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Segretamente sua: Harmony Collezione
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Segretamente sua: Harmony Collezione
E-book167 pagine2 ore

Segretamente sua: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Innamorata del famoso Leandro Vialli, quando scopre di non rappresentare per lui nulla più di un piccolo, sordido segreto, l'ingenua cameriera Marnie Clarke resta talmente sconvolta da decidere di fuggire, portando in grembo il figlio che aspetta da lui. Quando Leandro viene a conoscenza della cosa, si rifiuta di credere di essere davvero lui il padre, a meno che un test non gli dimostri il contrario, ma quando questo accade un terribile incidente ha lasciato Marnie senza memoria. Per prendersi cura del suo legittimo erede, a Leandro non resta quindi altro da fare che convincere la ragazza che sono fidanzati da tempo e prossimi al matrimonio. Tutto sembra funzionare alla perfezione, ma prima del fatidico sì la memoria di Marnie torna all'improvviso...
LinguaItaliano
Data di uscita19 lug 2017
ISBN9788858967744
Segretamente sua: Harmony Collezione
Autore

Chantelle Shaw

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Segretamente sua - Chantelle Shaw

    successivo.

    1

    «Così lei è il piccolo, sordido segreto di Leandro.»

    Lo sguardo di Marnie scattò dalla porta del ristorante, che fissava impaziente aspettando l'arrivo di Leandro, all'uomo che si era seduto sullo sgabello accanto, lì al bar.

    «Scusi?»

    Lui sorrise poi le porse la mano.

    «Scherzavo, mi perdoni. Sono Fergus Leary, capo contabile alla Vialli Entertainment. Tutti nella società sono curiosi di conoscere la misteriosa ragazza che Leandro tiene nascosta. Abbiamo saputo della sua esistenza solo quando lui ha dato ordine di invitarla al party.»

    Marnie cercò di ignorare l'agitazione che la pervase. Aveva provato un'immediata avversione nei confronti di Fergus, ma gli sorrise educatamente. Almeno il contabile le aveva rivolto la parola, il che era più di quanto avessero fatto tutti gli altri componenti dello staff di Leandro.

    Era già molto nervosa quando era arrivata da sola al ristorante prenotato per la festa e gli sguardi curiosi che si era sentita addosso l'avevano fatta sentire ancora peggio. Non era la sola ad attendere con ansia l'arrivo di Leandro, già in ritardo di un quarto d'ora.

    Aveva cercato più volte di chiamarlo, ma il suo telefono era sempre occupato.

    Non era una novità, pensò Marnie mestamente. In quelle due ultime settimane, in cui Leandro si trovava a New York per un viaggio di lavoro, lei era riuscita a parlargli solo poche volte.

    «Leandro non sopporta la costante attenzione dei paparazzi, quindi di norma evitiamo i ristoranti e i bar famosi» spiegò a Fergus. In effetti, ultimamente si era interrogata sul perché Leandro non le chiedesse mai di accompagnarlo ai numerosi eventi sociali cui veniva invitato, come a esempio la prima con un cast di attori famosi la settimana precedente.

    «Vado alla prima perché è una buona opportunità di lavoro e un'occasione per creare nuovi contatti» si era giustificato quando Marnie, per la prima volta, gli aveva chiesto spiegazioni sul perché non potesse accompagnarlo. «Non conosci nessuno e sono certo che ti annoieresti.» La delusione doveva essere trapelata dal suo viso, perché Leandro aveva aggiunto in un tono più conciliante: «Quando tornerò da New York, usciremo a cena poi ce ne andremo per un weekend da qualche parte. Scegli dove e io penserò all'organizzazione. Cosa ne dici di Praga? Hai detto spesso che ti sarebbe piaciuto visitare quella città».

