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Maledetta eredità: Harmony Collezione
Maledetta eredità: Harmony Collezione
Maledetta eredità: Harmony Collezione
E-book145 pagine2 ore

Maledetta eredità: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Se vuole ottenere l'eredità di famiglia, Cole Westcott, scapolo incallito dannatamente affascinante, deve rinunciare alla sua libertà e sposare una donna dei McCrary. Sembra infatti che se il matrimonio verrà celebrato e poi consumato, la maledizione che incombe da sempre sulle due famiglie, e a cui molti componenti sembrano credere, potrà essere spezzata. A Cole la faccenda sembra alquanto ridicola, ma appena incontra Tess le sue priorità cambiano di botto, anche se lei afferma di volersi "sacrificare" solo in cambio di una cospicua somma di denaro.

LinguaItaliano
Data di uscita9 mag 2014
ISBN9788858922071
Maledetta eredità: Harmony Collezione
Autore

Donna Sterling

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Maledetta eredità - Donna Sterling

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Hot-Blooded Hero

    Harlequin Temptation

    © 2000 Donna Fejes

    Traduzione di Giuseppe Biemmi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2001 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-207-1

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Non disturbarti a impugnare il testamento, Cole. Il tribunale lo confermerà. La clausola che ha aggiunto tuo padre è legittima e vincolante.»

    Cole Westcott rispose alla dichiarazione del suo avvocato con un’imprecazione colorita pronunciata a denti stretti per telefono. Sprofondando nella sedia a sdraio sul ponte caldo e assolato del suo yacht, socchiuse gli occhi per fissare attraverso le lenti da sole il cielo azzurro della Carolina.

    Suo padre aveva senza dubbio perso la testa, prima di morire. Tutti quegli anni di intrighi commerciali vissuti sul filo del rasoio, di cocktail fortemente alcolici e belle donne sgomitanti per avere la sua attenzione alla fine gli dovevano aver offuscato il cervello.

    Cole lanciò un’occhiata autoironica al doppio Martini sul tavolino al suo fianco e alle tre bellezze in topless che stavano prendendo il sole sul ponte inferiore con il suo socio in affari. Be’, supponeva che ci fossero modi molto peggiori per rovinarsi il cervello.

    «Dannazione, Henry» brontolò nel ricevitore, «mi stai dicendo che dovrò veramente sposare un’estranea?»

    L’avvocato, che serviva la sua famiglia da una quarantina d’anni, rispose con il suo colto accento sudista: «Se vuoi ereditare Westcott Hall, la residenza cittadina di famiglia, le attività, le proprietà immobiliari, le imbarcazioni, le azioni, le obbligazioni e il contante, allora... allora, sì. Dovrai sposarti secondo le volontà espresse da tuo padre».

    Cole imprecò di nuovo. Aveva passato la vita a sviluppare le attività della famiglia e a incrementarne la liquidità. In qualità di figlio unico di padre vedovo e pluridivorziato, non aveva mai messo in questione il fatto che un giorno avrebbe ereditato tanto gli immobili quanto il capitale. Certamente non aveva dubitato che avrebbe ereditato Westcott Hall, la casa fronte mare a Beaufort o la villa a Charleston, che facevano parte del patrimonio di famiglia da più di un secolo. Oltretutto aveva speso diverso tempo, nonché parecchio del suo denaro personale, per ristrutturarle. «Ci deve pur essere un modo di aggirare l’inghippo.»

    «Non c’è. Se non soddisfi la clausola del testamento di tuo padre entro sei mesi dalla sua morte, le sue ex mogli erediteranno tutto quanto. E hai già sprecato un mese di quel tempo a cercare un’altra via d’uscita.»

    Cole emise un sospiro di frustrazione. Sapeva, senz’ombra di dubbio, che suo padre non voleva che a ereditare fossero le sue ex mogli. Aveva usato quella minaccia per forzargli la mano.

    Ebbene, si era rivelata una mossa dannatamente efficace! Anche se non avesse avuto così tanto da perdere, Cole non avrebbe sopportato l’idea che il lascito venisse frazionato tra le ex compagne del suo vecchio.

    Nessuna delle appariscenti bionde che suo padre aveva sposato era rimasta con lui più di qualche mese. Ciascuna di loro aveva ottenuto la bellezza di un milione di dollari o giù di lì, con l’accordo di divorzio, e non si era mai più fatta vedere. Fino a quel momento, naturalmente. La prospettiva di ereditare milioni e milioni aveva unito come per incanto le tre ex mogli, che avevano fatto fronte comune e avevano assunto un famoso avvocato.

    Cole sapeva che avrebbe fatto meglio ad agire in fretta o avrebbe finito per perdere tutto.

    «Rileggimi la clausola, Henry.»

    Senza scoraggiarsi, l’avvocato ripeté: «Mio figlio, Cole Westcott, dovrà soddisfare in toto le clausole contenute nell’appendice A entro sei mesi dalla mia morte». E dopo una breve pausa, aggiunse: «Naturalmente, l’appendice A contiene la sciagurata maledizione».

    Cole chiuse gli occhi, accusando un doloroso colpo al cuore. Ecco la radice di tutto il problema! La stupidissima maledizione che suo padre aveva trovato in una vecchia Bibbia di famiglia un paio di settimane prima della sua morte. Come aveva potuto credere a una simile sciocchezza?

    «Fino a quando non ho appreso di questa maledizione, figliolo» aveva mormorato a fatica il suo solitamente razionale padre dal letto d’ospedale, «pensavo di essere semplicemente una delle tante persone sfortunate in amore. Ma adesso mi rendo conto di essere stato vittima di un sortilegio. E così pure i miei genitori, i miei fratelli, i miei nonni e i nonni dei miei nonni.»

