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Re di cuori: Harmony Bianca
Re di cuori: Harmony Bianca
Re di cuori: Harmony Bianca
E-book159 pagine2 ore

Re di cuori: Harmony Bianca

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Info su questo ebook

Il Principe Luciano Bianchi è uno dei migliori cardiochirurghi del paese, ma essendo l'erede al trono di un piccolo principato quello che il mondo si aspetta da lui è che governi, non che usi il bisturi. Per convincere la sua famiglia che salvare vite è l'unica missione per cui è nato, Luciano decide di proporre a una sua collega, la cardiologa Kelly Phillips, di sposarlo.

Ovviamente il loro non sarà un matrimonio d'amore, ma solo di facciata, destinato a esaurirsi entro sei mesi e a non consumarsi mai! Nessuno dovrà sospettare che è solo una messinscena, e Luciano e Kelly si mettono d'impegno per fugare ogni dubbio. Cene sofisticate, romantiche ballate al pianoforte e una fuga d'amore segreta a New York. Lì, dopo essere ufficialmente diventati marito e moglie, Kelly e il suo principe decidono di rendere la loro luna di miele indimenticabile. Ma l'alchimia che ormai è sbocciata tra loro rischia di rovinare ogni cosa.
LinguaItaliano
Data di uscita19 lug 2019
ISBN9788830500655
Re di cuori: Harmony Bianca
Autore

Kate Hardy

Autrice inglese, consulta spesso riviste scientifiche per verificare i dettagli tecnici dei suoi romanzi.

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    Anteprima del libro

    Re di cuori - Kate Hardy

    successivo.

    1

    «Luciano Bianchi, il nuovo cardiochirurgo, comincia oggi» disse Sanjay, il capo dell'unità di Cardiologia, a Kelly. «Posso chiederti di occuparti di lui al posto mio, questa mattina? Dovresti portarlo in giro per il reparto, mostrargli dove si trova la mensa e presentarlo a tutti... Lo farei io, ma ho delle riunioni con gli amministratori.» Sanjay alzò gli occhi al cielo. «Tutto il giorno.»

    «Oh, la gioia dei bilanci preventivi» commentò Kelly, commiserando il suo capo. «Certo che lo farò.»

    «Fantastico. Grazie.» Sanjay le diede una leggera pacca sul braccio.

    Le voci sul nuovo collega si erano già sparse per l'ospedale. Luciano Bianchi non era soltanto un chirurgo cardiotoracico, era un principe. Il padre era il re di Bordimiglia, un piccolo paese affacciato sul Mediterraneo al confine tra l'Italia e la Francia. A quanto pareva si era formato a Londra e aveva lavorato per alcuni anni al Royal Hampstead Free Hospital. E adesso avrebbe preso servizio al Muswell Hill Memorial Hospital, dato che uno dei chirurghi stava per andare in pensione.

    Ovviamente tutti avevano cercato informazioni su di lui in Internet. Era difficile pensare che un playboy dell'alta società – che sicuramente prendeva la vita alla leggera – avesse passato anni sui libri per prepararsi a diventare un cardiochirurgo. Chi era Luciano Bianchi? Un professionista che teneva al suo lavoro o un rompiscatole di prima categoria?

    Dalle fotografie sembrava abbastanza bello da far sospirare tutte le donne del reparto. Alto, capelli e occhi scuri, il dottor Bianchi sembrava più un modello da pubblicità per profumi che un chirurgo. Tuttavia, a quanto pareva, non era uno che si facesse vedere in giro con donne della sua levatura. O, almeno, non c'erano molte foto sui rotocalchi che lo ritraevano a braccetto con una principessa o con la figlia di qualche facoltoso industriale mentre andavano a un party o a qualche prima di un film. Si diceva che mettesse al primo posto il suo lavoro che non il suo ruolo di principe, e questo era un aspetto che faceva ben sperare per la vita in ospedale.

    A Kelly non piacevano i pettegolezzi, ma le era giunta una voce sul conto di quell'uomo che aveva catturato la sua attenzione. Sembrava che Luciano Bianchi stesse per iniziare una nuova procedura chirurgica sperimentale per aiutare i pazienti che soffrivano di cardiomiopatia ipertrofica, una condizione in cui la parete muscolare del cuore si ispessisce e rende l'organo ipertrofico, con una riduzione della quantità di sangue pompata nel corpo.

    Purtroppo era tardi per provare quella procedura su Simon, suo marito, ma non per utilizzarla con il fratello minore di lui, Jake, o con la figlia di Jake, Summer.

