Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Prova di seduzione: Harmony Collezione
Prova di seduzione: Harmony Collezione
Prova di seduzione: Harmony Collezione
E-book167 pagine2 ore

Prova di seduzione: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Questa volta o mai più! Allison Crane ha capito fin dalle prime parole che Jeff Hardison, il grande amico di cui lei follemente innamorata da "secoli", le sta offrendo l'ultima, rischiosa occasione per sedurlo. Jeff vorrebbe, infatti, che lei si fingesse la sua fidanzata a un convegno, per difendersi dalle avances di una collega. Visto che di solito ha un look casual, "Allie" decide di trasformarsi in un sex symbol, così lui si accorgerà che è una donna. Appena la vede, lui...

LinguaItaliano
Data di uscita10 ago 2015
ISBN9788858939901
Prova di seduzione: Harmony Collezione

Leggi altro di Kara Lennox

Correlato a Prova di seduzione

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Prova di seduzione

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Prova di seduzione - Kara Lennox

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Plain Jane’s Plan

    Harlequin American Romance

    © 2002 Karen Leabo

    Traduzione di Lucia Maria Rebuscini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-990-1

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Verrai al convegno, vero Jeffy?» chiese la seducente voce femminile registrata sul nastro della segreteria telefonica. «Ci siamo tanto divertiti l’anno scorso e io muoio dalla voglia di rivederti.» La voce si abbassò a un sensuale sussurro. «Ho appena acquistato uno splendido abito nero... ti piacerà. Allora siamo d’accordo, Jeffy? Ci vediamo il prossimo weekend! Ciao, a presto.»

    Jeff Hardison si lasciò ricadere sul divano in pelle con una smorfia di disappunto. L’anno precedente, durante il convegno medico che si era tenuto a Dallas, l’avvenente infermiera Sherry McCormick aveva rappresentato una piacevole distrazione, ma nulla di più, e ora lui non aveva nessuna intenzione di trascorrere altri quattro giorni incollato a lei.

    Per un attimo pensò di non partecipare al convegno, ma doveva assolutamente andarci, soprattutto perché suo padre quell’anno non sarebbe stato presente. Nonostante esercitassero la professione medica a Cottonwood, Texas, Jeff e suo padre vantavano le più moderne apparecchiature diagnostiche e desideravano essere sempre aggiornati sulle novità in quel settore.

    Come fare quindi per eludere le avance di Sherry? Ultimamente Jeff faceva il possibile per scoraggiare qualsiasi donna gli si avvicinasse. Era stanco di relazioni superficiali con donne altrettanto superficiali, che consideravano un medico single come il loro passe-partout per una vita agiata.

    Il suono del campanello lo distrasse momentaneamente dal suo dilemma. Aprì la porta, e sorrise alla sua amica Allison Crane.

    Ma il piacere di vederla si trasformò in preoccupazione quando si accorse che era ferita a un gomito. Un lungo strappo nella tuta che indossava gli fece capire che doveva avere avuto un incidente. E la bicicletta adagiata nell’erba in giardino, con una ruota ormai fuori uso, confermò la sua intuizione.

    «Ciao, Jeff, sto bene, non preoccuparti» si affrettò a rassicurarlo Allison. «Sono scivolata sulla ghiaia, finendo in una buca, e sono caduta. E dal momento che mi trovavo sulla strada» aggiunse, «ho pensato che avrei potuto usare il tuo telefono.»

    Jeff l’afferrò per un braccio e la trascinò dentro.

    «Allie, se non rallenti finirai per ammazzarti su quella bicicletta.»

    «Ma non andavo così veloce» protestò lei, seguendolo in cucina. «Allora, posso usare il tuo telefono?»

    «Per chiamare un’ambulanza?»

    Allison rise.

    «Non sono così grave, è solo un graffio. Voglio chiedere ad Anne se può venirmi a prendere con il suo furgone, in modo da poter portare a casa anche la bicicletta.»

    Jeff prese dall’armadietto della cucina una garza sterile, la cosparse di disinfettante e le si avvicinò.

    «Allontanati da me con quella roba, brucia.»

