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Una settimana da ricordare: Harmony Collezione
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Una settimana da ricordare: Harmony Collezione
E-book166 pagine2 ore

Una settimana da ricordare: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Ti concederò il divorzio, ma solo a patto che tu passi un ultimo weekend nel mio letto...

Non appena sua moglie, da cui è separato da tempo, gli inoltra le pratiche di divorzio, il milionario Rocco Barberi coglie la palla al balzo. Lui e Nicole non hanno mai affrontato la fine della loro relazione e il proprio doloroso passato, e questa potrebbe essere l'ultima occasione per allontanare tutti i fantasmi e potersi dire finalmente addio. Ma alle sue condizioni. Se Nicole vuole davvero voltare pagina, allora dovrà essere sua un'ultima volta.
LinguaItaliano
Data di uscita19 ott 2018
ISBN9788858989197
Una settimana da ricordare: Harmony Collezione
Autore

Sharon Kendrick

Autrice inglese, ama le giornate simili ai romanzi che scrive, cioè ricche di colpi di scena.

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    Anteprima del libro

    Una settimana da ricordare - Sharon Kendrick

    successivo.

    1

    Rocco Barberi percepì la rabbia ribollire nelle proprie vene e si fermò a riflettere. Non era un uomo che si lasciava sopraffare dall'ira. Era noto per essere un freddo calcolatore. I suoi duri tratti da uomo del sud non lasciavano trasparire un briciolo di emozione e i suoi nemici d'affari dicevano spesso che sarebbe potuto diventare un campione mondiale di poker. Perché quindi si sentiva sconvolto dalla rabbia, mentre se ne stava davanti a una piccola bottega d'arte in un paesino della Cornovaglia dimenticato da Dio?

    Conosceva bene il perché. Era colpa sua. Sua moglie. Fece una smorfia. La moglie dalla quale si era separato, la donna che si trovava all'interno del negozio occupata a osservare un vaso. I lunghi capelli ricci e scuri ricadevano sulla schiena, facendo risaltare la vita stretta e le morbide curve del fondoschiena. Era la donna che lo aveva abbandonato senza scrupolo, noncurante della reputazione di lui e di tutte le cose che aveva fatto per lei.

    Rocco aprì la porta e il campanello d'ingresso risuonò nel negozio. La vide alzare il capo e raggelare per lo shock. Si godette quel momento di piacere nel vedere lo sconcerto negli occhi verdi di lei, che un tempo lo avevano stregato. La sentì sussultare e respirare affannosamente e notò che le dita tremavano mentre riponeva il vaso sullo scaffale. Bene, pensò cupo. Ottimo.

    «Rocco» disse lei senza fiato, deglutendo a fatica.

    Osservò quel lungo e pallido collo, che un tempo ricopriva di baci prima di spostarsi sui suoi morbidi seni.

    «Che... che cosa ci fai qui?»

    La pausa di silenzio che seguì fece aumentare l'atmosfera di tensione, che aleggiava nel negozio.

    «Mi hai appena inviato le carte del divorzio, Nicole» sbottò lui. «Cosa pensavi succedesse? Che ti avrei regalato metà del mio patrimonio e ti avrei lasciata andare via facendo spallucce? È questo ciò che speravi?»

    Lei spostò una ciocca di capelli ricci dal viso arrossato, con la sicurezza di una donna che è consapevole della propria bellezza. Rocco venne colto di sorpresa da un'improvvisa fitta di desiderio. Avrebbe curato meglio il proprio aspetto se avesse saputo che lui sarebbe passato? Avrebbe indossato qualcosa di più adatto invece dei jeans scoloriti e della semplice maglietta bianca, che nascondeva i suoi bellissimi seni?

    «Certo che non lo pensavo!» rispose lei, ancora senza fiato. «Credevo però...»

    «Sì?» sbottò stizzito, vedendola fremere.

    «Che mi avresti avvisata.»

    «Esattamente come hai fatto tu quando hai deciso di rompere il nostro matrimonio?»

    «Rocco...»

    «O quando il tuo avvocato mi ha spedito quei documenti la scorsa settimana?» continuò senza pietà. «Non hai avuto nemmeno la decenza di chiamarmi per avvisarmi che stavi per chiedere il divorzio, non è vero, Nicole? Ciò naturalmente mi ha fatto capire che sei una donna che ama le sorprese. Quindi eccomi qui, sono la tua grande sorpresa!»

    Nicole si sentiva mancare, svenire. Non solo per le dure accuse che lui le aveva appena lanciato, ma perché, nonostante avesse incrociato lo sguardo di lui per pochi secondi, si sentiva confusa e sopraffatta. Non vedeva Rocco da due anni e l'impatto di quell'incontro era stato devastante come un tempo, forse ancor di più. Si era dimenticata il modo in cui lui sapeva dominare lo spazio che lo circondava e far sì che ogni stanza apparisse claustrofobica non appena faceva il suo ingresso. Se ne era scordata perché si era sforzata di dimenticare l'uomo che aveva amato, ma che le aveva chiesto di sposarla solo per senso del dovere. Si inumidì le labbra. Forse era stata una sciocca ad aspettarsi qualcosa di più profondo da una relazione che era stata impossibile sin dall'inizio. Tutte le relazioni tra uomini ricchi e donne povere, infatti, funzionavano bene solo in teoria, ma nella pratica...

