Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il club di cupido: Harmony Collezione
Il club di cupido: Harmony Collezione
Il club di cupido: Harmony Collezione
E-book151 pagine2 ore

Il club di cupido: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Frankie è una rampante donna manager, ma si trova in una posizione molto delicata: lontana dalla sua città, viene derubata della preziosa valigetta portadocumenti, contenente materiale impostante. Affranta e turbata, accetta l'aiuto di Randy, proprietario di un bar locale e avvenente giovane dal fisico aitante. L'attrazione scatta subito, le notti si fanno roventi, ma nessuno dei due si sente pronto per affrontare una storia seria. Si lasciano e ognuno ritorna alle rispettive realtà. Qualcosa però è cambiato, anche se non è facile ammetterlo e lasciarsi trasportare dalla corrente dell'amore.

LinguaItaliano
Data di uscita10 gen 2014
ISBN9788858918326
Il club di cupido: Harmony Collezione

Leggi altro di Stephanie Bond

Correlato a Il club di cupido

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Il club di cupido

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il club di cupido - Stephanie Bond

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Club Cupid

    Harlequin Temptation

    © 1999 Stephanie Hauck

    Traduzione di Maria Letizia Montanari

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2000 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-832-6

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Frankie Jensen scosse il capo per liberarsi dall’enorme moscone che le ronzava fastidiosamente attorno, sotto la falda del cappello di paglia. «Oscar, non dirmi che il nostro nuovo computer non funziona!» gemette, serrando il telefono con una mano mentre con l’altra frugava nella cartella alla ricerca della busta dei documenti.

    Lui sospirò. «Rilassati, Frankie...»

    «Questa faccenda potrebbe ritardare il progetto di otto settimane!»

    «Ma, Frankie...»

    «E questo significherebbe la catastrofe, a livello di carriera, per entrambi.»

    «Lo so, Frankie...»

    «Se è necessario, chiama il presidente della compagnia di software. Ma devi fare in modo che quel dannato computer funzioni prima che io torni a Cincinnati!»

    «Va bene... Frankie?...»

    «Sì?» scattò lei.

    «Come va la crociera?»

    Frankie sospirò e prese in considerazione l’idea di dire a Oscar la verità: il matrimonio della cugina si era rivelato di una noia mortale, mentre lei era preoccupata sino all’inverosimile per il lavoro e, per di più, soffriva di mal di mare... Tuttavia non aveva alcun desiderio di prolungare la conversazione. «La crociera va benissimo» gli assicurò. Se si esclude il particolare che tutti i passeggeri del viaggio, programmato per festeggiare San Valentino, sono accoppiati come gli animali dell’Arca di Noè... eccezion fatta per la sottoscritta, aggiunse tra sé.

    «Mi manchi» disse lui sottovoce, ben conscio dell’alta percentuale di pettegoli che popolavano l’ufficio. «Avrei voluto accompagnarti in questa crociera...»

    Quell’inopportuno accesso di sentimentalismo la irritò. L’unico lato positivo di quel dannato viaggio era che le avrebbe concesso una pausa di riflessione: le pressioni di Oscar, affinché la loro amicizia di lavoro si trasformasse in qualcosa di più profondo, l’avevano precipitata in un grave stato di confusione emotiva. «Sai bene che non potevamo assentarci entrambi contemporaneamente! Proprio ora che è in gioco il progetto...»

    «Hai ragione» ammise lui, con tanta celerità che la frustrazione di Frankie raggiunse il suo apice. «Dove ti trovi in questo momento?»

    Lei si guardò attorno: la strada era affollata di turisti e venditori ambulanti. Era un’esplosione di colori vivaci, profumi esotici... e insetti. Di nuovo, agitò la mano per liberarsi dal moscone. «A Key West.»

    «Be’, cerca di non preoccuparti per i problemi dell’ufficio. Divertiti e rilassati anche per me.»

    «Ti chiamerò dal prossimo porto di scalo.»

    «Promesso?»

    Lei lottò contro l’impulso di sospirare. «Arrivederci, Oscar» tagliò corto, posando il ricevitore. Poi si voltò a guardare di nuovo i turisti che, sorridenti, passeggiavano a braccetto. Frankie fece una smorfia. Solo altri quattro giorni in compagnia del Club di Cupido. Poi, sarebbe tornata a casa a verificare il progetto del prototipo di inventario.

    Dopo un intero anno dedicato a formare la squadra, a istruire ogni componente e a cercare di sopravvivere allo stress delle procedure di analisi e progettazione, ora si trovava bloccata su quella scricchiolante nave dell’amore durante la fase più critica dell’intera operazione.

    Frankie riordinò con cura i documenti che aveva preso dalla busta e passò le dita sui margini, lisciandoli nel tentativo di tenere a bada la bruciante sensazione di frustrazione che la tormentava. Se la presentazione del prototipo avesse avuto successo, per lei c’era nell’aria odore di promozione... Doveva essere un successo!

    Dopo aver riposto la busta in una tasca della cartella, chiuse la lampo. Quei documenti... il progetto iniziale, i vari dati raccolti, tutte le pagine scritte a mano e contenenti gli appunti delle riunioni... erano praticamente insostituibili. Li aveva tenuti con sé per tutta la durata della crociera. Era arrivata al punto di collocare la cartella sotto la panca della chiesa, durante la cerimonia prima della partenza.

