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Notte di passione nel deserto: Harmony Destiny
Notte di passione nel deserto: Harmony Destiny
Notte di passione nel deserto: Harmony Destiny
E-book153 pagine2 ore

Notte di passione nel deserto: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Incaricata di intrattenere un misterioso miliardario, la diplomatica del regno di Bajul, Kira Darzin, non si aspetta certo di dover estendere i suoi compiti fino alla camera da letto. Ma un solo sguardo agli occhi ardenti di Tarek Azzmar e lei si scopre incapace di resistergli.

Figlio illegittimo dello sceicco di Bajul, Tarek ha giurato vendetta contro il padre che lo ha rifiutato. E Kira, fedele alla casa regnante, è un'ulteriore complicazione che lui non può permettersi, indipendentemente da quanto si senta attratto dalla sua sensuale bellezza. Ma quando la verità sul suo passato viene alla luce, Tarek rischia di perdere sia Kira sia il bambino che porta in grembo.
LinguaItaliano
Data di uscita20 giu 2016
ISBN9788858950500
Notte di passione nel deserto: Harmony Destiny
Autore

Kristi Gold

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Notte di passione nel deserto - Kristi Gold

    successivo.

    1

    In qualità di responsabile del palazzo reale nel piccolo regno di Bajul, Kira Darzin era abituata a essere convocata dal re senza alcun preavviso. Tuttavia non appena raggiunse la porta dello studio e posò lo sguardo sull'uomo incredibilmente affascinante seduto accanto alla scrivania, rimase senza parole.

    I capelli scuri accuratamente pettinati, il completo grigio di alta sartoria e i mocassini italiani lo connotavano come un ricco uomo di successo. Teneva le mani appoggiate con naturalezza ai braccioli in broccato rosso della sedia e il modo in cui sollevava leggermente il mento, lo faceva sembrare il tipico autocrate arrogante. Eppure, quando Kira si soffermò sugli occhi tenebrosi di Tarek Azzmar, la potenza del suo sguardo intenso minacciò di rapirla, com'era già successo quella fatidica notte, non molto tempo prima.

    In quegli occhi vide sicurezza. Oscuri segreti. Il fascino del pericolo. Cosa che aveva sperimentato non solo con lui, ma anche con un altro uomo, in passato. E si era ripromessa di non cadere mai più in tentazione.

    Kira notò anche che l'aura regale che lo circondava faceva sembrare fosse lui a presiedere l'ufficio privato di Rafiq Mehdi, re di Bajul, stranamente assente. Comunque il signor Deeb, l'assistente personale del re, si trovava lì. Deeb la salutò con voce metallica mentre Tarek si alzava in piedi, rivelandosi in tutta la sua statuaria bellezza.

    Kira si impose di mantenere la calma necessaria per fingere di non aver mai avuto a che fare con il magnate marocchino, al di là di qualche evento pubblico. Enorme falsità. «È un piacere rivederla, signor Azzmar» lo salutò con un sorriso gentile quanto forzato.

    «Il piacere è mio, signorina Darzin.»

    L'enfasi posta su quel vocabolo le riportò alla memoria svariate immagini. Baci infuocati. Corpi nudi. Una notte di incredibile passione. A cui erano seguite sei settimane di silenzio da parte di Tarek.

    Quel pensiero doloroso la riportò al compito da svolgere. «Cosa posso fare per voi signori, oggi?»

    Tarek le rivolse quel mezzo sorriso sexy che le aveva dissolto ogni dubbio come cioccolato fuso fin dal primo incontro.

    «Forse il signor Deeb glielo può illustrare.»

    L'assistente, un uomo stempiato di mezza età, si fece avanti e calcò gli occhiali sul naso. «In realtà, sono qui per rappresentare Sua Eccellenza. Il re e il signor Azzmar necessitano del suo aiuto.»

    Pensò di dover organizzare una serata di gala. Perfetto. «Scusate, ma stavo andando a un appuntamento quando mi hanno detto che dovevo fermarmi qui. Non ho con me l'agenda. Se mi date una data inizierò a organizzare subito l'evento.»

    «Non c'è nessun evento» intervenne Tarek. «La cosa richiederà la sua presenza per dieci giorni, forse anche due settimane.»

    Non riusciva a immaginare un progetto di quella durata se non includeva un'occasione speciale o una cena ufficiale. «Vi dispiace darmi delle specifiche?»

