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Un ruolo da Oscar: Harmony Collezione
Un ruolo da Oscar: Harmony Collezione
Un ruolo da Oscar: Harmony Collezione
E-book166 pagine2 ore

Un ruolo da Oscar: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Nonostante sia abituata alle luci della ribalta, al matrimonio della sorella l'aspirante attrice Kate Holiday preferirebbe rimanere nell'ombra. Il futuro marito della sposa è infatti l'unico uomo che lei abbia mai amato. Ma quando l'ardente sguardo del carismatico produttore cinematografico Blake Randall si posa su di lei, Kate sa che la serata prenderà una piega diversa da quella che aveva immaginato. La notte di fuoco che trascorrono uno tra le braccia dell'altra è lontana da qualsiasi finzione, e quando Blake le offre il ruolo da protagonista nel suo nuovo film - e nel proprio letto - Kate sa che quella sarà l'interpretazione più importante della sua vita.
LinguaItaliano
Data di uscita20 feb 2019
ISBN9788858994160
Un ruolo da Oscar: Harmony Collezione
Autore

Miranda Lee

Scrittrice romantica, e moglie fortunata di un uomo molto, generoso!

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    Anteprima del libro

    Un ruolo da Oscar - Miranda Lee

    successivo.

    1

    Accanto allo sposo, Blake si chiedeva perché diavolo avesse accettato di fargli da testimone. Sapeva perfettamente che quel matrimonio non sarebbe durato... era solo una questione di tempo.

    Aveva cercato di far ragionare Lachlan, ma niente l'aveva dissuaso. Neppure l'argomentazione che pure lui si era sposato alla sua stessa età, ventiquattro anni, e il matrimonio era durato appena sei mesi.

    Ma se non altro la sposa non era un'attrice, ragionò Blake, inoltre un matrimonio, anche se breve, non sminuiva la popolarità di un attore. Non era più il tempo in cui i potenti di Hollywood dettavano legge in merito alle unioni degli attori.

    La diffusione dei social media aveva cambiato la situazione. Il pubblico non era mai sazio dei rapporti sentimentali delle celebrità. Godeva in particolare delle rotture dei loro legami, dei loro divorzi e di ogni sentore di scandalo. Era questa l'esistenza sotto i riflettori.

    Grazie al cielo la vita di Blake non era proprio alla luce della ribalta, benché la stampa gli avesse riservato più attenzione dopo che, quindici mesi prima, aveva trasferito la Fantasy Production da Sidney a Los Angeles. Tuttavia i registi, anche se ricchi e di successo, non catturavano l'attenzione dei giornali come gli attori. Soprattutto quelli come Lachlan, con quel suo aspetto da bravo ragazzo e quegli occhi intriganti.

    Blake aveva intuito il potenziale di Lachlan quando, qualche anno prima, l'aveva visto recitare al National Institute of Dramatic Art e l'aveva scritturato subito. E il resto era storia. Tre anni e quattro film dopo, Lachlan era una star affermata, e lui era diventato il più importante scrittore-regista di film di successo.

    Tuttavia Blake sospettava che la loro collaborazione non sarebbe durata a lungo. Era solo una questione di tempo prima che qualcosa, come quel matrimonio, lo privasse di quel divo.

    «Eccola...» sussurrò all'improvviso Lachlan inserendosi nei pensieri cinici di Blake.

    Il regista seguì lo sguardo dello sposo fisso alla cima delle scale dalle quali sarebbe scesa la sposa per raggiungere un'ampia sala sistemata con diverse file di sedie separate da un tappeto rosso.

    Blake notò una nuvola di bianco. Abito bianco, fiori bianchi. Alle spalle della sposa una sola damigella che indossava qualcosa color verde giada. Non poteva distinguerla bene... non aveva idea di chi fosse. Per la verità non aveva mai visto neppure la sposa, troppo impegnato com'era stato con l'ultimo film, tanto che era volato in Australia per il matrimonio di Lachlan solo la sera precedente.

    Sei settimane prima il locale prenotato per la cerimonia era andato distrutto in un incendio, gettando nel panico Lachlan che aveva ricevuto una telefonata dalla futura sposa in preda a una crisi isterica.

    L'unico contributo di Blake a quel matrimonio era stato chiedere al multimilionario Byron Maddox, un suo buon amico oltre che socio in affari, se fosse disposto a mettere a disposizione la propria villa per la cerimonia.

    Ringrazio il cielo per avere amici tanto ricchi, pensò adesso rivolgendo un'occhiata riconoscente a Byron e a Cleo.