    Kelly non si sarebbe mai perdonata il fatto di non essersi accorta della patologia del cuore di Simon, nemmeno quando era ormai a uno stadio avanzato. Come era potuto sfuggire a un cardiologo esperto come lei qualcosa di così grave? Da allora, sapeva di essere diventata una maniaca del lavoro, ma del resto era determinata a soppesare con più attenzione qualunque sintomo sospetto che poteva manifestare uno dei suoi pazienti. Non voleva che altre famiglie passassero quello che aveva passato lei. E inserire Jake e Summer in quella terapia sperimentale l'avrebbe potuta aiutare ad alleviare il suo senso di colpa. Se avesse spiegato la situazione a Luciano Bianchi, probabilmente avrebbe potuto convincerlo a prendere in considerazione Jake e Summer come candidati per la procedura.

    Mentre era nel suo ufficio a mettersi in pari con le scartoffie, Kelly tenne d'occhio l'area della reception, e venti minuti più tardi Luciano Bianchi entrò dalla porta. Lei spinse indietro la sedia e uscì dalla stanza per salutarlo. «Il dottor Bianchi?»

    Lui si voltò per guardarla. «Sì.»

    Oh, santo cielo, forse avrebbe dovuto chiamarlo Sua Altezza. Kelly sfoggiò il suo sorriso più smagliante. «Io sono Kelly Phillips, uno dei cardiologi che lavorano qui. Sanjay è bloccato tutto il giorno per delle riunioni, così mi ha detto di mostrarti il reparto e presentarti a tutti. E se non hai altri programmi, posso accompagnarti in mensa per pranzare assieme.»

    Luc era abituato a essere giudicato prima come principe e poi come medico, ma forse, finalmente, la sua reputazione in ambito lavorativo stava iniziando ad avere la precedenza. Infatti sembrava proprio che Kelly Phillips lo stesse trattando come un collega. Gli piacque molto il fatto che lo avesse chiamato dottor Bianchi e non Principe Luciano. Certo, per via della sua carica, c'era con lui una guardia del corpo, ma l'uomo si comportava in modo discreto, anche perché le misure di sicurezza che lo riguardavano erano sempre discrete. Luc non voleva essere trattato in maniera diversa dagli altri membri dello staff. Era lì per salvare delle vite umane, proprio come loro. Quindi, prima era un dottore e poi un principe, e pensava che avrebbe potuto servire meglio il suo paese con le sue abilità di dottore che non svolgendo il lavoro per cui era nato. Del resto la sua sorella maggiore lo avrebbe svolto molto meglio.

    «Grazie. Sarebbe fantastico» rispose lui, porgendole la mano. «Piacere di conoscerti, Kelly. Io sono Luc.»

    «Piacere mio, Luc. Benvenuto nel reparto.»

    Lei gli strinse la mano e Luc sentì come una scossa elettrica attraversargli tutto il corpo. Non si sarebbe mai aspettato di reagire in maniera così intensa nei confronti di una collega.

    Ritrasse la mano e cercò di tornare in sé.

    Anche se lei non avesse avuto un fidanzato, Luc non era per nulla intenzionato a lasciare che i suoi rapporti con Kelly Phillips esulassero dalla sfera professionale. Fino a che la situazione con suo padre non si fosse risolta, non sarebbe stato giusto iniziare una relazione. Aveva già imparato nella maniera più dura che le donne che uscivano con il principe non volevano uscire con il dottore, e viceversa. Quei due aspetti della sua vita non andavano molto d'accordo, e tutte le sue relazioni sembravano fallire nella linea di confine.

    «Grazie per la tua calorosa accoglienza.»

    «È una tradizione del Muswell Hill Memorial Hospital» ribatté lei. «E ora, come prima tappa, la cucina dello staff. Purtroppo abbiamo solo caffè solubile e un bollitore. Niente macchina del caffè elegante.»

    Oh-oh. Sembrava che la sua nuova collega stesse cominciando a vedere il principe invece del chirurgo. «Be', almeno così è molto più facile aggiungere acqua fredda per poterlo bere tutto d'un fiato» commentò lui con un sorriso. «Tra la sala operatoria, le visite ai pazienti e il lavoro d'ufficio, assumo caffeina in qualunque forma. Quindi solubile va benissimo.»

    Kelly sembrò sollevata quando lui le ricordò che era proprio come ogni altro dottore. «Comunque c'è uno scaffale pieno di dolci. I pazienti e i loro familiari portano sempre un sacco di biscotti e torte per ringraziarci.»

    «Immagino che poi si scusino per avere comprato qualcosa di così poco sano, dato che alla metà dei nostri pazienti è stato raccomandato di ridurre zuccheri e grassi...» commentò Luc alzando un sopracciglio.

    «Esatto. Credo che sia come portare una grande scatola di cioccolatini in una palestra» rispose lei, sorridendogli. «In ogni caso siamo grati per i dolcetti proprio come lo sarebbero gli istruttori di quella palestra.»

