Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Oasi di desiderio (eLit): eLit
Oasi di desiderio (eLit): eLit
Oasi di desiderio (eLit): eLit
E-book141 pagine2 ore

Oasi di desiderio (eLit): eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Sons of the Desert: The Princesses 1

Dopo aver saputo che il suo amato sceicco Bari al Khalid la vuole sposare solo per assicurarsi l'eredità, la principessa Noor fugge col suo aereo privato per una meta non precisata, non sapendo però che lo stesso Bari l'ha seguita. A causa di un atterraggio di fortuna, i due si trovano soli su un'isola deserta. Lei è attratta in modo incontrollabile dall'uomo che avrebbe dovuto sposare, ma non può accettare un rapporto senza amore.
Bari vuole dare una lezione a Noor, che lo ha lasciato sull'altare senza una spiegazione. Ma una volta che si ritrova solo con lei, si accorge che, anche se lui non vuole, il suo cuore è chiamato in causa. Noor non è la donna cinica che pensava. È calda e sensuale e non si accontenta di un semplice matrimonio di convenienza.
LinguaItaliano
Data di uscita1 set 2020
ISBN9788830515345
Oasi di desiderio (eLit): eLit
Autore

Alexandra Sellers

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Alexandra Sellers

Autori correlati

Correlato a Oasi di desiderio (eLit)

Titoli di questa serie (3)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Oasi di desiderio (eLit)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Oasi di desiderio (eLit) - Alexandra Sellers

    Immagine di copertina:

    photographer / iStock / Getty Images Plus

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Sheikh’s Castaway

    Silhouette Desire

    © 2004 Alexandra Sellers

    Traduzione di Laura Cinque

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2005 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-534-5

    1

    La principessa Noor si scostò nervosamente dal viso il velo da sposa e guardò oltre il finestrino dell’aereo respirando a fondo. Nuvole. Una spessa massa grigiastra si stendeva sulla lontana terraferma fin dove arrivava lo sguardo. Maledizione! Lei non sapeva usare certi strumenti! Non poteva volare tra le nuvole!

    «Non può essere!» sussurrò, spaventata. Il sole splendeva luccicante sulla superficie turchese del Golfo sotto di lei, ma il mare non era una buona soluzione perché lei non era in grado di ammarare con il piccolo mezzo anfibio che stava guidando.

    Perché non aveva notato che si stavano formando le nuvole? Avrebbe potuto cambiare rotta molto prima. I metri di tulle che aveva in testa le avevano impedito di vederle? O era stata l’umiliazione che le attanagliava lo stomaco a distrarla?

    Come svegliandosi da un sogno, scosse la testa e si guardò intorno.

    Cosa ci stava facendo lì?

    Non si era nemmeno fermata a togliersi il velo, prima di lanciarsi nell’ignoto. Non aveva controllato la situazione meteorologica. Non aveva una destinazione. Aveva pensato soltanto a mettere la distanza maggiore tra sé e il matrimonio con lo sceicco Bari al Khalid.

    Guardò di nuovo le nuvole, il cuore che le batteva forte. Era fuggita il più velocemente possibile, ma se quella nuvola l’avesse inghiottita non avrebbe più sposato nessuno. Mai più.

    Era iniziato tutto...

    Quando era iniziato? Quando trent’anni prima le famiglie dei suoi genitori avevano lasciato il Bagestan dopo il colpo di stato di Ghashib per espatriare in Australia? Quando i due giovani, che erano poi diventati i suoi genitori, si erano innamorati? O era incominciato tutto solo pochi mesi prima, quando la famiglia reale aveva vinto la lunga battaglia per riconquistare il trono? Quando il sultano Ashraf aveva raggiunto a cavallo i cancelli del vecchio palazzo tra due ali di gente che lo acclamava in delirio?

    «Noi lo amiamo!» gridava la popolazione cantando, ballando, ridendo e piangendo. Sì, forse il vero inizio era stato quello. Perché la vita comoda e prevedibile di Noor Ashkani era cambiata di colpo, in un modo così improvviso che a lei stessa sembrava di essere diventata un’altra persona.

