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L ultima amante dello sceicco: Harmony Collezione
L ultima amante dello sceicco: Harmony Collezione
L ultima amante dello sceicco: Harmony Collezione
E-book156 pagine2 ore

L ultima amante dello sceicco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Destiny Richards sa di giocare con il fuoco quando accetta l'offerta di lavoro del carismatico sceicco Zafir Al Asmari, ma le sembra un prezzo equo da pagare per poter cominciare una nuova vita. Questo, almeno, fino al momento in cui la temperatura tra loro non sale al punto da non riuscire a resistere al fascino del potente sceicco, ritrovandosi senza quasi accorgersene fra le sue braccia per un'indimenticabile notte di passione.

Nel momento in cui Zafir seduce la giovane e innocente Destiny, capisce che una sola notte non gli basterà mai, ma non immagina nemmeno quanto quella decisione cambierà la sua vita.
LinguaItaliano
Data di uscita19 lug 2017
ISBN9788858967737
L ultima amante dello sceicco: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    L ultima amante dello sceicco - Rachael Thomas

    successivo.

    1

    Zafir Al Asmari era perplesso mentre si avvicinava alla vecchia casa di mattoni rossi, nettamente in contrasto con l'immacolato attico che aveva appena lasciato a Londra.

    Possibile che la donna che stava cercando lavorasse lì?

    Quella scuola di equitazione nascosta nella campagna alle porte di Londra sembrava aver visto giorni migliori e non era certamente il posto dove lui si immaginava di trovare Destiny Richards.

    La sua reputazione di esperta con i cavalli più ribelli aveva spinto Zafir a lasciare il Kezoban e a recarsi da lei di persona.

    Parcheggiò la sua auto sportiva e scese, senza sapere se stesse commettendo un'assurdità.

    Forse era stato informato male.

    Non era possibile che Destiny Richards lavorasse in un posto così ordinario.

    Non c'era nulla in quella vecchia casa o nelle scuderie dall'aspetto malandato che rivelasse un'impronta di professionalità.

    Era sul punto di andarsene quando vide qualcosa muoversi all'interno della scuderia.

    Zafir proseguì, facendo scricchiolare la ghiaia sotto le suole delle scarpe poi, spinto dalla curiosità, diede uno sguardo all'interno dell'edificio che veniva utilizzato come scuola di equitazione.

    Attraverso una porta aperta vide una donna alta e snella che stava facendo muovere un bel cavallo baio.

    Intrigato, fece il giro della casa per capire chi fosse la donna.

    Se si trattava di Destiny Richards, lui avrebbe avuto la conferma di aver fatto la cosa giusta assumendola prima di incontrarla di persona.

    «È arrivato» disse una voce femminile alle sue spalle.

    Si girò e si trovò di fronte una donna con qualche anno in più ed eccessivamente ansiosa.

    «È qui per conto dello sceicco? Vuol vedere Destiny al lavoro?»

    Zafir intuì subito che quella donna non era sincera.

    Trovava irritante il suo atteggiamento eccessivamente zelante dunque preferì lasciarle credere di essere un uomo di fiducia dello sceicco e non lo sceicco in persona.

    Avrebbe potuto accertarsi se davvero Destiny Richards possedeva il dono di sussurrare ai cavalli, cosa che lui si augurava di tutto cuore.

    Dato l'ambiente, cominciava a dubitarne.

    «Proprio così e non ho tempo da perdere. Dov'è la signorina Richards?»

    «Mia figlia è a scuola. Prego, da questa parte» disse con un sorriso freddo.

    Non deponeva a favore di Destiny Richards essere figlia di quella donna.

    Nella sua cultura la prima impressione era fondamentale, però lui doveva tenere bene a mente che quella poteva essere l'ultima possibilità per Majeed.

    Senza dire una parola, si diresse verso la scuola, seguito dalla donna.

    Entrò e si appoggiò a una parete interna.

    La donna all'interno non aveva idea della sua presenza e così lui fu libero di osservarla attentamente, di apprezzare il suo fisico slanciato messo in risalto dai pantaloni da cavallerizza e dalla maglietta attillata.

    La ragazza portava i capelli castani raccolti in una coda di cavallo che si muoveva a ogni passo.