    Aveva evitato ulteriori discussioni portandola a letto ma più tardi, dopo che Leandro si era addormentato, Marnie aveva realizzato che ancora una volta lui l'aveva distratta con il sesso e la promessa di un viaggio insieme. Alla fine erano cose che la rassicuravano sempre, e sebbene la loro non fosse una relazione normale, lei era davvero felice che vivessero insieme. Il fatto di essere al party che lui aveva organizzato per lo staff della Vialli Entertainment, in occasione della fine dei lavori di ristrutturazione del suo ultimo progetto relativo a un teatro, era la prova che Leandro aveva ascoltato le sue rimostranze e l'aveva invitata. Doveva aver preso quella decisione all'ultimo minuto, perché aveva incaricato la sua assistente di inoltrarle i dettagli della festa.

    Decisa a far colpo alla sua prima apparizione in pubblico con lui, Marnie era andata in Bond Street a comprarsi qualcosa di nuovo. Tuttavia era stata un'esperienza poco felice, non solo perché i prezzi degli abiti avevano seriamente intaccato il suo conto corrente, ma l'ambiente aveva anche risvegliato i ricordi dell'umiliante incidente occorsole a diciotto anni, quando era stata accusata di furto in un grande magazzino. Così si era sentita sopraffare dalla tensione e se si fosse soffermata un po' di più a guardarsi allo specchio nella boutique invece di fare le cose di fretta, avrebbe potuto accorgersi che quell'abito era di una taglia troppo piccola, pensò, cogliendo la propria immagine riflessa nella vetrata dietro al bancone del bar. L'abito in velluto nero aderiva un po' troppo alla sua figura ancora più formosa da quando aveva preso qualche chilo.

    Marnie sperava inoltre che il filo di perle che aveva al collo distogliesse l'attenzione dalla scollatura troppo pronunciata del vestito. Guardandosi attorno nel ristorante, notò che tutte le donne della Vialli erano più magre e sofisticate di lei e si sentì travolgere da una grande insicurezza. Quando aveva conosciuto Leandro, al cocktail bar dove lavorava, una delle altre cameriere le aveva detto che lui aveva la reputazione di essere un playboy a cui piaceva uscire con modelle bellissime ed esponenti dell'alta società. Lei era consapevole di essere un tipo ordinario, e non aveva mai capito perché avesse scelto proprio lei come amante, quando poteva avere qualunque donna ai suoi piedi.

    Un certo movimento dall'altra parte del ristorante attirò la sua attenzione e sentì il cuore balzarle nel petto, quando la porta si aprì ed entrò Leandro Vialli. Nulla nel suo aspetto fresco e affascinante indicava che fosse sceso meno di un'ora prima da un volo a lungo raggio. Pareva un modello appena uscito da una rivista. Il taglio della giacca che indossava rivelava l'ampiezza delle sue spalle possenti e i pantaloni attillati gli modellavano le cosce muscolose, enfatizzando la lunghezza delle gambe. Sebbene parlasse con un leggero accento americano, la sua carnagione dorata e i folti capelli color mogano rivelavano la sua origine mediterranea.

    I giornali scandalistici lo definivano un playboy italiano mentre le riviste di economia riportavano i successi della sua folgorante carriera. Leandro possedeva numerosi teatri nel West End ed era responsabile della ristrutturazione di alcuni dei luoghi d'incontro storicamente più importanti di Londra. La Vialli Entertainment era solo una propaggine del suo colosso immobiliare, la Vialli Holdings con sede a New York, una delle aziende top negli Stati Uniti.

    I suoi lineamenti scolpiti non rivelavano nulla dei suoi pensieri, ma la curva cinica delle labbra parlava di un uomo fiducioso nelle proprie capacità e sprezzante degli incapaci. Trasudava un potere e un carisma che le provocò un brivido di eccitazione. Aveva sentito disperatamente la sua mancanza e avrebbe voluto correre da lui e gettargli le braccia al collo ma controllò l'impulso, consapevole che Leandro detestava le effusioni in pubblico. Le venne in mente che anche quando erano soli lui teneva le emozioni sotto stretto controllo e solo quando facevano l'amore permetteva alla sua aria riservata di incrinarsi.

