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La principessa indiana: Harmony Jolly
La principessa indiana: Harmony Jolly
La principessa indiana: Harmony Jolly
E-book155 pagine2 ore

La principessa indiana: Harmony Jolly

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Info su questo ebook

La casata dei Lycander 1
Nel principato di Lycander non mancano amori che fanno battere il cuore e segreti gelosamente custoditi. Venite a scoprirli!

Il principe ereditario Frederick di Lycander, accantonato un passato da playboy, ha bisogno di una moglie e di un erede, così quando scopre di avere un figlio con la top model indiana Sunita è deciso a portare entrambi nella sua vita.
Sunita non desidera una vita a palazzo, né che il figlio venga cresciuto dall'entourage reale. Tuttavia, ritrovandosi i due scoprono un sentimento mai sopito, oltre alla difficoltà di dar voce a ciò che provano: solo un amore rivelato potrebbe essere così potente da superare ogni resistenza.
LinguaItaliano
Data di uscita20 nov 2018
ISBN9788858991022
La principessa indiana: Harmony Jolly

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    Anteprima del libro

    La principessa indiana - Nina Milne

    successivo.

    1

    15 AGOSTO: CELEBRITÀ ONLINE!

    DI APRIL FOTHERINGTON

    Chi sarà la nuova principessa di Lycander?

    Ormai Kaitlin Derwent non è più in lizza – ieri la ragazza ha annunciato a sorpresa che sposerà Daniel Harrington, direttore dell'omonima ditta.

    Quindi il bel principe Frederick è di nuovo in cerca di una sposa. Chi sarà la fortunata?

    Sarà il tipo di donna che frequentava quando era ancora un playboy spensierato, prima che la tragica morte del fratello maggiore e quella di suo padre Alphonse, che ha creato scandalo morendo in una casa di malaffare, lo portassero inaspettatamente al trono?

    Il Principe Frederick II di Casa Petrelli, sovrano del piccolo principato di Lycander, smise di leggere e spinse il portatile un po' più in là sulla massiccia scrivania di legno intagliato.

    La frase La tragica morte del fratello maggiore gli bruciava nella mente, ma si costrinse a restare impassibile mentre guardava Marcus Alrikson, il suo primo consigliere.

    «Non vedo il problema: si tratta solo di gossip, e non dice niente di nuovo.»

    Marcus scosse la testa. «Infatti. È un articolo che serve solo a rivangare il tuo passato.»

    «Il mio passato sordido e scandaloso, intendi?»

    «Esattamente» rispose Marcus, serio. «Il vero problema è che sappiamo entrambi quanto sia precaria la tua posizione. Ci sono persone che non ti vogliono sul trono proprio a causa dei tuoi anni da dissoluto.»

    «Capisco» rispose Frederick, provando una fitta del senso di colpa che lo tormentava dalla morte del fratello. I sudditi avrebbero voluto che fosse Axel a salire al trono. Lui era nato per quel ruolo, e sarebbe stato il sovrano ideale. Avrebbe portato prosperità e tranquillità al Paese, duramente provato dal regno di loro padre.

    Ma Axel era morto all'improvviso per un incidente d'auto, ed era tutta colpa di Frederick. Era lui che avrebbe dovuto trovarsi in quell'auto, quella sera, se non avesse chiesto ad Axel di prendere il suo posto alla cena di Stato cui doveva presenziare. Quando Axel era morto, Frederick si trovava a bordo di uno yacht, a brindare con i suoi nuovi soci in affari.

    Quell'oscuro segreto non avrebbe mai smesso di gravargli sulla coscienza.

    Adesso Lycander doveva accontentarsi della pecora nera della famiglia reale, e il popolo minacciava di ribellarsi.

    Frederick strinse i denti. Avrebbe indossato la corona e l'avrebbe onorata, a qualsiasi costo. Lo doveva alla memoria di Axel.

    «Cosa mi suggerisci di fare?»

    «Devi trovare una nuova fidanzata, una nuova Kaitlin. Lei piaceva molto all'opinione pubblica, e averla al tuo fianco dimostrava che sei cambiato, che non avevi intenzione di ripercorrere le orme di tuo padre.»

    «Capisco, e intendo sistemarmi quanto prima» disse Frederick. E pensare che, solo un anno addietro, l'idea di un matrimonio gli sarebbe sembrata assurda. «Ma Kaitlin non vuole più sposarmi. Si è innamorata» aggiunse, con malcelata irritazione. Non avrebbe mai capito come Kaitlin, tanto ragionevole e pacata, avesse ceduto a un'emozione così folle.

