Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Missione seduzione: Harmony Destiny
Missione seduzione: Harmony Destiny
Missione seduzione: Harmony Destiny
E-book153 pagine1 ora

Missione seduzione: Harmony Destiny

Valutazione: 5 su 5 stelle

5/5

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

I Westmoreland
Un nuovo, appassionante capitolo della saga più famosa di Destiny.

Quando il Navy Seal Mac McRoy ritorna finalmente a casa, scopre che sua moglie se ne è andata. Teri si è rifugiata in Wyoming, nel ranch che avevano programmato di visitare insieme. Quando lui la raggiunge con l'intenzione di riconquistarla, trova una donna motivata a non cedere alle lusinghe di qualcuno che non è in grado di darle quello che desidera. Lei non vuole le solite scuse, ma un impegno per la vita. Prendere o lasciare. Delle circostanze straordinarie, tuttavia, stanno per mettere alla prova il loro amore forse per l'ultima volta.
LinguaItaliano
Data di uscita19 giu 2020
ISBN9788830516212
Missione seduzione: Harmony Destiny
Autore

Brenda Jackson

E' un'inguaribile romantica e ha sposato il suo primo amore. Chi meglio di lei conosce il significato delle parole scritto nel destino?

Leggi altro di Brenda Jackson

Autori correlati

Correlato a Missione seduzione

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Missione seduzione

Valutazione: 5 su 5 stelle
5/5

1 valutazione0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Missione seduzione - Brenda Jackson

    successivo.

    1

    Thurston McRoy, Mac per gli amici, scese dall'auto a noleggio e infilò le chiavi nella tasca dei jeans. C'era una berlina blu scuro parcheggiata lungo il vialetto di casa.

    Alle due di notte.

    Una Lexus nuova di zecca con una targa della Georgia. Le uniche persone residenti in Georgia che conosceva erano i suoi genitori. Quell'auto di lusso apparteneva a loro?

    Suo padre e sua madre si recavano spesso in Virginia a trovare Teri e le bambine quando lui era fuori per lavoro. Essendo un Navy Seal, ossia un membro delle forze speciali della Marina americana, era di sovente impegnato in missioni all'estero durante le quali, per questioni di sicurezza e riservatezza, non era possibile mettersi in contatto con i familiari; per cui era grato ai genitori per l'aiuto che gli fornivano. Era più tranquillo sapendo che c'erano loro con sua moglie e le piccole, pronti a intervenire in caso di necessità.

    Tuttavia, fu sorpreso nel vedere l'auto lì, di notte. Di solito, alloggiavano in un albergo nelle vicinanze quando andavano a trovarli, perché non c'era posto per dormire in casa da loro.

    Al rientro dalla precedente missione, Mac aveva scoperto che l'ultima stanza vuota rimasta era stata occupata da Tia, la loro figlioletta di nove anni. Secondo sua moglie Teri, la bambina aveva raggiunto un'età in cui desiderava stare per conto proprio, non più insieme alle tre sorelline più piccole, Tatum, Tempest e Tasha. Ragion per cui non avevano più una camera per gli ospiti.

    Lui e Teri ragionavano spesso di acquistare una casa più grande. In effetti, disponevano dei mezzi economici per farlo, grazie a degli investimenti che Mac aveva saggiamente effettuato dietro suggerimento del suo amico e compagno di squadra Bane Westmoreland. Tuttavia, lui era troppo spesso in missione, troppo indaffarato anche solo per pensare di concretizzare un acquisto così importante, e non se la sentiva di lasciare l'incombenza alla moglie. Non perché non sapessero cosa volevano. A dire il vero, era proprio questo il problema. Volevano esattamente due tipologie di abitazione diverse. Lei preferiva una casa su due piani, lui, invece, detestava le scale e preferiva un pianterreno con giardino.

    Quella sera, era di ritorno da una missione di otto mesi in Libia, un'operazione top secret durante la quale non aveva potuto comunicare neppure alla moglie le proprie coordinate geografiche. Era partito alle prime luci dell'alba, dopo aver fatto l'amore con Teri senza dirle dove fosse diretto e per quanto tempo.

