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La candidata del principe: Harmony Collezione
La candidata del principe: Harmony Collezione
La candidata del principe: Harmony Collezione
E-book157 pagine2 ore

La candidata del principe: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Uomini orgogliosi e amanti appassionati, la cui unica necessità è avere al fianco una donna alla loro "reale" altezza. Questo è il destino dei Principi Scorsolini.
Il principe Claudio Scorsolini è assai rigido riguardo alla scelta della propria futura consorte: sua moglie dovrà piacere al suo popolo e, soprattutto, dovrà regalargli un erede. La sua miglior candidata è Therese, e l'idea di unirsi a lei si rivela un grande successo: i sudditi sono entusiasti della loro futura regina, e Therese sembra la donna giusta anche per la questione erede. Lei si è persino segretamente innamorata del suo meraviglioso e regale marito, ma non crede che il loro matrimonio potrà resistere alla notizia che, probabilmente, nessun erede sarà mai concepito.
LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2020
ISBN9788830517127
La candidata del principe: Harmony Collezione
Autore

Lucy Monroe

Innamorata dei libri fin da bambina, per le sue storie crea eroine indipendenti e sensibili allo stesso tempo.

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    Anteprima del libro

    La candidata del principe - Lucy Monroe

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Scorsolini Marriage Bargain

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2006 Lucy Monroe

    Traduzione di Velia De Magistris

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2007 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-712-7

    1

    «A volte essere una principessa mi fa sentire come un prigioniero di Alcatraz» borbottò Therese mentre chiudeva la zip dell’aderente vestito color verde mela scelto in previsione dell’ennesima cena ufficiale che si sarebbe tenuta quella sera a Palazzo Scorsolini.

    Però non era tanto la prospettiva di dover trascorrere alcune ore seduta a tavola con il re Vincenzo e i dignitari stranieri che erano venuti a fargli visita a infastidirla, quanto il ricordo della ulteriore giornata che aveva trascorso in quello che definiva la sua versione personale del purgatorio.

    In verità, era affezionata al sovrano. Era forse più legata a lui che a suo padre, ma questo non le impediva di desiderare che lei e Claudio potessero avere una loro casa, dove godere di un minimo di privacy, e non un appartamento situato nella reggia di Il Paradiso. Un appartamento molto bello, certo, ma privo di cucina, cosa che li costringeva a consumare tutti i loro pasti nella sala da pranzo del palazzo con gli altri membri della famiglia reale. I suoi doveri di consorte dell’erede al trono, poi, assorbivano quasi totalmente il suo tempo, mentre in particolare quella sera avrebbe avuto davvero bisogno di essere libera da impegni per condividere con suo marito le notizie che aveva appena ricevuto dal suo medico personale di Miami.

    Aveva scelto di farsi curare negli Stati Uniti al fine di garantirsi una discrezione assoluta. Quasi desiderava non averlo fatto... Perché se i giornalisti avessero divulgato la storia, almeno lei si sarebbe risparmiata di doverla raccontare personalmente a Claudio.

    Non era una codarda, questo no, ma seppur forte della rigida educazione ricevuta in quanto figlia di un diplomatico, non riusciva ad affrontare con serenità la fine del suo matrimonio. Diversamente dai suoi genitori, per lei la vita non era solo un freddo concatenarsi di strategie politiche e di eventi sociali. Per lei la vita era anche sentimenti e, purtroppo, dolore.

    Claudio sistemò i polsini della camicia che aveva appena indossato e sorrise, un ghigno cinico che alterò la perfezione dei lineamenti del suo viso. «Farò in modo che tua madre conosca il tuo pensiero» affermò.

    In procinto di dirigersi verso il tavolo dove aveva appoggiato i suoi gioielli, Therese si fermò. «Non oserai fare una cosa del genere» replicò. La tendenza di sua madre a essere un’arrampicatrice sociale era per Claudio una fonte di divertimento, per lei invece l’esatto contrario. D’altra parte, era lei la scala che sua madre aveva usato per la sua ascesa. «Non ho nessuna intenzione di sentirmi ancora dire quanto sono fortunata a essere una principessa» aggiunse. E nemmeno quanto fosse sorprendente che Claudio avesse scelto proprio lei fra tutte le candidate a sua disposizione.