    Era stato quando suo padre le aveva fatto quell’annuncio sconvolgente. Quando la sua famiglia, come tanti altri esiliati del Bagestan sparsi intorno al mondo, aveva visto quegli eventi alla televisione piangendo e abbracciandosi con un misto di speranza, paura e felicità, e suo padre, indicando sullo schermo il viso austero e nobile del sultano Ashraf al Jawadi, le aveva detto: «Ora te lo posso dire, Noor. Non sei quella che credi. Lui è tuo cugino».

    Cugino! Quell’uomo sul cavallo bianco che stava per essere incoronato sultano del Bagestan? E nemmeno un cugino di secondo grado! Sua madre era la figlia del deposto sultano Hafzuddin e della sua seconda moglie, una francese di nome Sonia. Suo padre discendeva invece dalla sorella del vecchio sultano; i loro palazzi e le loro proprietà adesso sarebbero rientrati in loro possesso. La sua famiglia era nobile...

    Lei non era più Noor Ashkani, figlia di un ricco baghestano in esilio, ma la principessa Noor Yasmin al Jawadi Durrani, nipote del deposto sultano del Bagestan, cugina del futuro sultano, e imparentata anche con la famiglia reale del vicino regno di Parvani.

    E, a provare il tutto, non molto tempo dopo era arrivato l’invito del sultano stesso a partecipare all’incoronazione, su un cartoncino bianco scritto in oro, con il sigillo reale che non era stato più visto sui documenti da almeno trent’anni.

    «Sembra più un ordine che un invito» aveva commentato compiaciuto suo padre.

    Noor non aveva mai visto niente di più commovente della coppia reale: alta e austeramente bella, sfavillante d’oro, perle e diamanti, avanzava lentamente sul tappeto rosso verso la sala del trono attraverso le sale del vecchio palazzo, fra due ali di ospiti silenziosi.

    Lo sceicco Bari al Khalid era fra i primi dignitari che seguivano il sultano. Più tardi lei aveva appreso che era il nipote di un vecchio sultano amico di suo nonno, e si era resa conto che era uno degli uomini più belli che avesse mai visto...

    Noor prese il microfono della trasmittente. «Mathar Filkoh, qui India Sierra Quebec due sei» disse.

    «India... non... ripeti.» La radio mandò una serie di scariche che confuse la risposta. L’aereo doveva essere quasi fuori portata.

    «India Sierra Quebec due sei» ripeté lei. «Richiedo situazione meteorologica attuale. Ripeto: attuale.»

    «... rapidamente... due. Vento in superficie uno otto zero gra... raffiche di trentacinque nodi. Pesanti... nemb... pioggia

    Il segnale morì del tutto. Il cuore che le batteva forte, Noor spense l’apparecchio e cercò di calmarsi. Se aveva capito bene, continuare su quella rotta sarebbe stato molto pericoloso. Ma l’aeroporto era sulle montagne, e con le nuvole, la pioggia, e il vento che al suo arrivo poteva aver raggiunto i trentacinque nodi... non ci sarebbe mai arrivata!

    Quando era partita, il cielo era limpido. Le nuvole dovevano essersi formate solo dopo, sulle montagne. O forse si erano accumulate mentre lei non stava guardando. Nembostrati. Era sicura che lo speaker avesse voluto dire nembostrati. Le nuvole davvero pericolose erano i cumulonembi, che portavano turbolenze; ma, dal momento che lei non sapeva usare bene gli strumenti, ogni massa nuvolosa poteva essere un pericolo. Non aveva esperienza di volo con le apparecchiature. Non era sembrato importante quando aveva volato solo per divertimento...

    Quel tempo era inclemente, anche un pilota esperto poteva disorientarsi facilmente. Rischiava di avvitarsi e precipitare a spirale in direzione del terreno. L’alternativa migliore era ammarare immediatamente. Lei non lo aveva mai fatto, ma aveva osservato un esperto che lo faceva. Poteva contare qualcosa, no?

    Bari. Senza volerlo, abbassò lo sguardo sul suo abito bianco tempestato di perle e sul corpetto di pizzo. Oh, sì, Bari al Khalid era un pilota esperto. Un esperto in parecchie cose, compresa la seduzione...

    Era anche esperto nel mentire, ma, grazie al cielo, lei lo aveva scoperto in tempo. Guardò il pannello degli strumenti e trovò l’orologio. Un’ora! Se non avesse origliato, non sarebbe scappata, e lo sceicco Bari al Khalid adesso sarebbe stato suo marito già da un’ora...