    Da bambino, ricordava quando, seduto in braccio al nonno materno, ascoltava le storie delle sue imprese militari. Il nonno aveva fatto parte delle forze speciali della Marina militare. Anche il nonno paterno era stato un militare e aveva servito nel corpo d'élite di fanteria leggera del Comando Operazioni Speciali dell'Esercito. Sebbene suo padre non avesse scelto la carriera militare, Mac aveva deciso fin da ragazzino di voler servire la patria.

    Essere un Seal era sempre stato il suo sogno e aveva lavorato duro per far sì che quel sogno si realizzasse. Ora, dopo una ventina d'anni di onorata carriera, ogni volta che pensava fosse giunto il momento di ritirarsi, una parte di sé si convinceva che c'era ancora un'altra missione da compiere, un'altra occasione importante per difendere il paese che tanto amava.

    L'ultima operazione era stata molto pericolosa, per fortuna, però, tutti i membri della sua squadra erano tornati a casa sani e salvi. Era contento di essere di nuovo da Teri e dalle bambine e, per quanto amasse i genitori, avrebbe preferito non avere nessuno fra i piedi. Sentiva solo il bisogno di una birra ghiacciata e delle coccole di sua moglie... non necessariamente in quest'ordine.

    Immaginava che fossero tutti a letto, invece ebbe una strana sensazione appena entrò in casa. Si fermò nell'ingresso. Si sbagliava o c'era la televisione accesa in soggiorno? In genere, Teri andava a letto prima delle dieci, perché la sua giornata cominciava molto presto la mattina.

    Tatum frequentava una scuola diversa da quella di Tia. Tempest andava all'asilo, mentre Tasha, la piccolina, veniva portata saltuariamente al nido. Mac era contrario, ma Teri era convinta che Tasha avesse bisogno di stare con i bambini della sua età, almeno un paio di volte a settimana, per cominciare a socializzare.

    Mac non voleva neppure che Teri lavorasse, lei, però, aveva insistito, dicendo che aveva bisogno di uscire di casa almeno per qualche ora al giorno. E così aveva trovato un impiego part-time presso una delle biblioteche della città.

    Facendo attenzione a non svegliare le bambine, e neppure a spaventare i genitori, prese il cellulare e inviò un messaggio a Teri, sapendo che dormiva con il telefono sul comodino. Vedendo che il messaggio non era stato consegnato, si preoccupò. C'era qualcosa che non andava con il telefono di sua moglie? In effetti, aveva provato a chiamarla un paio di volte non appena era atterrato all'aeroporto di Washington DC, tuttavia lei non aveva risposto.

    Che cosa stava succedendo?

    Posò il bagaglio per terra e stava per dirigersi verso la camera da letto, quando sbucò suo padre da dietro l'angolo. Carlton McRoy trasalì vedendo suo figlio.

    «Maledizione, Mac, mi hai messo paura» esclamò il genitore. «Non ti ho sentito arrivare.»

    Mac gli andò incontro e lo abbracciò. «E, infatti, non avresti dovuto sentirmi. Sono o non sono un Seal?»

    «Perché non hai suonato il campanello?»

    Mac trovò la domanda alquanto singolare. «Abito qui, papà. Non suono mai il campanello per entrare in casa mia. E poi, non volevo svegliare nessuno. Ah... mi piace la tua nuova automobile.»

    Il padre sorrise. «Grazie. L'ho comprata per tua madre. Le ho fatto un regalo anticipato per il nostro anniversario. Sai, sono quarant'anni di matrimonio il mese prossimo.»

    Certo che lo sapeva. Lui era il primogenito di due figli. Carlton e Alexis Youngblood-McRoy non avevano perso tempo e, subito dopo essersi sposati, si erano prodigati per mettere su famiglia. Lui era nato a una settimana di distanza dal loro primo anniversario. Per un po', aveva creduto che sarebbe rimasto figlio unico e invece, dopo dieci anni, era arrivata sua sorella Kylie. «Bravo. Mi sembra proprio un bel regalo.»

    «Per tua madre questo e altro.»

    Mac sorrise. Aveva dei genitori speciali, due persone meravigliose che ammirava profondamente e che erano sempre state dei modelli per lui e sua sorella. Il loro matrimonio interrazziale aveva funzionato perché era stato costruito su un vero amore.

    «Thurston!»

    Mac si voltò e rise quando sua madre gli si fiondò fra le braccia. «Ciao, mammina» la salutò, schioccandole un bacio sulla guancia.