    «Forse lei capirà la tua insofferenza meglio di me» disse Claudio, il tono della voce adesso serio.

    «Io non sono insofferente» precisò Therese. Era emotivamente distrutta, ma non le sembrava quello il momento giusto per comunicarlo al marito. In quel preciso istante, non poteva fare a meno di credere che quella che avrebbe dovuto essere un’esistenza incantata era invece maledetta. E forse era stata così sin dal principio, ma lei non se ne era resa conto. Era stata trasportata in un mondo fatato solo per scoprire che l’amore non corrisposto non portava gioia, ma solo pena. Il lieto fine era riservato alle principesse dei libri, oppure a quelle che erano molto amate, come le due donne sposate agli altri principi Scorsolini.

    «Allora perché per te essere mia moglie è come essere una prigioniera?» Claudio mosse qualche passo e si fermò accanto a lei, sovrastandola con la sua altezza.

    Il suo profumo la inebriò, costringendola a riflettere su quanto avrebbe sentito la sua mancanza. Suo marito era il sogno di ogni donna, un vero principe delle favole. I capelli neri, gli occhi nocciola e la carnagione olivastra rivelavano le sue origini siciliane. Il fisico possente era fatto di muscoli, senza nemmeno un grammo di grasso in eccesso, il viso era quello di un divo del cinema, tratti duri e angolosi che esprimevano forza di volontà e una personalità sulla quale lei aveva imparato a fare affidamento. «Io non ho detto questo» ribadì Therese.

    «Essere una principessa sono state le tue testuali parole, e non saresti una principessa se non fossi sposata con me» ragionò Claudio.

    «È vero» confermò lei. «Ma non intendevo offenderti.»

    Claudio le prese il viso fra le mani, e brividi le incresparono la pelle. Non la toccava mai, eccetto ovviamente quando erano a letto, dunque, quelle rare volte che accadeva, non sapeva come comportarsi.

    «Non sono offeso» sottolineò lui, «ma preoccupato sì.»

    Un’affermazione che servì solo ad accrescere i suoi sensi di colpa. Claudio non aveva fatto nulla di sbagliato... Tranne che scegliere la donna sbagliata. «È stata una giornata pesante, ecco tutto» mormorò Therese.

    «Perché?» si informò lui, costringendola a guardarlo negli occhi.

    Therese si inumidì le labbra secche con la punta della lingua, desiderando ancora che non fossero costretti a cenare con il re. E desiderando ancora di più che i crampi che le attanagliavano il basso ventre fossero i sintomi che preannunciavano il ciclo, così come aveva creduto quando, d’accordo con Claudio, aveva smesso di prendere la pillola per cercare di avere un bambino. «Ho trascorso quasi tutta la giornata con le rappresentanti di quel comitato femminile, discutendo di ciò che è necessario fare per migliorare il funzionamento degli asili nido» si giustificò.

    «Pensavo che avessi demandato il compito alla moglie di Tommaso.»

    «La nausea mattutina le causa problemi nello spostarsi da un’isola all’altra in elicottero. Mi sono offerta di prendere il suo posto. Ripensandoci adesso, avrei dovuto convocare tutte a Diamante, così da permettere a Maggie di occuparsi della questione.»

    Claudio lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi. «Perché? Tu e Maggie avete le stesse opinioni. Sicuramente ne avrete discusso a sufficienza.»

    «Non secondo le componenti del comitato. Loro ritengono che una donna senza figli, oltretutto una donna che non è mai stata costretta a guadagnare per vivere, non possa comprendere le esigenze di una madre che lavora. Credono invece che Maggie abbia l’esperienza adatta per risolvere i loro problemi.»

    «Sono state proprio loro a dirtelo?»

    Non sembrava irritato, semplicemente incuriosito, notò Therese. D’altra parte non poteva sapere quanto l’avesse ferita la disapprovazione di quelle donne. «Sì» confermò.

    «Dunque è un bene che tu conosca l’arte della diplomazia.»

    «Vuoi dire che non mi avresti approvato se le avessi mandate al diavolo?»

    Claudio sorrise. «Tu non faresti mai una cosa simile» sentenziò.

