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Il profumo del proibito: Harmony Destiny
Il profumo del proibito: Harmony Destiny
Il profumo del proibito: Harmony Destiny
E-book145 pagine1 ora

Il profumo del proibito: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Cosa può spingere un playboy a sposarsi? Il ricatto, ovviamente. È quel che accade al milionario Nick Valente, proprietario di un'antica azienda profumiera, che per salvare l'azienda deve sposare Sasha Blake, la donna scelta dal padre. Di lei Nick ricorda solo una cascata di capelli color dell'oro e il profumo dell'innocenza. Bella come un candido giglio, non era adatta a un uomo come lui, abituato a compagne di letto appassionate e spregiudicate. Quando la rivede, però, tutto il suo corpo si tende per il desiderio. Sasha è diventata una donna sensuale, un'orchidea dal profumo inebriante. E aspettare la prima notte di nozze è sempre più difficile.
LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2019
ISBN9788830508125
Il profumo del proibito: Harmony Destiny
Autore

Maxine Sullivan

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Il profumo del proibito - Maxine Sullivan

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The C.O.O. Must Marry

    Silhouette Desire

    © 2009 Maxine Sullivan

    Traduzione di Eleonora Motta

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-812-5

    1

    «Che cosa stai dicendo, papà?»

    Accomodato su una sedia di vimini, in uno dei lussuosi giardini terrazzati della proprietà di famiglia, Nick Valente concentrò la propria attenzione su suo padre Cesare.

    «Mi sono ritirato dagli affari da sei mesi ormai e, nonostante ami stare qui, questo posto è diventato troppo grande per Isabel e me. Così abbiamo deciso, di comune accordo, di trasferirci in un appartamento in città.»

    A Nick mancò l’aria.

    Quel luogo era la sua casa.

    Era cresciuto a Hawkesbury, una zona della frangia metropolitana di Sydney, e lì, sua madre lo aveva dato alla luce, prima di abbandonare il padre che, per fortuna, aveva conosciuto Isabel qualche mese più tardi.

    «La proprietà è tua» Cesare proseguì, «se la vuoi.»

    Una strana inquietudine sorse dentro di lui, mentre considerava le parole del padre.

    Che razza di domanda era? Era ovvio che desiderasse diventarne l’unico proprietario.

    Lasciò vagare lo sguardo sulle vaste terre coltivate, assorbendone i contorni, affinché l’anziano uomo comprendesse quanto amasse quei luoghi.

    La questione cruciale, però, era che non si fidava di suo padre.

    Cesare era un vecchio e scaltro squalo del mondo degli affari, che aveva regnato a lungo come fondatore della Maison Valente, una potente azienda australiana, numero uno nel campo della profumeria.

    L’impresa aveva in seguito ampliato la propria attività nel resto del mondo, sotto il controllo del figlio maggiore Alex, con la nuova fragranza dal nome accattivante di Donna.

    «Nel caso non la volessi?» lui indagò, con la calcolata freddezza che gli aveva permesso di conquistare la poltrona di presidente della Valente.

    «Allora la cederò a Matt.»

    Dannazione.

    Benché legato al fratello minore, sapeva che uno come lui – abituato a vivere nel cuore della città – avrebbe di certo trascurato quel pezzo di paradiso.

    Matt si sarebbe sparato piuttosto che fare il pendolare. Figuriamoci trasferirsi nell’entroterra. Nick, invece, avrebbe apprezzato il potersi allontanare dal caos cittadino e dagli impegni di lavoro.

    Puntò gli occhi sul padre con fare distratto.

    «A Matt non è mai piaciuto molto stare qui» tenne a precisare.

    Cesare inclinò la testa grigia.

    «Lo so benissimo.»

    «Quindi, perché darla a lui?»

    «Non l’ho ancora fatto. Dipende da te.»

    La sua apprensione raggiunse livelli allarmanti.

    «Dov’è la fregatura, papà?»

    Il vecchio increspò le labbra in un sorriso sardonico.

    «Mi conosci bene.» Assunse un’espressione imperscrutabile. «Otterrai la proprietà a una condizione. Dovrai sposarti.»

    Nick si raddrizzò sulla sedia.

    «Cosa diavolo...?»

    «Questo posto ha bisogno di una nuova giovane famiglia.»

    «Quindi, io sarei tenuto a trovarmi una moglie con cui sfornare un esercito di marmocchi?»

    «Di solito, è così che si fa.»

    Lui scosse la testa. Non aveva la minima intenzione di sposarsi. Nessuna donna gli avrebbe messo il cappio al collo e che fosse dannato se avesse messo al mondo un figlio con una persona che non amava. Ogni bambino merita di avere due genitori uniti da un forte legame affettivo, non dalla convenienza.

    «Perché non Alex e Olivia?»

    Era l’opzione migliore e anche la più accettabile da parte sua. Almeno loro due si sarebbero presi cura della proprietà come essa meritava.

    «Possiedono la loro casa adesso e non credo che intendano trasferirsi. Turberebbe il piccolo Scott.»

    Non poteva dargli torto.

    Il fratello e la moglie avevano adottato il bambino di otto anni a Natale. Cambiare abitazione sarebbe stato destabilizzante per tutti.

    A un tratto, qualcosa scattò nella mente di Nick che fissò il padre con severità.

    «Non dirmi che nel matrimonio di Alex con Olivia c’è il tuo zampino.»

    Il vecchio non si scompose.

    «Mentirei se affermassi il contrario.»