    Quando loro gli sorrisero si sentì allargare il cuore. Erano una coppia fantastica. Fatti l'uno per l'altro e quasi lo portavano a credere all'esistenza del vero amore.

    Finalmente attaccò la musica. Non una marcia nuziale tradizionale, ma la romantica versione per pianoforte de: La prima volta che vidi il tuo viso.

    E fu in quel momento che la damigella in verde si spostò da dietro la sposa che pareva una Barbie, e apparve in piena vista.

    Blake aggrottò le sopracciglia. Era molto attraente. Alta, una figura sottile, la pelle candida. I capelli castano dorati lasciavano libera la fronte ricadendo sulla schiena, trattenuti da una coroncina di fiori rosa e bianchi. Era il viso, tuttavia, che lo intrigava. Un viso che qualsiasi macchina fotografica avrebbe adorato.

    Lui aveva l'abitudine di osservare i visi come attraverso un obiettivo, soprattutto al primo incontro. Era ormai un riflesso condizionato che in realtà non creava danni. Nessuno poteva pensare cosa gli passasse per la testa, quindi non provò alcun rimorso nel continuare a osservare il viso della damigella da ogni angolazione.

    Per esperienza sapeva che gli zigomi alti e i tratti decisi rendevano una persona fotogenica. Il naso di quella donna non era particolarmente piccolo, ma dava carattere all'insieme. Neppure le labbra erano eccezionali, ma del genere che piaceva in quel periodo.

    Blake aggrottò la fronte cercando d'immaginare il motivo di quella tristezza che gli occhi lasciavano intendere mentre scendeva rigida le scale. E oltre a una profonda tristezza c'era anche una tensione quasi tangibile, notò. Le nocche erano bianche mentre stringeva il bouquet di fiori rosa e bianchi con forza eccessiva.

    Solo quando raggiunse l'ultimo gradino trasse un profondo respiro, come per chiamare a raccolta tutto il suo coraggio

    E questo lo toccò, provocandogli uno strano senso di compassione.

    Qualcosa di quel matrimonio tormentava la ragazza, qualcosa di emotivo e personale.

    «Chi è la damigella?» chiese Blake sottovoce rivolgendosi a Lachlan.

    «Chi? Oh, è Kate. La sorella di Maddie.»

    «La sorella maggiore?»

    «Maggiore? Sì. Dio, non è splendida Maddie?» esclamò lo sposo, quasi sgomento alla vista di tanta bellezza. La sposa rimaneva ferma in cima alle scale, tutti gli occhi puntati su di lei.

    Ma non quelli di Blake. Era nauseato da quel tipo di bionda, soprattutto da quelle rifatte a Hollywood dai chirurghi plastici, complici le ambizioni delle madri. Gli occhi erano sempre fissi sulla damigella, con quel suo aspetto naturale e quegli occhi terribilmente tristi.

    Cominciò a percorrere la passatoia, lo sguardo fisso davanti a sé. Non lo guardò, e neppure nessuno degli invitati. Adesso sembrava congelata, un robot privo di sentimenti da mostrare. Ma questo non implicava che non ne avesse.

    Sorridi, cara, fu l'improvviso desiderio di Blake. Non mostrare al mondo che stai soffrendo. Non dare la possibilità di farti ferire di più.

    E sarebbe successo se l'avesse permesso. La gente sapeva essere crudele, soprattutto quando intuiva la debolezza. Fortunatamente nessuno la stava fissando. Tutti gli occhi erano sulla sposa radiosa che adesso aveva raggiunto la base delle scale. La musica cambiò in: Non è bellissima? In effetti la sposa lo era, persino Blake dovette ammetterlo. Ma la sua era una bellezza esteriore, costruita, dello stesso genere di quella di Lachlan.

    La stessa di Claudia.

    Il pensiero non lo ferì come un tempo. Ma questo non significava che avesse dimenticato le lezioni impartitegli dal suo unico matrimonio.

    E la principale era: Per amor del cielo, non credere a ciò che le attrici in cerca di successo dicono o fanno. Vai a letto con loro, ma non farti ingannare dalle loro bugie. E non sposarne mai una.

    In realtà il matrimonio non faceva per lui, nemmeno con una donna che non fosse attrice o ambiziosa. Non ancora, perlomeno. A parte lo scetticismo sulla durata di un amore romantico, non era il tipo del marito. Era troppo ossessionato da quello che faceva. Lavorava sette giorni su sette la settimana, spesso venti ore al giorno. Quanto tempo gli sarebbe rimasto per una moglie e dei figli?

    Forse, intorno ai quarant'anni, l'avrebbe preso in considerazione, ma adesso ne aveva trentadue. Aveva davanti a sé un sacco di tempo.

