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Tramonto australiano: Harmony Collezione
Tramonto australiano: Harmony Collezione
Tramonto australiano: Harmony Collezione
E-book138 pagine1 ora

Tramonto australiano: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Il focoso Alex Valente deve mettere la testa a posto. Erede di una colossale fortuna, costruita sui profumi della House of Valente, è posto davanti a un bivio: rinunciare al patrimonio di famiglia oppure accettare di sposarsi, anche se non è innamorato. Olivia Carrington, bellissima e senza un soldo, non si lascia sfuggire la ghiotta occasione di combinare un matrimonio dorato. Sempre che un piano architettato con tanta freddezza non si sciolga davanti all'emozionante spettacolo di un tramonto australiano.

LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2014
ISBN9788858921180
Tramonto australiano: Harmony Collezione
Autore

Maxine Sullivan

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Tramonto australiano - Maxine Sullivan

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Ceo Takes a Wife

    Silhouette Desire

    © 2008 Maxine Sullivan

    Traduzione di Veronica Papa

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-118-0

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Immagino tu mi abbia fatto venire qui per un motivo, papà» disse Alex Valente con tono freddo e deciso, sedendosi di fronte alla scrivania del padre, nel suo sontuoso ufficio, che dal decimo piano dominava il porto di Sydney.

    Ci fu un momento di silenzio. «Sì, c’è un motivo» ammise Cesare Valente.

    Alex ignorò quel misto di orgoglio e dispiacere negli occhi di suo padre. Non erano mai stati molto uniti, lavoro a parte. Cesare Valente era andato in Australia da bambino dove aveva dato vita alla House of Valente di cui Alex era il direttore generale. Insieme avevano trasformato l’azienda di profumi in un enorme successo nazionale.

    Ma non era abbastanza. Non era mai abbastanza, per nessuno dei due. C’erano altri successi ad aspettarli; tra questi, l’imminente lancio negli Stati Uniti del loro più recente e straordinario prodotto: Valente’s Woman.

    Alex sapeva che il padre lo stimava, perché vedeva riflessa in lui la sua stessa ambizione. Anche per questo sarebbe stato Alex a occuparsi del lancio negli Stati Uniti.

    «E sarebbe?» sollecitò Alex.

    «Sono giunto a una decisione...» Fece una pausa significativa. «Hai trentacinque anni ormai. È tempo che tu ti sposi e metta al mondo un erede.»

    Alex ebbe un fremito, poi, con espressione sardonica, dichiarò: «Prenderò in considerazione i tuoi desideri se mai dovessi decidere di sposarmi».

    «Non mi stai prendendo sul serio, figlio mio!» esclamò Cesare, abbandonandosi all’italiano per rimproverarlo.

    «Mi sembra ovvio.»

    Lui era un Valente, e ai Valente non piaceva ricevere ordini. Suo padre lo sapeva.

    «Sono molto serio al riguardo» proseguì Cesare con fermezza. «Sto invecchiando e la mia salute mi ha dato delle preoccupazioni, di recente.»

    Alex sussultò.

    «Non mi hai detto niente.»

    «No.» Per un istante, lo sguardo di Cesare si rabbuiò. «Avevo fitte al petto. Pensavano si trattasse di un infarto, ma per fortuna sbagliavano. È solo stress... questa volta. Devo rallentare i ritmi, ma non ti lascerò il controllo degli affari fin quando non sarai sposato e con un figlio in arrivo.»

    Alex gli lanciò un’occhiata fulminante. «Non mi stai chiedendo molto.»

    «Non te lo sto chiedendo, Alex. Te lo sto dicendo. Hai sei mesi per trovarti una moglie e metter su famiglia, altrimenti...»

    «Altrimenti?» chiese Alex, con uno sguardo di sfida.

    «Venderò la House of Valente a uno dei nostri concorrenti e darò il ricavato in beneficenza. E ti giuro che né tu né i tuoi fratelli vedrete un solo centesimo.»

    Alex si irrigidì.

    «Potrei sempre dichiararti pazzo.»

    Cesare si lasciò andare a una breve risata.

    «Puoi provarci, ma credo che nessun giudice ti concederà la procura. Sono sano di mente esattamente quanto te, e intendo fare della mia azienda ciò che voglio.»

    Alex proruppe in un’imprecazione, poi si alzò di scatto.

    «Non ho bisogno dei tuoi soldi, papà. Né tanto meno di essere il direttore generale dell’House of Valente. Me la caverò anche senza di te.»

    «Ma i tuoi fratelli?»

    Alex impallidì. Prendeva sul serio il ruolo di fratello maggiore. Sua madre era morta quando lui aveva tre anni e Cesare si era risposato subito dopo. Il matrimonio era durato un anno, giusto il tempo che nascesse Nick. Poi suo padre aveva sposato Isabel, con la quale viveva tuttora. Almeno Matt aveva entrambi i genitori.

