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Calda notte d'Oriente: Harmony Destiny
Calda notte d'Oriente: Harmony Destiny
Calda notte d'Oriente: Harmony Destiny
E-book157 pagine2 ore

Calda notte d'Oriente: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Lo sceicco Rayad Rostam ha consacrato la vita alla difesa del suo paese e alla vendetta. Ha giurato infatti di scoprire chi ha provocato l'attentato che, anni prima, ha ucciso la sua giovane moglie. Ma l'incontro con la famosa giornalista Sunny McAdams sconvolge all'improvviso ogni sua priorità. Lei è intelligente, coraggiosa, bellissima, e Rayad ne è profondamente attratto, tanto da non potersi impedire di trascorrere del tempo con lei. Mentre sono in viaggio, alla scoperta delle bellezze del piccolo regno arabo, un imprevisto li costringe a sostare in un rifugio, completamente soli. E la magia del deserto li travolge, insieme alla passione. Ma Rayad è veramente pronto a lasciarsi alle spalle il passato, o la sua sete di vendetta finirà per distruggere l'intesa speciale che sta nascendo tra lui e Sunny?

LinguaItaliano
Data di uscita21 dic 2015
ISBN9788858943359
Calda notte d'Oriente: Harmony Destiny
Autore

Kristi Gold

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Calda notte d'Oriente - Kristi Gold

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    One Hot Desert Night

    Harlequin Desire

    © 2015 Kristi Goldberg

    Traduzione di Lucilla Negro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-335-9

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Lo sceicco Rayad Rostam aveva le mani sporche di sangue, una taglia sulla testa e un fardello che si portava addosso da anni.

    Sebbene, a volte, desiderasse un po’ di pace, viveva da troppo tempo sul filo del rasoio, così da non conoscere uno stile di vita diverso. Ora, poi, mentre guardava dalla finestra del palazzo reale le montagne che dominavano Bajul, con il dolore al costato che gli ricordava il suo ultimo faccia a faccia con la morte, sentiva di non potersi tirare indietro.

    «Non puoi tornare in servizio prima di esserti ripreso completamente, Rayad. Sei ancora convalescente.»

    Detestava quando qualcuno gli diceva cosa fare, anche se a dargli ordini era il re in persona, che in questo caso era anche suo cugino. Gli pesava doversi ogni volta piegare a principi di lealtà familiare e obbedienza ai decreti regi. Ingoiando la rabbia, scelse di restare concentrato sul paesaggio, evitando lo sguardo scrutatore di Rafiq. «Perché no? Cosa vuoi che siano un paio di costole rotte? Mi è capitato di peggio e probabilmente mi succederà ancora.»

    «Certo, e magari la prossima volta non saranno ferite curabili, soprattutto se dovesse saltare la tua copertura» replicò l’altro.

    A quelle parole, Rayad si voltò di scatto, reprimendo a stento la rabbia al ricordo del suo tragico errore. Un evento drammatico che gli aveva segnato la vita per sempre. «Ho imparato dai miei sbagli tanti anni fa, e da allora nessuno conosce la mia vera identità. In quanto all’incolumità personale, è un rischio che ho messo in conto di correre quando ho scelto di servire il mio paese.»

    Rafiq si appoggiò allo schienale della sedia e si portò una mano alla gola, apparentemente immune all’ira che trapelava dal tono di voce dell’uomo.

    «Stai attento, cugino, perché rischi grosso se ti ostini a dare la caccia a degli assassini che probabilmente non acciufferai mai. È diventata un’ossessione, la tua.»

    Al limite della pazienza, Rayad appiattì i palmi sul ripiano della scrivania e si sporse in avanti. «Non mi darò pace finché non li avrò presi e puniti, quei bastardi.»

    «E se non dovessi riuscirci?»

    «Farò di tutto perché ciò accada.» Serrò i pugni lungo i fianchi. «Perfino morire.»

