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Vendetta spagnola: Harmony Collezione
Vendetta spagnola: Harmony Collezione
Vendetta spagnola: Harmony Collezione
E-book173 pagine2 ore

Vendetta spagnola: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Il suo piano prevede una spietata vendetta...
Lo spietato milionario Basilio Perez, famoso per la fedeltà alla propria famiglia, ha un unico obiettivo: vendicarsi di Miranda Smith. Quella donna sta per gettare fango sul nome dei Perez e deve essere fermata. A tutti i costi!

... il suo metodo, una bollente seduzione.
Quando però la incontra, Basilio rimane soggiogato dal suo fascino discreto. Per scoprire il segreto che si cela dietro quei modi pacati e raffinati, l'originale progetto di vendetta si trasforma in un piano di lenta e implacabile seduzione.
LinguaItaliano
Data di uscita21 ott 2019
ISBN9788830505742
Vendetta spagnola: Harmony Collezione
Autore

Lucy Monroe

Innamorata dei libri fin da bambina, per le sue storie crea eroine indipendenti e sensibili allo stesso tempo.

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    Anteprima del libro

    Vendetta spagnola - Lucy Monroe

    successivo.

    Prologo

    «Non ho bisogno di un maledetto appuntamento! Sono sua sorella, cretino!» Il forte accento americano e la voce acuta di Gracia giunsero fino all'ufficio di Basilio.

    La pesante porta si aprì di scatto, sbattendo contro il muro, ma, sorprendentemente, l'assistente amministrativo di Basilio riuscì a entrare nell'ufficio prima della sorella.

    «Signore, sono costernato.» L'angoscia era percepibile nella voce dell'uomo. «Si è persino rifiutata di aspettare che io mi accertassi che la sua videoconferenza fosse terminata.»

    Gracia si precipitò nell'ufficio nello stesso momento in cui un'altra assistente arrivava di corsa dalla sala adiacente.

    «Si può sapere cosa sta succedendo qui?» Con i capelli stretti in uno chignon austero e il tailleur color navy immacolato, la donna, che doveva essere intorno alla cinquantina, aveva la stessa algida aria aristocratica della madre di Basilio, che era figlia di un conte.

    L'assistente amministrativo iniziò immediatamente a scusarsi mentre il magnate si alzava dalla scrivania, lanciando alla sorella un'occhiataccia. Gracia si fermò davanti a lui, guardandolo con costernazione.

    «È un'emergenza familiare.»

    Basilio rimase in silenzio in attesa di ulteriori informazioni.

    La segretaria non fu però così paziente. «Capisco, ma non ti sei presa la briga di informarci del tuo imminente arrivo in modo da poter riorganizzare l'agenda di tuo fratello durante il tragitto dall'aeroporto?» le chiese Camila Lopez, chiaramente stizzita.

    Gracia guardò Basilio e la donna, arrossendo. «Non pensavo fosse necessario chiamarvi. Volevo solo arrivare qui.»

    «E se il signor Perez non fosse stato in ufficio?» osservò Camila, sollevando un sopracciglio nero.

    «Non ci ho pensato.»

    Nonostante fosse divertito dalla discussione tra la sorella e la segretaria, Basilio non aveva però tempo di perdersi in quelle sciocchezze. Aveva avuto, infatti, una giornata molto intensa.

    «Vi ringrazio per l'aiuto. Dedicherò la prossima mezz'ora a Gracia» comunicò ai due collaboratori. «Fate in modo che nessuno ci disturbi.»

    «Certo, señor» gli rispose Camila con la giusta dose di rispetto, prima di lanciare alla sorella uno sguardo che lasciava intendere che nessun altro li avrebbe mai interrotti come aveva fatto lei poco prima.

    Una volta che i due uscirono dall'ufficio, chiudendo la porta alle loro spalle, Basilio indicò una delle sedie davanti alla scrivania. «Siediti, Gracia, e dimmi cosa ti ha portato qui.»

    Gracia si sedette sulla sedia con più grazia di quanta avesse mostrato fino a quel momento. «È davvero un'emergenza di famiglia, Baz.»

    La stessa famiglia che raramente si ricordava di lui?

    «Spiegati meglio» la incalzò, mentre si sedeva.

    Gracia si accigliò. «Ti ricordi quando quella orribile ragazzina investì il piccolo Jamie con la propria macchina?»

    «È difficile dimenticarselo.» Cinque anni prima, suo nipote di quattro anni era stato due settimane in coma dopo essere stato investito da una macchina.

    «Be', a quanto pare ha cambiato nome e ha lasciato il sud della California.»

    «Non sono sorpreso.» All'epoca, Basilio si trovava in Spagna per salvare la società di suo padre dalla bancarotta, ma sapeva che Miranda Weber era stata presa di mira da tutti i media e, ancor peggio, dai social media.

    «Qualche giornalista idiota ha scoperto la sua identità e ha riportato quella faccenda alla ribalta.»

