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Effetti d'amore: Harmony Collezione
Effetti d'amore: Harmony Collezione
Effetti d'amore: Harmony Collezione
E-book149 pagine2 ore

Effetti d'amore: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Storm Westmoreland è un uomo affascinante che ha fatto della conquista dell'altro sesso il suo sport preferito. È famoso per non intrattenere mai relazioni serie, oltre che per il fatto che nessuna donna sembra resistergli.

Jayla Cole - bella, giovane e indipendente - da ragazzina aveva una vera cotta per Storm. Ma ora sa che non è l'uomo per lei. Quando lo incontra per caso a New Orleans, dove sono entrambi per lavoro, tenta in ogni modo di stargli lontana. Ma tra le bellezze del Quartiere Francese e la musica che inebria i sensi è difficile non lasciarsi andare. E così passano tre giorni tra le lenzuola.

Tutto dovrebbe finire lì, ma che cosa intendeva la chiromante che ha predetto a Storm eventi inaspettati?

LinguaItaliano
Data di uscita11 nov 2013
ISBN9788858916612
Effetti d'amore: Harmony Collezione
Autore

Brenda Jackson

E' un'inguaribile romantica e ha sposato il suo primo amore. Chi meglio di lei conosce il significato delle parole scritto nel destino?

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    Anteprima del libro

    Effetti d'amore - Brenda Jackson

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Riding the Storm

    Silhouette Desire

    © 2004 Brenda Streater Jackson

    Traduzione di Claudia Cavallaro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-661-2

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Jayla? Che cosa ci fai a New Orleans?»

    Voltandosi di scatto, Jayla si lasciò sfuggire un ansito di sorpresa. Subito incontrò lo sguardo dell’uomo alto, scuro e pericolosamente bello che la troneggiava nella hall dell’Hotel Sheraton nello splendido Quartiere Francese.

    Davanti a lei c’era Storm Westmoreland, l’uomo che aveva la reputazione di riuscire a convincere solo con le parole qualsiasi donna gli interessasse a spogliarsi completamente davanti a lui. Secondo quello che aveva sentito dire, pur essendo la personificazione del bravo ragazzo americano, Storm era un maestro nell’arte di dare piacere senza promesse di amore eterno. Girava voce che avesse l’inspiegabile capacità di trasformare in realtà qualsiasi fantasia femminile e creare una serie ricordi poi difficili da dimenticare. Molte donne lo definivano l’uomo perfetto.

    Ma era anche l’uomo che l’aveva evitata per dieci anni come se lei fosse contagiosa.

    «Sono arrivata in città un paio di giorni fa per partecipare alla convention dell’Organizzazione Internazionale dei Comunicatori Commerciali» si sentì dire mentre cercava di non lasciarsi ipnotizzare dalle scure profondità dei suoi occhi, dalle labbra piene e sensuali o dal brillantino che portava all’orecchio sinistro. Come se non bastasse, aveva una tonalità di pelle simile a quella del cioccolato al latte, i capelli dal taglio perfetto e fossette terribilmente sexy.

    Portava pantaloni cachi e una maglia che mettevano in risalto la sua corporatura. Torace largo e sedere sodo, proprio come lei ricordava. Stava bene con qualsiasi cosa indossasse. Il battito le si accelerò al ricordo degli anni adolescenziali quando una volta lo aveva maliziosamente colto alla sprovvista strusciandosi audacemente contro di lui. Quel giorno le era parso di essere morta e salita in paradiso. Ora Storm non era soltanto bello... era stupendo, da urlo.

    «E tu?» si decise a chiedere. «Che cosa ci fai a New Orleans?»

    «Sono qui per la riunione dell’Associazione Internazionale dei Capitani dei Vigili del Fuoco.»

    Lei annuì. «Ho letto della tua promozione sui giornali. Papà sarebbe stato fiero di te.»

    «Grazie.»

