Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il mio gioiello sei tu!: Harmony Collezione
Il mio gioiello sei tu!: Harmony Collezione
Il mio gioiello sei tu!: Harmony Collezione
E-book140 pagine2 ore

Il mio gioiello sei tu!: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

È passato un anno da quel giorno... quando Faith e Carter si sono lasciati.

In occasione della festa di San Valentino, Faith Sherman decide di mettere in mostra nel suo negozio di gioielli un famoso diamante. Per poter essere più tranquilla, però, chiede la presenza di un agente di sicurezza. Ma che sorpresa quando si ritrova davanti Carter Grayson, il suo primo e unico grande amore. L'imbarazzo e il turbamento sono inevitabili, per entrambi. Lui, inizialmente, le fa credere di essere fidanzato, mentre in realtà vive solo con un cane. Lei, delusa, incassa il colpo e decide di farsi da parte. Fino a quando, un giorno, per sventare un tentativo di furto, entrambi rimangono chiusi nel caveau per tutta la notte e cedono alla passione. A questo punto, perché fingere? Non è meglio riprendere da dove si erano interrotti bruscamente un anno prima?

LinguaItaliano
Data di uscita10 nov 2014
ISBN9788858927380
Il mio gioiello sei tu!: Harmony Collezione

Leggi altro di Stephanie Bond

Correlato a Il mio gioiello sei tu!

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il mio gioiello sei tu!

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il mio gioiello sei tu! - Stephanie Bond

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Diamond Mine

    Harlequin Books

    © 2003 Stephanie Bond Hauck

    Traduzione di Alda Barbi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-738-0

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    San Valentino 2005

    Faith Sherman controllò l’orologio, poi sospirò e fece scivolare il bicchiere da vino vuoto verso la barista che si occupava dei drink nel ristorante Mister. «Dixie, che ne penseresti tu di un uomo che ti facesse il bidone il giorno di San Valentino, piantandoti in asso?»

    L’attraente bionda di mezza età riempì di nuovo il bicchiere di Faith e glielo rese. «Che starebbe bene imbalsamato.»

    Faith alzò il calice, brindando a quell’uscita. Il problema era che ogni qualvolta l’agente Carter Grayson si presentava in ritardo a un appuntamento, lei si sentiva al contempo in preda alla frustrazione e al panico. Frustrazione all’idea che a lui non importasse nulla di lei e per questo non si curasse di essere in orario, panico al pensiero che si fosse beccato un colpo in testa.

    Controllò per la milionesima volta l’entrata del ristorante, odiandosi per desiderare tanto di vederlo apparire. Se Carter fosse stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso, perdendo sangue sul linoleum grigio e asettico, era poco probabile che i medici trovassero il suo nome, Faith, nel portafoglio, tra i numeri da contattare per un’emergenza. Il loro rapporto era troppo recente per quel tipo di familiarità.

    Il cuore le si strinse in petto. Troppo recente, in effetti, per questo... attaccamento che lei aveva sviluppato nei confronti di quell’uomo imprevedibile che aveva il dono di saperla fare ridere come nessun altro.

    «È un poliziotto di trentasette anni, non è mai stato sposato e non ha ancora una casa sua, ma solo un appartamento in affitto» aveva sottolineato suo fratello Dev il giorno prima, mentre pranzavano insieme. «Non intendo distruggere i tuoi sogni di gloria, sorellina, né fare scoppiare la tua nuvoletta rosa, ma il tipo non mi pare certo un fanatico dell’impegno serio

    «Quale nuvoletta?» aveva chiesto lei, placida. «Io non ho nuvolette.»

    «Ah, davvero? A guardarti, si direbbe il contrario. Hai uno sguardo!»

    «Che sguardo?»

    Dev aveva indicato le sue due foglie di lattuga e la zuppa di pomodoro. «Lo sguardo affamato. Tu sei a dieta.»

    «Non è vero.»

    «Invece sì.»

    «Io non sono a dieta» aveva insistito Faith. «Sto solo cercando... di mangiare in modo più sano e salutare.»

    «Bene» aveva detto Dev, strizzandole l’occhio. «Perché di certo non hai bisogno di perdere peso, specialmente non per un uomo, e specialmente non per questo uomo, considerato che scompare per giorni interi e si presenta in ritardo ogni volta che deve uscire con te.»

    «Sai, il suo non è proprio un lavoro di quelli comuni, di quelli dalle nove alle cinque, e poi via a casa» aveva ribattuto lei, piccata.

    «Porta un giubbotto antiproiettile?»

    «Cosa? Io... dice che gli impedirebbe troppo i movimenti, non lo sopporta.»

    «Ecco, siamo giunti al punto.»

    «Mi sono persa qualcosa?»

    Dev aveva posato la forchetta e aveva ingollato un lungo sorso di caffè, preparandosi al suo grande momento, lo show da bravo fratello maggiore. «Faith, se tutte le donne avessero un cuore grande come il tuo, sarebbe sempre San Valentino.»

    «Qual è lo scopo di questa leccata in grande stile?»

    «Tu sei così... influenzabile, docile!»

    «Vuoi forse dire che sono una preda facile?»

    «No.» Poi Dev aveva sospirato. «Sì. Sorellina, sono certo che questo Carter è un bravo ragazzo, ma ti sta lanciando dei segnali macroscopici.»

    «Segnali?»

    «Sì, segnali del tipo Non innamorarti di me perché io sono un giocatore

    «E tu come fai a saperlo?»

    Dev aveva sogghignato. «Perché ho scritto io il manuale.»

    Era vero, Dev era l’epitome perfetta dello scapolo felice e incallito.