    Ripensò alle voci che avevano circondato il loro matrimonio improbabile e a tutti i vergognosi titoli delle riviste di gossip che erano circolati all'epoca. Miliardario siciliano sposa una ragazza delle pulizie, e l'inevitabile: matrimonio da fiaba si trasforma in un incubo. In effetti, il loro rapporto era finito all'improvviso, esattamente com'era incominciato. L'aveva abbandonato perché quella era stata l'unica soluzione. Le differenze tra di loro si erano aggravate a tal punto che quando lei aveva perso il bambino non c'era stata più alcuna ragione per rimanere insieme. Aveva dovuto scappare per poter sopravvivere. Aveva ripetuto quella storia a se stessa milioni di volte nei giorni seguenti alla sua partenza dalla Sicilia. All'inizio, ogni minuto le era apparso come una dolorosa eternità, ma pian piano i giorni si erano trasformati in settimane e in mesi. Non aveva più risposto alle telefonate di Rocco, né alle sue lettere perché sapeva che una rottura netta era l'unico modo per affrontare con coraggio quella situazione, nonostante fosse stata una tortura. Quando poi i mesi si erano trasformati in anni, aveva dato per scontato che Rocco avesse accettato la separazione, come lei.

    Al contrario, invece, lui era comparso all'improvviso nel suo negozio e nella sua nuova vita. Si sentiva come se qualcuno le avesse stretto il cuore tra le dita. Venne travolta di nuovo dal dolore del passato e dovette ricordarsi di respirare. Doveva focalizzare la propria mente sul suo breve matrimonio con Rocco, la realtà e non la fiaba, che in ogni caso non era mai esistita. All'epoca, anche i suoi vestiti erano stati scelti dall'influente miliardario siciliano che l'aveva trattata come un vecchio manichino che aveva dovuto acquistare controvoglia.

    Quel pensiero non le impedì però di osservarlo e di studiare quel fisico muscoloso, vestito con un completo costoso color carbone che esaltava ogni linea possente del suo incredibile corpo. La gola divenne secca nel notare il contrasto vivido tra la camicia chiara e la sua pelle olivastra. Aveva per caso sperato di essere diventata immune al suo fascino dopo tutti quegli anni? Certo che lo aveva sperato. La speranza, dopotutto, era l'unica emozione che sfuggiva alla logica e che le permetteva di svegliarsi la mattina e affrontare la giornata, incurante di quanto il mondo sembrasse ostile. Quel giorno Rocco sembrava ancora più affascinante di quanto si ricordava, come se la lontananza avesse incrementato la sua potente sensualità. La sua pelle scura era luminosa e i profondi occhi azzurri tradivano una lontana ascendenza greca. Quegli occhi riuscivano a farla tremare con un solo sguardo, a farla spogliare ancora prima che le mani di lui compissero quel gesto con più efficienza. L'ultima volta che lo aveva visto si era sentita debole per il dolore e il senso di vuoto che non aveva lasciato spazio a nient'altro.

    Ma adesso?

    Riusciva a percepire il battito scomposto del suo cuore. Non si sentiva debole e i suoi sensi si erano risvegliati senza sforzo. Sentiva un fremito ai seni e un'ondata di calore nel basso ventre. Una familiare inquietudine si diffuse nel suo corpo, facendola rabbrividire mentre la sua mente ripensava alla sensazione delle braccia di lui che la stringevano e che la facevano arrossire. Quei pensieri e quelle sensazioni erano solo distrazioni, oltre che perdite di tempo. Non c'era motivo di desiderare Rocco. Lei non rappresentava più nulla per lui e mai lo aveva fatto. Era semplicemente la donna che aveva sposato, ma che non era stata capace di far nascere il bambino che portava in grembo. La loro storia era finita e forse non era mai nemmeno incominciata. Quindi non c'era motivo per prolungarla e renderla ancora più spiacevole. Doveva essere fredda e distaccata.

    «Cosa posso fare per te, Rocco?» Lo guardò perplessa, cercando di mantenere un'espressione neutrale. «C'è qualcosa in particolare che vuoi dirmi? Non credi che sia meglio discuterne con gli avvocati?»

    «Sono qui» rispose lentamente, «perché credo che potremmo farci un favore reciproco.»

    Lo guardò sospettosa. «Non capisco. Siamo separati e le persone come noi non si fanno favori.»

    Rocco si accarezzò il labbro inferiore con il pollice. Era consapevole che il proprio comportamento poteva essere considerato un ricatto emotivo, ma che poteva fare? La sua superficiale moglie dagli occhi verdi non si meritava forse quello che stava per ricevere?