    «Un vero peccato.» Marcus cominciò a camminare avanti e indietro sul pavimento di marmo, finché si fermò davanti al ritratto di uno degli antenati di Frederick. «Kaitlin sarebbe stata una principessa perfetta. Aveva un background impeccabile, un aspetto davvero aristocratico.»

    A differenza della successione di attricette, modelle e cacciatrici di dote che tuo padre ha sposato.

    «Il popolo l'adorava.»

    Mentre non adora affatto te.

    Le parole non dette restarono nell'aria.

    «Sì, sì, ho capito» disse Frederick. «Ma Kaitlin è fuori dai giochi, ormai.»

    «Già, ed è proprio per questo che la gente parla ancora del tuo passato. L'articolo prosegue con una rassegna delle tue vecchie fiamme. Giselle, Mariana, Sunita... La giornalista ha cercato di rintracciarne alcune.»

    Frederick si irrigidì.

    Sunita.

    Una serie di immagini gli balenò nella mente.

    Risate, pura bellezza, occhi a mandorla di un castano dorato che si accendeva alla luce del sole. I lunghi capelli corvini e lucenti, gambe affusolate.

    Sunita.

    La donna che lo aveva lasciato... La donna che si era lasciato sfuggire.

    Raddrizzando la schiena, prese il portatile e lo tirò a sé, leggendo rapidamente il resto dell'articolo.

    Ma dov'è Sunita adesso? È un vero mistero.

    Poche settimane dopo la brusca fine della sua relazione con il principe di Lycander, Sunita ha deciso di prendersi una pausa da una carriera di top model che stava andando a gonfie vele, per riscoprire le sue radici.

    Sembra che si sia trasferita a Mumbai, la città da cui veniva sua madre, ma a questo punto se ne perdono le tracce...

    «Frederick?» La voce di Marcus lo distolse dall'articolo. Il suo consigliere lo stava osservando con la fronte aggrottata. «Qualcosa non va?»

    «Niente.» Frederick scrollò le spalle. «Mi ha stupito sapere che Sunita ha rinunciato alla sua carriera.»

    Lei era una delle persone più ambiziose che avesse mai conosciuto: la sua carriera l'appassionava, aveva obiettivi ben definiti e strategie precise per conseguirli. Perché aveva lasciato perdere?

    Marcus tamburellò con le dita sul tavolo. «Potrebbe avere a che fare con te? Cosa è successo tra voi?»

    «Siamo stati insieme qualche settimana, e poi lei se n'è andata.»

    «Perché?»

    Frederick alzò le spalle con aria indifferente. «Non lo so. Immagino che avesse ottenuto abbastanza pubblicità dalla nostra storia.»

    Marcus inarcò le sopracciglia. «Le servivi per farsi pubblicità?»

    «Sì. A dire la verità, è stata sincera fin dall'inizio. Ci stavamo usando a vicenda.»

    Ma lui, stupidamente, si era illuso che il tempo trascorso insieme, le lunghe conversazioni, le risate, avessero iniziato a significare qualcosa di più.

    Be', si era sbagliato. Sunita aveva avuto ciò che voleva e poi se n'era andata, come previsto.

    Eppure, quella fatidica mattina, le aveva visto negli occhi un'ombra, qualcosa che smentiva le parole che gli aveva detto. Lui, però, aveva lasciato correre.

    E ormai era acqua passata.

    Gli occhi azzurri di Marcus incontrarono i suoi. «Prima ti ha usato per farsi pubblicità, e poi è svanita? Che senso ha?»

    Non molto, in effetti. Due anni prima, Sunita lo aveva colpito in modi che non voleva ricordare. Quando era uscita dalla sua vita, gli era mancata. Aveva rivelato in lui una fragilità che non era mai emersa con nessun'altra donna. Ma poi, pochi mesi dopo la sua partenza, Axel era morto e la vita di Frederick era cambiata per sempre.

    «Indagherò» riprese Marcus. «Ma adesso voglio che ti concentri su questa lista di potenziali candidate. Una principessa, una marchesa e una contessa. Fai la tua scelta.»

    Frederick prese il foglio che il consigliere gli porgeva, ma aggrottò la fronte. «Che vuol dire: indagherò

    «Se c'è qualche possibilità che scoppi uno scandalo, dobbiamo intervenire subito. Quindi intendo trovare Sunita prima di April Fotherington o altri reporter.»

    «E poi?»

    «E poi manderò qualcuno a parlarle.»

