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Sposa per una notte (eLit): eLit
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Sposa per una notte (eLit): eLit
E-book147 pagine2 ore

Sposa per una notte (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Era forse un diabolico scherzo del destino? Daniel Bannister, avvocato divorzista abituato a vedere mariti e mogli litigare come forsennati, si stava offrendo a una perfetta sconosciuta per un matrimonio di convenienza che doveva suonare come un normale contratto d'affari: niente affetti, niente coinvolgimenti, solo una notte di complicità. Charlotte Gale, bellissima parrucchiera in cerca del sostituto ideale del suo fidanzato, non può rifiutare quell'offerta insperata che sembra toglierla dai guai. Dove trovarne, infatti, uno migliore? Dopo poche ore dall'inizio di un meraviglioso viaggio di nozze, però, succede un imprevisto.
LinguaItaliano
Data di uscita28 apr 2017
ISBN9788858968611
Sposa per una notte (eLit): eLit
Autore

Miranda Lee

Scrittrice romantica, e moglie fortunata di un uomo molto, generoso!

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    Anteprima del libro

    Sposa per una notte (eLit) - Miranda Lee

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    His Bride for One Night

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2005 Miranda Lee

    Traduzione di Maria Teresa Delladio

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5896-861-1

    1

    Daniel guardava incantato il panorama attraverso l’oblò dell’aereo. Il capitano aveva appena terminato di annunciare un lieve ritardo sulla manovra d’atterraggio all’aeroporto di Mascot e stava effettuando dei giri su Sydney per offrire ai passeggeri una veduta sulla città che, non a caso, godeva la fama di possedere il porto e le spiagge più belle del mondo.

    Secondo lui, che aveva avuto modo di sorvolare alcune delle città più belle al mondo come New York, San Francisco e Rio, una fama meritata.

    Sydney, però, aveva un fascino tutto particolare.

    Forse era per via della luce mattutina che faceva apparire le spiagge più bianche del bianco e l’acqua più azzurra del cielo. Comunque, a Daniel bastò la vista sul porto con il suo famoso ponte e quella dell’Opera House per sentirsi sollevare il morale.

    Beth aveva fatto bene a insistere che andasse a trovarla, anche se per pochi giorni.

    Finalmente a casa...

    Strano che pensasse a Sydney come a casa sua. D’accordo, era la sua città natale. E lì aveva anche frequentato le scuole dall’età di dodici anni fino ai diciotto, motivo per il quale non aveva un accento americano. Ma, per il resto, aveva trascorso la sua vita negli Stati Uniti. A Los Angeles, in particolare. La città degli angeli... o dei diavoli, a seconda del punto di vista.

    LA poteva essere una città molto difficile nella quale vivere, ma Daniel era stato in grado di gestire le sue difficoltà. Anzi, si poteva addirittura affermare che gli avessero fatto bene, al punto d’aver tirato fuori il meglio di lui.

    In occasione dell’ultimo Natale si era sentito particolarmente solo e abbandonato. Sua madre era morta qualche mese prima, quello stesso anno. Otto, per la precisione, ma a giudicare dalla fitta di dolore che gli stava attraversando il cuore, sembrava che fosse accaduto appena il giorno prima.

    Daniel ancora non riusciva a capire come avesse fatto a non saltare addosso al padre che si era presentato al funerale a braccetto della sua ultima moglie. La quarta. Bionda, naturalmente. Suo padre aveva sessantacinque anni, dieci in più di quanti ne avrebbe avuti sua madre il mese seguente. Era ancora un produttore di successo e, a quanto pareva, non trovava difficoltà nell’attirare, e sposare, giovani stelline ambiziose.

    Sua madre era stata una star agli occhi di Ben Bannister quando si erano incontrati per la prima volta su un volo per Sydney. Lui era un uomo navigato, con i suoi trent’anni, mentre lei, di appena venti, era soltanto una ragazzina.