    Riportò l'attenzione sulla damigella attraente ma desolata.

    Diavolo, adesso pareva che stesse per piangere. Ma subito riprese il controllo mentre traeva un profondo respiro.

    Blake si chiese cosa diavolo avesse in quella testa. D'accordo, spesso le donne ai matrimoni piangevano, ma di solito erano lacrime di felicità. Poteva anche sbagliarsi, si disse, ma era sicuro che qualsiasi cosa quella giovane pensasse, i suoi non erano pensieri felici.

    Forse sapeva che tipo d'uomo stava per sposare sua sorella... era al corrente del fatto che era un playboy e temeva per il futuro della sorella. Be', se era così aveva ragione. Tuttavia si trattava solo di un'ipotesi.

    In effetti spesso cercava di intuire le emozioni sui visi di perfetti sconosciuti. Era un osservatore, una dote indispensabile per la sua professione. Dopotutto le motivazioni e i conflitti emotivi erano l'impalcatura del narrare storie.

    Riportò lo sguardo sul viso rigido di Kate, che nel frattempo aveva raggiunto il celebrante. Lei gli rivolse uno sguardo aggrottando la fronte prima di spostarsi sulla sinistra, fuori dalla sua vista.

    Quella ragazza aveva tutta la sua ammirazione. Qualunque cosa la tormentasse dimostrava molto coraggio. Ma era anche fragile.

    Blake decise che prima della fine della serata avrebbe dovuto scoprire qualcosa di più di lei. Quando voleva, riusciva a essere affascinante e a spingere le persone a confidarsi. E si augurava che prima o poi le avrebbe riportato il sorriso sulle labbra.

    Doveva essere adorabile quando sorrideva. Già la trovava attraente. E intrigante. Ed estremamente desiderabile.

    Molto più desiderabile della sposa di Lachlan con il suo aspetto da Barbie.

    2

    Kate sbuffò, stupita per l'insofferenza che provava per quella situazione, per la nausea che le attanagliava lo stomaco. Eppure sapeva bene che si sarebbe giunti a questo. Aveva avuto tempo per prepararsi mentalmente. Ma pareva non fosse servito.

    Strinse ancora più il bouquet imponendosi di dimenticare, ma la mente si rifiutò di obbedire. Continuava a tormentarla. A torturarla.

    Perché quel giorno era la fine di tutto.

    La fine di tutte le sue speranze e dei sogni per quanto riguardava Lachlan. L'uomo che amava avrebbe sposato sua sorella. Fine. Non più vane, stupide speranze che un giorno il noto attore potesse svegliarsi e rendersi conto che Maddie non era per lui, e che lei sarebbe stata una moglie più adatta. Non più fantasie, come quelle in cui si era cullata durante gli anni trascorsi frequentando il National Institute of Dramatic Art, che lui alla fine potesse vederla come la sua potenziale ragazza e non solo come una compagna di studi.

    Non c'era niente di peggio, si rese conto, della morte di ogni speranza.

    Kate sospirò, irrigidendosi quando si rese conto che quel sospiro poteva essere udito. Per quanto fosse disperata si era riproposta di non lasciar sospettare a nessuno, soprattutto a Maddie, la verità. E c'era quasi riuscita, finché quella musica nauseante non era cominciata e lei aveva dovuto scendere, sotto lo sguardo di tutti, quelle dannate scale.

    Sapeva che avrebbe dovuto sorridere, ma non ne era capace. Non che avesse importanza. Nessuno la osservava. Nessuno salvo l'uomo che era accanto a Lachlan, Blake Randall, il testimone.

    Lui aveva continuato a fissarla, aggrottando la fronte, chiedendosi probabilmente perché fosse così sconsolata.

    Le sarebbe piaciuto spiegargli il motivo, avrebbe voluto urlargli che se non fosse stato per lui le loro vite avrebbero preso una svolta diversa, e quel giorno lei non sarebbe stata lì con il cuore spezzato.

    Be', è un po' un'esagerazione, Kate. Il tuo cuore si è spezzato il Natale scorso, quando hai portato Lachlan a casa per cena.

    Avevano appena conseguito entrambi il diploma e i genitori di Lachlan erano partiti per una crociera. Inoltre in quel periodo lui era senza ragazza, il che non accadeva di frequente. Kate aveva creduto che fosse il momento giusto per risvegliare il suo interesse e all'inizio le era sembrato di esserci riuscita. Lachlan aveva flirtato un poco con lei in macchina nel tragitto verso casa.

    Ma nel momento

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