    Lei colse la tristezza che subito gli apparve negli occhi e ne capì la ragione. Nemmeno Storm aveva superato la morte di suo padre. Per la verità, l’ultima volta in cui lo aveva visto era stato proprio al funerale del padre sei mesi prima. Da allora, l’aveva chiamata di tanto in tanto per sapere come stava. Adam Cole era stato il suo primo capitano, quando dodici anni prima, a vent’anni, Storm era entrato nella squadra. Aveva considerato Storm il figlio maschio che non aveva mai avuto.

    Jayla non avrebbe mai dimenticato la prima volta in cui il padre lo aveva invitato a cena. Aveva sedici anni e Storm aveva fatto decisamente colpo su di lei. Non le era importato niente della differenza di età e si era presa una grossa cotta. Ma per quanto ci avesse provato, non era mai riuscita ad attirare la sua attenzione. E ripensandoci ora, la sua tattica era stata piuttosto aggressiva nonché imbarazzante. Per fortuna Storm aveva respinto tutte le sue avance. E ora che aveva dieci anni di più ed era più saggia, poteva serenamente ammettere che quell’uomo non era il suo tipo e di non essere al suo livello.

    «Quanto ti fermerai in città?» le chiese Storm interrompendo di nuovo i suoi pensieri.

    «Mi fermerò per il resto della settimana. Il congresso è finito oggi, ma ho programmato di restare fino a domenica per fare la turista. Erano più di cinque anni che non venivo.»

    Storm sorrise, un sorriso che la mise in agitazione. «Io sono venuto un paio d’anni fa e mi sono divertito molto.»

    Jayla non poté impedirsi di chiedersi se fosse venuto con una donna o con i suoi fratelli. Chiunque avesse vissuto nella zona di Atlanta per un certo periodo di tempo conosceva i fratelli Westmoreland... Dare, Thorn, Stone, Chase e Storm. L’unica sorella, Delaney, la più giovane della famiglia, aveva fatto scalpore qualche anno prima sposando uno sceicco del Medio Oriente.

    Dare Westmoreland faceva lo sceriffo a College Park, Thorn era noto a livello nazionale come pilota motociclistico, Stone scriveva thriller di successo con lo pseudonimo di Rock Mason e Chase, gemello di Storm, aveva un ristorante specializzato in piatti di pesce nel centro di Atlanta.

    «E tu invece quanto pensi di rimanere in città?» gli domandò.

    «Anche la mia riunione è finita oggi, ma resterò come te fino a domenica per godermi la città e la cucina Cajun. Perché non ceniamo insieme?»

    Jayla batté le palpebre, pensando di avere capito male. «Come hai detto?»

    «Ti ho invitato a cena. È dal funerale di Adam che non ci vediamo e anche se da allora ci siamo sentiti un paio di volte per telefono, mi piacerebbe fare due chiacchiere con te.»

    Quelle parole le ricordarono la promessa che lui aveva fatto a suo padre prima che morisse... che se lei avesse mai avuto bisogno di qualcosa, avrebbe potuto contare su di lui. Il pensiero di avere un altro maschio autoritario nella sua vita non l’allettava di certo, soprattutto uno che le ricordava tanto il padre. La ragione per cui Storm e Adam Cole andavano tanto d’accordo era soprattutto perché pensavano di essere simili.

    «Grazie per l’invito, ma ho già preso impegni per la serata» mentì.

    Per nulla turbato dal suo rifiuto, lui scrollò le spalle e controllò l’ora. «Bene, ma se cambiassi idea chiamami. Camera 536.»

    «D’accordo.»

    Storm le sorrise. «È stato un piacere rivederti e se ti servisse qualcosa non esitare a chiamarmi.»

    Se pensava davvero che lo avrebbe chiamato, allora non la conosceva proprio, pensò Jayla. Suo padre considerava Storm come un figlio, ma lei non lo aveva mai considerato un fratello. Era l’uomo che aveva occupato tutti i suoi pensieri per ben due anni, prima di partire per il college.

    Quando era tornata a casa quattro anni addietro, lo aveva trovato ancora irresistibile, ma non le ci era voluto molto per rendersi conto di non avere speranze con lui.

