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Un anello per ricominciare: Harmony Collezione
Un anello per ricominciare: Harmony Collezione
Un anello per ricominciare: Harmony Collezione
E-book158 pagine4 ore

Un anello per ricominciare: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Sei settimane di puro desiderio...



Samantha Wilson non ha mai dimenticato il rifiuto subito da Leo Morgan-White quando era solo una ragazzina. Ora però il tenebroso milionario si è offerto di saldare i debiti di sua madre in cambio di un piccolo favore.



Il piano di Leo è semplice: lei dovrà fingere di essere la sua fidanzata per aiutarlo a ottenere la custodia della nipote. Ma la purezza di Samantha è una boccata d'aria fresca nel suo mondo cinico e solitario e la tentazione di trasformare la finzione in realtà diventa sempre più forte.
LinguaItaliano
Data di uscita19 gen 2018
ISBN9788858976241
Un anello per ricominciare: Harmony Collezione
Autore

Cathy Williams

Autrice originaria di Trinidad, ha poi studiato in Inghilterra, dove ha conosciuto il marito.

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    Anteprima del libro

    Un anello per ricominciare - Cathy Williams

    successivo.

    1

    «Per te...» Leo Morgan-White offrì al padre un bicchiere di vino e si sedette davanti a lui.

    Harold era arrivato dal Devon con il suo autista, ed era approdato nell'ufficio del figlio solo mezz'ora prima. Era una visita non programmata. In preda all'agitazione, la sera prima gli aveva detto di non poter aspettare.

    Nonostante questo, non erano ancora arrivati al nocciolo della questione e, anche se Leo sapeva di cosa si trattasse, era comunque perplesso per il fatto che il padre non avesse potuto aspettare la sua visita nel Devon quel fine settimana.

    Suo padre era emotivo e impulsivo, così era quasi impossibile valutare quanto fossero importanti le novità, tuttavia non riusciva a credere che ci fosse qualcosa di abbastanza grave da farlo precipitare a Londra, la città che cercava di evitare a ogni costo.

    «Troppo rumorosa» si lamentava. «Troppo affollata. Troppo inquinata. Troppi negozi costosi che vendono sciocchezze. Un uomo non riesce ad ascoltare i suoi pensieri lì! Sai cosa intendo, Leo: se non riesci a sentire l'erba crescere, sei nel posto sbagliato.»

    «Che succede?» gli chiese Leo, appoggiandosi allo schienale e allungando le gambe, poi sistemò gli occhiali sul tavolo vicino e incrociò le mani sullo stomaco.

    Gli occhi del padre erano lucidi. Sembrava sul punto di scoppiare in lacrime. Il mento tremava e il respiro era stranamente irregolare. Leo sapeva per esperienza che era sempre preferibile ignorare quei segnali di un imminente crollo e concentrarsi invece sull'argomento da discutere. Il padre non aveva bisogno di incoraggiamenti per versare lacrime.

    Era un tratto che Leo per fortuna non aveva ereditato. In effetti chiunque sarebbe stato giustificato nel pensare che loro due non fossero neanche parenti, sia nel carattere che fisicamente non potevano essere più diversi. Leo infatti era alto, snello e dai colori scuri, grazie alla madre spagnola, mentre suo padre era robusto e di altezza media. E se Leo si presentava freddo, composto, il padre aveva invece un carattere emotivo e tendente al dramma.

    La madre era morta da più di dieci anni, quando Leo ne aveva ventidue. Lui la ricordava come una donna alta e incredibilmente attraente che, dopo aver ereditato l'attività di famiglia a soli diciannove anni, si era dimostrata molto intelligente ma soprattutto dotata di un fiuto naturale nel gestire gli affari. Sulla carta, lei e suo padre non avrebbero dovuto avere niente in comune, eppure la loro era stata un'unione voluta dal cielo.

    In un'epoca in cui gli uomini andavano a lavorare e le donne pensavano alla casa, la vita della sua famiglia aveva rappresentato un'eccezione: sua madre aveva gestito l'azienda di famiglia, mentre il padre, un autore di grande successo, era rimasto a casa a scrivere.

    In maniera bizzarra e meravigliosa, i poli opposti si erano davvero attratti.

    Leo amava profondamente il padre e ora, mentre Harold con cura estraeva un foglio di carta dalla tasca e lo allungava al figlio, socchiuse gli occhi con aria interrogativa.