    Era diversa da come l'aveva immaginata, in particolare dopo aver conosciuto la madre.

    Il cavallo rallentò, poi si fermò quando lei glielo ordinò pacatamente.

    Destiny attese che l'animale si avvicinasse poi gli sfiorò il muso con la mano e cominciò a sussurrargli delle parole tranquillizzanti.

    Era ovvio il legame fra i due e Zafir ne rimase colpito.

    In quel momento la donna si girò di scatto e si accorse di lui.

    Nonostante la distanza, i loro sguardi si incontrarono con un'intensità sorprendente.

    Quella donna era bellissima e per la prima volta da quando lui era diventato lo sceicco del Kezoban sentì nascere una scintilla di interesse.

    Cercò di allontanare quei pensieri.

    Non era il momento di farsi distrarre dall'attrazione per una donna, non quando il protocollo reale imponeva che lui scegliesse una sposa.

    Era l'ultimo membro della famiglia e doveva garantire un erede alla sua nazione.

    «Destiny, questo signore è qui per conto dello sceicco. Sai, la persona di cui abbiamo parlato.»

    Nel tono di voce della donna c'era una sorta di allerta e nonostante il suo sorriso, Zafir avvertì subito la tensione fra madre e figlia, come un cielo che si fosse ricoperto di nuvole.

    Attraversò l'area coperta di sabbia e si avvicinò a Destiny, mentre la madre di lei continuava a parlare.

    Era certo di aver colto un lampo di sfida nello sguardo della ragazza, che lo posò nuovamente su di lui.

    Aveva un'espressione incredula dipinta in volto e le labbra strette in una indiscutibile espressione di disapprovazione.

    Per un attimo lui si chiese se con un bacio sarebbe riuscito ad ammorbidirla.

    «Mi ricordo» disse Destiny con voce dolce e gentile, ma al tempo stesso determinata.

    Gli si avvicinò e il cavallo si mosse con lei, poi gli porse la mano e gli sorrise.

    «Destiny Richards. Come posso esserle d'aiuto?»

    Lui sorrise a sua volta.

    Gli piaceva lo spirito di lei, che tentava inutilmente di nascondere e che gli ricordava un cavallo libero e selvaggio.

    Quando sei anni prima suo padre era morto, lui aveva dovuto accantonare quel genere di pensieri, smettere di fare il playboy e diventare uno sceicco.

    Per la prima volta da tanto tempo, quel giorno desiderò di poter essere un uomo libero.

    L'attrazione che provava per quella donna era così intensa che lo spingeva a desiderare solo di prenderla fra le braccia e spazzare via quell'espressione di sfida.

    Le strinse la mano e provò una scossa, una vibrante corrente di eccitazione che lo percorse da capo a piedi.

    L'intenso colore marrone dei suoi occhi gli ricordava il mogano lucente.

    «Mi perdoni per l'intrusione. Lo sceicco del Kezoban è venuto a conoscenza della sua abilità nel trattare con i cavalli traumatizzati. Ha preso accordi con il proprietario di questa scuola di equitazione perché lei venga in Kezoban e si occupi del suo amatissimo stallone arabo, chiedendomi infine di fare la sua conoscenza di persona.»

    Era convinto che fosse meglio continuare a fingere, perché la madre avrebbe sicuramente reso le cose più difficili se fosse stata a conoscenza della sua vera identità.

    «Capisco. E se io non avessi voglia di venire in Kezoban?»

    La voce era ancora più ferma.

    «Allora ci troveremmo di fronte a un problema. È già tutto organizzato, a patto che io confermi la sua abilità con i cavalli.»

    Zafir strinse le labbra mentre il carattere indomito di Destiny cominciava ad affiorare.

    Sarebbe stata così diretta e sincera se avesse saputo che lui era lo sceicco?

    «Devo vedere il cavallo prima di prendere un impegno» borbottò lei.

    A lui piacevano le sfide ed era chiaro che lei gliene stava lanciando una.

    «Destiny! Cosa stai dicendo?» intervenne la madre, evidentemente turbata.

    Lui si girò di scatto.

    Per un attimo si era scordato di quella presenza e aveva avuto l'impressione di trovarsi da solo, a tu per tu con Destiny.