    Marnie scese dallo sgabello del bar e si tormentò i lunghi capelli biondi.

    La sua bocca si curvò in un sorriso che subito vacillò, notando lo sguardo grigio acciaio di Leandro vagare per la stanza e assumere un'espressione sorpresa poi subito irritata nel vederla. In quel momento, l'incertezza che ultimamente affliggeva Marnie si posò come un blocco di cemento alla bocca del suo stomaco.

    Cinque giorni prima era stato il primo anniversario di quando erano divenuti amanti, ma Leandro non aveva nemmeno chiamato da New York e allorché aveva telefonato il giorno dopo, lei si era sentita riluttante a ricordargli quella data significativa. Aveva nutrito una segreta speranza che stesse progettando di festeggiare al suo ritorno a casa ma non sembrava proprio dell'umore adatto, mentre si dirigeva verso di lei. Probabilmente era stanco per il viaggio. Marnie ignorò il pensiero che in realtà possedesse energie stupefacenti, oltre a un'insaziabile libido, che lo rendevano in grado di fare l'amore con lei più volte in una sola notte. Decise con fermezza che non avrebbe permesso alle proprie insicurezze, forse causate dall'abbandono di suo padre quando era bambina, di rovinare ciò che aveva con Leandro.

    Si sentì mancare quando lui le si fermò davanti. Il profumo speziato, ormai così familiare, del suo dopobarba le stuzzicò i sensi. Nonostante portasse tacchi altissimi, dovette piegare la testa per incontrare lo sguardo glaciale dell'uomo.

    «Cara, non mi aspettavo di vederti qui.»

    «Ma... mi hai invitata tu... no?» balbettò. «La tua assistente mi ha telefonato ieri, dicendomi che le avevi chiesto di informarmi del party.»

    «In realtà avevo detto a Julie di farti sapere che il party era stato anticipato a questa sera per un errore di prenotazione. Ero impegnato in importanti trattative a New York e non ho potuto chiamarti io stesso, ma volevo avvisarti che sarei rientrato tardi.»

    «Capisco.» Marnie si sentì il viso rovente per l'umiliazione. Con poche parole devastanti, Leandro l'aveva costretta a riconoscere le falle nella loro relazione. Finora aveva sempre trovato scuse del tipo che era un dirigente molto impegnato quindi non poteva certo passare con lei tutto il tempo che avrebbe voluto. Si era detta che non importava che si fosse dimenticato il loro anniversario, ma in un lampo improvviso di chiarezza capì che aveva solo preso in giro se stessa. Per un attimo desiderò che la terra si aprisse sotto i suoi piedi e la inghiottisse, ma mentre cercava un qualche piccolo cenno di dolcezza nel suo viso duro sentì la rabbia montarle dentro, tanto violenta quanto inaspettata. Di solito evitava gli scontri, ma ora era sopraffatta da una tempesta di emozioni selvagge. Era forse irragionevole voler essere inclusa nella vita sociale di Leandro, considerando che avevano una relazione da un anno? «Ovviamente, se avessi realizzato che non mi avevi invitata non sarei venuta» mormorò, consapevole che erano al centro dell'attenzione di quasi tutti i dipendenti di Leandro. Tuttavia, per una volta, si rifiutò di fare buon viso a cattivo gioco, mentre ricordava il commento di Fergus. Il piccolo, sordido segreto di Leandro. Era così che tutti la giudicavano dunque? Era questo che lei era per Leandro? «Forse ti vergogni di me?» esordì.

    «Non essere ridicola» replicò lui a disagio.

    «Cos'altro dovrei pensare, visto che non vuoi mai essere visto in pubblico con me?» La sua voce crebbe di tono. Marnie si sentiva scioccata, oltre che furiosa, per avere trovato il coraggio di discutere con lui o almeno per avere cercato di provocarlo, ma lui si rifiutò di ribattere e serrò le labbra in una linea severa. Ricordi di sua madre che urlava accuse terribili a suo padre la fecero rabbrividire. Si stava forse trasformando in una donna isterica com'era stata lei?