    «Forse ti sbagli.»

    «Niente affatto. Io ti conosco.»

    «Probabilmente non mi conosci così bene come credi» insistette lei, e sapeva di avere ragione. Claudio probabilmente non immaginava nemmeno che lei lo aveva sposato perché lo amava. Per lui il loro matrimonio era stato esclusivamente una unione di convenienza.

    «Lo hai fatto?»

    «No, ma avrei voluto.»

    «Quello che vogliamo e quello che possiamo fare non coincidono quasi mai. La tua posizione sociale ti impone di comportarti secondo questa regola.»

    Therese si avvicinò al tavolo e prese gli orecchini. «E mi chiedi perché ho paragonato la vita di una principessa a quella di un prigioniero?» domandò con tono sarcastico.

    «Sei infelice, Therese?»

    «Non più di molti altri» ammise lei. Sin dalla più tenera età le era stato insegnato a nascondere le sue vere emozioni, ma ormai era così stanca di fingere...

    «Sei infelice?» ripeté Claudio, la voce che rivelava tutta la sua incredulità.

    «Due delle delegate mi hanno detto senza tanti complimenti che avrei dovuto darti un erede già da tempo» raccontò Therese invece di rispondere direttamente.

    «E questo ti ha contrariato?»

    «Un poco.»

    «Non avrebbe dovuto. Presto daremo la bella notizia.»

    Suo malgrado, Therese sobbalzò. «E se non fosse possibile?» azzardò, solo per tastare il terreno.

    Claudio le afferrò le spalle con le sue grandi mani e la indusse nuovamente a girarsi verso di lui. «Sei preoccupata perché non sei ancora incinta? Non dovresti. Stiamo provando solo da poco. Il dottore ha detto che a volte le donne che hanno assunto per un tempo prolungato la pillola incontrano più difficoltà delle altre nel concepire, ma presto accadrà. D’altra parte, sappiamo già di non avere impedimenti fisici.»

    Parole che le causarono un dolore violento, come se le avessero versato dell’acqua salmastra su una ferita aperta. Prima di sposarla Claudio aveva preteso che si sottoponessero entrambi a una lunga serie di analisi cliniche, per verificare la loro compatibilità e fertilità. Sapendo che la sua maggiore ambizione era dare un erede al trono degli Scorsolini, lei non si era opposta. I risultati dei test erano stati tutti nella norma. Erano in grado di concepire e non c’erano problemi per quello che riguardava la sua fecondità.

    Erano trascorsi tre anni da allora, anni durante i quali Claudio aveva deciso di aspettare prima di tentare di avere un figlio. Lei non conosceva i motivi di quella scelta, purtroppo però adesso sapeva che le possibilità di restare incinta non esistevano più. Incapace di sostenere il suo sguardo, si allontanò.

    Mentre la osservava allontanarsi da lui, Claudio si sentì impotente e più che mai frustrato. Avrebbe voluto afferrarla per le spalle, scuoterla e chiederle perché dopo soli tre anni di matrimonio le sue attenzioni non le erano più gradite, ma quello sarebbe stato un comportamento da cavernicolo, e il principe ereditario delle Isole dei Re non era un cavernicolo, niente affatto.

    Inoltre, il rifiuto di contatto fisico da parte di Therese non era una novità. Succedeva da mesi ormai, ma ogni volta lui non mancava di stupirsi. Dopo aver ottenuto per i primi ventiquattro mesi di matrimonio una risposta a dir poco ardente da sua moglie, ora trovava davvero inaccettabile l’improvviso cambiamento del suo atteggiamento.

    Fino a poco tempo prima, avrebbe potuto giurare che Therese lo amasse. No, non glielo aveva mai confessato apertamente, ma glielo aveva fatto capire in mille modi, magari anche solo con lo sguardo. Lui però non le aveva mai chiesto amore, dunque non si era soffermato troppo a considerare i sentimenti... Finché non si era reso conto della loro improvvisa scomparsa.

    Ancora adesso non desiderava essere amato, pur tuttavia non poteva fare a meno di chiedersi cosa aveva prosciugato l’amore di Therese e influito negativamente anche su quella passione che gli aveva così gioiosamente offerto in un primo tempo.

    Therese aveva

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