    Nient'altro esisteva.

    «Può lasciarci soli, per favore» disse lui rivolto alla donna più anziana.

    Non era una domanda e lei obbedì subito.

    Accennò un inchino e si allontanò.

    Destiny non aveva ereditato il carattere dalla madre, questo era poco ma sicuro...

    «Devo occuparmi di questo cavallo se non le dispiace.»

    Destiny non attese il suo consenso e si limitò ad allontanarsi.

    Lui rimase a guardarla, leggermente infastidito dal bisogno di controllarsi, cosa insolita per lui.

    Zafir era deciso a chiudere l'accordo così seguì Destiny.

    Solitamente lui sapeva apprezzare un bell'esemplare equino, ma in quel momento la sua attenzione era concentrata sulla donna.

    La forza che lei emanava aveva risvegliato delle emozioni che gli erano rimaste sepolte dentro.

    Il desiderio.

    Perché proprio quella donna? Era bellissima, ma non era raffinata come quelle che lui era abituato a frequentare prima di diventare lo sceicco del Kezoban.

    Eppure possedeva qualcosa che gli aveva toccato le corde più profonde.

    Lei condusse il cavallo verso un recinto, lo sistemò, lo spazzolò con dolcezza, mentre Zafir rimaneva a guardarla.

    «Allora, ho superato il test?» gli chiese poi, fissandolo negli occhi.

    Lui ebbe di nuovo l'impressione che lo stesse sfidando.

    «Sì. Ho visto abbastanza.»

    «Ma non ha superato il mio test» ribatté lei, chinando la testa di lato. «Voglio sapere cosa ci si aspetta esattamente da me.»

    Zafir ammirava il suo coraggio.

    Nessuno si era mai rivolto a lui in quel modo.

    Si sarebbe comportata diversamente se avesse conosciuto la sua vera identità?

    Per un attimo fu tentato di rivelargliela, poi decise di continuare a farla sentire libera di non trattenersi e non avere riguardi particolari.

    «Verrà in Kezoban dove lavorerà con Majeed, lo stallone dello sceicco.»

    Lei lo fissò intensamente e a Zafir non piacque l'espressione di sfiducia in quei bellissimi occhi scuri.

    «Che problema ha il cavallo?» chiese lei una volta fuori dal recinto.

    Quella domanda fece riaffiorare il passato. Zafir sapeva che sarebbe successo, ma non si era immaginato che accadesse così presto.

    «L'animale è stato coinvolto in un tragico incidente che è costato la vita alla sorella dello sceicco.»

    Si sentiva stranamente distaccato mentre parlava di sua sorella, come se quella notte non lo riguardasse.

    Nonostante avesse imparato a gestire il senso di colpa, sapeva che la responsabilità di quanto era accaduto era solo sua.

    Tabinah stava sfuggendo da lui, dall'uomo che l'aveva resa infelice.

    Niente avrebbe potuto cancellare quella consapevolezza.

    Destiny osservò quell'uomo stupendo che non sembrava nei suoi panni con i jeans e la camicia azzurra, nonostante mettessero in risalto la sua carnagione olivastra.

    Lo immaginava più a suo agio con un caffettano bianco.

    Emanava un'aura di potenza ed era talmente bello da turbarla. La sua postura eretta e il modo in cui il suo mento sporgeva diceva con chiarezza che era un uomo abituato a impartire ordini e a essere obbedito.

    Lei non aveva intenzione di farsi comandare da nessuno.

    Ne aveva abbastanza di essere quella che cedeva alle richieste altrui.

    La sua matrigna si era spinta troppo oltre quella volta. Aveva accettato quell'incarico prima di consultarsi con lei.

    Per quella donna contava solo il denaro, dei cavalli non le importava nulla.

    La sua matrigna era fredda come suo padre ed era una manipolatrice. Destiny desiderava solo poter sfuggire a quei due.

    Non poteva più restare lì, nonostante conservasse in quel luogo i suoi ricordi più preziosi, quelli legati all'infanzia e a sua madre.

    Doveva andarsene, esattamente come aveva fatto sua sorella minore Milly.

    Doveva farlo prima che la sua matrigna riuscisse a cancellare anche

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