    I lineamenti impassibili di Leandro non fornivano alcun indizio ai suoi pensieri, ma dal modo in cui si era irrigidito lei avvertì che era sorpreso dal suo comportamento e il bagliore d'acciaio nei suoi occhi grigi le disse anche che era furioso. L'eccitazione di partecipare a quella festa insieme a lui si raggelò in un nodo di tristezza al petto. Con un sospiro strozzato, gli passò accanto ma si paralizzò quando lui le mise una mano sul braccio.

    «Dove stai andando?»

    «Non rimarrò qui al party, visto che la mia presenza non è gradita.» Marnie non riuscì a celare il tremolio nella sua voce. «Cosa importa dove vado? Non credo ti interessi.» La verità di quell'ultima affermazione fu come un pugno allo stomaco. Liberò il braccio poi, nonostante i tacchi altissimi, si diresse velocemente verso l'uscita del ristorante. Aveva sperato che lui la seguisse e le si strinse il cuore quando non lo fece.

    Leandro osservò la figura sinuosa di Marnie allontanarsi e si sentì serrare le viscere, mentre ammirava l'ondeggiare sexy del suo fondoschiena. Non poteva davvero credere che lo avesse piantato in asso in quel modo e quando scomparve dalla sua vista non seppe se sentirsi più perplesso o irritato. Marnie non era incline agli scatti d'ira e a differenza della sua ex moglie era molto accomodante. Alla fine, Leandro riusciva sempre a farla ragionare. Dopo il dramma continuo che era stato il suo matrimonio, apprezzava una vita senza contrarietà, ma doveva ammettere che era affascinato dall'avere scoperto quell'inaspettato lato del suo carattere.

    Ricordando la sua espressione ferita maledisse la propria indelicatezza, tuttavia detestava le sorprese ed era rimasto scioccato quando era entrato nel ristorante e l'aveva vista. Avrebbe dovuto discuterne con Julie, che stava sostituendo la sua solita assistente Fiona, in maternità, ma sapeva anche che non poteva biasimarla per avere equivocato e invitato Marnie al party del personale. Avrebbe dovuto far capire bene a Julie che lui non mischiava mai la vita pubblica con quella privata e che la sua amante apparteneva alla seconda categoria.

    Quando si erano incontrati, lui aveva reso ben chiaro a Marnie che tutto ciò che voleva era una relazione senza condizioni. Il sospetto che lei fosse ancora vergine era stato fugato dalla passione incandescente che aveva mostrato quando erano stati a letto insieme per la prima volta. Gli aveva fatto esplodere la mente, ma il sesso era tutto ciò che Leandro voleva da lei e la sola cosa che poteva offrirle. Una volta aveva provato a impegnarsi e lo sforzo gli aveva lacerato l'anima, pensò risoluto. Il suo matrimonio era divenuto ben presto solo una farsa insopportabile e lui non aveva intenzione di ripetere il più grande errore della sua vita, nonostante l'assillo di suo padre.

    Leandro aveva cenato con Silvestro Vialli mentre si trovava a New York e il vecchio aveva continuato a insistere che doveva sposarsi di nuovo e, soprattutto, avere un erede per assicurare il futuro della Vialli Holdings. Leandro aveva imparato ben presto che gli affari erano la sola cosa cui tenesse suo padre. La prossima volta assicurati di fare un test di paternità per dimostrare che il bambino appena nato è tuo, così eviterai il disastro che è accaduto la volta scorsa, lo aveva consigliato Silvestro con tipica schiettezza. Ma non ci sarebbe stata una prossima volta. L'inganno di Nicole aveva lasciato profonde cicatrici e nulla lo avrebbe persuaso a essere legato a una donna per il resto della sua vita.

    Ricordi dell'instabile matrimonio dei

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