    Daniel si era domandato più volte perché suo padre l’avesse sposata. Quella graziosa brunetta non sembrava proprio il suo tipo. D’accordo, l’aveva messa incinta, ma era un motivo sufficiente per sposarla? Molto meglio sarebbe stato se se ne fosse tornato in America, lasciandola sola ad allevare un figlio in Australia.

    Nessuno dei matrimoni del padre era durato a lungo. Qualche anno al massimo. Da ognuno, però, aveva avuto dei figli, sicché Daniel aveva numerosi fratellastri che conosceva appena. Ben Bannister si era trasferito da Los Angeles a New York abbandonando la famiglia quando Daniel aveva appena sette anni. Lui se lo ricordava bene perché a quel tempo Beth aveva appena iniziato a camminare.

    Benché ragazzino, era stato grande a sufficienza per soffrire di quell’abbandono tanto quanto la madre. La sua dolce, tenera madre, che non si era più ripresa dal tradimento del marito. Prima di lasciarla, Ben aveva avuto il coraggio di rivelare alla moglie in lacrime che l’aveva sempre tradita durante tutta la loro unione. Per far fronte al dolore, la donna in un primo momento era ricorsa ai tranquillanti; in seguito, aveva iniziato a bere e infine si era concessa ad altri uomini, più giovani di lei, che avevano usato il suo corpo e dilapidato le sue sostanze.

    Quando la situazione diventò insostenibile, entrò in scena il nonno materno di Daniel. L’uomo prese i due nipoti con sé riportandoli in Australia dove assicurò loro una famiglia e una buona istruzione. Entrambi i bambini si trovarono bene a Sydney in compagnia del nonno, Beth in particolare. Nel giro di qualche mese la bambina si convinse di voler restare lì per sempre. Anche Daniel era contento della sua vita, ma era più grande della sorella e non riusciva a non pensare alla madre che era rimasta sola negli Stati Uniti. Nelle sue lettere dichiarava di star bene, di avere un lavoro e di aver smesso di bere. Allo stesso tempo, però, accampava sempre una scusa per non andarli a trovare.

    Una volta preso il diploma delle scuole superiori, Daniel volle ritornare a Los Angeles dove, con sollievo, poté constatare che la madre sì, aveva smesso di bere, ma che allo stesso tempo era invecchiata moltissimo. Corrispondeva poi a verità anche il fatto che avesse un lavoro, ma essendo mal pagato era costretta a vivere in una catapecchia. Incapace di convincerla a ritornare in Australia con lui, Daniel prese in prestito del denaro dal nonno, cercò un posto più decoroso nel quale vivere e decise di iscriversi alla facoltà di legge. Aveva trovato tre lavori part-time per poter pagare le rette universitarie e assicurarsi che alla madre non mancasse nulla.

    Dopo essersi laureato col massimo dei voti, il prestigioso studio legale Johansen, O’Neill e Morecroft di LA si accaparrò le prestazioni del promettente avvocato. Daniel divenne un rinomato divorzista, e nel giro di poco tempo fu in grado di restituire al nonno tutto il denaro preso in prestito, oltre agli interessi. Col primo sostanzioso bonus annuale, riuscì ad accendere un mutuo per l’acquisto di un appartamentino per la madre e di un monolocale poco distante dal primo per se stesso. Per quanto adorasse la madre, Daniel aveva iniziato a sentire la necessità di avere un proprio spazio.

    Nei primi anni della sua carriera di divorzista, Daniel difendeva sia uomini che donne, ma quando a trent’anni divenne socio dello studio, dichiarò apertamente di voler difendere soltanto le donne, lasciando gli uomini ai suoi colleghi.

    Per Daniel era una grande vittoria quando riusciva ad impedire che mariti infedeli, con più soldi che principi morali, trovassero il modo di non pagare gli alimenti alle loro ex mogli. Era instancabile nel cercare di garantire una sicurezza economica alle donne abbandonate senza scrupoli. Donne non più giovani o attraenti per potersi rifare una vita, e profondamente ferite per essere state scaricate dall’uomo che una volta aveva giurato loro di amarle e onorarle per il resto dei loro giorni.