    «Il signor Azzmar ha bisogno di un'assistente personale» cominciò Deeb, «e il sovrano gli ha offerto il vostro aiuto finché non verrà trovata una sostituta.»

    Non potevano dire sul serio. Guardò Tarek e, dall'espressione professionale impressa su quel volto bellissimo, capì che era serio. Be', non si sarebbe piegata ai suoi voleri e vagliò una serie di ragioni per declinare, senza però fare i conti con la più importante: era troppo vulnerabile di fronte al suo carisma. «Considerate le mie responsabilità a palazzo temo sia impossibile. Il principe Zain, la moglie e i bambini torneranno fra tre giorni. E la prossima settimana la cognata del principe Adan e lo sceicco Rayad verranno a trovarli. Qualcuno deve sovrintendere il loro arrivo.»

    «Abbiamo risolto questo problema» dichiarò Deeb. «Elena prenderà il suo posto finché assisterà il signor Azzmar.»

    Kira stentava a credere che Elena, ex tata e madre biologica del principe Mehdi, avrebbe accettato. «Elena mi ha assunto per gestire le cose a palazzo per poter andare in pensione. Non mi sembra corretto chiederle di accollarsi questo compito.»

    Deeb la rimproverò. «Il re le ha dato quest'ordine ed Elena segue ancora le sue direttive.»

    Kira si trattenne dall'esprimere quello che secondo lei poteva farsene, il re, di questa direttiva. «E io non ho voce in capitolo?»

    Prima che Deeb potesse rispondere, Tarek fece un passo in avanti e si rivolse al funzionario reale. «Posso parlare in privato con la signorina Darzin?»

    Deeb annuì. «Certo. Sarò nel mio ufficio se doveste avere bisogno di altro.»

    Non appena lasciò la stanza Kira si voltò vero Tarek. «Mi spieghi perché non hai rifiutato la richiesta di Rafiq visto quello che è successo tra di noi?»

    Lui si appoggiò alla scrivania incrociando le braccia. «Sono stato io a fare la richiesta, non il re.»

    Incredibile. «Perché mi vorresti come segretaria con tutte le altre candidate disponibili a palazzo?»

    «Non si tratta di un lavoro di segreteria, e le altre non mi intrigano quanto te.»

    Kira si diresse alla finestra, frapponendo una certa distanza tra loro, e fissò per qualche secondo il terreno montuoso prima di tornare a guardare Tarek. «Cioè nessun'altra candidata ha dormito con te, corretto?»

    «Non mi sembra che abbiamo dormito molto io e te quella notte.»

    Nemmeno a Kira, però si ricordava di una cosa in particolare. «Vero, e poi sei sparito. Pensavo fossi tornato in Marocco.»

    «Che senso avrebbe avuto visto che ho casa qui a Bajul?»

    Forse l'ipotesi non aveva molto senso. D'altra parte non aveva avuto senso nemmeno imbarcarsi in quella relazione mentre la famiglia reale si trovava negli Stati Uniti per il matrimonio di Rayad con la sorella di Piper Mehdi, Sunny. Se si fosse concentrata solo sul lavoro adesso non avrebbero avuto quella discussione.

    «Mi è parso strano non averti visto in giro nelle ultime sei settimane.» E ne aveva sofferto, tuttavia non l'avrebbe mai ammesso.

    «In realtà, sono stato all'estero.»

    Stava quasi per chiedergli se questo contemplava anche la presenza di una ragazza, invece disse: «Sei andato a visitare l'Europa?».

    La guardò confuso. «Ho concluso un affare multimilionario.»

    Proprio quello che gli serviva: più denaro. Kira si morse la lingua. «In ogni caso credo sia meglio non stare insieme più del dovuto, soprattutto per due settimane. Se hai bisogno che ti aiuti a trovare qualcun altro che ti assista, domani darò un'occhiata.»

    Tarek si allontanò dalla scrivania e le si avvicinò lentamente, fissandola con sguardo penetrante. «Vuoi disobbedire agli ordini del re?»

    Se si fosse avvicinato ulteriormente avrebbe acconsentito a ogni sua richiesta. «Sono sicura che capirebbe se gli spiegassi perché non posso accontentarti.»

    Le rivolse un sorriso subdolo e sensuale. «Gli diresti che abbiamo fatto l'amore sul pavimento della sala dal ballo?»

