giorno in cui era rimasta vedova, avevano rivestito grande importanza per lei ed erano stati fonte di forti emozioni.

    E avevano portato con sé anche alcune visioni.

    Santo Cielo. Si portò una mano alla bocca, sconvolta. È colpa mia se Harold è morto? Non aveva mai voluto i suoi poteri, odiava le premonizioni quando si manifestavano. Cosa significava tutto ciò? Questo succede quando provo emozioni troppo forti.

    Ciò confermava che la sua scelta era giusta: il suo cuore non sarebbe appartenuto mai più a nessuno.

    Forse dovrebbe rimanere a casa domani. Stare a letto. Riposare. È più prudente. Il signor Brimball aveva uno sguardo pensieroso. E forse è giunto il momento che prenda sul serio le sue origini magiche. Si direbbe che per qualche motivo il suo retaggio stia lottando per riaffermarsi nella sua vita. È meglio che faccia attenzione prima che le capiti qualcosa di più sinistro della debolezza dovuta alle visioni.

    Ava non apprezzava affatto questa sua eredità: cercava in tutti i modi di tenere ogni emozione sotto controllo per evitare che i suoi poteri si scatenassero, eppure le visioni continuavano ad autoinvitarsi. Oh, signor Brimball, per favore. Non parliamone più. Posò la tazza sul tavolo con un sospiro. Al sentire parlare di streghe, aveva avvertito dentro di sé un fremito di inquietudine. Aveva deciso di lasciare la storia del suo passato... nel passato, dove sarebbe rimasta. Il signor Brimball tacque, le sopracciglia inarcate, e lei proseguì. Sono storie di quasi trecento anni fa e avrebbero potuto benissimo essere state inventate e romanzate nel corso del tempo. Lo sappiamo entrambi.

    Certamente, ma tutte le storie hanno un fondo di verità. Specialmente quando si tratta di streghe o magia. Tornò pensieroso. Non è stata forse lei a dirmi, quando ci siamo incontrati, che la sua famiglia ha cambiato cognome quando si è trasferita a Londra?

    Sì, ma questo è successo molte generazioni fa. Non può avere alcuna importanza...

    E non è forse stato per evitare di essere scoperti da qualcuno che voleva fare del male alla sua famiglia?

    Sì, ma è successo ai tempi di mio nonno, quando la famiglia riuscì finalmente a trasferirsi a Londra dalla Scozia o dall'Irlanda o dal Galles, o da dove accidenti erano arrivati. Mio padre non è mai andato nel dettaglio e rifiutava di parlare di certe cose. Non mi è mai stato detto altro a questo proposito. Specialmente dopo che all'età di diciassette anni era stata ripudiata e cacciata di casa dalla sua

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