    Era quella l'emergenza di famiglia per cui era necessario l'aiuto di Basilio? Di solito, sia Carlos che Gracia tendevano a dimenticare di essere suoi fratellastri. Mettendo da parte il proprio cinismo riguardo al loro concetto di famiglia, Basilio rispose: «Capisco che possa essere emotivamente difficile per Carlos e Tiffany».

    «Sì. È orribile! E questa volta un programma di gossip vuole persino intervistare quella ragazza. Lei è pronta a raccontare il suo punto di vista sulla storia.»

    «Di sicuro, non è più una ragazzina.» All'epoca dell'incidente, cinque anni prima, Miranda aveva infatti diciannove anni e mezzo.

    «Sarà una donna ormai» disse Gracia sprezzante. «Andrà in televisione e mentirà. Sulla nostra famiglia!»

    «Sicuramente Carlos ha dei responsabili alle pubbliche relazioni che sanno come gestire la faccenda. Per non parlare degli avvocati. Se la donna mentirà in pubblico, potranno intentare una causa civile.»

    «Sai che preferisce che tu lo chiami Carl.»

    Ovviamente, dato che Carl suonava meno spagnolo, cancellando così il padre di nome Armand Perez. «Vuoi davvero discutere adesso di questa faccenda?»

    «No, certo che no. Però devi fare qualcosa!»

    «Cosa pensi che io possa fare di più di Carl e Tiffany? Non sono di certo al verde.»

    La moglie di Carlos apparteneva infatti a un'antica e ricca famiglia della costa orientale. Il fratello di Basilio, invece, gestiva la società del suo patrigno, di dimensioni abbastanza grandi da avere dei responsabili alle pubbliche relazioni.

    «Lei ha ottenuto un ordine restrittivo contro Carl e Tiffany e qualsiasi persona che lavori per loro.»

    «Come ha fatto?» chiese Basilio alzando la voce.

    «È pazzesco, lo so.»

    Non era quello che intendeva Basilio. Se Miranda Weber era riuscita a ottenere una protezione del genere, infatti, doveva aver ricevuto delle serie minacce. Suo fratello aveva la maledetta presunzione di poter fare qualsiasi cosa ed era anche una testa calda. Carlos non aveva mai dovuto salvare una società o dedicarsi giorno e notte a difendere la reputazione internazionale della propria famiglia come aveva fatto Basilio. Dopo che la madre di Carlos e Gracia si era separata dal loro padre, la donna si era risposata presto ed entrambi i fratelli maggiori di Basilio avevano accettato di buon grado la loro nuova famiglia americana, prendendo il cognome del patrigno e cancellando le proprie radici spagnole per abbracciare lo stile di vita della madre. Considerando le circostanze, non era sicuro di poter incolpare Carlos, ma chiaramente il temperamento e la presunzione di poter fare quello che gli pareva erano la causa di quell'ordine di restrizione.

    Dato che Basilio non diceva nulla, Gracia aggiunse: «Penso che potrebbe essere stato suo cognato o qualcosa del genere».

    «Ha una sorella?» Credeva che la donna che aveva fatto finire suo nipote in ospedale fosse figlia unica.

    «Sì, a quanto pare. È solo una sorellastra, ma...»

    «Solo...» Basilio sapeva bene quanta poca importanza la sorella e il fratello dessero al concetto di fratellastro.

    «Oh, dai Baz. Non prendertela.»

    «Se lo dici tu.»

    Gracia si sporse in avanti. «Devi fare qualcosa.»

    «Cosa vorresti che facessi?»

    «Be', la società di Carl non ha la stessa importanza della tua...»

    Quello era un eufemismo. La Perez Holdings era una multinazionale multimilionaria, mentre il gruppo del fratello valeva solo pochi milioni.

    «E allora?»

    «Allora, magari puoi convincere il cognato a ritirare l'accusa.»

    «Chi sarebbe questo cognato?»

    «Il suo nome è Andreas Kostas. È greco, vero? Non ricordo però il nome della sua azienda...»

    Basilio sussultò. «Sì, è greco e so esattamente chi è. La mia società utilizza il software antivirus della sua azienda, o, per meglio dire, la sua ex azienda. Credo che si sia recentemente fusa con la Hawk Enterprises

    Andreas Kostas era uno squalo del business e si era messo in affari con uno dei più grandi colossi finanziari. Non c'era da meravigliarsi che Carlos avesse bisogno di aiuto per trattare con la famiglia di Miranda.

    «Sì, ok. Non ha reagito bene quando Carl lo ha contattato, sperando di convincerlo a cancellare l'intervista di Miranda.»

    «Se lo ha minacciato, riesco a capirlo.» Kostas aveva la fama di non tollerare arroganza o sbruffoneria. Sfortunatamente, Carlos possedeva entrambe quelle caratteristiche.

    «Chi ha mai detto che Carl l'ha minacciato?» Gracia sembrava indignata, ma la sua espressione di colpevolezza la tradiva.

    Basilio lanciò un'occhiataccia alla sorella che si ricompose sulla sedia.