    Cole aveva cercato di fargli comprendere quanto fosse ridicola quell’idea, tuttavia suo padre vi aveva prestato fede.

    «Ero sposato con tua madre da meno di un anno quando è morta in un incidente aereo... a bordo del jet privato del suo amante. Stava fuggendo insieme a lui» aveva soggiunto con amarezza l’anziano infermo. «Anche mia madre aveva lasciato mio padre. Mia nonna uccise mio nonno colpendolo in testa con una bottiglia di whisky. Tutti i miei fratelli sono stati abbandonati dalle rispettive mogli, sono rimasti vedovi oppure si sono sempre visti respingere dal cosiddetto sesso debole.» All’improvviso, con un rantolo aveva aggiunto: «Avrei dovuto immaginare che dietro a tutto questo ci doveva essere uno dei McCrary. È la maledizione la causa dei nostri guai, te lo dico io!».

    Cole aveva cominciato a comprendere. Piuttosto di rassegnarsi al fatto che gli uomini della famiglia Westcott non erano evidentemente portati per i rapporti sentimentali a lungo termine, l’anziano patriarca aveva trovato più facile dare la colpa ai McCrary. Rendendosi conto che il buonsenso non sarebbe servito a far ritrovare al padre la ragione, Cole aveva fatto ricorso a una tattica infallibile... o che, almeno, allora aveva ritenuto tale. «Non puoi desiderare davvero che io sposi una McCrary

    Sebbene personalmente non avesse mai prestato molta attenzione all’animosità tra le due famiglie, suo padre era stato sempre un nemico acerrimo e dichiarato dei McCrary, come lo erano stati suo padre e suo nonno prima di lui. Niente li aveva gratificati più che spuntarla sui loro storici rivali, negli affari come nelle situazioni più banali o stupide della vita di tutti i giorni.

    «Santo cielo, no, non voglio che tu sposi una McCrary» aveva ringhiato il vecchio, «ma credo sia necessario... almeno per un po’. La maledizione non specifica quanto deve durare il matrimonio. Io direi almeno quattro o cinque mesi. Mi sembra un lasso di tempo ragionevole per un matrimonio al giorno d’oggi, non ti pare?»

    Cole era quasi scoppiato a ridere. Gli ultimi tre matrimoni di suo padre avevano avuto più o meno quella durata.

    «Quando morirò, figliolo, diventerai il proprietario di Westcott Hall, perciò sarai tu quello nominato nella maledizione. La tua felicità dipenderà dal fatto che rispetti le condizioni dell’anatema. I tuoi cugini, zie, zii e le generazioni future dei Westcott dipenderanno a loro volta da te.»

    «Questo è assurdo.»

    «Leggila tu stesso.» Suo padre gli aveva messo fra le mani la vecchia Bibbia ingiallita e aveva puntato l’indice sulle righe che qualcuno aveva vergato di proprio pugno sulla copertina interna. Anche se la maledizione era stata scritta in una qualche lingua incomprensibile, si era provveduto a riportarle accanto una traduzione sintetica.

    Il problema, a quanto pareva, era iniziato nel 1825, quando una McCrary era stata messa incinta da un Westcott. I capi delle due famiglie, acerrimi rivali nel commercio marittimo, si erano rifiutati di permettere un matrimonio tra i rispettivi figli. La donna era stata spinta a sposare un altro e, a causa dell’inconsolabile dolore, aveva perso il bimbo. Così, con l’aiuto di una fattucchiera, aveva maledetto entrambe le stirpi, aveva riportato il testo del malocchio in due Bibbie e ne aveva inviata una a ciascuno dei capi dei due clan, i McCrary e i Westcott.

    «Una triste storia, papà, ma niente più di questo» aveva insistito Cole.

    Suo padre aveva socchiuso gli occhi. «Già, e che mi dici di te? Hai trentun anni e nessuna delle tue relazioni è durata abbastanza perché tu ce ne potessi anche solo fare partecipi.»

    Cole aveva scrollato le spalle, ignorando il disagio provocato da quell’osservazione. «Ci sono troppe donne al mondo per potersi accontentare di una sola.» Era la verità. Eppure non poteva negare a se stesso che ultimamente una strana inquietudine era subentrata alla solita eccitazione. Forse il gioco era diventato troppo facile e ripetitivo.

    Il pensiero gli portò alla mente le modelle dai risolini sciocchi che lo stavano aspettando sul ponte sottostante. Allungando la mano verso il suo Martini, borbottò al telefono: «Leggimi di nuovo quella dannatissima maledizione, Henry».

    «Come vuoi, ma non è cambiata! Tu, Westcott di Westcott Hall, devi sposare una delle figlie del tuo vicino McCrary. Finché i Westcott e i McCrary non saranno così uniti, tu e la tua famiglia non raccoglierete altro che solitudine e infelicità

    Ah, la solitudine. Non poteva negare di averne sofferto. Come figlio senza madre di un padre troppo indaffarato, Cole non riusciva a ricordare una sola volta in cui non fosse stato perseguitato dalla solitudine. Perfino da adulto non era stato capace di scrollarsi di dosso a lungo quella sensazione. Forse era diventata così radicata in lui, che niente avrebbe potuto mai levargliela di torno.

    La prospettiva comunque non lo preoccupava più di tanto. In effetti, preferiva la vecchia solitudine ormai familiare all’effetto soffocante di un rapporto a lungo termine. Lo aveva imparato dalle poche relazioni che avevano avuto un minimo di durata.

    Certo, però, non se la sentiva di attribuire alla maledizione la propria indole incostante e la continua ricerca della varietà. «Non posso credere che mio padre abbia potuto prendere

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