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L onore dello sceicco: Harmony Collezione
L onore dello sceicco: Harmony Collezione
L onore dello sceicco: Harmony Collezione
E-book174 pagine2 ore

L onore dello sceicco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Zayed Fehr, pecora nera della famiglia, ha rinunciato all'amore e al matrimonio per poter passare dal letto dell'amante di turno al tavolo da gioco senza problemi. Ma, all'improvviso, la sua vita viene stravolta, e si ritrova erede al trono del suo paese. La tradizione, però, esige che ogni sovrano abbia una compagna al proprio fianco, e lui ha in mente un solo nome.



Rou Tournell è una donna coraggiosa e indipendente, e se non accetterà di diventare la sua consorte per senso del dovere, Zayed troverà un altro modo per convincerla...
LinguaItaliano
Data di uscita10 ago 2017
ISBN9788858970904
L onore dello sceicco: Harmony Collezione
Autore

Jane Porter

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    L onore dello sceicco - Jane Porter

    disperso.

    1

    Vancouver, Canada

    «Lo sceicco Zayed Fehr è qui? A Vancouver?» ripeté la dottoressa Rou Tournell, togliendosi gli occhiali e massaggiandosi il naso.

    Pensò che fosse la stanchezza a farle tremare le mani. Era normale che fosse esausta dopo un tour di sette settimane per presentare il suo nuovo libro.

    Si disse che non aveva niente a che fare con il fratello più giovane del re Sharif Fehr, con l’uomo che più di ogni altro l’aveva offesa e umiliata.

    Jamie, l’assistente di Rou, si avvicinò alla scrivania con un’espressione preoccupata. «Sì... è qui.»

    «Cosa significa qui?» La voce di Rou, sempre fredda e controllata, tradì un insolito tremore.

    «È qui... in albergo.»

    «Cosa?» Rou inforcò di nuovo gli occhiali e la guardò costernata. Di solito portava le lenti a contatto, ma in privato ci rinunciava spesso. «Perché?»

    «Lei gli ha detto che non aveva tempo di vederlo, a Portland. O Seattle... Così è venuto a Vancouver e ora è qui.» Jamie sorrise, nervosa. «Non credo che abbia intenzione di andarsene prima di averle parlato. Questione di vita o di morte, mi pare...»

    Di vita o di morte... Il genere di frase che avrebbe detto mio padre, pensò Rou. Zayed era della stessa pasta. Bello, ricco, famoso e concentrato solo su se stesso. Lei disprezzava quel genere di persona e Zayed Fehr era il primo della sua lista.

    Era il fratello di Sharif, ma era anche la pecora nera della famiglia. Un ricco principe egoista, senza pensieri, responsabilità o preoccupazioni. Rou fece un gesto nervoso. «Non ho tempo di vederlo...»

    «Ora avrebbe tempo...»

    «Però non lo voglio vedere.»

    «Ma lo ha mai visto?» chiese Jamie, senza fiato.

    «Siamo stati presentati» rispose, decisa a non spingersi oltre. Non aveva motivo di rivelare a Jamie i penosi risvolti del loro imbarazzante incontro.

    «È davvero bellissimo» aggiunse Jamie con gli occhi brillanti e una traccia di rossore.

    «Sì, lo è» rispose con un sospiro esasperato. «Fisicamente è la perfezione fatta persona ed è ricco a palate, ma questo non fa di lui una brava persona.»

    Jamie sollevò le spalle. «Sembra molto gentile.»

    «Lo hai visto?»

    «Be’, sì... È qui nella stanza accanto.»

    «Nella mia suite?» Per poco non saltò sulla sedia.

    Jamie arrossì ancora di più. «Gli ho detto di aspettare lì, che forse lei avrebbe trovato qualche minuto per riceverlo. La troupe della televisione arriverà solo tra mezz’ora.» Colse lo sguardo feroce di Rou e si affrettò a proseguire: «Sembra davvero disperato».

    Rou rigirò nervosamente i documenti che aveva davanti a sé, per nascondere il panico.

    Zayed qui, ora? Zayed la stava aspettando nella stanza accanto? «Ho fatto qualcosa di sbagliato?» chiese Jamie, torcendosi le mani, nervosa.

    Sì!, avrebbe voluto gridare lei. «No» rispose invece, infastidita dal ritmo folle del suo cuore.

    Jamie era sull’orlo delle lacrime e l’ultima cosa che Rou desiderava era veder piangere la sua efficiente segretaria. Non poteva biasimarla per aver reagito così a Zayed Fehr. Non era solo bellissimo, aveva anche un fascino e un carisma fuori del comune. Lei stessa... fredda e razionale professionista, gli era caduta ai piedi.

    «Pe... pensavo che avesse cinque minuti» balbettò.

    Rou afferrò il bordo della scrivania per impedire alle sue mani di tremare. Certo che aveva cinque minuti, ma non voleva passarli con quell’uomo. Non voleva vederlo. «Da quanto aspetta?» le chiese alla fine.