    Al grande ricevimento dopo l’incoronazione, terribilmente virile e fiero nella sua giacca di seta marrone, un pugnale decorato di gemme preziose al fianco, una collana di grosse perle drappeggiata sul petto, Bari al Khalid non passava di certo inosservato. Non era possibile trovarsi vicino a lui e non notarlo; ma quello che più l’aveva colpita era stato il modo in cui l’aveva fissata, con un’espressione che sembrava allo stesso tempo appassionata e sdegnata. E, come se fossero stati avviluppati da un filo invisibile che lui non poteva spezzare, sembrava che non potesse fare altro che girarle intorno. Ogni volta che lei sollevava lo sguardo, lui era sempre là...

    Noor era una graziosa giovane donna dal dolce viso rotondo, esplicito riferimento a quale bellezza fosse diventata in pochi anni. I suoi genitori non si erano mai limitati per lei e per quel giorno le avevano regalato un favoloso abito in stile arabo di seta verde pastello creato da una stilista molto affermata. Un corpetto semitrasparente dall’ampia scollatura posteriore, scintillante di perle e smeraldi, le aderiva al seno e alla vita e, sotto, una serie di strati impalpabili in vari toni di verde vestiva le sue gambe con dei larghi calzoni che sembravano una gonna. A completare il tutto, una cascata di finissimo velo trasparente le scendeva dalla testa fino ai piedi, coprendole le braccia.

    Il trucco era perfetto, i suoi capelli scuri dai riflessi rossicci splendevano, pettinati all’indietro sulle tempie e sulla fronte per mostrare le sue piccole orecchie perfette, ed enfatizzare il mento e il collo lungo e sottile.

    Intorno la gente la chiamava vostra altezza.

    Ancora non le sembrava possibile che un uomo come Bari al Khalid non solo l’avesse degnata di uno sguardo, ma le avesse chiesto di sposarlo...

    Si era abbassata di quota e l’ombra del piccolo aeroplano danzava sulle onde sottostanti, mentre Noor si dibatteva nel suo dilemma. Con quello stesso aereo era atterrata sulla terraferma, anche se con Bari seduto al posto del copilota. Sapeva come fare, ma, se fosse stato necessario, sarebbe atterrata anche sull’acqua?

    Certo avrebbe preferito un’altra soluzione...

    Prese la carta di volo e cercò di stabilire la sua posizione. Con quelle nuvole non era facile. Doveva tentare un ammaraggio immediato? Ma avrebbe significato perlustrare un vasto tratto di mare, se qualcuno avesse dovuto cercarla... Doveva rischiare di avvicinarsi di più alla costa, prima di atterrare? E se un temporale all’improvviso l’avesse colta mentre si abbassava?

    Oltretutto lei era abituata ad atterrare in ottime condizioni visive. Si sarebbe disorientata nel compiere la manovra di atterraggio con solo l’altimetro a comunicarle la distanza dalla superficie?

    Il mare era così ingannevole... Avrebbe potuto colpire l’acqua. Oppure, quella che riteneva un’increspatura poteva rivelarsi un’onda di alcuni metri...

    Come Bari al Khalid, pensò. Credevo di essergli vicina mentre invece è sempre stato lontano da me miglia e miglia.

    Lo sceicco Bari al Khalid le era stato presentato secondo il protocollo. Si era inchinato formalmente, con una mano sul petto, ma la sua espressione non aveva niente di formale. L’arrogante sensualità dei suoi occhi neri l’aveva fatta sciogliere come se fosse stata di cera.

    «Vieni» le aveva ordinato come se lei non potesse avere dei desideri diversi dai suoi. «Ti mostro i giardini. Ammirerai le fontane.»

    Noor non si era mai sentita così scombussolata. Nelle settimane che aveva trascorso nel Bagestan, scoprendo la terra d’origine dei suoi genitori, Bari aveva monopolizzato tutto il suo tempo; e mai, in tutta la sua vita, si era divertita così tanto. Lui era esperto in tutto. Giocava benissimo a tennis, il corpo così agile e muscoloso che lei non faceva che guardarlo invece di tenere gli occhi sulla pallina. L’aveva portata a veleggiare su una bellissima barca, le aveva permesso di pilotare il suo aereo privato, l’aveva accompagnata a delle

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1