    «Ok, potrebbe aver detto cose che non intendeva dire, ma dopotutto...» Gracia agitò le mani con ansia. «Lui e Tiffany ne hanno vissute abbastanza cinque anni fa.»

    «Su questo siamo d'accordo.»

    «Allora, farai qualcosa?»

    «Verrò negli Stati Uniti e analizzerò la situazione.» Era tutto ciò che poteva promettere.

    Messo alle strette, Basilio non avrebbe esitato a usare la propria influenza e il proprio potere per mettere alle corde Andreas Kostas o sua cognata, perché per lui la famiglia veniva prima di tutto, sempre. Tuttavia, prima doveva avere delle informazioni certe su quello che stava succedendo.

    «Devi sbrigarti. Miranda ha intenzione di rilasciare la sua intervista fra tre settimane. Se farà quell'intervista, scoppierà di nuovo una bomba.»

    «Capisco. Qual è il suo nuovo nome?»

    «Ha mantenuto il suo nome, ma ha cambiato il cognome Weber in Smith.»

    Bene, Weber o Smith, Basilio era intenzionato a trovare la donna che aveva già provocato troppi danni alla sua famiglia. Avrebbe protetto il fratello e la cognata, che avevano già sofferto abbastanza, a qualsiasi costo.

    1

    In ritardo per la cena con la neoritrovata sorella e il fresco cognato, Randi si precipitò fuori dal suo nuovo ufficio. Era rimasta colpita e meravigliata quando Kayla le aveva chiesto se fosse interessata a diventare la responsabile di Kayla's for Kids, il centro per bambini e giovani a rischio. L'opportunità di fare ciò che amava vivendo vicina alla sorella, in modo da conoscerla meglio, era stata troppo allettante per rinunciarci. Inoltre, era l'occasione giusta per sfruttare sia la sua laurea in economia sia quella in servizi sociali. Parte del suo nuovo lavoro avrebbe incluso l'apertura di un secondo centro nella periferia occidentale di Portland. A quanto pareva, Andreas aveva donato come regalo di nozze il denaro necessario alla nuova sede, oltre a destinare tutti i contributi di beneficenza della sua nuova società all'associazione, rendendo meno stressante la raccolta fondi per il team di Randi. Era il lavoro dei suoi sogni e Randi adorava la sorella e il cognato per averlo reso possibile.

    Lo scontro con un uomo forte e muscoloso sul marciapiede interruppe all'improvviso la corsa di Randi verso la macchina. Gridò, per poi scusarsi immediatamente, nonostante sentisse il proprio equilibrio vacillare.

    «Mi dispiace molto! Non ti ho visto.»

    Delle mani grandi e forti la afferrarono per le braccia, impedendo che cadesse all'indietro, sul fondoschiena. «Ti succede spesso di sbattere contro persone che non vedi?» chiese l'uomo.

    Randi trasalì. L'uomo non poteva conoscere la vecchia ferita che quelle parole avevano riaperto. Scacciò con forza quel pensiero e fece spallucce. «Mi piacerebbe dire di no, ma ho la tendenza a fare pasticci, specialmente quando sono di fretta.»

    Non sapeva perché avesse rivelato quel suo difetto a quell'uomo attraente. Era stupendo. Alto come suo cognato, che sfiorava i due metri, l'uomo dai capelli scuri e il viso con la barba di qualche giorno torreggiava sopra la minuta Randi.

    I suoi occhi color caffè la fissarono. «Ho notato. Vai spesso di fretta?»

    Per qualche strana ragione, non arretrò. «No, solo qualche volta. Di solito sbatto contro pareti, stipiti o mobili. Non mi sono quasi mai scontrata con delle persone.»

    Lui sorrise, rivelando dei perfetti denti bianchi. «Sono speciale, allora.»

    «Puoi vederla in questo modo, sì.»

    L'uomo smise quindi di trattenerla per le braccia, ma non si allontanò da lei. «Credo che farò proprio così.»

    «Okay.» Randi non poté fare nulla per impedire al rossore di diffondersi sul viso e sul collo.

    Lui le tese la mano. «Basilio Perez.»

    «Io... ehm... Randi Smith.» Gli strinse la mano.

    Lui, al contrario, portò la mano alle labbra, sfiorandola a malapena con un bacio sulle nocche. «Piacere di conoscerti, signorina Smith.»

    Le labbra di lui sulla sua pelle le inviarono delle scosse lungo tutto il corpo. Trasalì.

    «Signorina Smith? Stai bene?»

    Lo sguardo brillante dell'uomo le fece capire che era del tutto consapevole dell'effetto che aveva su di lei.

    Miranda cercò invano di parlare, per poi schiarirsi la gola. «Chiamami pure Randi.»

    «Randi è l'abbreviazione di...?» Non le lasciò la mano e prese a sfiorarle il pollice sopra le nocche, dove poco prima si erano posate le sue labbra.

    Non ci pensò due volte prima di rispondere. «Miranda.»

    «Bel nome.»

    «Davvero?» L'aveva sempre trovato fuori moda.

    «Davvero.»

    «Anche Basilio

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