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Le regole di Cassandra (eLit): eLit
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E-book156 pagine2 ore

Le regole di Cassandra (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Sono quattro amiche e hanno stretto un patto: alla larga dagli uomini! Chi sarà la prossima a infrangerlo?



Lei e le sue amiche non avevano deciso di rimanere per sempre single? A quanto sembra l'unica che resiste è lei, Cassandra. Le sue storie sono puramente di sesso e la cosa non le dispiace affatto. Allora perché da quando ha rivisto Noah, con cui aveva già flirtato, non riesce più a sedurre alcun uomo, senza paragonarlo a lui?

Noah non ha mai dimenticato Cassandra, una donna seducente e carica di erotico magnetismo. Ora che l'ha ritrovata non può e non vuole lasciarsela sfuggire una seconda volta. Non sa quante possibilità abbia con lei, ma come si dice: la fortuna aiuta gli audaci.



Mai dire lo voglio:

1) Cuore contro cuore

2) Carezze, ricatti e bugie

3) L'amore corre in rete

4) Le regole di Cassandra
LinguaItaliano
Data di uscita31 gen 2017
ISBN9788858966051
Le regole di Cassandra (eLit): eLit

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    Anteprima del libro

    Le regole di Cassandra (eLit) - Kathleen O'reilly

    successivo.

    1

    Cassandra Ward studiò attentamente il soggetto sulla sedia. Analizzò le ombre, le sfaccettature e i difetti. E sì, anche i difetti, pur essendo convinta che ci fosse una bellezza speciale in quel viso, che attendeva soltanto di essere messa in risalto.

    Fece un passo indietro chiedendosi da dove avrebbe cominciato. Aggiustò meglio i faretti e strinse gli occhi. Poi, finalmente, sorrise. «Vedrai, Beth, sarai uno schianto.»

    Beth fece un'espressione contrita, temendo le intenzioni di quella sua amica forse un po' troppo appariscente e libertina. «Prometti che non mi concerai da donnaccia? Devo sposarmi, non andare a rimorchiare qualcuno in un locale per single.»

    Cassandra alzò gli occhi al soffitto, poi li puntò dritto in quelli impauriti di Beth. «Guardami bene, tesoro. Io ti sono mai sembrata una donnaccia

    Beth si soffermò sul trucco sofisticato di Cassandra e sembrò pensarci su, poi sospirò. «No.»

    Le due donne erano nella saletta che la chiesa metteva a disposizione delle spose per gli ultimi preparativi. Mancavano due ore alla cerimonia e Cassandra voleva assicurarsi che una delle sue amiche più care facesse un figurone.

    «Non hai scelta, devi fidarti di me» sentenziò mentre apriva il beautycase voluminoso che si era portata dietro. Poi tirò fuori la sua arma segreta. La maschera di alghe marine. «Avrai un colore verdognolo per un po', ma non temere. Serve a purificare la pelle e a farla risplendere. Ti piacerà.»

    «Sei sicura che dopo il verde tornerò del solito colore? Che succede se invece mi ricopro di bolle?»

    «Fidati, ti dico.»

    Beth sospirò. «Okay. Sono nelle tue mani.»

    Cassandra stese prima la maschera poi le foderò gli occhi con delle fette di cetriolo. «Queste servono a distendere le rughe. Io compro cetrioli a quintali.»

    Quando vide che il viso di Beth stava cominciando ad assumere la tonalità giusta, prese altre due fette di cetriolo, se le applicò sugli occhi e si sedette accanto alla futura sposa. Quella mattina aveva notato un paio di piccole rughe sul proprio viso che non aveva mai visto prima. Non sapendo se le zampe di gallina fossero una piaga precoce nella sua famiglia, preferiva adottare misure preventive.

    Notando che la donna al suo fianco era diventata improvvisamente silenziosa, chiese: «Nervosa?».

    «Un po'.»

    «Non dovresti esserlo. Stai per avere quello che hai sempre sognato.»

    Beth incurvò leggermente le labbra. «Niente luna di miele, però.»

    «Che accidenti ti importa? Appena Spencer si libererà dai suoi impegni, farete un bel viaggio.»

    «Lo so» convenne Beth. «Sono un'ingrata.»

    «No, sei solo la solita sentimentale.»

    Del piccolo gruppo di single per scelta, Beth era sempre stata la meno convinta. Ciò nonostante aveva stretto con loro un patto di eterno nubilato.