    Del resto, dopo un turno faticoso, quando avevi provato in ogni modo a salvare un paziente, una torta e l'abbraccio dei colleghi erano le uniche cose in grado di impedirti di precipitare in un buco nero. Nonostante tutto il distacco professionale che si potesse avere, perdere una vita era sempre terribile.

    «Certo» replicò lui.

    «Ti hanno già dato la password per accedere al computer? Altrimenti, chiederò a Mandy. Ufficialmente è la segretaria di Sanjay, ma si prende cura di tutti noi.»

    «Me lo ricorderò» rispose lui. «Comunque sì, grazie, ho la mia password e il mio tesserino identificativo.»

    «Allora ti basta chiedere a Mandy le chiavi del tuo armadietto e sei pronto per partire.» Gli sorrise di nuovo, e in quel momento Luc capì che avrebbe dovuto ignorare il modo in cui il battito del suo cuore aumentava ogni volta che lei gli sorrideva.

    A quel punto iniziarono il giro del reparto, e lui si stupì nel constatare che tutti i suoi nuovi colleghi risultarono essere calorosi e amichevoli proprio come Kelly. Lo accettavano subito come uno di loro, e nessuno si mostrò sospettoso riguardo ai motivi che spingevano un principe a darsi da fare in un ospedale invece che in un palazzo.

    «Ora è meglio che iniziamo a lavorare» disse Kelly dopo avere finito di presentarlo al personale in servizio. «Rivediamoci qui in Accettazione per l'ora di pranzo. Pazienti permettendo.»

    «Certo» rispose lui. «E grazie per avermi mostrato il reparto e presentato ai miei nuovi colleghi.»

    Quella stretta di mano l'aveva mandata completamente nel pallone.

    Dalla morte di Simon, Kelly aveva mantenuto tutti i suoi rapporti su un piano platonico, e non aveva più guardato un uomo con occhi interessati. In parte perché non si sentiva pronta ad andare avanti con la sua vita, in parte perché ricominciare una storia con qualcuno – innamorarsi di nuovo per poi rischiare di perderlo – era troppo per lei.

    La sua parte razionale sapeva che il decorso della malattia di Simon era stato molto anomalo. Di solito la patologia che l'aveva colpito mostrava sintomi, ma nel suo caso non era stato così. Le probabilità di uscire con un altro uomo affetto da cardiomiopatia ipertrofica erano poche; e quelle di uscire con un altro uomo con cardiomiopatia ipertrofica che non avesse nessun sintomo come dolore al petto, giramenti di testa o dispnea, erano ancora di meno.

    Eppure...

    Kelly ricordò lo shock che aveva provato quando aveva risposto a quella telefonata, due anni prima. Il modo in cui la sua vita era improvvisamente andata in mille pezzi. Non avrebbe mai dimenticato lo stordimento che l'aveva sopraffatta quando suo marito, l'uomo che andava ogni giorno al lavoro in bicicletta, correva ogni domenica mattina e amava giocare a palla con i suoi nipoti, si era accasciato a terra ed era morto. Non avevano neanche avuto la possibilità di dirsi addio e il suo più grande rammarico era di aver deciso insieme a lui di attendere qualche tempo prima di provare a mettere al mondo un bambino. Simon sarebbe stato un padre eccezionale. Solo che non ne aveva avuto la possibilità.

    Negli ultimi sei mesi, Kelly aveva evitato gli incontri organizzati dalla sua famiglia e dai suoi amici per farle conoscere un altro uomo. Sapeva che loro lo facevano con tutte le buone intenzioni per incoraggiarla a uscire con qualcuno e divertirsi. Del resto, Simon non avrebbe mai voluto che stesse da sola per il resto della sua vita. Al contrario, suo marito avrebbe voluto che fosse amata. Kelly lo sapeva. E se fosse stata lei a morire, avrebbe desiderato la stessa cosa per Simon: che trovasse qualcuna che lo amasse tanto quanto aveva fatto lei.

    Tuttavia, non era pronta ad andare avanti. Non riusciva a perdonarsi per non essersi accorta che Simon era stato colpito da CMI. Era un cardiologo, si era occupata di parecchie persone affette da quella patologia e ne conosceva tutti i sintomi. Doveva esserle sfuggito qualcosa. Qualcosa che avrebbe dovuto notare. Aveva deluso l'amore della sua vita nel peggior modo possibile. E non aveva intenzione che le capitasse con nessun altro dei suoi pazienti.

    Fece un profondo respiro. Era davvero ridicolo che Luciano Bianchi la mandasse così in confusione. Non poteva succedere nulla tra di loro. Okay, quell'uomo sembrava dedicarsi molto alla carriera,

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