    Il padre agitò una mano e senza guardarlo commentò con voce tremante: «Quella donna mi ha mandato questa mail...».

    Leo gettò uno sguardo sul foglio ma non lo prese.

    «Ti avevo detto che devi smettere di agitarti per questo, papà. Ci stanno lavorando i miei avvocati. Andrà tutto bene, devi solo aver pazienza. Quella donna può affannarsi quanto vuole, non otterrà niente.»

    «Leggi quello che dice, Leo. Io... non riesco a leggere ad alta voce.»

    Leo sospirò. «Come sta andando il libro?»

    «Non cercare di distrarmi» replicò suo padre afflitto. «Non sono riuscito a scrivere una parola. Sono troppo preoccupato per questa situazione per riflettere anche solo per un momento su come l'investigatore Tracey risolverà il caso. In realtà non me ne importa! Di questo passo potrei non scrivere più. A voi uomini d'affari invece va sempre bene. Basta sommare numeri e sedersi intorno a un tavolo...»

    Leo soffocò un sorriso: come uomo d'affari valeva milioni e faceva molto di più che sommare numeri e sedersi a un tavolo.

    «Ha fatto delle minacce» continuò Harold, respirando a fatica. «Hai letto la mail, Leo. Quella donna afferma che lotterà per la custodia e vincerà. Dice che ha parlato con il suo avvocato e che, anche se Sean ha dichiarato nel testamento che, se gli fosse successo qualcosa, Adele doveva stare con te, Louise non è mai stata d'accordo. E ora se ne sono andati entrambi. Tutto quello che conta è che Adele sarebbe in pericolo se rimanesse con quella donna.»

    «Ne abbiamo già parlato.» Leo bevve un sorso di vino e si alzò, massaggiandosi la nuca e avvicinandosi alla parete di vetro che lo separava dal frastuono di Londra, presente anche nella zona più prestigiosa della città.

    Il suo appartamento occupava gli ultimi due piani di un edificio georgiano. Comprandolo, Leo aveva assunto il migliore architetto della città, che aveva brillantemente usato tutto quello spazio per creare un elegante mix di antico e moderno, lasciando intatti caminetti e soffitti, e cambiando tutto il resto. Il risultato era un'ariosa testimonianza di cosa si poteva fare quando il denaro non era un problema.

    Le pareti erano abbellite da quadri di arte moderna, mentre gli arredi presentavano tonalità sfumate di grigio e crema. Le persone rimanevano a bocca aperta una volta entrati, Leo, però, neanche ci faceva caso. Il suo appartamento non era pacchiano e questa era la cosa importante.

    «Questa volta è diverso, Leo.»

    «No, papà» replicò lui paziente. «Non lo è. Gail Jamieson vuole la nipote perché crede che sia un mezzo per arrivare al mio denaro, tuttavia è messa troppo male per occuparsi di una bambina di cinque anni. E sarà messa anche peggio quando il mio denaro si esaurirà e dovrà cavarsela da sola. Il punto è... Be', questa è una causa che io vincerò. Non voglio offrire dei soldi a quella donna, però se sarò costretto lo farò. Lei lo prenderà e sparirà, come la figlia prima di lei, Gail è una cacciatrice di soldi, pronta a manipolare a suo vantaggio una situazione. Devo ricordarti la serie di fatti che ha portato Sean in Australia?»

    Suo padre borbottò e Leo non insistette. Entrambi sapevano che uomo era stato Sean.

    Sette anni più giovane di Leo, Sean era arrivato a casa loro a sedici anni, insieme alla madre Georgia Ryder, di cui il padre di Leo si era innamorato meno di un anno dopo la morte della moglie.

    Fin dall'inizio Sean, un ragazzo incredibilmente bello con lunghi capelli biondi e occhi azzurri, si era dimostrato pigro e viziato. Non appena la madre aveva avuto l'anello al dito e libero accesso ai milioni dei Morgan-White, era diventato sempre più esigente e petulante. Aveva accantonato gli studi e, coccolato dalla madre, aveva passato il tempo a zonzo con una banda di adolescenti che gli giravano intorno come api intorno al miele. Non era passato molto tempo prima che tra loro circolasse anche la droga.

    Il padre di Leo si era ripreso dal dolore per la perdita della prima moglie e aveva capito l'errore che aveva commesso. Non voleva una bomba bionda di vent'anni più giovane che fingeva di amarlo, quando, in realtà, l'unica cosa che amava era il suo denaro. Voleva piangere la perdita della donna che aveva amato.

