Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il principe della città: Harmony Destiny
Il principe della città: Harmony Destiny
Il principe della città: Harmony Destiny
E-book140 pagine1 ora

Il principe della città: Harmony Destiny

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Appartamento: 12B
Inquilino: Sebastian Stone, principe di Caspia e re della Manhattan che conta.
Scandalo: Ha sedotto una comune cittadina!

Il principe Sebastian, ricchissimo uomo d'affari e scapolo giramondo, ha bisogno della sua assistente, Tessa Banks, per tirare le fila della sua esistenza. Dall'ufficio di Manhattan lei organizza la sua vita pubblica e privata con facilità. Così, quando Tessa dà le dimissioni, Sebastian decide di ricorrere a ciò che sa fare meglio per tenerla legata a sé: la seduzione. Ma gioielli e piaceri sensuali saranno sufficienti a farla capitolare?
LinguaItaliano
Data di uscita11 feb 2019
ISBN9788858993453
Il principe della città: Harmony Destiny
Autore

Jennifer Lewis

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Jennifer Lewis

Autori correlati

Correlato a Il principe della città

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il principe della città

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il principe della città - Jennifer Lewis

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Prince of Midtown

    Silhouette Desire

    © 2008 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Rita Pierangeli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-345-3

    1

    «Non puoi andartene.»

    Sebastian Stone, principe ereditario di Caspia, parlò con tale autorità e convinzione che, per un momento, Tessa Banks gli credette.

    Era strano, ma sembrava che i bei lineamenti marcati del suo capo fossero contratti per un’emozione più forte del solito mentre si passava una mano nella nera capigliatura e si alzava dalla scrivania, nel suo ufficio nel centro di Manhattan.

    Lo stomaco di Tessa si contrasse per l’ansia, e per la fastidiosa vampata di calori che lui riusciva sempre a scatenare.

    Tieni duro. Si tratta della tua vita.

    Respirò a fondo. «Sono quasi cinque anni che lavoro come tua assistente personale. Apprezzo la libertà e la responsabilità che mi hai concesso, ma per me è arrivata l’ora di andare avanti.»

    «Andare avanti?» Sebastian sbuffò, esasperato. «Questo non è un baraccone di saltimbanchi. Qui si tratta di affari. Conto su di te per aiutarmi a risolvere questo guaio che mi è capitato tra capo e collo.»

    Tessa resistette all’impulso di fargli notare che la Caspia Designs aveva più punti in comune con un baraccone di saltimbanchi che con un’azienda. Il conglomerato di lussuosi marchi era pittoresco, stravagante e carico di tradizione. Una sfera di cristallo avrebbe mostrato un numero più elevato di informazioni attendibili dei libri contabili, che non era possibile descrivere se non come creativi.

    Comunque, era ovvio che il suo boss non era in vena di scherzare.

    Lui attraversò l’ufficio e afferrò il mucchio di carte dalla cassetta della posta in arrivo. «Per favore, organizza per domattina un incontro con Reed Wellington. Voglio consultarlo sui miei progetti per la Caspia Designs.» Fece una pausa e sfogliò la posta, con la regale fronte aggrottata. «Inoltre, devi trovarmi qualcun altro per badare al mio appartamento.»

    Come? Intendeva ignorare le sue dimissioni?

    Tessa si sentì formicolare la pelle per un miscuglio di collera e di disperazione mentre si alzava in silenzio.

    Avrebbe preferito non doversene andare proprio quando Sebastian aveva bisogno di aiuto per rimettere in sesto la Caspia Designs. Le redini dell’azienda, un tempo prestigiosa, gli erano state affidate dal re suo padre, e non c’era voluto molto per scoprire che era in condizioni disastrose.

    Ma se dimostrava una così scarsa considerazione per le sue esigenze, avrebbe dovuto essere contenta di piantarlo in asso.

    Tuttavia, la situazione doveva essere grave. Per prima cosa, lui indossava giacca e cravatta. Di solito, il suo ampio torace sfoggiava uno dei tanti marchi lussuosi che lui aveva convinto ad aprire una boutique nella sua amata Caspia. Fendi, Prada, Gucci... se c’era una T-shirt con un logo stampato sopra, Sebastian la indossava per festeggiare la nuova partnership.

    Quel giorno, invece, un completo grigio poneva in risalto il suo fisico atletico. Tessa avrebbe dovuto respirare di sollievo per non essere costretta a distogliere lo sguardo dai suoi notevoli bicipiti.

    E comunque, in quel momento era troppo furiosa per farvi caso.

    Posò il taccuino sulla scrivania. «Mi trasferisco in California tra due settimane. Se preferisci, posso andarmene subito.»

    Sebastian imprecò tra i denti, senza tuttavia alzare la testa. Voltò una pagina del rapporto che lei aveva compilato e seguì una colonna di numeri con un dito.

    Tessa si sforzò di respirare con calma. Dopo tutto quel tempo, non era niente di più di uno dei tanti mobili dell’ufficio. Un oggetto funzionale privo di volontà propria.

    «Addio.» Le tremava la voce mentre si dirigeva alla porta. Per raggiungerla, dovette scavalcare uno degli scatoloni di carte che l’avevano tenuta impegnata gran parte di quell’ultimo mese, compresi tre weekend. Aveva dato abbastanza della propria vita al servizio della Corona di Caspia.

    «Dove stai andando?»

    La voce tonante di Sebastian fece tremare le grandi vetrate.

    «Se avessi avuto la compiacenza di ascoltarmi, sapresti che sono in partenza per la California!» Era la prima volta che Tessa alzava la voce con lui.

