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Irresistibile tentazione: Harmony Collezione
Irresistibile tentazione: Harmony Collezione
Irresistibile tentazione: Harmony Collezione
E-book143 pagine1 ora

Irresistibile tentazione: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Sorrel non riesce a credere alle proprie orecchie: la sua migliore amica, la dolce e un po' svampita Donnie, non può aver derubato l'azienda di oltre un milione di sterline! Ma neppure riesce a credere ai propri occhi: perché a sostenere un'accusa così assurda deve essere proprio Cale Masterson, l'uomo più sexy e affascinante che abbia mai incontrato? Anche se i sensi sembrano tradirla, Sorrel decide di lasciarsi tentare dal gioco della seduzione...

LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2014
ISBN9788858921197
Irresistibile tentazione: Harmony Collezione
Autore

Jessica Steele

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Irresistibile tentazione - Jessica Steele

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Hired: His Personal Assistant

    Mb Short Stories

    © 2008 Jessica Steele

    Traduzione di Daniela Bianchini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-119-7

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Era ancora mattina presto quando Sorrel lasciò l’appartamento che condivideva con Donnie, la sua migliore amica. Già con la testa ai suoi impegni alla Brown & Johns, Sorrel quasi non si accorse dell’auto che si infilò nel suo posto macchina subito dopo che lei ne fu uscita.

    Notò con la coda dell’occhio i due uomini in abiti formali che scesero dall’auto, ma aveva cose più importanti a cui pensare.

    Non era troppo contenta del compito che doveva eseguire al posto di Donnie e, infatti, aveva opposto una strenua resistenza alle suppliche dell’amica. Ma quando, la notte prima, Donnie l’aveva chiamata - usando il telefono del suo fidanzato, naturalmente, perché il suo era rimasto, chissà come, a casa loro - le era parsa davvero disperata.

    Se Sorrel avesse saputo le ragioni per cui le chiedeva questo favore, non avrebbe potuto rifiutarglielo.

    Purtroppo Donnie, che aveva la stessa età di Sorrel, cioè ventitré anni, sembrava incontrare parecchie difficoltà nel mantenere un’occupazione come segretaria personale. Prima di essere assunta alla Brown & Johns, Ingegneri navali, un’azienda acquisita di recente dal colosso Ward Maritime International, il percorso professionale di Donnie era stato spesso interrotto dalla frase: Siamo spiacenti, ma crediamo sia meglio per lei cercare lavoro da qualche altra parte.

    Tuttavia, da quando aveva iniziato a lavorare per Trevor Simms alla Brown & Johns, per il momento ancora autonoma dalla Ward Maritime, Donnie sembrava aver trovato la sua collocazione perfetta.

    «Adoro questo posto!» aveva dichiarato. Era entusiasta del suo ruolo di segreteria personale del responsabile finanziario. «Non lo lascerò mai. Trevor è così carino. E, anche se ogni tanto combino qualche pasticcio, lui è sempre gentile e mi dice di non preoccuparmi.»

    Sorrel aveva lavorato al fianco di un direttore finanziario, e spesso era stata in grado di aiutare Donnie quando l’amica portava a casa documenti che per lei erano fantascienza.

    In effetti, Donnie andava sempre in confusione quando entrava in contatto con qualcosa di intellettuale. Dolcissima, con un cuore d’oro e una vera passione per tutte le creature incapaci di parlare, Sorrel si era chiesta molte volte durante il loro periodo di formazione se le qualità dell’amica fossero quelle più adatte per lavorare in un ufficio.

    Per impedire ai suoi pensieri di lasciarsi deviare dal compito che l’attendeva, un compito che non avrebbe voluto eseguire ma al quale, a causa di una supplichevole Donnie: Oh, Sorrel, morirò se perderò questo lavoro!, non si sarebbe sottratta, Sorrel si concentrò su altro.

    Rifletté sul fatto che le sembrava di conoscere Donnie da sempre.

    Abitava con l’amica e la madre divorziata di lei da quando i suoi genitori erano rimasti uccisi in un incidente.

    Allora aveva dieci anni, e sua madre e la madre di Donnie, zia Helen, erano grandi amiche. Informata dell’accaduto, Helen Pargetter aveva messo da parte il proprio dolore e aveva stretto a sé Sorrel con un forte abbraccio.

    In quei primi giorni, Helen si era presa cura di Sorrel finché, circa una settimana dopo, in seguito a un’accesa discussione telefonica, Lionel Hastings, un parente di Sorrel da parte del padre e suo tutore legale, si era presentato a casa sua per portarla a vivere con lui.

    Era un avvocato, ritiratosi da poco in pensione, e un tutore meraviglioso. Era stato comprensivo e aveva fatto del suo meglio per aiutarla, ma, dopo un paio di mesi in cui aveva notato che Sorrel si chiudeva sempre più in se stessa, aveva contattato Helen Pargetter.

    Che cosa si erano detti fu raccontato a Sorrel da suo zio Lionel in seguito.

    A Helen Pargetter sarebbe piaciuto che Sorrel andasse a vivere con lei. E a Sorrel sarebbe piaciuto andare a stare da lei e sua figlia Donalda?