    Che ne era stato di quei tempi?, si chiese Cassandra nostalgica. Delle quattro inseparabili amiche di sempre, due erano già convolate a nozze e la terza stava a un passo dal fatidico sì. Lei era la quarta, l'unica ancora ligia a quel patto. L'irriducibile Cassandra Ward.

    Non che invidiasse le amiche, si ricordò. Jessica aveva sposato Adam, un uomo con uno spirito di competizione che, personalmente, non avrebbe mai tollerato. Mickey si era unita a Dominic, un poliziotto che viveva perennemente sul filo del rasoio. E ora Beth stava per sposare Spencer, un giornalista tanto bravo quanto a corto di nozioni di galateo.

    Se le amiche pensavano di aver trovato l'uomo dei loro sogni, se lo tenessero pure stretto. Tanto, per quel che la riguardava, l'uomo perfetto non esisteva. Abituata a lavorare diamanti, sempre a caccia di imperfezioni da limare, aveva sviluppato un occhio particolare per i difetti. E riteneva che quelli degli uomini fossero tanto vistosi quanto impossibili da eliminare.

    «Quando ti sposerai anche tu?» biascicò Beth tra i denti per non far sgretolare la maschera.

    «Mai.»

    «Eppure stavi per sposare Benedict.»

    «All'epoca ero solo una ragazzina sciocca e impulsiva» spiegò Cassandra, ricordandosi che era stato proprio Benedict O'Malley ad aprirle gli occhi. Grazie a lui aveva capito che era impossibile sfuggire al proprio destino. Per un po' si era illusa che lui avesse visto qualcosa in lei oltre al suo corpo. Ma si era sbagliata. Qualsiasi cosa facesse o dicesse, restava la perfetta incarnazione delle fantasie maschili. Così, negli ultimi otto anni, si era dedicata a perfezionare quell'immagine di bomba sexy, fino a rendere il corpo favoloso che si ritrovava un raffinato strumento di potere.

    «La bellezza non è eterna e non si può vivere di solo sesso per tutta la vita.»

    Il pensiero insidioso di tette cascanti e zampe di gallina le si affacciò alla mente, ma Cassandra lo scacciò con forza. Non era il giorno più adatto per piangersi addosso. «Perché no?» rispose levandosi le fette di cetrioli dagli occhi.

    Beth scosse la testa contrariata.

    Quella era una conversazione che avevano fatto già molte volte, pensò Cassandra. Le amiche non credevano che lei fosse contenta così. Non pensavano che una donna potesse avere rapporti puramente fisici con un uomo, senza alcun coinvolgimento emotivo. Per come la vedeva lei, invece, nessuna di loro sapeva cosa si perdeva. Il vantaggio di non avere ansie o aspettative era impagabile, e lei non aveva dubbi. Il suo slogan era: niente amore, solo sesso.

    Cassandra aveva anche delle regole precise in materia. Regola numero uno: non fare promesse. Di lì, la matematica impossibilità di una delusione. Regola numero due: niente monogamia. Visto che nessun uomo meritava la sua fedeltà, se qualcuno voleva l'esclusiva, sapeva dove trovare la porta. Regola numero tre: alcuni comportamenti sessuali erano necessari, alcuni erano ammessi e altri erano assolutamente proibiti. Vietati, per esempio, i travestimenti, il sadomaso o gli scambi di coppie. Regola numero quattro: essere in possesso di un certificato medico recente. Ultima regola, e anche la più importante: niente sesso senza precauzioni.

    «Troverò un uomo adatto a te» si ripromise Beth.

    «La maschera si è indurita a sufficienza. Resisti ancora per pochi secondi» replicò Cassandra ignorando volutamente le parole dell'amica.

    «Non puoi nasconderti sempre.»

    «Tempo scaduto.» Cassandra prese un asciugamani e cominciò a pulire il viso di Beth. «Ora passiamo alla base. Qualcosa di chiaro e non stucchevole. Detesto le spose che sembrano uscite da un museo delle cere.» Quindi prese dal beautycase un fondotinta in polvere.

    Beth aspettò che Cassandra stendesse la base, poi tornò all'attacco. «Spencer purtroppo non conosce uomini decenti, fatta eccezione per Noah, ovviamente. Ma mi hai detto che non ti interessa.»

