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Un sorriso per voi due: Harmony Bianca
Un sorriso per voi due: Harmony Bianca
Un sorriso per voi due: Harmony Bianca
E-book127 pagine1 ora

Un sorriso per voi due: Harmony Bianca

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Info su questo ebook

Stephanie: Daniel è un uomo fantastico e un ostetrico preparato; lavorare insieme a lui mi rende una professionista completa e una donna sicura di sé. Ma il fatto che lui abbia già una famiglia, e che io non mi sia mai concessa il lusso di desiderarne una, rende il nostro rapporto fragile e complicato. Daniel e sua figlia non se ne rendono conto, ma per il loro bene sarebbe meglio che io mi facessi da parte.

Daniel: Il sorriso di Stephanie potrebbe illuminare una stanza e nessun uomo sano di mente riuscirebbe a resisterle. Tantomeno io. Il suo passato e la sua insicurezza però potrebbero rovinare la nostra relazione, impedendoci così di diventare una nuova, bellissima famiglia.

LinguaItaliano
Data di uscita22 dic 2014
ISBN9788858929230
Un sorriso per voi due: Harmony Bianca
Autore

Kate Hardy

Autrice inglese, consulta spesso riviste scientifiche per verificare i dettagli tecnici dei suoi romanzi.

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    Anteprima del libro

    Un sorriso per voi due - Kate Hardy

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Her Real Family Christmas

    Harlequin Mills & Boon Medical Romance

    © 2013 Pamela Brooks

    Traduzione di Claudia Cavallaro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-923-0

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Va tutto bene, tesoro.» Daniel accarezzò i capelli della figlia augurandosi di non rivelare nella voce il panico che gli si diffondeva nelle vene. «Non sforzarti di parlare. Respira e basta. Brava. Di nuovo. Inspira, espira.»

    Come era possibile che Mia fosse così peggiorata in meno di un’ora?

    Il vecchio trucco della stanza da bagno piena di vapore per aiutare a calmare le vie respiratorie di un bambino sembrava non funzionare. Mia non riusciva a smettere di tossire, ed era una tosse orribile, secca, difterica.

    Doveva agire. Subito. Doveva portarla in ospedale. Decise di non chiamare l’ambulanza per non spaventarla troppo. In ogni caso, lui ci avrebbe messo di meno, dovendo fare il solo tragitto di andata.

    Ma Mia sarebbe stata sola sul retro della macchina, nel suo seggiolino, senza nessuno che le tenesse la mano e la calmasse. Certo, poteva chiamare la madre o la sorella, sarebbero corse subito ad aiutarlo, ma avrebbe perso del tempo ad aspettare. E in quel momento non poteva permetterselo.

    Non per la prima volta, rimpianse di essere un papà single. Se soltanto quell’anziana egoista che aveva falciato sua moglie sul passaggio pedonale non fosse stata così ostinata e quel giorno avesse chiamato un taxi invece di guidare un’auto che non era più in grado di gestire...

    Ma i rimpianti non gli avrebbero restituito Meg. E ora stava cadendo in preda al panico all’idea di poter perdere la sua preziosa bambina perché non si era reso subito conto della gravità dei sintomi.

    Che razza di padre era?

    Che razza di dottore era?

    Prese Mia in braccio. «Penso che ci vorrà una medicina speciale per quella tosse» le sussurrò. «Ma in casa non l’abbiamo. Così devo portarti dove lavoro io, va bene?»

    Mia annuì, gli occhi castani sgranati. Così uguali a quelli di Meg. Provò una fitta di rimorso; in quel momento stava tradendo Meg, non soltanto Mia.

    «Brava. Andiamo.» Uscendo dalla stanza, Daniel afferrò una coperta e il peluche preferito di Mia, poi si chiuse la porta d’ingresso alle spalle. «Dovrò guidare, perciò non potrò tenerti la mano, ma Fred l’orsacchiotto ti coccolerà al posto mio.» La sistemò nel seggiolino e le mise Fred fra le braccia, poi si affrettò a coprirla perché non prendesse freddo.

    Le parlò continuamente durante tutto il tragitto fino all’ospedale. Quando arrivò all’accettazione del reparto di pronto soccorso, con suo sollievo l’infermiera li vide immediatamente e li mandò subito all’unità pediatrica.

    Il medico di turno non lo conosceva, ma non era importante... ciò che contava era che si occupasse subito di sua figlia.

    «Ciao, Mia. Sono la dottoressa Stephanie Scott» disse la pediatra accucciandosi per essere al livello della piccola.

    Mia riuscì a dire soltanto la prima sillaba della sua risposta, poi cominciò a tossire.

    «Tranquilla, tesoro, non devi parlare» disse Stephanie. «Ho capito che cos’è che non va. Adesso ti metto una mascherina speciale sulla faccia che ti aiuterà a respirare meglio e a tossire di meno. E vorrei anche metterti un ditale speciale. Non ti farà male, getterà una luce sul dito e usciranno dei numeri che mi aiuteranno a farti stare meglio. Va bene?»

