Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Incanto d'inverno: Harmony Collezione
Incanto d'inverno: Harmony Collezione
Incanto d'inverno: Harmony Collezione
E-book129 pagine1 ora

Incanto d'inverno: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

L'affascinante dottor Frazer McInnes desidera una sola cosa per Natale: la bella e testarda Callie Grogan. Ogni giorno accanto a lei è una vera sfida, e non sa per quanto ancora potrà resistere a quei suoi magnetici occhi del colore delle viole. Callie sembra immune ai suoi tentativi di seduzione, poiché in lui vede solo un playboy da strapazzo. Eppure prima o poi tutte le battaglie hanno una fine, soprattutto se si combatte in nome dell'amore...

LinguaItaliano
Data di uscita10 set 2013
ISBN9788858914649
Incanto d'inverno: Harmony Collezione
Autore

Margaret McDonagh

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Margaret Mc Donagh

Autori correlati

Correlato a Incanto d'inverno

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Incanto d'inverno

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Incanto d'inverno - Margaret McDonagh

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    CHRISTMAS WEDDINGS

    Their Christmas Vows

    Mills & Boon Short Stories

    © 2007 Margaret McDonagh

    Traduzione di Eleonora Motta

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-464-9

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Oggi era il primo giorno della sua nuova vita, e Callie non avrebbe permesso a niente e nessuno di rovinarlo.

    Erano le prime luci dell’alba quando parcheggiò la propria auto nell’ampia area deserta e, una volta scesa, trattenne il fiato per un lungo attimo. Come in trance, fissò l’hangar che si stagliava accanto alla base del soccorso medico aereo, poco distante dalla periferia della città. Un soffice velo di nebbia accarezzava il terreno ghiacciato, mentre la brina orlava di bianco le recinzioni, gli spogli rami degli alberi e i cespugli che circondavano il perimetro dell’area. Piccoli ghiaccioli, simili a scintillanti gioielli, pendevano dalle grondaie lungo il bordo del tetto della bassa costruzione a un solo piano.

    Il freddo pungente confuse il suo respiro con la nebbia. Un brivido la percorse tutta e Callie si mise a battere i piedi. Se solo si fosse messa un paio di calzettoni in più, si rimproverò con disappunto. Grazie al cielo, sotto la tuta di volo, indossava biancheria intima calda e pesante, un paio di slip da jogging e una maglia di pile a maniche lunghe. Era inverno in Scozia, ma non si sarebbe di certo aspettata che facesse così freddo a Strathlochan!

    Un grigio e piovoso novembre aveva spalancato le porte a un dicembre che si era presentato con una violenta e inattesa ondata di gelo. L’inverno aveva avvolto tutto in una forte morsa, caratterizzata da rigide ghiacciate e dalla seria minaccia di precoci nevicate. Condizioni atmosferiche di certo non ideali per volare e che per giunta accrescevano la possibilità di emergenze per infortuni e incidenti causati dal maltempo.

    Ogni suo passo scricchiolò sul terreno gelato mentre si dirigeva verso le porte socchiuse del hangar, dalle quali proveniva una fioca luce che si confondeva con la nebbia. Come accadeva ogni notte, il personale addetto alla manutenzione aveva lavorato parecchio per riparare, regolare e rettificare l’elicottero in tempo utile per la giornata ormai alle porte. Se la seria e pericolosa minaccia del gelo si fosse presentata, avrebbero posizionato il velivolo all’esterno, nell’ampia area antistante. In tal modo i soccorritori avrebbero potuto decollare in pochissimi istanti in caso di emergenza.

    Callie si sentì invadere da un’ondata di rinnovato entusiasmo. Non vedeva l’ora d’iniziare il suo turno di lavoro. Dopo diciotto interminabili e terribili mesi, questa era finalmente l’opportunità che avrebbe cambiato del tutto la sua vita. Stava bene. Si sentiva forte e piena di nuovo vigore. Si sarebbe gettata con entusiasmo nel lavoro con la ferma determinazione di dare il meglio di sé. Era sola, questo era vero. Ma dov’era la novità? Dopo il tremendo errore commesso con Ed, era sempre stata da sola. E lo sarebbe stata anche in futuro, decise.

    C’era voluto tempo, aveva dolorosamente toccato il fondo ma era riuscita a risalire, a riprendere con fermezza le redini della sua vita. E adesso era pronta più che mai a sfruttare al massimo l’inattesa opportunità che il trasferimento a Strathlochan le offriva.

    Lavorava come paramedico a Glasgow, quando era venuta a sapere di un posto vacante nella nuova base di soccorso aereo più a sud; senza perdere nemmeno un istante, aveva presentato domanda di assunzione. Nonostante avesse già completato i corsi di formazione e di aggiornamento per lavorare sugli elicotteri, non si era fatta troppe illusioni. Pensava di dover attendere a lungo, prestando servizio sulle ambulanze, prima di avere l’opportunità di ottenere un posto nel soccorso aereo.