    «La mamma è a conoscenza di ciò che hai architettato?»

    Donna bellissima, dai modi gentili e affettuosi, Nick aveva sempre considerato Isabel come la propria madre. L’unica che avesse mai conosciuto fino all’adolescenza, quando quella vera, quella naturale era ricomparsa, causando un violento scompiglio.

    Cesare scrollò le spalle.

    «Lei sa come la penso e non cambierò idea. È troppo importante per me.»

    A Nick sfuggì un’imprecazione.

    «Non intendo sposarmi solo per soddisfare il tuo perverso senso del potere.»

    «Allora passerò tutto a Matt.»

    Lo stomaco gli si contorse.

    «Non lo vorrà, quando lo avrò informato del piano che stai architettando.»

    Il padre sorseggiò il caffè.

    «Vorrà dire che venderò la proprietà.»

    Lui faticò a deglutire. Il vecchio aveva calcolato ogni dettaglio.

    «E chi diavolo dovrei sposare, secondo te? O pensi che io debba scegliere una ragazza a caso dalla mia rubrica?» tuonò.

    «Sasha Blake.»

    Per qualche istante il cervello entrò in standby.

    Non aveva pensato a quel nome per anni. Tantomeno a quel bacio...

    «Non è fra i numeri telefonici in mio possesso» sbottò, rifiutandosi di riportare alla memoria il passato. Il bacio che si erano scambiati era stato solo un momento di debolezza.

    «È perfetta per te.» Cesare corrugò la fronte. «Vedrai, una volta che sarete marito e moglie...»

    «Non intendo sposarla, papà.»

    Se mai avesse affrontato quel passo – e non era detto che ciò sarebbe accaduto – sarebbe stato con una donna scelta da lui stesso.

    «Inoltre» proseguì, «non si era trasferita in Inghilterra?»

    «È tornata da poco. Fa la designer d’interni e le ho chiesto di rimodernare la casa.»

    Una sorpresa dopo l’altra.

    «Questo luogo è perfetto così com’è.»

    Cesare lo studiò.

    «Hai sempre amato stare qui.»

    Nick scrollò le spalle.

    «È l’unico posto al mondo che consideri casa mia.»

    «Ed è per questo che lo sto offrendo a te.»

    «Solo se sposo Sasha Blake, però.»

    «Unire le nostre famiglie sarà positivo. Porter e Sally Blake sono sempre stati dei buoni amici.»

    «Porter non mi ha mai ispirato fiducia» brontolò lui, considerando che, al contrario, Sally era una donna affabile, sebbene la trovasse troppo remissiva.

    «Lascia stare Porter. È la figlia che m’interessa e che tu sposerai.»

    «Non lo farò. Punto.»

    Ci fu un breve istante di silenzio.

    «Sasha verrà qui domani mattina per dare un’occhiata al posto mentre noi saremo in città. Sarebbe una buona idea se tu ne approfittassi per scambiare quattro chiacchiere con lei.»

    «No.»

    Cesare s’irrigidì.

    «Immagino che Matt sarà più che felice di apportare delle modifiche a questo posto secondo i suoi gusti, non trovi? Inoltre, Sasha gli suggerirà qualche proposta innovativa, portata da Londra.»

    «Maledizione, papà. Perché stai facendo tutto questo?»

    Lo sguardo del padre non celò un accenno di vulnerabilità.

    «Ho già subito un attacco di cuore. Desidero vederti sposato prima che io muoia.»

    «Non è stato niente di così grave» ribatté lui, irritato.

    «Chi può dire che il prossimo non mi sia fatale, figlio mio?»

    Con un sospiro, Nick dovette riconoscere che suo padre lo aveva messo con le spalle al muro.

    L’infarto che lo aveva colpito aveva spaventato tutti loro, e l’ultima cosa che desiderava era essere responsabile di un nuovo attacco.

    Sposarsi per far contento il proprio vecchio poteva anche suonare ridicolo al giorno d’oggi, ma lui era stato cresciuto con un forte senso d’appartenenza alla famiglia.

    E certi valori non si discutono.

    Ma con tutte le donne al mondo, avrebbe proprio dovuto prendere Sasha Blake come moglie?

    Un’attraente figura femminile dalle gambe lunghe, fasciate in un paio di pantaloni bianchi, accolse Nick nel momento in cui lui aprì la porta d’entrata della casa dei suoi genitori, la mattina seguente.

    In piedi su una sedia, accanto alle scale, la donna gli dava le spalle ma si voltò immediatamente, non appena udì dei passi dietro di sé.

    Il movimento, troppo brusco, le fece perdere l’equilibrio e lui accorse per afferrarla al volo.

    Per un lungo istante, lei rimase a fissarlo sbalordita.

    «Nick?» mormorò, come se il suo nome rappresentasse una specie di segreto.

    Lui studiò la bellissima bionda tra le sue braccia ed ebbe la tentazione di mentire e rinnegare la propria identità, se stesso. Tutto.

    Quella ragazza significava guai in vista.

    E le doveva chiedere di sposarlo.

    «Ciao, Sasha.»

    Lei non riusciva a smettere di osservarlo intensamente con quegli occhi che avrebbero fatto perdere l’uso della ragione a qualunque uomo.

    Nick aveva scordato il potere d’attrazione di quelle lunghe ciglia che ombreggiavano due occhi verdi come le sete più preziose d’Oriente.

    Nemmeno ora, dopo tanto tempo, poteva negare di avvertire una particolare forza che abbatteva ogni sua difesa.

    In passato,

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