    Daniel, poi, diventava piuttosto cattivo quando c’erano di mezzo dei bambini. In particolare, si accaniva contro quegli uomini che dimostravano di non voler accettare la loro parte di responsabilità nel contribuire al mantenimento dei figli. E purtroppo di questi individui ce n’erano tanti in giro.

    I padri che abbandonavano i figli dovevano pagare.

    «Non tutti gli uomini sono così» aveva obiettato la sorella con maggiore ottimismo durante una delle telefonate settimanali che si scambiavano. Beth non era voluta ritornare in America nemmeno dopo la morte dell’amato nonno. «Se il mio matrimonio dovesse fallire, Vince non abbandonerebbe mai il nostro o i nostri bambini. Non abbiamo ancora deciso quanti figli vogliamo avere, ma saranno di certo più di uno.»

    Ora Beth era al settimo mese di gravidanza. La sua prima gravidanza.

    «Non che le cose tra noi non vadano bene» si era affrettata ad aggiungere. «Abbiamo i nostri alti e bassi, ma siamo ancora molto innamorati l’uno dell’altro.»

    Essere innamorati..., rifletté Daniel mentre l’aereo iniziava la manovra di discesa su Sydney.

    Che cosa si provava esattamente?

    A Daniel non era mai successo, di questo ne era certo. Non una sola volta. Aveva trentasei anni e non si era mai innamorato.

    Le donne gli piacevano, le desiderava e le portava a letto. Ma non era la stessa cosa che esserne innamorati. Non era mai stato sopraffatto da una tale passione per una donna da sentirsi disposto a fare qualsiasi cosa per lei, come, ad esempio, sposarla. E, se anche un giorno si fosse innamorato, Daniel non riusciva proprio a vedersi nei panni del marito. Aveva assistito a sin troppi divorzi!

    «Sei un bastardo cinico e spietato!» lo aveva accusato l’ultima donna uscendo dal suo ufficio e dalla sua vita. «Mi rifiuto di continuare a perdere altro tempo con te, Daniel Bannister. Tu non mi ami e dubito che tu sappia cosa sia l’amore.»

    Ed era vero, fu costretto a convenire tra sé e sé dopo che se ne fu andata.

    La scoperta era stata agghiacciante. Aveva sempre condannato il padre per essere stato un marito deprecabile, ma in quanto a relazioni, lui non era meglio. Era diventato un dongiovanni: saltava da una donna all’altra senza mai impegnarsi, e senza mai disperarsi quando una di queste relazioni finiva.

    Sì, era un bastardo cinico e spietato. Non il nobile cavaliere che pensava di essere.

    Erano trascorsi due mesi da allora, attualmente si trovava su un aereo in procinto di atterrare a Sydney e ancora cercava di venire a patti con quanto aveva scoperto di sé, tentando di giustificare il suo comportamento passato. Ma con scarso successo. D’accordo, non aveva mai mentito alle sue donne, non aveva mai promesso loro qualcosa di serio, né le aveva abbandonate con qualche bambino. Eppure, gli faceva male pensare che le donne che aveva frequentato avessero desiderato da lui più di quanto era stato disposto a dare loro.

    Daniel capiva di essere una preda appetibile. Attraente, di successo, più che benestante. Insomma, era il tipo al quale tutti i conoscenti cercavano di affibbiare le loro amiche a caccia di marito.

    Fino a quel momento, Daniel era riuscito a non cadere nella trappola delle donne in carriera. Aveva scoperto, infatti, che quel tipo di ragazze, superata la trentina, aveva un improvviso cambio di interessi: cominciavano a parlare di matrimonio e di figli quando, in un primo momento, sembravano soddisfatte di qualche cena, stimolanti conversazioni e soprattutto di

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