    Rocco sentì pulsare le tempie. Era giunto il momento che lei si rendesse conto che non poteva mettergli i bastoni tra le ruote e credere che lui non gliel'avrebbe fatta pagare. Ecco la ragione per cui era giunto sin lì. Voleva che lei sapesse quello che lui voleva esattamente ed era certo che lei avrebbe soddisfatto la sua richiesta se desiderava davvero quel dannato divorzio. Credeva che sarebbe stato semplice, diretto. Una banale equazione A + B = C, ma non aveva tenuto in considerazione il desiderio. Quella forza d'attrazione l'aveva colto completamente di sorpresa. Aveva pensato che l'avrebbe considerata come una delle sue ex amanti e l'avrebbe trattata con fredda imparzialità, esattamente com'era accaduto in passato. Una volta, infatti, che si saziava del corpo di una donna, il suo appetito per lei diminuiva inevitabilmente. Quel fenomeno non era però accaduto. Si chiese cosa in lei lo eccitasse così tanto, al punto da avere difficoltà a concentrarsi su qualcosa che non riguardasse il fare sesso con lei fino all'estasi. Era forse perché un tempo aveva indossato la fede nuziale, il cui significato era più profondo di quanto avesse mai immaginato?

    La voce di Rocco divenne dura. «Ho bisogno che tu faccia una cosa per me.»

    «Mi dispiace, Rocco. Stai parlando con la persona sbagliata.» Scosse quindi il capo, facendo ondeggiare sulle spalle i riccioli neri. «Non ho più nulla a che fare con te. Stiamo divorziando, non ricordi?»

    «Forse stiamo divorziando...» rispose a bassa voce. «... o forse no.»

    Lo guardò costernata. «Ma la legge dice che possiamo divorziare dopo due anni di separazione.»

    «So cosa dice la legge, ma ciò succede solo con il consenso di entrambe le parti.» Si prese una pausa. «Pensaci, Nicole. Hai bisogno del mio consenso per porre fine a questo matrimonio. Potrei anche trascinare la causa per anni se lo volessi.»

    Non appena Nicole udì quella velata minaccia, il suo istinto le suggerì di correre via. Sarebbe scappata così lontano che lui non l'avrebbe mai trovata. Tuttavia, dovette ricordare a se stessa che il proprio istinto non aveva mai funzionato con Rocco. Al contrario, l'aveva spinta tra le sue braccia e nel suo letto, nonostante sapesse nel profondo che lui la desiderava solo per il sesso. Ne aveva avuto la conferma, non era vero?

    Lei non era però più quella donna, la vergine così sopraffatta dal suo capo da permettergli di sedurla. Era stata vittima del paradiso che le sue mani le regalavano. La giovane e innocente ragazza delle pulizie che aveva creduto alle allettanti bugie che erano uscite dalle sue labbra sensuali e aveva permesso a se stessa di cascarci. Aveva sempre voluto piacergli, essere la sua amante perfetta nella speranza che un giorno ricambiasse i sentimenti che aveva incominciato a provare per lui. Tuttavia, non appena gli aveva regalato la propria verginità, Rocco aveva incominciato a prendere le distanze. La evitava in ufficio e all'improvviso aveva iniziato a partire per diversi e urgenti viaggi di lavoro, che a quanto pareva erano il suo metodo per sbarazzarsi delle amanti scomode. Molto probabilmente, lui sarebbe uscito dalla sua vita e non si sarebbero mai più visti se la natura non fosse intervenuta all'improvviso per affidare loro il ruolo di futuri genitori. Deglutì a fatica e scacciò i ricordi dolorosi che le affollavano la mente, cercando di ricordare a se stessa che tutto ciò apparteneva al passato. La situazione era diversa ora. Si stava abituando alla nuova vita da donna single e, nonostante fosse difficile arrivare a fine mese con la miseria che guadagnava grazie alla piccola bottega d'arte che aveva aperto con l'aiuto di un prestito dalla comunità locale, perlomeno stava seguendo i propri sogni invece di vivere un incubo. Non aveva bisogno di Rocco Barberi, dei suoi miliardi e del suo cuore freddo e senza emozioni.

    Raddrizzandosi le spalle, sollevò lo sguardo per incrociare lo sguardo di lui. «Perché diavolo non mi daresti il consenso quando sappiamo entrambi che il nostro matrimonio è finito?»

    «È questo il motivo per cui non hai risposto a nessuna delle mie lettere? Perché hai preso questa decisione da sola?»

    «È quello che entrambi i nostri cuori sanno!» si difese. «Non riesco semplicemente a capire il motivo per trascinare questa situazione ancora a lungo!»

    Il corpo di lui si irrigidì e aprì la bocca per rispondere, quando la campanella d'ingresso del negozio interruppe l'atmosfera di tensione. Entrò una donna di mezza età. Aveva forse colto l'aria tesa? Era quella la ragione per cui osservava

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