    «Senti, sorellina, durante tutti questi anni ti ho dato buoni consigli dal punto di vista finanziario. Ciò che sto dicendo ora è di non investire troppo su questo tipo, il poliziotto, perché voi due vi state muovendo in direzioni opposte.» Poi le aveva afferrato una mano. «Non voglio vederti ferita, non voglio che tu stia male.»

    Ora Faith stava masticando l’ultima oliva prelevata dal piattino che mezz’ora prima era stato riempito per i bevitori di cocktail Martini - un sacco di grassi mono-insaturi benefici per il cuore, aveva cercato di razionalizzare - e rimuginava sugli avvertimenti del fratello, dati a fin di bene.

    Dev aveva ragione, almeno per quel che concerneva il discorso finanziario. Aveva convinto lei e la sua migliore amica, Jamie, a investire in un gruppo di aziende tecnologiche appena quotate in Borsa, e a rivendere subito le azioni mentre il mercato era in pieno boom. In effetti, l’anno prima, il giorno di San Valentino, lei, Dev e Jamie avevano brindato felici ai loro profitti. Era stato l’unico San Valentino decente che avesse mai festeggiato, perché aveva colto una scintilla di probabile romanticismo, una storia che nasceva forse tra suo fratello e la sua migliore amica.

    Poi, scolandosi piano piano una bottiglia di buon vino, le due ragazze avevano fatto progetti riguardo a una serie di boutique lussuose, di alto livello, di biancheria intima, profumi e gioielleria su misura per clienti maschi. Persino Dev aveva convenuto che si trattava di un’idea degna di considerazione. Per questo, nel corso dell’ultimo anno, avevano riparlato spesso della cosa e Dev aveva dato un sacco di consigli. Il suo sostegno incondizionato aveva significato molto per Faith, che si fidava ciecamente dell’istinto innato per gli affari del fratello.

    Ma che dire dei suoi istinti per quel che riguardava gli uomini, e Carter nello specifico? Erano altrettanto affinati?

    Anche se non lo aveva ammesso, Dev era riuscito a cogliere in pieno i suoi sentimenti e a mostrarli quali erano: Faith era pericolosamente in procinto di innamorarsi follemente dell’agente Carter Grayson, il tutto senza alcun incoraggiamento da parte sua o di nessun altro. Che sarebbe successo se le cose fossero andate come lei aveva progettato quella sera e fosse finita nel suo letto? E ancora, che cosa sarebbe accaduto se lui si fosse dimostrato essere davvero quell’amante insaziabile che lei immaginava? Se aveva così miserabilmente perso la testa a quel modo solo per i pochi baci torridi scambiati con lui e qualche abbraccio un po’ più spinto del dovuto, dove sarebbe finita dopo una notte focosa tra le sue braccia?

    Faith bevve un sorso dal bicchiere e si rese conto di essere riuscita a ritardare la sua decisione di andarsene di ben dieci minuti, senza grossi problemi.

    Osservò le varie coppie sedute ai tavoli, le teste vicine nella luce soffusa delle candele accese, intente a scambiarsi forchettate di cibo e frasi sdolcinate. Alcuni secchielli per lo champagne e scatole da anelli aperte facevano bella mostra di sé sui tavoli, mentre i sorrisi e le carezze si sprecavano. Il mondo intero sembrava in procinto di accoppiarsi per la giornata di San Valentino.

    Faith colse la propria immagine nello specchio dietro il bar, uno sgabello vuoto per parte. E come sempre, il formaggio si serve da solo. Provò un forte senso di umiliazione; e pensare che si era data la pena di raccogliere i lunghi capelli neri in una pettinatura complessa. Ed era pure andata a comprare un abito nuovo, della stessa sfumatura dei suoi occhi azzurro chiaro. E aveva cercato un biglietto di San Valentino. E aveva infilato un profilattico nella borsetta. Sbirciò il pacchettino con aria ironica mentre prendeva il cellulare per controllare di non avere perso una chiamata di Carter.

    Nessuna chiamata. Si tormentò le labbra con i denti mentre soppesava l’ipotesi di chiamarlo; quanto docile e influenzabile sarebbe parsa, se lo avesse fatto?

    «Non farlo.»

    Faith sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi esperti e conoscitori di Dixie.

    «Ma potrebbe essere ferito» mormorò Faith. «O morto, addirittura.» Dio, era sua quella voce dal tono tanto miserevole?

    La donna sollevò le spalle con aria scettica e si girò per servire un altro cliente.

    Faith chiuse gli occhi, stringendoli forte. Era ovvio che Dixie aveva ragione. E anche Dev. Non era che una stupida ostinata come un mulo, decisa ad aggrapparsi con le unghie all’assurda fantasia di un San Valentino che non ci sarebbe mai stato.

    Fece scivolare di nuovo il cellulare nella borsetta e si interrogò brevemente sulla collocazione da dare al preservativo, ormai inutile.

    E pensare che la giornata era iniziata in modo così promettente. Aveva sempre odiato il giorno di lavoro più intenso per tutte le gioiellerie del pianeta, invece quel mattino si era svegliata carica di aspettative per via del suo appuntamento con Carter. Era evidente che provava qualcosa per lei, un uomo non chiede alla prima che passa per strada di uscire con lui la sera di San Valentino, no? Con Carter in mente quel giorno, aveva perso il conto di quanti anelli di fidanzamento avesse venduto.

    La gioielleria Zerrick presso la quale lavorava era stata costantemente stipata di uomini con espressioni ansiose, intenti a sbirciare nelle vetrinette da esposizione. Quanto è grande quello? Quanto costa?

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1