    La sorprendente notizia di essere al primo posto nella lista per la squadra di volo l’aveva riempita di inaspettata gioia. Finché non era giunta in città e aveva sentito parlare dell’affascinate e seducente dottore che sarebbe stato il suo compagno di volo. Frazer McInnes.

    Per un colpo di fortuna, la prima settimana di lavoro di Callie aveva coinciso con le vacanze del dottor McInnes. Quei pochi ma preziosi giorni le sarebbero stati utili per ambientarsi e imparare a orientarsi.

    Aveva partecipato ad alcuni voli come osservatrice, così come ad alcune emergenze con la squadra di terra, la cui base era collegata a quella dei vigili del fuoco e vicina alla strada principale che portava in città. Una volta capito come muoversi in modo autonomo nella zona, andò a dare un’occhiata esplorativa all’ospedale, in particolare ai reparti del Pronto Soccorso; voleva familiarizzare con le procedure per non essere colta impreparata in casi di ricovero urgente.

    Conosceva perfettamente la lunga e rinomata tradizione che il servizio sanitario scozzese vantava nel prestare soccorso aereo in ogni angolo del territorio, anche nelle isole più lontane e in condizioni proibitive. La necessità di installare la nuova base di Strathlochan le era stata chiarita dal suo nuovo capo, il dottor Archie Stewart, durante la loro prima dettagliata riunione informativa.

    «La pubblicità sollevata dal considerevole finanziamento da parte di Sir Morrison Ackerman, a favore del reparto riservato alle problematiche di autolesionismo e disordini alimentari, ha dato origine a cospicui ulteriori investimenti nelle strutture mediche di Strathlochan» le aveva spiegato Archie con aria soddisfatta e compiaciuta. «La cittadina è cresciuta in modo considerevole, negli ultimi anni, e comprende una notevole popolazione rurale disseminata su una vasta area, per non parlare della sua sempre più trafficata autostrada, della tangenziale e del nodo ferroviario che l’attraversano. La regione si trova in una situazione precaria rispetto al servizio aereo già esistente. Ciò significa che avere una base per gli elicotteri qui ci permette di ridurre i tempi di risposta. È in piena attività da sei mesi e abbiamo già salvato moltissime vite.» L’evidente orgoglio che provava per quel risultato sprizzava da ogni sua singola parola. «Sebbene separata e leggermente diversa, la nostra base operativa è associata al principale servizio aereo nel resto della Scozia. Abbiamo sì le nostre modalità di turno, ma le squadre sono sempre composte secondo le regole. Un pilota, un medico e un paramedico specializzato.»

    Callie aveva appreso che esistevano tre squadre a tempo pieno che lavoravano tre giorni e altrettante notti, per poi godere di tre giorni liberi. Chiaramente in caso di turno notturno o di pessime condizioni meteorologiche, venivano usati veicoli di terra e non elicotteri. C’era inoltre il personale di riserva, pronto a intervenire in caso di ferie, malattie o emergenze.

    «Gli elicotteri possono volare anche di notte, questo è ovvio, ma in quei frangenti l’atterraggio è comunque pericoloso. Non è sempre facile individuare ostacoli, cavi o altro. Quindi tendiamo a evitare l’uso dei velivoli, a meno che non sia assolutamente necessario» aveva spiegato Archie con un amichevole sorriso, increspando le rughe agli angoli della bocca. «Scoprirai che siamo una bella compagnia, qui. Lavoriamo insieme, ma siamo anche amici e ci prendiamo cura l’uno dell’altro. Siamo una grande famiglia. E ora ne fai parte anche tu, Callie.»

    Una seconda famiglia. Lei nemmeno possedeva una prima famiglia! Non sapeva neanche cosa fosse. Tuttavia questa poteva essere un’ottima opportunità per capire cosa significasse farne parte. Se solo fosse stata capace di togliersi di dosso la pesante armatura protettiva che indossava! Anzi, che si era cucita sulla propria pelle con tanta sofferenza. Più semplice a dirsi che a farsi. Soprattutto dopo Ed e dopo tutto quello che le era successo negli ultimi mesi. Ma ci doveva provare lo stesso. Doveva sforzarsi e imparare a socializzare, a inserirsi e ambientarsi. Doveva entrare in armonia con la sua nuova vita.

    Con questi buoni propositi, una sera della settimana precedente Callie era uscita e aveva trascorso qualche piacevole ora bevendo una birra in compagnia dei suoi nuovi compagni di lavoro nel loro abituale luogo di ritrovo, lo Strathlochan Arms. L’avevano accolta con calorosa cordialità, scherzando con lei in modo affabile.

    Nonostante la sua granitica diffidenza nei confronti del prossimo, aveva legato in modo particolare con Annie Webster, un medico del reparto di Pronto Soccorso in ospedale. Un evento che l’aveva riempita di speranza verso l’immediato futuro. Forse aveva davvero fatto la cosa giusta ad andare lì, gettandosi il passato alle spalle. Tuttavia le chiacchiere, per non dire le maldicenze, riguardanti Frazer McInnes, il medico che Archie le aveva assegnato come compagno, la preoccupavano non poco.

    Un’infermiera aveva parlato senza peli sulla lingua, con tono seccato

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1