    «Ecco, appunto, mio caro, non sfidare la sorte. Devi fartene una ragione, ridefinire i tuoi obiettivi. Non puoi continuare a vivere così. Io mi sono rassegnato al fatto che non conoscerò mai le circostanze della morte di mia madre. Ho anche accettato che la morte di Rima non sia stata colpa mia.»

    «La mia situazione è diversa. Tu parli di un possibile incidente o suicidio. Io parlo di omicidio.»

    «Purtroppo non ci è dato conoscere certe risposte, ma ricorda che la vita va vissuta, e tu dovresti imparare a guardare avanti, così come ho fatto io. Tanto per incominciare, dovresti onorare la nobile stirpe a cui appartieni e assicurarne la continuità con un erede.»

    L’idea non gli sembrava neppure degna di essere presa in considerazione, alla luce della tragedia che occupava in maniera prepotente la sua mente.

    «A differenza di te e dei tuoi fratelli, Rafiq, i miei doveri militari mi impediscono di prendere moglie e avere dei figli.»

    «Dici? Prendi me e i miei fratelli» ribatté il re. «Io mi occupo di governare al meglio questo paese, Zain ha creato un sistema di approvvigionamento idrico che garantirà il futuro di Bajul, mentre Adan è il comandante delle nostre forze armate. Tutti incarichi di rilievo, non credi? Eppure, non mi sembra che non siamo riusciti a mettere al mondo dei figli e a soddisfare le nostre mogli.»

    Da quando era arrivato a palazzo, ogni sera a cena gli era stato fornito un promemoria di quei successi personali. «Riconosco i tuoi meriti, sei stato bravo. Io, però, non sono interessato al raggiungimento della tranquillità domestica.»

    Rafiq socchiuse gli occhi e lo scrutò per un lungo istante. «Sei così accecato dalla tua sete di vendetta che non desideri più la compagnia femminile?»

    «Non mi sono votato a una vita monacale, se è questo che intendi, tuttavia ci sono poche donne di cui mi fido al punto da portarmele a letto.»

    «Da quant’è che non stai con una donna, Rayad?»

    Da troppo per ammetterlo a un altro uomo.

    «Vivo infiltrato in diversi campi di ribelli da ben otto mesi, o non ti ricordi più di avermi affidato tu stesso l’incarico?»

    Rafiq emise un sospiro greve. «Dovresti, allora, approfittarne adesso che sei a riposo per individuare la compagna giusta per te.»

    Aveva ricevuto lo stesso consiglio dai genitori, come se una nuova relazione potesse cancellare il dolore e il rimorso che lo dilaniavano. Chiaramente, nessuno capiva che, nell’accostarsi a una donna, il suo desiderio era solo quello di placare un istinto e non di costruirsi una vita normale. «Anche se accettassi di sistemarmi, così come tu e mio padre suggerite, di donne adatte, qui a Bajul, ce ne sono ben poche. La maggior parte o sono già sposate o sono troppo giovani.»

    Rafiq atteggiò il viso in un’espressione di rimprovero. «E qual è il problema? Cercatela altrove, non farla così difficile. Sono sicuro che a tuo padre non dispiacerebbe imparentarsi, per esempio, con una di Dubai.»

    Nel tentativo di lasciar cadere l’argomento, l’uomo si accostò alla finestra proprio mentre arrivava la limousine ufficiale. Quando l’autista girò attorno alla vettura e aprì la portiera, il sole del pomeriggio illuminò una donna dal fisico flessuoso e con una massa di capelli biondi. Era vestita in maniera sobria e incedeva con la grazia di una gazzella. Nel momento in cui si sfilò gli occhiali da sole e indirizzò lo sguardo esattamente verso la finestra dove era lui, Rayad rimase ipnotizzato dalla sua bellezza, e immediatamente avvertì il peso della prolungata astinenza.

    Ruotò il capo di scatto verso Rafiq. «Aspetti visite? Una donna, per caso?»

    «Esattamente» rispose il cugino. «Si tratterrà qui a palazzo per un certo periodo di tempo.»

