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Trasformazione a sorpresa: Harmony Destiny
Trasformazione a sorpresa: Harmony Destiny
Trasformazione a sorpresa: Harmony Destiny
E-book145 pagine1 ora

Trasformazione a sorpresa: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Hannah Brewster ha le idee molto chiare su Jordan McClennon. Dopo l'unica notte d'amore condivisa sette anni prima, lo ritiene un inguaribile playboy, interessato solo a se stesso. Non certo l'uomo che fa per lei, soprattutto ora che deve pensare a Kevin, il bambino di sei anni che sua sorella le ha affidato prima di morire. Per questo, quando incontra di nuovo Jordan, cerca di contrastare la forte attrazione che immediatamente prova per lui. Tuttavia i suoi buoni propositi hanno vita breve davanti...
LinguaItaliano
Data di uscita9 gen 2017
ISBN9788858959824
Trasformazione a sorpresa: Harmony Destiny

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    Anteprima del libro

    Trasformazione a sorpresa - Kelly Jamison

    successivo.

    1

    Seduta sull'erba, Hannah Brewster osservò torva i due grossi fuoristrada che imboccavano il vialetto di ingresso. Aveva sperato di non dover mai più incontrare un McClennon in vita sua, ma sembrava che il suo desiderio non fosse destinato a esaudirsi.

    Per fortuna si trattava dei due fratelli maggiori, John e Jake, e non del terzogenito, Jordan. Il ricordo di Jordan McClennon non faceva che riaprire la ferita al suo orgoglio, mai rimarginata.

    Lanciò un'occhiataccia a Ronnie Wardlow, l'amico che era venuta ad aiutare. Le aveva detto della presenza dei McClennon solo cinque minuti prima, e senza dubbio l'aveva fatto apposta. Ronnie sapeva che lei trovava antipatico Jordan, anche se non era a conoscenza dei particolari.

    Hannah era venuta a dare una mano a Ronnie, che stava costruendo una casa per sua madre Esther. Aveva accettato volentieri, perché conosceva i Wardlow da anni ed era loro molto affezionata. Inoltre, la prospettiva di lasciare la città di St. Louis, dove viveva, per trascorrere qualche fine settimana di primavera nella bella campagna di Sandford, Illinois, non le dispiaceva affatto. Adesso, però, non era per niente sicura che fosse stata una buona idea.

    I due fuoristrada si fermarono e Hannah osservò i due uomini alti e snelli che scendevano dal primo veicolo. I fratelli di Jordan avevano lo stesso fisico atletico del loro fratello minore, pensò.

    Solo un attimo dopo vide scendere l'autista del secondo fuoristrada, e le sembrò che il cuore smettesse di batterle.

    È Jordan McClennon!

    Il primo impulso di Hannah fu di alzarsi e fug gire, e dovette fare uno sforzo di volontà per trattenersi. Lanciò un'occhiata a Ronnie, che si strinse nelle spalle con aria di rammarico.

    Accidenti, pensò Hannah.

    Probabilmente la sua reazione era eccessiva, tentò di razionalizzare. In fondo, essere scaricata da un uomo dopo un paio di appuntamenti non era certo un'esperienza tanto unica, e comunque erano passati sette anni da allora.

    Ma all'epoca lei era poco più di una ragazzina, ed era perdutamente innamorata. Per diversi mesi, aveva nutrito di nascosto quel sentimento per Jordan, che all'epoca era il suo datore di lavoro, senza nessuna speranza. Poi, un giorno, il fondatore e proprietario delle Industrie Elettroniche McClen non di St. Louis l'aveva invitata a cena fuori.

    Hannah si era sentita come Cenerentola. Non si considerava attraente: a quei tempi era magra come un grissino, non si truccava e portava gli occhiali. Eppure Jordan McClennon aveva invitato a cena proprio lei! Era stata una serata magnifica: Jordan si era dimostrato un cavaliere perfetto, aiutandola a superare la sua timidezza, e quando era tornata a casa il suo amore per lui era ancora più profondo di prima.

    Il miracolo era continuato, e c'era stato un secondo appuntamento. Questa volta Hannah aveva bevuto un po' troppo per superare il nervosismo, e quando lui l'aveva invitata a bere qualcosa a casa sua aveva accettato.