    Sebastian posò il mucchio di carte sulla scrivania. «Tessa, non parlerai sul serio?»

    «Perché no?»

    «Perché io ho bisogno di te.»

    Lei cercò un sostegno, appoggiandosi con una mano allo stipite della porta.

    Se soltanto avesse avuto davvero bisogno di lei, e non di un’anonima assistente che si occupava di ogni cosa con tanta efficienza da rendersi invisibile.

    Ma non era così. Lui aveva ai suoi piedi una serie infinita di top model, ragazze dell’alta società e starlet da Hollywood a Bollywood.

    Lo sapeva, perché era lei a prendere e passargli le loro telefonate.

    «Tessa, ti rendi conto che sarei perso senza di te?»

    Lui la fissò con penetrante intensità. Grandi, scuri e di forma leggermente allungata, i suoi occhi avevano il potere di farle fare pressoché qualsiasi cosa.

    Te lo dice soltanto per convincerti a non abbandonarlo nelle pesti.

    Ciononostante...

    Tessa sollevò il mento. «Il mese prossimo compio trent’anni.» Esitò. La sua vita personale non lo riguardava.

    «E questo che cosa c’entra?»

    Tipico. Perché avrebbe dovuto interessargli che lei volesse un marito, dei figli, una vita vera?

    Inutile farglielo notare, si disse. Meglio andarsene con un minimo di dignità. «È ora di cambiare.»

    «Tessa.» Sebastian incrociò le braccia e la fissò. «Se non eri soddisfatta della tua posizione o dello stipendio, dovevi dirmelo subito. Possiamo provvedere.»

    «Niente di tutto questo.»

    Tessa esitò, non volendo rivelargli che lui era in parte il motivo per cui doveva andarsene.

    Sebastian Stone, ribattezzato il principe della città dai tabloid di New York che ne seguivano ogni mossa, era lì per ricordarle costantemente tutto quello che le mancava.

    Soprattutto dal momento che lui era a malapena consapevole della sua esistenza.

    «Sento che mi sto fossilizzando. La vita mi sta scivolando tra le dita...» Possibile che non riuscisse a trovare altro che logori cliché?

    «E la California è la terra promessa.»

    «So che non lo è, ma ho bisogno di darmi uno scrollone.» Tessa si sottrasse al suo sguardo e prese a camminare avanti e indietro per l’ufficio.

    «Che genere di lavoro ti hanno offerto?»

    Lei si sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Non ho ancora un lavoro in vista, ma sono sicura che ne troverò uno.»

    «Allora, perché la California? Non starai forse correndo dietro a un uomo, vero?»

    Tessa si immobilizzò, con lo stomaco in subbuglio. «C’è qualcuno, sì.»

    Sebastian esitò, pervaso da una sensazione sconosciuta. «Non sapevo che frequentassi qualcuno.»

    «Be’, tu sei il mio capo.»

    «Ma siamo anche amici, non è così? Avresti potuto dirmi che ti stavi innamorando e che ti preparavi a fuggire abbandonandomi.»

    «Hai passato in Caspia gli ultimi tre mesi.»

    È vero.

    «E non è che lui mi abbia chiesto di sposarlo, perciò non c’era molto da dire.» Lei si passò una mano nei lunghi capelli chiari, abbastanza arruffati da far nascere il sospetto che avesse ripetuto spesso quel gesto.

    Un desiderio imprevisto, misto a irritazione, gli si insinuò nel sangue. «Ti ha chiesto di trasferirti dall’altra parte del paese con lui, ma non ti ha nemmeno chiesto di sposarlo?»

    Un lieve rossore le colorò gli zigomi. «No. Non è così.»

    «Chi è quest’uomo?»

    «Si chiama Patrick Ramsey. È un avvocato. Ci frequentiamo da qualche mese. Entrerà a far parte di uno studio di Los Angeles e, due giorni fa, mi ha chiesto se mi piacerebbe seguirlo.»

    «E tu hai detto di sì?» Sebastian quasi sputò le parole per l’incredulità e l’indignazione.

    Lei piroettò sulle lunghe gambe snelle e attraversò la stanza. «Gli ho detto che ci avrei riflettuto. L’ho fatto e ho deciso che è proprio il cambiamento di cui ho bisogno» concluse, evitando di guardarlo.

    «Ti sbagli.» Sebastian ne era più che certo.

    Tessa si voltò e lo fissò con i grandi occhi verdi. «Mi dispiace andarmene, soprattutto adesso che hai assunto la direzione della Caspia Designs. Ma se questa fosse la mia unica occasione?»

    La sua voce aveva un tono acuto che gli toccò una corda nel petto. Come era possibile che una donna così bella e intelligente fosse disposta a correre il rischio di buttare via tutta la sua vita?

    «Il nome di Patrick Ramsey mi fa suonare un campanello.» Un campanello di allarme.

    «È molto conosciuto. Ha rappresentato Elaina Ivanovic nella causa di divorzio dal marito.»

    Le antenne di Sebastian si rizzarono. Il divorzista? «L’ho visto in TV, quel viscido verme. Non conosce il significato del termine colpo basso

    Tessa distolse da lui lo sguardo implorante e andò a rifugiarsi all’altra estremità della stanza. «In realtà, è molto simpatico. Impegnato, come è prevedibile, ma gentile e... Oh!»

    Inciampò in uno scatolone e finì a terra. Con un balzo, Sebastian le fu accanto. «Ti sei fatta male?»

    «No! Sto bene. Che stupida.» Tessa arrossì in modo incantevole mentre lui l’aiutava ad alzarsi.

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1