    «È stato un piacere anche per me» disse. «Nel caso non dovessimo più incontraci in questi giorni, ti auguro un buon viaggio di ritorno ad Atlanta.»

    «Contraccambio» ribatté lui. Sorprendendola, le afferrò la mano e gliela strinse. Il contatto fu come uno shock. Jayla non poté fare a meno di notare come era forte la sua mano e profondo e intenso il suo sguardo.

    Ricordò un’altra volta in cui i loro sguardi si erano incrociati in quel modo. Era stato l’anno prima, quando i vigili del fuoco avevano organizzato una festa per il compleanno di suo padre. Storm era fermo nella stanza a parlare con qualcuno e all’improvviso si era girato e l’aveva guardata come se la vedesse per la prima volta. Era stato un breve episodio, tuttavia l’aveva scombussolata.

    «Tuo padre era un uomo molto speciale, Jayla, e significava molto per me» le sussurrò a bassa voce prima di lasciarle la mano e indietreggiare di un passo.

    Annuendo, lei cercò di ricacciare le lacrime al ricordo del padre morto solo tre mesi dopo che gli era stato diagnosticato un tumore.

    A volte era troppo autoritario, ma gli aveva voluto molto bene. «Anche tu eri importante per lui, Storm» gli ricordò nonostante il nodo alla gola. «Sei stato come un figlio per lui.»

    Lo guardò inspirare a fondo e capì che quelle parole lo avevano commosso.

    «Promettimi di chiamarmi se avrai bisogno di qualcosa.»

    Lei sospirò, sapendo che gli avrebbe mentito una seconda volta. «Lo prometto, Storm.»

    Chiaramente soddisfatto dalla risposta, lui si allontanò. Jayla lo seguì con lo sguardo e l’ultima cosa che pensò vedendolo entrare nell’ascensore fu che aveva un gran bel fondoschiena.

    Quando le porte dell’ascensore si chiusero, Storm si appoggiò alla parete per riprendersi. Jayla Cole gli faceva un brutto effetto. A sedici anni era già carina e adorabile, ma con gli anni si era trasformata nella creatura più mozzafiato che avesse mai conosciuto.

    «Jayla.» Disse il nome piano terminando con un profondo sospiro. Non avrebbe mai dimenticato la volta in cui Adam lo aveva invitato a cena per festeggiare il ritorno della figlia dal college. Avrebbe dovuto essere una cosa semplice e tranquilla, ma era finita ben diversamente. Entrando in casa, gli era parso di ricevere un pugno allo stomaco.

    Jayla era diventata una donna, una donna molto bella e desiderabile e l’unica cosa che lo avesse trattenuto dall’aggiungerla alla sua lista di cose da fare era stato il profondo rispetto che nutriva per suo padre. Ma questo non gli aveva impedito di sognarla di tanto in tanto o di inserirla nella lista delle cose che avrebbe fatto se avesse potuto.

    Sospirò a fondo.

    Lei aveva seducenti occhi color ambra, lucenti capelli castano chiaro striati da ciocche dorate e pelle color cacao. E non gli era stato possibile ignorare come stesse bene con i calzoncini e la canotta e che profumo stupendo avesse. Non ne aveva riconosciuto il nome sebbene pensasse di conoscerli tutti.

    Quando le aveva toccato la mano, l’aveva sentita tremare ed era trasalito a quella reazione. Gli era costato molto fingere di non essere rimasto colpito. Se lui aveva trentadue anni, allora Jayla adesso doveva averne ventisei. Una donna adulta. Una donna fatta e finita. Tuttavia c’era in lei ancora una traccia di innocenza che si trovava raramente in donne della sua età. Era proprio quell’innocenza a lasciarlo perplesso. Era un fenomeno nel capire il genere femminile, ma lei lo confondeva e non riusciva a liberarsi di quella sensazione. Di una cosa era certo, però... per quanto lo riguardava, Jayla era ancora off-limits.

    Forse era stata una

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