    Questo le richiamò alla mente altre immagini che cercò di scacciare. «Certo che no. Prima di tutto era sesso, non amore. E poi non è necessario che si sappia che ho avuto un'avventura con un ospite a palazzo se non voglio perdere il posto. Semplicemente dirò al re che ho un'agenda fitta di impegni.»

    Le si parò di fronte, a pochi centimetri di distanza. «Non crederai che Rafiq Mehdi accetterà questa spiegazione.»

    Non esattamente.

    «Posso provarci. Se non la accetterà, penserò a qualcos'altro.» Una visita in Canada a trovare i genitori sembrava una scusa plausibile.

    Tarek si avvicinò, allungò una mano e le passò una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

    «Hai degli occhi magnetici. Sono di un azzurro straordinario, sei bellissima.»

    Di nuovo. Le sue tecniche seduttive l'avevano messa nei guai l'ultima volta, ma non riusciva a staccarsi da lui. «Puoi anche smetterla con i complimenti adesso. Hai già avuto quello che volevi.»

    «Ti voglio ancora.»

    Le sue motivazioni erano fin troppo chiare. «Si riduce tutto a questo?»

    Fortunatamente Tarek allontanò la mano, concedendole di ricominciare a respirare. «No. Ho davvero bisogno di un'assistente di cui potermi fidare. Sei intelligente e piacevole e i Mehdi ti stimano. Comunque non vedo perché non dovremmo spassarcela un po' quando verrai con me nel mio piccolo paradiso sulla spiaggia.»

    Kira rimase quasi a corto di parole. Bajul era situata tra i monti, non in riva al mare. «Hai intenzione di portarmi all'estero?»

    «Sì. A Cipro, dove sto per inaugurare un resort esclusivo. È per questo che devi farmi da assistente.»

    Kira non poté ignorare immagini di spiagge favolose, romantici tramonti e nuotate al chiaro di luna. E non riuscì nemmeno a placare i sospetti. «E quale sarebbe esattamente il mio ruolo?»

    «Vorrei approvassi la disposizione finale della cucina, e il design degli interni. Potresti anche dare qualche consiglio al manager dell'hotel sul personale da assumere.»

    «L'interior design non è il mio forte.» Anche se era una sua passione.

    «Non stai coordinando i lavori di restauro qui a palazzo che inizieranno fra qualche mese? E non organizzi ogni evento, dal cibo all'arredamento?» la incalzò.

    Era palese che fosse al corrente dei suoi futuri incarichi. Peccato che lei non fosse altrettanto informata sulle motivazioni di quell'uomo. «Sì, ma...»

    Le posò un dito sulle labbra. «Non ti forzerò a venire con me. Se decidi che non riesci a sopportare la mia presenza per due settimane, allora cercherò altre strade. Ti chiedo solo di pensarci.»

    Kira non avrebbe fatto altro da quel momento. E poi gli avrebbe detto di no. «Per quando ti serve una risposta?»

    «Entro domani mattina. L'aereo partirà nel pomeriggio.»

    Kira guardò l'orologio, la mente affollata da mille pensieri. «Bene. Ti faccio sapere il prima possibile. Adesso devo andare.»

    «Hai un nuovo spasimante?»

    «Ho una visita medica.» Come se fossero affari suoi.

    Adesso sembrava preoccupato. «Non stai bene?»

    Stanca e nervosa, però tirava avanti. «Solo una visita di controllo per una leggera influenza che ho avuto la settimana scorsa» rivelò dirigendosi verso la porta. Prima che potesse uscire Tarek la bloccò con voce profonda. «Kira!»

    Lei sospirò e si voltò. «Cosa?»

    «Forse hai bisogno di rilassarti un po'. Cipro è il luogo ideale.»

    «Non hai paura che potrei metterti a nudo?»

    Accennò un sorriso. «L'hai già fatto una volta e direi che mi è piaciuto parecchio.»

    Lei sbuffò. «Così peggiori solo le cose, Tarek. Non ti accompagno se non prometti di smetterla con le allusioni e gli approcci velati.»

    Cercò di guardarla in modo innocente, ma la tattica non funzionò. «Posso assicurarti che ci proverò. E ti prometto che il viaggio varrà la pena.»

    Quello che la preoccupava era cosa intendesse lui per valere la pena. «Me lo ricorderò. Adesso devo andare.»

    Lui colmò la distanza fra loro in pochi secondi, e le baciò la mano. «Ci vediamo.»

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