    «Dopo che ti avrò disinfettata, potrai usare il mio telefono. Dio solo sa che razza di germi hai raccolto per strada» ribatté lui in tono severo.

    «Oh, tu e i tuoi germi!» sbuffò lei stringendosi nelle spalle. Finì comunque per capitolare e si sedette al tavolo della cucina, rimboccando la manica dell’ampia T-shirt.

    «Potrei darti un passaggio io» si offrì Jeff.

    «Non è necess.... ahi!» esclamò lei trasalendo. «Possibile che tu non abbia in casa un disinfettante che non bruci?» lo rimproverò.

    «Quante storie, sembri una bambina!» Dopo averla ripulita, Jeff esaminò più attentamente la ferita. «Sanguina molto, avresti bisogno di un punto di sutura» dichiarò.

    «Non se ne parla neppure! Una leggera pressione e nel giro di qualche minuto smetterà di sanguinare.»

    Jeff scosse la testa.

    «In queste cose sei di una testardaggine insopportabile» affermò.

    «Senti chi parla, saranno almeno tre anni che non vai da un dentista!»

    «Non ne ho bisogno.»

    «E io non ho bisogno di punti!»

    Jeff disinfettò accuratamente la ferita, nonostante le sue proteste. In effetti, aveva quasi cessato di sanguinare.

    «D’accordo, una crema antibiotica e una fasciatura possono bastare. Posso almeno fare questo?»

    «Se proprio ti fa sentire un eroe...» rispose lei in tono ironico.

    Jeff assunse un’espressione offesa. Prendersi cura di un paziente, di un qualsiasi paziente, lo faceva sempre sentire un eroe. La maggior parte delle persone era convinta che avesse studiato medicina solo perché suo padre era medico. In realtà le cose stavano diversamente.

    All’inizio aveva intrapreso una strada diversa, si era interessato di economia e di marketing. Poi sua madre si era ammalata e lui aveva dovuto assistere impotente, mentre i medici cercavano inutilmente di salvarle la vita.

    Suo padre aveva finito per accettare la sua morte. Aveva dovuto fare i conti con i limiti della scienza medica e aveva detto addio a sua moglie, sapendo di aver fatto del proprio meglio. Ma per Jeff non era stato altrettanto facile e, dal quel giorno, si era ripromesso di studiare medicina, di diventare un medico migliore degli altri, in modo da poter guarire soprattutto le persone che amava.

    Con il tempo si era reso conto della propria ingenuità. I medici non erano degli dei e purtroppo, nonostante il loro impegno, a volte i pazienti morivano. Ma ogni volta che questo accadeva, per Jeff era una sconfitta. E non aveva mai perso la speranza di trovare la terapia giusta, di poter alleviare il dolore, di poter offrire conforto e, a volte, di poter operare il miracolo.

    Jeff considerava la sua professione una vera e propria missione.

    Allison trasalì, mentre Jeff le disinfettava altre abrasioni che aveva sulla gamba.

    «Scusami, ti faccio male?» le chiese lui, alzando su di lei gli occhi azzurro ghiaccio.

    «No... no...»

    Non era il dolore a provocare in lei quella tensione, ma il tocco della mani di Jeff sulla sua pelle nuda. Per fortuna lui era convinto che il suo disagio fosse dovuto al fastidio e non al turbamento.

    Allison era follemente innamorata di Jeff Hardison dall’età di tredici anni. Un amore non corrisposto, che lei aveva cercato di occultare in tutti i modi.

    Per lei Jeff era sempre stato un buon amico - il suo miglior amico - e sarebbe morta di vergogna se lui avesse anche solo intuito i suoi reali sentimenti.

    Allison aveva capito sin dalle scuole superiori che non sarebbe mai stata adatta a lui. Jeff aveva un debole per le ragazze sofisticate, eleganti e dalle lunghissime gambe, e lei non possedeva nemmeno uno di quei requisiti. Anche se aveva perso circa venti chili, grazie a una dieta ferrea unita alla recente passione per la bicicletta, non si sarebbe mai trasformata nella donna fatale che piaceva tanto a Jeff.

