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Sensuale accordo di Natale: Harmony Destiny
Sensuale accordo di Natale: Harmony Destiny
Sensuale accordo di Natale: Harmony Destiny
E-book165 pagine2 ore

Sensuale accordo di Natale: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Per Nick Caroselli diventare padre è solo un mezzo per raggiungere uno scopo: ottenere i dieci milioni di dollari che il patriarca della famiglia gli ha promesso. Ma come trovare una donna disposta a compiere un simile passo entro due anni? La candidata perfetta, però, è proprio davanti a lui: Terri Phillips, amica d'infanzia e sensuale ammaliatrice. Lei desidera un figlio, e lui è disposto ad aiutarla a patto che procedano alla vecchia maniera. Una volta nato il bambino e incassato il denaro entrambi andranno per la propria strada, ma dopo la prima notte di passione la separazione per Nick non è più contemplabile.
LinguaItaliano
Data di uscita10 nov 2020
ISBN9788830520950
Sensuale accordo di Natale: Harmony Destiny
Autore

Michelle Celmer

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Sensuale accordo di Natale - Michelle Celmer

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Caroselli’s Christmas Baby

    Harlequin Desire

    © 2012 Michelle Celmer

    Traduzione di Giulia Dani

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-095-0

    Prologo

    «Giuseppe, come tuo avvocato, ma prima ancora come tuo amico, ho il dovere di dirti che questa è una pessima idea.»

    Giuseppe Caroselli rimase in silenzio, affondato nella poltrona di pelle che la buon’anima di sua moglie Angelica gli aveva regalato al suo ottantaquattresimo compleanno. Marcus Russo aveva ragione. Il piano che aveva architettato rischiava di ritorcerglisi contro, incrinando ancora di più il già precario equilibrio familiare, però l’età avanzava e non gli restava molto da vivere. Avrebbe potuto starsene in disparte, ma non riusciva neppure a immaginare ciò che sarebbe potuto accadere alla sua morte. Doveva assolutamente fare qualcosa.

    «Ho già aspettato troppo» spiegò a Marcus. «Non ho intenzione di starmene ancora con le mani in mano.»

    «Non saprei cosa sperare» l’interruppe l’amico ammirando i rami ormai spogli degli alberi nel parco di fronte a casa. «Se diranno di no o se accetteranno la tua offerta.»

    «Non mi hanno lasciato scelta. Devo farlo per il bene della famiglia.» Salvare i Caroselli era da sempre la sua priorità, sin da quando aveva abbandonato l’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, solo con poche lire in tasca e la ricetta segreta del cioccolato dei nonni, senza sapere una parola d’inglese. Era certo che i Caroselli fossero destinati a grandi cose.

    Aveva tirato la cinghia, risparmiando ogni centesimo per aprire la prima cioccolateria della Caroselli Chocolate in pieno centro a Chicago. In sessant’anni il marchio Caroselli era diventato famoso in tutto il mondo, ma ora ciò che aveva costruito rischiava di finire nel nulla. Aveva nipoti e bisnipoti, ma nessuno aveva un erede maschio che potesse tramandare il cognome di famiglia. I suoi tre figli, infatti, gli avevano dato solo tre nipoti; erano tutti e tre single e nessuno sembrava minimamente intenzionato a sposarsi e a mettere su famiglia.

    Era stato costretto a intervenire: aveva preparato per loro un’offerta che non avrebbero potuto rifiutare.

    Il maggiordomo si affacciò alla porta, dopo aver bussato con discrezione. «Sono arrivati, signore.»

    In perfetto orario, pensò Giuseppe con un sorriso. I suoi nipoti erano sempre puntuali, di questo doveva dargliene atto. Erano anche ambiziosi come lo era stato lui alla loro età, e ciò lo rassicurava che il suo piano avrebbe potuto funzionare.

    «Grazie, William. Falli accomodare.»

    Il primo a entrare fu Nicolas, affascinante e raffinato, il suo sorriso lo aveva tirato fuori dai guai molte volte, ma per le donne era una vera trappola. Lo seguiva suo cugino Robert, serio, determinato e tutto d’un pezzo. Per ultimo, il più vecchio dei tre, Antonio Junior, ambizioso e fidato.

    A fatica Giuseppe si alzò dalla poltrona. «Grazie per essere venuti, ragazzi. Vi prego, sedetevi.»

    I tre obbedirono con sguardi che tradivano una certa preoccupazione.