    «Ho sentito delle voci e ho pensato che una delle bambine si fosse svegliata.»

    «No, eravamo solo io e papà. Mi ha beccato mentre stavo per andare in camera ad avvisare Teri che sono a casa.»

    Teneva ancora le braccia attorno alle spalle di sua madre quando la sentì irrigidirsi. «Mamma, che c'è? Va tutto bene?» le chiese.

    Sua madre era ancora una donna molto bella, con gli occhi di un'insolita sfumatura di azzurro e i capelli biondi. Il papà, invece, aveva la carnagione scura, di un bel cioccolato intenso, e lui e la sorella erano un riuscito mix.

    Poiché la mamma continuava a non rispondere, rivolse lo sguardo al padre, che aveva la stessa espressione smarrita della moglie.

    «Mi volete dire che cosa sta succedendo?» domandò, indietreggiando.

    Si allarmò vedendo i genitori che si scambiavano una strana occhiata e si precipitò verso la camera da letto. Suo padre lo raggiunse e lo bloccò.

    «Teri non c'è, Mac.»

    «Come sarebbe a dire che non c'è? Sono le due di notte.»

    Alexis si avvicinò e gli poggiò una mano sul braccio. «Aveva bisogno di allontanarsi e ci ha chiesto il favore di venire a stare con le bambine.»

    «Di allontanarsi per andare dove?»

    «Spetta a lei dirtelo, Thurston, non a noi.»

    Mac notò un certo disagio nello sguardo della madre e la stessa espressione l'aveva il padre.

    «Mamma, papà, mi spiegate che storia è questa? Perché non mi potete dire per quale motivo Teri non c'è?»

    «Perché non è compito nostro.»

    Mac sospirò, confuso. Perché i suoi genitori facevano tanto i misteriosi? Stava cominciando a perdere la pazienza. «Mi volete dire dove si è cacciata mia moglie?»

    Fu suo padre a rispondere. «È partita tre giorni fa per il Torchlight Dude Ranch

    «Che cosa?» Mac increspò la fronte. «Il Torchlight Dude Ranch... nel Wyoming?»

    «Sì.»

    «Che diavolo ci è andata a fare?»

    Suo padre rimase muto per qualche istante, poi rispose: «Ha detto che era da tanto che desiderava tornarci».

    Mac si sfregò il mento. Era vero. Teri aveva sempre espresso il desiderio di tornare nel ranch per turisti in cui avevano trascorso la luna di miele, poco più di dieci anni prima. Quante volte le aveva promesso di accontentarla, poi, tra le missioni e la famiglia da crescere, non c'era mai stato il tempo.

    Teri era cresciuta in un ranch nel Texas. Era una cowgirl nata e per un periodo aveva gareggiato nel campionato di rodeo americano, vincendo anche il titolo di reginetta dello stato del Texas.

    Quando si erano sposati, però, aveva lasciato perdere le gare per seguire il marito. Aveva detto di averlo fatto volentieri. Come mai, adesso, aveva piantato casa e figlie per andare in quel ranch da sola?

    Sapeva che l'unica persona in grado di rispondergli era la diretta interessata.

    «Ho provato a chiamarla un paio di volte dall'aeroporto, non mi ha risposto» confessò alla fine.

    «Probabilmente non le è stato possibile. Al ranch non c'è campo e sappiamo che deve spostarsi in città per telefonare. Di solito chiama lei verso le cinque del pomeriggio. Sono sicuro che si farà sentire anche oggi, come al solito, così potrai parlarle» concluse sua madre, sorridendo.

    Mac lanciò un'occhiata ai genitori. Davvero pensavano che sarebbe rimasto lì, con le mani in mano, in attesa di una telefonata?

    «Voglio vedere le bambine. Starò attento a non svegliarle, ma le voglio vedere prima di partire.»

    «Come sarebbe a dire? Te ne vai di già?» chiese il padre, perplesso.

    «Sì.»

    «Dove vai?» domandò la madre.

    Lui incontrò lo sguardo di entrambi. «Al Torchlight Dude Ranch

    «Adesso?»

    «Sì, adesso.»

    Qualche istante più tardi, aprì lentamente, per non fare rumore, la porta della camera da letto della sua primogenita. Tia stava dormendo e non voleva disturbarla, però doveva vederla per accertarsi con i suoi occhi che stesse

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1