    Il suo amore era semplicemente senza speranza. Non avrebbe mai dovuto aprire il suo studio odontoiatrico a Cottonwood, dove era certa di incontrarlo tutti i giorni. Spesso andava anche a pranzo al ranch degli Hardison, di proprietà di Jonathan, il fratello maggiore di Jeff, e ogni volta non poteva fare a meno di pensare a tutto ciò che non avrebbe mai potuto avere.

    Eppure, una parte di lei era felice di stare insieme a Jeff anche se era una tortura, una dolce tortura.

    Lui le fece una fasciatura stretta alla gamba.

    «Così non perderai sangue sulla mia auto» concluse infine sorridendo.

    «Non è necessario che mi porti a casa, e poi la bicicletta non ci starà mai nel bagagliaio della tua Porsche.»

    «La verrai a prendere più tardi.»

    «E va bene, d’accordo» replicò Allison, come se gli stesse facendo una grande concessione.

    In realtà adorava sedersi sulla lussuosa auto sportiva verde cupo di Jeff, le piaceva la morbidezza della pelle dei sedili e il rombo potente del motore, contenuto a stento mentre percorrevano le strade tranquille di Cottonwood.

    «Il prossimo fine settimana la tua caduta dalla bicicletta diverrà argomento di conversazione» commentò lui mentre guardava la strada.

    «Il prossimo fine settimana?»

    «Verrai al convegno, vero?»

    «Ah, è il prossimo fine settimana... Accidenti, mi sono dimenticata di inviare la quota d’iscrizione! E poi, ho già fissato degli appuntamenti ai miei pazienti in quei giorni. Non so se posso liberarmi...» commentò lei.

    «Allie, ci devi venire.» Il tono era quasi perentorio.

    «E perché mai?» gli chiese lei, stupita.

    «Perché senza di te non mi diverto. E poi, devi salvarmi da Sherry McCormick.»

    «Quell’infermiera con i capelli biondi?»

    «Esatto. Farà sicuramente di tutto per portarmi a letto.»

    Allison alzò gli occhi al cielo.

    «Dovrai rassegnarti al fatto di essere irresistibile. Che cos’ha Sherry che non va? A me sembra proprio il tuo tipo» gli fece osservare lei.

    «Questo è un colpo basso.»

    «Se davvero vuoi scoraggiare le sue attenzioni, mettiti la fede al dito, questo dovrebbe bastare a raffreddare i suoi bollori.»

    Jeff le lanciò un’occhiata, poi scosse il capo, come se non la trovasse affatto una buona idea.

    «Dubito che Sherry si lascerebbe scoraggiare da una fede nuziale, anzi, probabilmente rappresenterebbe per lei una sfida in più. Ciò di cui ho bisogno è una moglie in carne e ossa» disse, con una nota allusiva. «Anzi, tu potresti proprio farmi un favore...»

    «Che cosa c’è adesso?»

    «Non ti andrebbe di essere la mia fidanzata per un fine settimana?»

    «Ti ho già detto che non verrò al convegno.»

    «Potresti cambiare i tuoi programmi. Non è troppo tardi per l’iscrizione. Coraggio, Allie, ci divertiremo.»

    L’istinto le suggeriva di accettare. Sarebbe stato un sogno andarsene in giro per quattro giorni al braccio di Jeff Hardison, fingendo di essere la sua fidanzata.

    «Ma sarebbe... scorretto.»

    «Però mi salverebbe dalle grinfie di Sherry la Pantera. Per favore...»

    «E tutte le altre? Non sarà solo lei a corteggiarti.»

    «Niente flirt questa volta. Sarò il tuo devoto fidanzato, sotto tutti i punti di vista.»

    Sì, certo, come no?

    «Ti porterò a cena da Antares» proseguì Jeff.

    Il ristorante Antares si trovava in cima alla Reunion Tower a Dallas e Jeff sapeva bene che si trattava del suo ristorante preferito.

    Pur di convincerla stava colpendo dritto alla giugulare.

    «Vedrò se riuscirò a spostare i miei appuntamenti» rispose a questo punto lei, sospirando.

    L’aveva saputo sin dall’inizio che avrebbe finito per acconsentire.

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1