    «Sarete curiosi di scoprire perché siete qui.»

    «Più che altro vorrei sapere il motivo di tutta questa segretezza» ammise Nick. «Perché Marcus è qui? C’è qualcosa che non va?»

    «Sei malato?» gli chiese Tony.

    «Sano come un pesce» rispose l’anziano, che nonostante i suoi novantadue anni e l’artrite era in piena forma. «C’è una questione molto importante di cui dobbiamo discutere.»

    «Ci sono problemi con l’azienda?» chiese Rob. Per lui gli affari venivano prima di qualunque cosa, il che era una lama a doppio taglio. Se non fosse stato sempre così preso dalla carriera, forse si sarebbe sposato e avrebbe avuto dei figli. Cosa che valeva anche per gli altri due.

    «L’azienda non c’entra» li rassicurò, «o almeno non direttamente. Si tratta del cognome Caroselli, che si estinguerà se nessuno di voi si sposerà e avrà dei figli.»

    Non appena sentirono quelle parole, i tre nipoti alzarono in contemporanea gli occhi al cielo.

    «Nonno, ne abbiamo già parlato» iniziò Nick. «Prima di tutto io non mi sento pronto per il matrimonio e non credo che un’altra delle tue paternali farà cambiare idea a me o ai miei cugini.»

    «Lo so benissimo, infatti questa volta ho deciso di offrirvi un incentivo.»

    Quelle parole catturarono subito l’attenzione dei tre ragazzi. Tony si sporse in avanti. «A che tipo d’incentivo ti riferisci?»

    «Ho messo in un fondo d’investimento trenta milioni di dollari. Ciascuno di voi ne riceverà un terzo non appena si sposerà e avrà un figlio maschio.»

    I tre rimasero a fissarlo esterrefatti.

    Nick fu il primo a riprendersi dallo shock. «Tu hai davvero intenzione di darci dieci milioni di dollari a testa perché ci accasiamo con moglie e figli?»

    «Ribadisco che deve essere un figlio maschio, e ci sono altre condizioni.»

    «Se hai idea di farci sposare con una bella ragazza italiana del tuo paesello, scordatelo» chiarì Rob.

    Quello sarebbe stato chiedere troppo e Giuseppe sapeva benissimo di non poter tirare la corda. «Siete liberi di sposare chi volete.»

    «Allora dov’è la fregatura?» chiese Tony.

    «Primo, non dovrete dire a nessuno di quest’accordo, neppure ai vostri genitori o alle vostre sorelle e meno che mai alla vostra fidanzata. Chiunque lo farà, potrà dire addio alla propria quota del fondo e i soldi saranno divisi tra gli altri due.»

    «C’è altro?» si informò Nick.

    «Se tra due anni dovessi morire senza che voi abbiate avuto ancora un erede, il fondo sarà estinto e i soldi saranno versati sul mio conto.»

    «Ci stai dicendo che abbiamo poco tempo» suggerì Nick.

    «Forse. Però potrei anche campare fino a cent’anni, chi può saperlo. Secondo il mio medico ho una salute di ferro. Queste sono le condizioni, prendere o lasciare.»

    «E Jessica?» chiese Nick. «Lei ha quattro figli, ma dubito che tu le abbia mai dato un solo centesimo.»

    «Voglio molto bene a tua sorella, Nick, e tu lo sai, come a tutte le mie altre nipoti, ma i loro figli non hanno il cognome Caroselli. Lo devo ai miei genitori, ai miei nonni che hanno faticato per tramandare il nome di famiglia. Non voglio ferire le mie nipoti, per questo la mia offerta deve restare un segreto.»

    «Hai intenzione di farci firmare una specie di contratto?» chiese Tony.

    «Era stata la mia proposta» si intromise Marcus, «ma vostro nonno non è d’accordo.»

    «Nessuno firmerà niente» rispose secco Giuseppe. «Dovrete fidarvi delle mie parole.»

    «Certo che ci fidiamo delle tue parole, nonno» precisò Nick, lanciando un’occhiata ai cugini. «Perché non dovremmo farlo.»

    «Anche io non dubito di voi, perciò sono sicuro che quest’offerta resterà il nostro, piccolo segreto.»

    Tony non pareva convinto. «Che succederà se tu morirai prima? La famiglia lo verrà a sapere.»

    «Non sospetteranno nulla. Il denaro è già stato prelevato dal mio patrimonio e in qualità di mio avvocato ed esecutore testamentario, Marcus sarà l’unico ad avere accesso ai conti correnti e a occuparsi della divisione dei beni.»