    Era stato nell'appartamento di Jordan che Hannah si era comportata in un modo del tutto inconsueto per lei. Forse spinta dal vino, gli aveva messo le braccia al collo e lo aveva baciato. La notte d'amore che ne era seguita era stata indimenticabile, e se vi era stata seduzione, doveva ammettere di avervi partecipato più che volentieri. Ma questo non faceva diminuire il suo rancore.

    Dopo di allora, Jordan non si era più fatto vivo. Hannah non ne era rimasta sorpresa: in fondo, era un uomo affascinante e di successo e aveva una meritata fama di dongiovanni. Era insensato sperare che restasse conquistato proprio da lei, eppure le si era quasi spezzato il cuore.

    Qualche giorno dopo, Hannah lo aveva visto entrare nell'ufficio a braccetto con una bionda vistosa, che gli stava abbarbicata addosso con espressione adorante. Questo aveva posto fine alle sue illusioni una volta per tutte: era fin troppo chiaro che Jordan era passato ad altro.

    Forse, nonostante quella delusione, Hannah avrebbe continuato la sua vita di sempre senza lamentarsi, perché era questo che suo padre le aveva insegnato. Ma le circostanze avevano voluto diversamente.

    Circa due settimane dopo la sua avventura con Jordan, sua sorella Marybeth, la ribelle della famiglia, le aveva telefonato da Dallas. Aveva appena scoperto di essere rimasta incinta, non sapeva nemmeno chi fosse il padre del bambino e aveva bisogno d'aiuto perché stava sempre male. Senza esitare, Hannah aveva dato le dimissioni e l'aveva raggiunta. In seguito, la sorella era morta e Hannah era tornata a St. Louis insieme al nipotino, Kevin.

    In quegli anni, non aveva più rivisto Jordan McClennon. Fino a quella mattina.

    Rimase a guardarlo fissamente mentre si avvicinava, paralizzata dallo shock. Lui non era cambiato per nulla, pensò con amarezza. Il suo viso virile aveva lineamenti regolari, e i suoi occhi di un azzurro intenso contrastavano piacevolmente con i capelli scuri, in quel momento arruffati dalla brezza. La sua bocca sensuale era piegata in un mezzo sorriso.

    Persa nella sua contemplazione, le ci volle qualche secondo per accorgersi che lui la stava scrutando a sua volta, con evidente interesse.

    Immediatamente, la sorpresa di Hannah si tramutò in irritazione. No, Jordan McClennon non era cambiato per nulla, si disse. Era sempre in cerca di nuove conquiste. Probabilmente non l'aveva riconosciuta, o avrebbe saputo che quella era una conquista che poteva vantare già da sette anni!

    Distolse lo sguardo da lui e serrò la mascella, mentre Ronnie guidava il gruppetto di uomini verso di lei. Tuttavia fece in tempo a notare che Jor dan non portava alcuna fede all'anulare.

    Quando i nuovi arrivati la raggiunsero, si alzò e si costrinse a sorridere mentre Ronnie faceva le presentazioni.

    «Hannah Brewster?» ripeté Jordan, quando udì il suo nome. «Non lavoravi per la mia azienda, qualche anno fa?»

    Hannah sentì l'irritazione crescere. Sembrava che lui la ricordasse a stento, e solo come un'impiegata! «Sì» rispose, laconicamente.

    Jordan la osservò con evidente interesse. «Ti sei tagliata i capelli. E non porti più gli occhiali.»

    Hannah arrossì, mentre la rabbia iniziava a roderla. Quell'uomo la stava guardando come un mobile di cui stesse prendendo in considerazione l'acquisto.

    «Peccato. Mi piacevano i tuoi occhiali» aggiunse lui, con un sorriso divertito che le fece venir voglia di prenderlo a schiaffi.

    Hannah serrò i denti. «Li ho donati in beneficenza quando ho acquistato le lenti a contatto» ribatté seccamente. «Ti avrei tenuto da parte i capelli, se avessi saputo che ci tenevi.»