    Ormai la povera Jamie era paonazza. «Da mezz’ora.»

    Rou si sentì rimescolare, ma anni di esperienza come terapista le avevano insegnato a restare del tutto inespressiva. «Perché non me lo hai detto prima?»

    «Io...» Jamie si strinse nelle spalle. «Io...»

    «Va tutto bene» la tranquillizzò, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Fallo entrare... ma chiarisci bene che avrà solo cinque minuti.»

    Nell’ingresso della suite, Zayed stava aspettando di incontrare Rou Tournell. Chi avrebbe immaginato che la piccola protetta di Sharif sarebbe diventata un’autrice di bestseller, psicologa di fama e... organizzatrice di matrimoni? E proprio quella parte della sua professione gli strappò un accenno di sorriso.

    Chi avrebbe detto che la rigida Rou Tournell comprendesse l’attrazione fisica e l’amore romantico?

    Di solito, Zayed odiava fare paragoni tra donne, ma nel caso di Rou Tournell era impossibile astenersi. Era la donna più fredda, dura e presuntuosa che avesse mai conosciuto. Sharif sosteneva che fosse molto concentrata sul lavoro, ma lui sospettava che fosse seriamente repressa e che soffrisse di depressione cronica.

    Se non fosse stato per Sharif, non sarebbe andato lì.

    Ma chi avrebbe potuto immaginare che suo fratello, di quattro anni più grande di lui, sarebbe scomparso in quel modo? Che il jet reale sarebbe precipitato?

    Il dolore gli serpeggiò nel petto con tanta forza che chiuse gli occhi. Erano trascorsi cinque giorni da quando aveva ricevuto la notizia e col passare del tempo la sofferenza diventava sempre più insopportabile. Era tornato a Sarq per vedere il fratello minore, Khalid, che stava cercando di tenere insieme le cose in attesa che lui se ne facesse carico ufficialmente.

    Zayed aveva passato un po’ di tempo con la moglie di Sharif, la regina Jesslyn, e con i bambini attoniti e addolorati, ai quali mancava l’adorato papà.

    La situazione a palazzo era peggiore di quanto avesse immaginato. Dolore, paura, disperazione. Nessuno sapeva cosa fosse accaduto. Di colpo l’aereo era scomparso dai radar. Nessun allarme, nessun segnale o richiesta di aiuto. Era scomparso.

    Il giorno dopo sarebbe stata una settimana.

    Per legge, il quattordicesimo giorno Zayed avrebbe ereditato il trono.

    Era pazzesco. Lui non era un leader. Non apparteneva più a Sarq e non sentiva più il deserto nel sangue. Amava la pioggia, non il sole. Grattacieli e attici erano il suo mondo, ormai.

    Ma il viso di Jesslyn, i suoi occhi colmi di angoscia erano rimasti con lui.

    Come il tormento, il dolore silenzioso di Khalid. E forse era stato proprio questo che lo aveva convinto.

    «Ho bisogno di te» gli aveva sussurrato Khalid quando si erano congedati con un abbraccio. «Tutti abbiamo bisogno di te. Torna a casa.»

    Khalid non gli aveva mai chiesto niente. Nessuno di loro gli aveva chiesto niente. Sharif era quello a cui tutti si rivolgevano. Era il maggiore, la roccia, il centro della famiglia.

    Ma ora... ora Sharif se n’era andato.

    Era svanito nel nulla.

    Non c’era da sorprendersi che Jesslyn sembrasse un fantasma e che Khalid non dormisse da giorni. Il loro mondo era stato distrutto. Niente sarebbe più stato come prima.

    La porta del soggiorno si aprì e la giovane assistente uscì, chiudendosela alle spalle.

    «La dottoressa Tournell la può ricevere ora» disse arrossendo. «Ma temo che non le potrà dedicare che qualche minuto. Aspettiamo una troupe televisiva per un’intervista molto importante.»

    «Non è un problema» rispose. Era proprio Rou Tournell. Impegni, impegni e ancora impegni. Cercò di sorridere seguendo la ragazza nella stanza.

    Fece due passi e la vide alla scrivania, dietro il suo computer. Portava gli occhiali e i lunghi capelli dietro le orecchie. Bionda, sottile, con l’aria da secchiona e sempre tesa come una corda di violino. Rou Tournell emanava lo stesso calore di un cubetto di ghiaccio. Ma la sua personalità non era importante. Nel suo lavoro era la migliore ed era ciò di cui lui aveva bisogno.

    L’assistente sparì, chiudendosi la porta alle spalle.

    «Buongiorno, sceicco Fehr» lo salutò senza tante cerimonie. «Ho molta fretta, ma Jamie mi ha detto che lei sembrava disperato.»

    Zayed prese atto del tono gelido e strinse le labbra.

    Più che un cubetto di ghiaccio era un iceberg! Non era cambiata affatto. «Non direi disperato, dottoressa Tournell. Determinato è più corretto.»

    Lei si appoggiò allo schienale della poltrona e gli lanciò un’occhiata ostile. «Non riesco a immaginare come potrei esserle di aiuto.»