    Cassandra esitò e per un brevissimo attimo le tremarono le mani. Nulla di cui Beth potesse accorgersi, per fortuna. «Risparmiami i tipi alla Richard Gere, per favore.» Quello a cui si riferiva Beth, in particolare, l'aveva già respinta una volta.

    «Parlerò con Jess e lei parlerà con suo marito. Adam conosce un sacco di uomini.»

    «Un sacco di uomini disoccupati, vorrai dire.»

    Prima di conoscere Jessica, la fama di boia, ovvero di consulente aziendale esperto in ottimizzazione della produttività, aveva preceduto Adam. Poi, di punto in bianco, l'uomo aveva cambiato vita, si era messo in proprio e, dal versante licenziamenti, era passato a quello del collocamento occupazionale.

    Beth le rivolse uno sguardo ironico. «E che importanza ha, visto che non fai sul serio con nessuno?»

    Cassandra passò al fard. «Nessuna infatti. Ma desidererei tanto che mi lasciaste in pace. So che lo fate perché mi volete bene, ma dovete credermi se vi dico che io sto bene così.»

    «E invece no!» la contraddisse Beth con veemenza. «Lo sai che non puoi continuare così.»

    Cassandra fece un passo indietro. Era un giudizio morale che si sarebbe aspettata da Mickey, ma mai da Beth. «Perché? Dovrei vivere come una monaca solo perché non voglio sposarmi?»

    «Non volevo dire questo. È solo che... che tu lo fai sembrare così freddo. Il sesso non dovrebbe essere... essenziale

    «Per gli uomini lo è. Non vedo perché non dovrebbe esserlo anche per le donne. È un ottimo esercizio fisico, fa bene alla pelle e libera dallo stress. Dimmi perché una cosa che mi fa tanto bene e di cui non mi sento minimamente in colpa dovrebbe essere sbagliata per me.»

    «Non dico che sia sbagliata per te» si difese Beth. Poi sospirò. «E va bene, hai ragione tu. Ma perché non tenti almeno per una volta di avere una relazione normale?»

    Cassandra richiuse la confezione del fard. «Per me è diverso» replicò asciutta. Con il corpo esplosivo che si ritrovava, era considerata una specie di bambola dagli uomini. A lei non erano dedicati i pensieri romantici, ma i fischi di ammirazione, i complimenti spinti e le proposte oscene.

    Beth la guardò nello specchio. «Non puoi dare sempre la colpa al tuo...» Invece di proseguire, lanciò un'occhiata eloquente al seno prosperoso dell'amica. «Insomma, non ti senti mai sola?»

    «No» rispose Cassandra, che aveva perfezionato l'arte della solitudine. «Ora passiamo agli occhi.»

    «Non ho finito.»

    Cassandra la guardò severa. «E se ti mettessi un batuffolo d'ovatta in bocca?»

    Beth alzò le mani in segno di resa. «E va bene, va bene. Fa' come vuoi.»

    Cassandra cominciò a disegnarle le ciglia col mascara resistente all'acqua. Non voleva che Beth si rovinasse il trucco con le lacrime che avrebbe inevitabilmente versato.

    Lacrime. Una cosa di cui lei non si sarebbe mai dovuta preoccupare, pensò con cinismo.

    Noah Barclay si rotolò nel letto, assaporando il calore del sinuoso corpo femminile sotto le sue mani. Lei lo guardava, la testa bruna lascivamente rovesciata sul cuscino e gli occhi ardenti di desiderio. Gli chiedeva apertamente di prenderla con passione, di affondare dentro di lei con forza, fino a farla gemere di esplosiva soddisfazione.

    Con un movimento rapido gli aveva fatto chinare la testa e ora gli stava mordendo l'orecchio, procurandogli una fitta di tormentoso piacere. Noah si liberò dal delizioso supplizio e la fissò dritto negli occhi luccicanti di sfida. Se era quello che voleva, quello avrebbe avuto. Cominciò ad affondare dentro di lei con ritmo crescente. Un ritmo cadenzato da colpi sempre più forti. Un colpo... due colpi...

    Ehi, quelli erano colpi reali!, realizzò improvvisamente. Qualcuno batteva impetuosamente alla porta di casa sua. Contrariato, aprì gli occhi a fatica, poi si drizzò a sedere e guardò la sveglia sul comodino. Erano le undici del mattino e lui stava ancora dormendo. Ma chi poteva biasimarlo? La sera prima era tornato da fuori città. Per la precisione, da un altro continente.

    Abbandonando definitivamente le braccia di

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