    «E se non fossi pronto a mettere su famiglia?» chiese Rob.

    Giuseppe scrollò le spalle. «Vorrà dire che perderai i tuoi dieci milioni di dollari che andranno ai tuoi cugini.»

    I tre si guardarono dritto negli occhi. Sapendo bene quanto fossero orgogliosi quei tre, c’era una forte probabilità che potessero rifiutare la sua offerta.

    «Vuoi avere una risposta subito?» chiese Nick.

    «No, ma vorrei almeno che mi prometteste di pensarci seriamente.»

    I cugini si scambiarono un’altra occhiata e poi annuirono.

    «Lo faremo senz’altro, nonno» lo rassicurò Rob.

    Giuseppe si sentì rinascere. Non era certo una garanzia, ma almeno era un inizio. In più sapeva quanto fossero competitivi, era quasi certo che se uno di loro avesse accettato, gli altri due non si sarebbero di certo tirati indietro.

    Si intrattennero ancora alcuni minuti per parlare d’affari poi i tre nipoti se ne andarono.

    «Allora?» gli chiese Marcus. «Come pensi che reagiranno alla scoperta che non c’è nessun fondo messo da parte per loro?»

    Giuseppe scrollò le spalle. «Saranno talmente felici, mi ringrazieranno perfino, non baderanno di certo ai soldi.»

    «Non hai mai pensato di regalarglieli davvero, se faranno la cosa che hai loro chiesto?»

    «E dovrei fare un’ingiustizia agli altri miei nipoti?» sbuffò lui. «Per chi mi hai preso?»

    Marcus scrollò la testa. «E se ti sbagliassi? Se loro volessero i soldi? Se reagissero male una volta scoperto che li hai ingannati?»

    «Non lo faranno.» Non poteva esserne certo, ma per tramandare il nome dei Caroselli era pronto a correre qualsiasi rischio.

    1

    In ritardo come sempre.

    Terri Phillips lanciò una scherzosa occhiata di rimprovero al suo miglior amico, Nick Caroselli, che la stava raggiungendo al tavolo. La cena del giovedì era il loro appuntamento fisso da anni.

    Capelli neri, occhi castani penetranti, sempre abbronzato, alto e slanciato, non era passato inosservato alle numerose donne sedute al bar, che si erano voltate non appena era entrato. Nick, come al suo solito, non ci aveva neppure fatto caso, anche se era ben consapevole del fascino che esercitava sul genere femminile e, al momento giusto, sapeva sfruttarlo a dovere.

    Su di lei, però, non aveva più alcun effetto.

    «Scusa per il ritardo» la salutò con quel suo sorriso che lasciava senza parole. A giudicare dai fiocchi di neve che si erano fermati tra i suoi capelli e sulla giacca, era venuto direttamente a piedi dagli uffici della Caroselli Chocolate. «Oggi al lavoro è stato un vero delirio.»

    «Sono arrivata solo da pochi minuti» gli rispose, anche se in realtà lo aspettava da quasi mezz’ora.

    Si chinò verso di lei per baciarla sulla guancia.

    Terri assaporò il fresco profumo del dopobarba al sandalo, un suo regalo di compleanno, misto all’aroma intenso di cioccolato che gli rimaneva addosso ogni qual volta passava dai laboratori dell’azienda.

    «Sta ancora nevicando?»

    «È ormai una tormenta.» Nick si tolse la giacca e infilò nella manica la sciarpa e i guanti; un’abitudine che gli era rimasta da quando era bambino. «Se va avanti di questo passo, dovrebbe esserci la neve anche a Natale.»

    «Sarebbe bello.» Terri aveva vissuto in Messico fino a nove anni; non aveva mai visto la neve prima di trasferirsi a Chicago, e da allora per lei aveva sempre conservato un fascino speciale.

    «Ho ordinato il solito» gli disse, mentre Nick si sedeva.

    «Si festeggia qualcosa?» chiese lui, notando una bottiglia di champagne sul tavolo.

    «Puoi dirlo forte.»

    «A cosa dobbiamo l’onore?»

    «Primo, sarai felice di sapere che ho rotto con Blake.»

    Nick si illuminò. «Questo sì che è davvero un buon motivo per festeggiare!»

    Non gli era mai piaciuto quel tipo, l’ultimo di una lunga serie di falliti includenti con cui lei era stata. Non riteneva

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