    Da un altro scomparto della cartella prelevò un pacchetto di sigarette al mentolo. Ne accese una e la consumò fino al filtro nel giro di due minuti, continuando a gettare occhiate da sopra la spalla per tutto il tempo. Se sua cugina fosse passata nelle vicinanze, sarebbe corsa a riferire ai suoi genitori che fumava. Era ridicolo, a trentadue anni, lo sapeva. Ma Frankie non voleva correre il rischio di subire una ramanzina in stile similsalutista da parte della sua ansiosa madre o dell’iperprotettivo padre. Con una smorfia, spense la sigaretta contro la parete metallica di un cestino dei rifiuti e vi gettò il mozzicone.

    Avrebbe smesso di fumare non appena portato a termine il progetto.

    Si mise la cartella a tracolla e controllò l’orologio. La nave sarebbe salpata alle due in punto: aveva a disposizione ancora una mezz’ora per reperire un po’ di souvenirs per amici e parenti.

    Spinse il cappello sulla nuca. I marciapiedi erano affollati e la gente si riversava lungo le stradine laterali, camminando tra le bancarelle.

    Il caldo era torrido e il sole dardeggiava crudele nel cielo terso e azzurro. Frankie sentiva di avere il colletto della camicia umido di sudore benché avesse raccolto i lunghi capelli, rossi e ondulati, sotto il cappello di paglia. Respirò profondamente, poi si unì alla fiumana di curiosi, compratori e venditori, lo sguardo puntato su una bancarella che, poco più in là, offriva articoli in pelle.

    «Belle, belle» gracchiò un uomo dalla pelle scura come l’ebano, facendole dondolare davanti al naso un filo di perline. Frankie sbatté le palpebre, poi scosse la testa, sorridendo.

    «Sandali fatti a mano!» gridò un altro tizio, agitando in aria un paio di calzature.

    Interessata, Frankie si stava avvicinando alla bancarella, quando, proprio in quell’istante, avvertì un violento strappo alla spalla che la mandò a gambe all’aria. Mentre cadeva a terra, si rese immediatamente conto che l’avevano scippata!

    Senza fiato, si rialzò dolorante ed ebbe appena il tempo di scorgere un individuo, con indosso una maglietta verde militare, che si dileguava tra la folla con la sua cartella tra le mani.

    «Aiuto! Mi ha rubato la borsa!» gridò disperata, mettendosi a correre sulle sue tracce. Ma, dopo un breve inseguimento, dovette arrendersi: il ladro era svanito nel nulla...

    Ansimante, si fermò e si appoggiò a un muro. In un lampo, annoverò mentalmente quanto era contenuto nella cartella: portafoglio, contante, assegni, documenti di identità, carte di credito, fotografie di famiglia e... la documentazione del progetto. Lacrime ardenti le salirono agli occhi mentre la gente le passava accanto lanciandole occhiate curiose. In lontananza, alle sue spalle, Frankie udì il lamentoso ululato in crescendo di una sirena. Sollevata, si voltò e scorse una donna poliziotto che, in sella a una motocicletta, si faceva largo tra la folla. Frankie agitò le braccia per richiamare la sua attenzione e un attimo dopo l’agente l’aveva raggiunta. In fretta le descrisse il ladro e la borsa, poi indicò la direzione in cui erano scomparsi. La donna annuì bruscamente, disse a Frankie di non muoversi da lì e diede gas al motore.

    Lei guardò l’orologio e imprecò: la nave sarebbe salpata entro un quarto d’ora. Ma lei non poteva partire senza quei documenti. No, non poteva assolutamente permettersi di perdere quelle carte! Tutta la sua carriera le passò dinanzi agli occhi.

    Si era impiegata all’Ohio Roadmakers subito dopo aver conseguito la laurea. All’inizio, lavorare per la programmazione computerizzata di una ditta che si occupava di costruzioni e pavimentazione non aveva gratificato gran che la sua creatività, ma lo stipendio era allettante. In quell’ultimo decennio aveva lavorato sodo, guadagnandosi numerose promozioni. E quando il suo nuovo progetto era stato approvato, aveva creduto di toccare il cielo con un dito. E adesso...

    Il moscone tornò all’attacco e Frankie tentò con tutte le sue forze di colpire quel maledetto insetto per poi calpestarlo, quasi che l’atto di ucciderlo potesse risolvere i suoi problemi. Mentre agitava selvaggiamente le braccia, si rese conto di offrire uno spettacolo indecoroso e si fermò. Ma nessuno sembrava prestarle attenzione. La maggior parte delle persone che le passava accanto pareva diretta al Rum King’s, un locale che esibiva sull’insegna un’allettante offerta al pubblico: la prima ordinazione costava solo un penny, venticinque centesimi.

    Frankie respirò profondamente, poi controllò di nuovo l’orologio. Mancavano tre minuti alla partenza della nave... Doveva correre alla banchina a supplicare il capitano di non partire? O aspettare la poliziotta, nella speranza che la nave mollasse gli ormeggi con un po’ di ritardo? Frankie sospirò. Chissà, forse la cugina Emily si sarebbe accorta della sua assenza e avrebbe trattenuto il comandante... Sospirò di nuovo. Sapeva che quella non poteva essere che una pia illusione: Emily aveva occhi solo per Albert, l’uomo che aveva appena sposato. In quei giorni erano a malapena usciti dalla cabina per consumare i pasti.

    Si voltò in direzione della banchina, ma non si mosse. Se la poliziotta fosse tornata con la cartella, lei doveva essere lì. Il suo contenuto era di gran lunga più importante di una stupida crociera, alla quale aveva peraltro partecipato contro voglia. Si illuminò in viso. Se avesse recuperato la cartella, avrebbe avuto una buona scusa per salire sul primo aereo e tornarsene a casa!

    Presa la sua decisione, Frankie rimase ad attendere. Pochi minuti

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1