    «Se non fai come ti ho chiesto, domani metterò tutto in vendita. Tu e i tuoi fratelli ve la dovrete sbrigare da soli.»

    Alex guardò suo padre con occhi carichi di rabbia. «Siamo adulti. Sopravviveremo.»

    «Oh, non ho dubbi, ma credi sia giusto per i tuoi fratelli perdere così la loro eredità?»

    «Non manipolarmi» ruggì Alex, furioso.

    «Questa non è manipolazione. È una promessa» ribadì Cesare con pacata enfasi. «Alex, questo è troppo importante per me. Si tratta dell’eredità dei miei figli. Un giorno, quando avrai un figlio tuo, capirai.»

    «Vai all’inferno!» A passo deciso, si diresse verso la porta e se la chiuse alle spalle, riuscendo a stento a controllare la sua rabbia. L’autocontrollo era qualcosa da cui non si separava mai, ma in quel momento sembrava che lo avesse abbandonato.

    Una settimana dopo

    «E ora» disse una voce calda e sensuale, «qui abbiamo Anastasia pronta per una serata glamour, in un adorabile abito che susciterà l’amore. La scollatura profonda...»

    Alex sentì la voce femminile al microfono mentre attraversava il corridoio, diretto verso il salone dell’hotel. Quella voce lo intrigò ancor prima che potesse darle un volto: accento australiano con una lieve cadenza americana, leggermente roca, in grado di incantarlo al di là del ritmo della musica.

    «... e non impone un nuovo stile? Il nero classico è...»

    Il suo passo si affrettò. Doveva vedere quella donna. Doveva constatare che fosse tanto bella quanto la sua voce. Entrò nella sala, la luce soffusa gli consentiva un’ottima visuale del corridoio centrale, ben illuminato, che conduceva al palco. Lì c’era una bionda, alta e raffinata.

    Era valsa la pena correre.

    Decisamente.

    Era bella da togliere il fiato, con capelli dorati raccolti all’indietro in un sofisticato chignon. La sua eleganza pareva innata.

    Uno scroscio di applausi seguì l’indossatrice che lasciava la passerella. Alex notò la sua matrigna che lo salutava dalla prima fila. Si rese conto che probabilmente lo stava tenendo d’occhio. Le sfilate di moda non rappresentavano proprio la sua passione, ma suo padre si era tirato indietro all’ultimo momento perché non stava bene e Isabel era stata molto convincente.

    Era davvero felice di aver accettato di andare, pensò, mentre raggiungeva Isabel percorrendo la sala... verso quella magnifica bellezza sul palco che non aveva nulla da invidiare alle modelle che sfilavano.

    «E ora, ecco Crystal che indossa un bellissimo abito...»

    Non appena raggiunse Isabel, guardò il palco e i suoi occhi incontrarono quelli della bionda. Fu un attimo senza tempo.

    «Ehm...» Lei ebbe un momento di esitazione. «... dà risalto alle sue forme perfette...»

    Alex la osservò riprendere il filo e andare avanti con la spiegazione, accorgendosi a stento del rimprovero sussurratogli da Isabel per essere arrivato in ritardo.

    La bionda gli lanciò un altro sguardo fugace, prima di indirizzare altrove la sua attenzione. Alex colse del turbamento nei suoi occhi.

    Aveva notato la sua reazione. Aveva decisamente sentito qualcosa, glielo aveva letto in volto: era spaventata dalle proprie emozioni.

    Bene. Voleva quella donna, e lui era abituato ad avere tutto ciò che desiderava. Non era solito andare a letto con una donna subito dopo averla conosciuta, ma quella sera sarebbe stato diverso.

    Quella donna lo attraeva in modo straordinario.

    «E ora la punta di diamante della collezione Carrington: il delizioso capo...»

    Alex aggrottò le sopracciglia nel sentire il nome Carrington, ma, prima che potesse andare oltre con i suoi pensieri, Isabel gli si avvicinò, bisbigliandogli: «È bella, non è vero?».

    Fece finta di non capire di che stesse parlando.

    «La modella?»

    «Ma no, la presentatrice. È una stilista molto famosa negli Stati Uniti e questa è la sua sfilata. È cresciuta in Australia e ora è tornata di nuovo qui. Sua madre è Felicia Carrington, sai, la star del cinema.»

    Alex ascoltava interessato.

    Tutti sapevano che Felicia Carrington era una australiana che aveva sfondato a Hollywood circa trent’anni prima.

    Era una delle dive più amate del grande schermo. Guardò di nuovo con interesse la bionda.

    «E quella è sua figlia?»

    Isabel annuì.

    «Sì, quella è Olivia Carrington.»

    Il suo fiuto per gli affari gli disse che aveva appena trovato la soluzione ai suoi problemi. Nell’ultima settimana non aveva

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