    Non le piaceva. Non le era mai piaciuto e il solo motivo per cui aveva accettato di vederlo era per cortesia nei confronti di Sharif.

    «A dire il vero, è passato un po’ di tempo» disse lui, tanto per rompere il ghiaccio. «Due anni?»

    «Tre» rispose con un fremito, vedendo che si stava avvicinando. Era più bello di quanto ricordasse. Alto e possente, dominava la stanza. Come mio padre... Suo padre, il più grande attore dei suoi tempi.

    Zayed non era una star del cinema. Era uno sceicco che viveva all’occidentale più di tanti occidentali. Possedeva una fortuna personale inestimabile, oltre a quella della sua famiglia. Un uomo abituato ad avere ciò che voleva. Da chi voleva. Quando voleva. Senza preoccuparsi di quelli che feriva al suo passaggio.

    Serrò le labbra e si strinse forte le mani.

    La sorprendeva ancora che un uomo simile l’avesse ferita. Non avrebbe mai dovuto dargli quel potere.

    Ma c’era stato un risvolto positivo. La metabolizzazione di quell’episodio doloroso e umiliante era all’origine del suo secondo bestseller. Lui non è un principe! State alla larga dai cattivi ragazzi, giocatori, truffatori e troverete il vero amore.

    «Così tanto?» le rispose altrettanto freddo. «Sembra ieri che ci siamo incontrati.»

    «Davvero? Ma forse non per Pamela. Ha avuto due figli, nel frattempo.» Dio, come lo odiava! L’aveva derisa e offesa a morte.

    «Due? Deve essere stata molto impegnata!»

    In quel momento, Rou fece un salto nel passato, al loro primo incontro. Era andata a Winchester per il matrimonio di una sua cliente, Pamela Collins. Sharif era stato invitato, ma all’ultimo momento era stato trattenuto da impegni di governo e aveva mandato il fratello, in rappresentanza della famiglia.

    Era stata Pamela a presentarli. «Sceicco Fehr» aveva detto, fermandosi accanto al suo tavolo. «Vorrei presentarle la mia cara amica Rou Tournell.»

    Zayed si era alzato e lo aveva fatto con un’eleganza e una regalità che Rou non aveva mai visto.

    Era molto alto e robusto, proprio come Sharif. La sovrastava di tutta la testa, e lei non era certo bassa. Ma mentre Sharif era bello, Zayed era troppo bello, lo era in modo inquietante. Occhi scuri punteggiati di pagliuzze d’oro e capelli corvini. Gli zigomi alti erano qualcosa per cui qualunque fotomodello avrebbe potuto uccidere. Lei diffidava degli uomini belli, pieni di sé ed egoisti, ma aveva desiderato di trovarlo simpatico, perché era il fratello di Sharif.

    «È grazie a Rou che ci troviamo qui, oggi» aveva raccontato Pamela, dandole una pacca sulla spalla. «È lei che mi ha presentato Henry, un anno fa.»

    Lo sceicco Fehr aveva socchiuso quei magnifici occhi e agli angoli si era formata un’impercettibile ragnatela di rughe sottili.

    «Che fortuna!» Era la voce più beffarda che lei avesse mai sentito. E ne aveva sentite tante. In fondo, era una psicologa.

    Si era irrigidita, ma Pamela era troppo felice per notarlo. «Rou... la dottoressa Tournell, ha un vero dono. Ci crederebbe? Noi siamo la centesima coppia che si sposa grazie a lei.» Si era rivolta all’amica. «È vero, cara?» Poi era corsa a raggiungere il novello sposo che la reclamava, lasciandola sola con lo sceicco.

    Era rimasta sorpresa quando l’aveva invitata al suo tavolo. Avevano passato la serata chiacchierando e facendo coppia fissa sulla pista da ballo. Alla fine, avevano preso un ultimo drink nel bar dell’hotel.

    Ricordava ogni istante di quella serata. Il calore del suo corpo mentre ballavano. Le pareti rosse del piccolo bar e l’arancione vivace del suo drink.

    Le attenzioni che le aveva prestato Zayed l’avevano elettrizzata. L’aveva ascoltata e aveva riso quando gli aveva raccontato nervosamente alcuni aneddoti. Avevano parlato di lui, del suo recente investimento in un villaggio turistico appena inaugurato, a Sarq.

    Quelle ore insieme erano state meravigliose. Si era invaghita di lui e sognava che Zayed fosse stato stregato dalla stessa magia. Quando l’aveva messa sul taxi, le aveva sfiorato la guancia con le labbra e lei si era convinta che l’avrebbe chiamata presto per un appuntamento.

    Ma Zayed non l’aveva chiamata. Rou non avrebbe mai saputo cosa pensava di lei, se Sharif non le avesse mandato una sua mail per errore. Anziché rispondere al messaggio di suo fratello, lo aveva inoltrato a lei. Se n’era accorto subito e le aveva telefonato per scusarsi, pregandola di cancellarlo senza

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