    A Sorrel sarebbe piaciuto, ma aveva imparato ad amare lo zio, e non voleva ferire i suoi sentimenti.

    «Ti dispiacerebbe se andassi via?» ricordava di aver domandato a zio Lionel in tono esitante.

    «No, se mi prometti che verrai a trovarmi almeno quattro volte all’anno» le aveva risposto lui.

    A poco a poco, Sorrel si era fatta una ragione della perdita dei genitori.

    Helen Pargetter era stata dolcissima, e Donnie la più tenera delle bambine. E forse era stata proprio lei ad aiutare Sorrel a superare il proprio dolore.

    Poiché Donnie si cacciava sempre in qualche pasticcio, spesso Sorrel aveva dovuto scuotersi dalla propria cupezza per soccorrerla.

    Così erano cresciute insieme, e avevano frequentato la stessa scuola, con l’amica che si era presto guadagnata il soprannome di Donnie la svampita.

    Mentre Sorrel dava una mano a Donnie con i compiti a casa, Donnie, che nuotava come un pesce, aveva insegnato a Sorrel a fare le immersioni, e a ridere di nuovo.

    E quattro volte all’anno, come promesso, Sorrel - a volte con Donnie, ma più spesso da sola - aveva fatto visita al suo tutore.

    Il suo affetto per lei era molto cresciuto e anche Sorrel gli voleva molto bene.

    Era assai più portata di Donnie per gli studi, e quando aveva deciso di frequentare la scuola superiore per segretarie, Donnie l’aveva imitata.

    Sorrel ne era uscita con il massimo dei voti. Donnie, aiutata di notte quando rimaneva indietro, alla fine era riuscita a guadagnare la sufficienza e a superare gli esami.

    Dopo gli studi superiori, Sorrel aveva trovato lavoro presso la prestigiosa Blake Logistics.

    Anche Donnie aveva trovato un lavoro, peccato che fosse durato appena due settimane!

    Mentre Sorrel, con il suo talento per le cifre e gli affari, veniva promossa fino a diventare segretaria personale del direttore finanziario, Donnie passava da un’azienda all’altra.

    Erano, però, felici.

    Uscivano, di rado, e di solito insieme; solo in caso di appuntamenti con ragazzi si separavano. Ma non si era mai trattato di nulla di serio.

    Entrambe stavano ancora aspettando il grande amore.

    A sorpresa, non erano state loro a trovare il grande amore, ma Helen Pargetter!

    «Mamma, evviva!» aveva esclamato Donnie con voce squillante e felice quando Helen aveva annunciato che l’americano con cui stava uscendo, Mike Gilbert, le aveva fatto una proposta di matrimonio e che lei aveva accettato.

    Tutto, all’improvviso, era cambiato.

    Helen aveva sposato Mike ed era andata a vivere con lui in Florida.

    Sorrel disponeva di denaro proprio ricavato dalla vendita della proprietà dei genitori che Lionel Hastings aveva sistemato in un fondo fiduciario di cui lei era entrata in possesso al compimento dei ventuno anni.

    Aveva riflettuto sull’opportunità di comprare una abitazione, ma, non essendo sicura del posto in cui voleva abitare definitivamente, aveva preferito affittare con Donnie un appartamento nel Surrey, e lì vivevano felici.

    Poi a Lionel Hastings era stata diagnosticata una malattia mortale, e Sorrel aveva immediatamente lasciato perdere ogni progetto per trasferirsi a Little Bossington, sulla costa orientale, per stare vicina allo zio.

    Un paio di mesi più tardi, un’infermiera era stata assunta per assisterlo, ma Sorrel non poteva sopportare l’idea che l’uomo a cui voleva tanto bene non avesse vicino a sé qualcuno di famiglia.

    Era brava nel suo lavoro e stava pensando di cercarsi una posizione con prospettive più ampie.

    Il suo capo, Edmund Apsley, era stato molto comprensivo riguardo alle sue frequenti assenze per andare a Little Bossington e le aveva consigliato di non lasciare il lavoro, un gesto davvero lusinghiero. Ma Lionel Hastings era stato il miglior tutore e il miglior zio che si potesse desiderare, e questo veniva prima di qualsiasi altra considerazione.

    «La prognosi del mio tutore non è affatto buona, e io voglio passare più tempo che posso con lui» aveva spiegato al suo capo. E, sapendo che lui non avrebbe potuto mantenere il posto vacante per le settimane o i mesi durante i quali lei sarebbe stata assente, aveva deciso di licenziarsi.

    Dopo il Surrey, Little Bossington era diventata una seconda casa per Sorrel.

    Lo zio Lionel era in ottime mani, c’era poco che lei potesse fare se non essergli vicina, stare seduta accanto a lui, leggergli il giornale, o un libro che lei pensava potesse essere di suo gradimento. Tuttavia, pareva che per lui anche la sola presenza della nipote fosse di grande conforto.

    Un giorno era andata nella vicina Shoeburyness per delle compere, mentre uno degli amici dello zio era venuto a fargli visita.

    Prima di rientrare, Sorrel si era concessa una breve pausa per un caffè, e aveva incontrato Guy Fletcher.

    «Ti spiace se mi siedo qui?» le aveva domandato lui.

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