    Jordan scoppiò a ridere, un suono caldo e virile che le evocò dolosamente momenti mai dimenticati. Fissò su di lei uno sguardo penetrante che, nonostante tutto, le fece accelerare i battiti del cuore.

    «Hai ragione, ritiro quel che ho detto a proposito degli occhiali» le disse. «I tuoi occhi sono troppo belli per tenerli nascosti.»

    Hannah notò l'occhiata eloquente che i fratelli di Jordan si stavano scambiando. Era chiaro che avevano già visto più volte all'opera quelle tecniche di seduzione. «Battuta originale» osservò con sarcasmo. «L'avrò sentita non più di dieci o undici volte.»

    Negli occhi di Jordan passò un lampo di sorpresa, che tuttavia lasciò immediatamente il posto a un'espressione divertita. Suo fratello Jake, invece, scoppiò in una risata.

    «Accidenti, questo è un momento memorabile» disse allegramente, dandogli una manata sulla spalla. «Jordan McClennon ha finalmente trovato una donna che gli risponde per le rime!»

    John, il secondogenito, si unì alle risate del fratello maggiore. «È davvero un piacere conoscerti, Hannah» le disse. «Ma adesso andiamo, Ronnie. Mettiamoci al lavoro.»

    Hannah si chinò a raccogliere il blocco per appunti su cui aveva elencato il materiale di cui avevano bisogno, voltò le spalle agli altri e cominciò a dirigersi verso le fondamenta dell'edificio. Dopo pochi passi, tuttavia, sentì un rumore alle sue spalle e si voltò di scatto.

    Jordan la stava tallonando, e per un pelo non la investì. I suoi occhi azzurri avevano un'espressione seria, e sembravano rannuvolati da un'ombra di dubbio. «Hannah, io...» cominciò.

    Lei lo interruppe con un gesto. «Scusami, Jordan, ma non ho tempo» disse, girando sui tacchi e allontanandosi.

    Doveva avere un aspetto molto diverso da come Jordan la ricordava, pensò. Aveva adottato un taglio di capelli corto che, oltre ad essere più pratico, le donava molto. Da quando non usava più gli occhiali, inoltre, aveva cominciato a truccarsi leg germente gli occhi. Era ancora snella, ma negli ultimi anni le sue curve si erano arrotondate, dandole un aspetto più femminile. Con rincrescimento, si rese conto che il suo abbigliamento, per quanto sportivo, esaltava la sua figura: i vecchi jeans scoloriti assecondavano la curva dei fianchi, e la maglietta bianca era fin troppo aderente.

    Chissà cosa aveva spinto Jordan McClennon a uscire con lei sette anni prima, si chiese per l'ennesima volta. Probabilmente all'epoca lui non aveva nulla di meglio per le mani, oppure aveva provato il desiderio di cambiare, concluse con cinismo.

    Lui era stato l'unico uomo della sua vita, e le aveva insegnato una lezione fondamentale. Non avrebbe mai permesso che una cosa simile avvenisse ancora. Non era il tipo da avventure di una sola notte, ed era convinta che restare sola fosse meglio che subire ancora l'umiliazione di donare se stessa a un uomo che non sapeva cosa farsene di lei.

    Hannah osservò i fratelli McClennon che scaricavano i materiali e gli attrezzi che avevano portato. Jake, che aveva elaborato il progetto insieme a Ronnie, convocò tutti i volontari e cominciò a spiegare loro come avrebbero proceduto.

    Durante quella spiegazione, Hannah cominciò a sentirsi a disagio. La sua unica esperienza di bricolage risaliva ad anni addietro, quando aveva aiutato suo padre a ristrutturare casa loro, e non era sicura di essere all'altezza della situazione. L'unico motivo per cui aveva accettato era stato aiutare Ronnie, cui era molto affezionata.

    Quando lavoravano insieme alle Industrie Elet troniche McClennon, Ronnie era solo un ragazzino timido con il pallino dell'elettronica. Hannah, che aveva solo un paio d'anni più di lui, lo aveva preso subito in simpatia, e presto erano diventati amici. Si erano persi di vista per qualche anno, quando lei era partita da St. Louis, ma poi avevano iniziato di nuovo a frequentarsi, e

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