    «No!» disse Frederick, con una veemenza che sorprese lui per primo. Era innegabile che quella breve storia con Sunita significasse ancora qualcosa per lui. Forse rappresentava gli ultimi momenti spensierati prima della catastrofe. Non voleva che Marcus o i suoi scagnozzi violassero l'intimità che lei chiaramente stava proteggendo.

    «Devo farlo» insisté Marcus. «Non possiamo correre il rischio di uno scandalo. Nella situazione attuale, basterebbe un piccolo passo falso per far crollare la monarchia.»

    Frederick represse un sospiro. Avrebbe potuto ignorare quell'avvertimento, ma sarebbe stato sciocco. Marcus sapeva quel che faceva. Tuttavia...

    «Va bene. Andrò io stesso da Sunita.»

    Gli occhi di Marcus si restrinsero. «Con tutto il rispetto, è una follia. La stampa ci andrebbe a nozze.»

    «Si accomodino pure. Non manderò altri al posto mio.»

    «Perché?»

    «Perché è la cosa giusta da fare.» Fissò Marcus. «Cosa avrebbe fatto Axel, al posto mio? Avrebbe mandato un altro a spiare una sua ex?»

    «Axel non si sarebbe mai messo in questa situazione.»

    «Touché. Io, però, mi ci sono messo, e devo affrontare le cose in prima persona.» Rifletté rapidamente. «Se non altro ho una buona scusa per andare a Mumbai. Mi piacerebbe visitare ancora il progetto locale di Schools for All

    Si trattava di un progetto di beneficenza ideato da Axel e del quale il fratello andava fiero. Frederick lo aveva fatto proprio, e teneva molto a che diventasse un successo.

    «Troverò Sunita, verificherò che non ci siano problemi, e poi cercherò una moglie tra i nomi della tua lista.» Rivolse al suo consigliere un sorriso privo di allegria. «Non preoccuparti. Sarò discreto.»

    17 agosto, Mumbai

    Sunita fissò lo schermo e rilesse l'articolo per la milionesima volta, mentre un tornado di panico le serrava lo stomaco.

    Era irrazionale, si disse. In fondo, April Fotherington non l'aveva trovata: era al sicuro lì, in uno spazioso ma anonimo appartamento di Mumbai, mimetizzata nel trambusto di una città che aveva imparato ad amare. Ben presto l'interesse che l'articolo aveva suscitato nei suoi confronti sarebbe scomparso. Nessuno aveva scoperto il suo segreto fino ad allora, e non c'era motivo perché lo facessero ora. Era al sicuro. Erano al sicuro.

    Tuttavia, non poté evitare un sussulto di paura mentre osservava il soggiorno. I segni della presenza di suo figlio erano ovunque: una scatola di giocattoli di legno nell'angolo, il tappetino per giocare accanto al divano, i libri di cartoncino robusto...

    Smettila! Nessuno avrebbe portato via Amil. Alphonse di Lycander era morto. Quell'uomo era stato il maggiore pericolo: Alphonse aveva ingaggiato violente battaglie legali per ottenere la custodia di quattro dei suoi figli, usando senza scrupoli la sua posizione e la sua ricchezza per vincerle. Sunita non aveva nessun dubbio che, se avesse saputo dell'esistenza di un nipote, avrebbe fatto lo stesso per prendersi Amil.

    Ma forse l'avrebbe fatto anche Frederick.

    Il suono del campanello la riscosse da quei pensieri. Sua nonna e Amil erano usciti da poco, ma forse avevano dimenticato qualcosa.

    Prima di aprire, guardò dallo spioncino, e per un attimo pensò che il cuore le si fosse fermato.

    Sbatté le palpebre, sperando che l'uomo alla sua porta fosse solo un'allucinazione provocata dall'articolo che aveva letto e riletto. Quando riaprì gli occhi, però, il principe Frederick di Lycander era ancora lì.

    E ora cosa faccio?, si chiese, torcendosi le mani. Era tentata di fare finta di non essere a casa, ma... E se lui avesse deciso di aspettarla fuori? Se fosse rimasto lì fino al ritorno di Amil?

    Basta, si ammonì severamente. Non era arrivata tanto lontano per arrendersi ora. Non era più la bambina di dieci anni che alla morte di sua madre era stata portata dall'altra parte del mondo da un padre che fino a quel momento non sapeva nemmeno di avere. E non era più nemmeno l'adolescente in balia di una matrigna e di sorellastre che non avevano niente da invidiare a quelle di Cenerentola.

    Era riuscita a cavarsela da

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