    Rayad infilò le mani in tasca e cominciò a camminare per la stanza a passo lento. «È sposata?»

    Il re esibì uno dei suoi sguardi minacciosi. «No, non lo è. Però ti suggerisco di stare alla larga da lei.»

    «Come mai? Te la vuoi, per caso, portare a letto tu?»

    L’altro sgranò gli occhi, sconvolto.

    «Sei impazzito? Ti ricordo che ho una moglie.»

    Il desiderio di stuzzicare il cugino era più forte di lui. «Lo so, ma forse hai deciso di ripristinare un’antica usanza del nostro paese e popolare un harem.»

    L’espressione severa rivelò che il re non aveva apprezzato l’ipotesi. «Si tratta della cognata di Adan. Se pensi di divertirti con lei, sappi che te la dovrai poi vedere con lui, il tuo comandante in carica, oltre che con Piper, sua moglie. E non saprei chi è peggio.»

    La notizia non sembrò scoraggiare Rayad. «Ce l’ha un nome? Com’è che si chiama?» incalzò.

    «Sunny McAdams. È una giornalista, una corrispondente internazionale, e dubito che sia interessata a intraprendere un flirt con te. So che ha appena troncato una storia con un collega.»

    Quale modo migliore di un tuffo nella passione per dimenticare una delusione d’amore? Naturalmente, sempre ammesso che lei fosse stata consenziente. Non era abituato a prendersi da una donna ciò che lei si rifiutava di concedere.

    «Apprezzo il tuo consiglio, cugino» disse, mentre indietreggiava verso la porta. «Ti assicuro che prenderò in considerazione il tuo ammonimento.» Per ignorarlo prontamente.

    «Sarebbe il caso, e ti avviso...»

    Rayad chiuse la porta prima che il re avesse il tempo di concludere la lezioncina. Al momento, era sua premura dare il benvenuto all’ospite.

    Amava il brivido, la caccia, viveva per le sfide. E a volte desiderava tanto un po’ di respiro dalla sua missione di vendetta. Le fantasie erotiche erano la sua specialità, il sesso la sua seconda vocazione. Quando metteva gli occhi su una donna, non c’erano ostacoli a impedirgli di raggiungere l’obiettivo.

    E così, decise che l’americana dai capelli d’oro valeva proprio la pena di essere conosciuta, anche se solo per un breve periodo. Se poi avessero scoperto che non c’era alcun tipo di sintonia tra loro, be’, non sarebbe cascato il mondo. In caso contrario, sarebbe stata un’occasione d’oro per intraprendere un viaggio nel piacere puro, oltre che concedersi una breve fuga dai tormenti del passato.

    Nonostante le montagne mozzafiato e il palazzo maestoso, degno del più bel libro di fiabe che avesse letto, Sunny McAdams non si lasciò incantare dal meraviglioso scenario. Cercava solo un po’ di pace, un rifugio dove recuperare il suo coraggio e tornare a essere la donna di un tempo.

    Era giunta in quel misterioso paese chiamato Bajul per far visita all’adorata sorella gemella, Piper, che si era sposata con un autentico principe arabo.

    All’epoca era una donna felice, appagata dal suo lavoro di giornalista e dalla sua relazione con un collega. Solo che, due settimane dopo, era andato tutto a catafascio. E, com’era normale che fosse, ora si sentiva giù di corda.

    Non si perdeva d’animo, però. Dopo quello che aveva passato, niente e nessuno poteva più annientarla.

    Tuttavia, nonostante gli sforzi, non era facile recuperare la serenità. In quel momento, per esempio, non capiva perché, ma si sentiva osservata. E ciò amplificò le paranoie che l’accompagnavano ormai dal giorno del suo sequestro. Ultimamente, tutti le sembravano il nemico, dal tassista al commesso del supermercato.

    Per quanto detestasse ammetterlo, sentiva il bisogno della sua famiglia, in particolare di Piper.

    Le loro differenze caratteriali non erano mai state di intralcio quando si era trattato di comprendere le

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