    Voleva un'ininterrotta infelicità.

    Leo aveva preso Sean da parte e gli aveva impartito una predica memorabile, che però non aveva ottenuto alcun risultato. Anzi. Di lì a due anni Sean aveva lasciato la scuola, e dopo quattro si era fatto incastrare da Louise Jamieson, membro di spicco del club di perdenti di cui faceva parte. Quando sua madre, dopo una serie di sfacciate avventure con dei coetanei, aveva chiuso il matrimonio con Harold iniziando a chiedere cifre impossibili per gli alimenti, Sean si era trasferito in Australia con una moglie in gravidanza avanzata.

    A quel tempo il padre di Leo era un uomo distrutto. La scrittura si era arenata e Harold non rispondeva neanche alle comunicazioni del suo editor: era diventato un recluso e a Leo non era rimasto che raccoglierne i pezzi.

    Non avendo eredi, Georgia aveva speso grandi somme di denaro per qualunque capriccio: dai diamanti ai cavalli, oltre alle auto e a vacanze esotiche. Infatti continuava ad avere accesso ai conti bancari del futuro ex marito. Inoltre, aveva generosamente finanziato anche il figlio. Leo, che si stava costruendo una carriera, non era stato abbastanza attento da fermare quell'onda.

    Quando, alla fine, gli aspetti pratici di quel divorzio caotico erano stati appianati, suo padre era rimasto con un conto corrente gravemente intaccato. Il fatto poi che non scrivesse da anni non era stato d'aiuto.

    In seguito Georgia era morta in un incidente d'auto mentre era in vacanza in Italia con il denaro che aveva spillato a Harold. Se la decisione fosse toccata a lui, Leo avrebbe gettato Sean in pasto ai leoni, invece suo padre, molto più buono e con una coscienza ipersensibile, aveva continuato a mandare denaro all'ex figliastro, per assicurarsi che la figlia di Sean avesse tutto quello che avrebbe avuto da lui se fossero vissuti nello stesso paese. Aveva solo implorato di ricevere delle foto e si era dimostrato felicissimo di quelle poche immagini che Sean gli mandava via mail.

    Aveva anche cercato di progettare una visita ma Sean aveva sempre trovato una scusa.

    Georgia era stata un disastro e il figlio non si era rivelato migliore così, a differenza del sentimentale padre, Leo non avrebbe permesso alle emozioni di influenzare quella assurda battaglia per la custodia.

    Avrebbe vinto perché vinceva sempre. La madre di Louise, che aveva incontrato una volta quando era andato in Australia, gli aveva confermato il sospetto che il benessere della nipote fosse l'ultimo dei suoi pensieri. Era una donna orribile e nessuna donna orribile avrebbe avuto la meglio su di lui.

    «Lei dice che non importa quanto denaro hai. Lei vincerà perché tu non sei adatto a fare da padre ad Adele.»

    Leo si irrigidì: gli occhi del padre si erano inumiditi. Riluttante prese il foglio che Harold gli aveva allungato e lesse con attenzione la mail che gli aveva spedito la signora Jamieson.

    «Ora capisci cosa intendo, Leo.» La voce di suo padre tremava. «E quella donna ha ragione. Devi ammetterlo.»

    «Io non la vedo così.»

    «Non conduci una vita... normale.» La voce di Harold divenne ferma. «Certo non è una vita adatta per allevare una bambina. Passi metà del tempo fuori dal paese...»

    «Come altrimenti potrei gestire le mie società?» lo interruppe Leo, furioso che una donna che sembrava nutrire l'etica di un topo di fogna osasse criticarlo. «Dalla poltrona di casa?»

    «Non è questo il punto. Il punto è che passi gran parte dell'anno fuori dal paese. Come potresti provvedere al benessere di una bambina di cinque anni? Inoltre non ha torto quando dice che tu...» Agitò le mani in segno di rassegnazione.

    Leo serrò la bocca. Sapeva che le scelte che faceva in tema di donne non rendevano felice suo padre, come sapeva che Harold avrebbe dato qualunque cosa per vederlo felicemente sistemato con una dolce ragazza rispettabile che lo aspettasse a casa dopo una lunga giornata di lavoro.

    Non sarebbe successo. Leo sapeva fin troppo bene come le emozioni potessero distruggere la vita se influivano su buon senso e giudizio. Non aveva fatto differenza che suo padre avesse adorato la moglie: quando

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