    La piccola annuì.

    Daniel capì che cosa intendeva fare Stephanie Scott, cioè mettere l’ossimetro al dito di Mia: polso e saturazione dell’ossigeno. Bene. Proprio quello che avrebbe fatto lui.

    Stephanie lesse i valori e sorrise alla bambina. «Proprio come pensavo. Mia, ora ti darò una medicina speciale attraverso un’altra maschera che ridurrà la tosse, poi avrò bisogno di parlare un po’ con il tuo papà, non ti dispiace, vero?»

    Al secondo cenno di assenso della bambina, lei gettò un’occhiata a Daniel. «Le somministrerò dell’adrenalina con un nebulizzatore... l’aiuterà a respirare. Sembra più grave di come sia in realtà e si riprenderà in breve tempo, okay?»

    «Okay.» Daniel stava sforzandosi di mantenere la calma, ma scoprì che, guardandola lavorare, cominciava a rilassarsi. Stephanie Scott sapeva decisamente il fatto suo: era molto brava con Mia, e parlava con voce rassicurante mentre le applicava il nebulizzatore. E quel sorriso... aveva il genere di sorriso che illuminava una stanza.

    Daniel fece una smorfia. Come poteva pensare una cosa simile quando la figlia stava così male? Inoltre, non aveva più avuto relazioni dopo la morte di Meg, avvenuta quattro anni prima, perché si era concentrato sulla figlia e sul lavoro e non sulla sua vita sociale. Arrossì in viso, sentendosi in colpa. In quel preciso momento, era stremato e gli sembrava che la testa stesse per esplodergli per tutta quella pressione.

    «Signor Connor?» lo chiamò Stephanie.

    Lui si diede una scossa. «Mi scusi. Non ho sentito quello che mi diceva.»

    «Le avevo chiesto se Mia ha mai sofferto di allergie o se in famiglia qualcuno ha mai avuto attacchi d’asma.»

    «No, nessuno.»

    «Quando Mia starnutisce dice che le fa male il petto?»

    «No.»

    «Bene. Ha mai notato se ha il fiato un po’ corto o se le narici si dilatano?»

    Daniel si rese subito conto che Stephanie gli stava elencando i sintomi dell’asma. «No. È questo che pensa che sia? Asma?»

    «Le probabilità che lo sia sono alte.»

    Lui scosse la testa. «Mia ha soltanto un brutto raffreddore complicato dalla tosse... da piccolina ha avuto una bronchiolite ed è rimasta qui in ospedale una settimana per la somministrazione di ossigeno.»

    Stephanie annuì. «Spesso i raffreddori sono più gravi per i piccoli che hanno avuto un virus respiratorio sinciziale. E suppongo che vederla qui con l’ossigeno le ricordi quel brutto momento, vero?»

    «Sì» ammise lui. Gli ricordava tutte le notti in cui lui e Meg si erano alternati al lettino, alimentando Mia con un sondino nasogastrico perché il virus l’aveva lasciata troppo esausta per bere normalmente. «Forse ho ceduto al panico.»

    «No, ha fatto la cosa giusta portandola qui» lo rassicurò Stephanie. «Non riceveva abbastanza ossigeno, perciò adesso si sentirà subito meglio. Anche se preferirei tenerla in osservazione per la notte. Così, ha avuto un raffreddore di recente?»

    «Ce l’ha da tre o quattro giorni. E ieri le è venuta quella brutta tosse.» Daniel sospirò. «Di solito un bagno di vapore aiuta. Le faccio bere del ribes nero caldo o qualcosa del genere, e la tengo in braccio in posizione eretta.»

    «Sono esattamente le cose giuste da fare per curare la tosse» disse lei. «I raffreddori sono infezioni virali, signor Connor, perciò gli antibiotici non servirebbero a niente e io non li prescrivo, ma del paracetamolo liquido le abbasserà la temperatura.»

    Daniel pensò di informarla che era un medico e perciò era ben consapevole dei problemi di resistenza agli antibiotici, ma non sarebbe servito a molto, e la figlia era molto più importante dell’orgoglio professionale. «Gliene ho dato circa quattro ore fa, perciò adesso dovrei dargliene dell’altro. Ma questa volta il bagno di vapore non ha funzionato.»

    «Ha spesso delle tossi così?»

    «Troppo spesso» ammise lui. «Odia dover stare a casa da scuola quando le viene la tosse, ma si stanca davvero molto e non smette di tossire.»

    Stephanie sembrò pensierosa. «Il suo medico le ha prescritto forse dei corticosteroidi?»

    «No.»

    «Di solito è una cura per l’asma, ma sono validi anche per ridurre l’infiammazione delle vie

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