Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Corteggiato da una principessa (eLit): eLit
Corteggiato da una principessa (eLit): eLit
Corteggiato da una principessa (eLit): eLit
E-book157 pagine2 ore

Corteggiato da una principessa (eLit): eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

La casata dei Bravo 4
La principessa Rhiannon ha appena scoperto di aspettare un bambino e deve trovare il coraggio di dirlo al futuro padre, la sua guardia del corpo, Marcus Desmarais. Lei sa che, appena lo saprà, vorrà sposarla. Ma come si fa a sposarsi senza amore? Rhiannon non è pronta a scendere a compromessi con il suo cuore. Prima lo farà innamorare di sé e poi penseranno ai fiori d'arancio. Il piano è perfetto, bisogna solo far capitolare Marcus e la cosa non si prospetta per niente facile.
LinguaItaliano
Data di uscita1 feb 2021
ISBN9788830524552
Corteggiato da una principessa (eLit): eLit

Leggi altro di Christine Rimmer

Autori correlati

Correlato a Corteggiato da una principessa (eLit)

Titoli di questa serie (6)

Visualizza altri

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Corteggiato da una principessa (eLit)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Corteggiato da una principessa (eLit) - Christine Rimmer

    Immagine di copertina:

    Depositphotos / nejron

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Her Highness and the Bodyguard

    Harlequin Special Edition

    © 2013 Christine Rimmer

    Traduzione di Raffaella Fontana

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-455-2

    1

    No, non poteva essere!

    Rhiannon Bravo-Calabretti, principessa di Montedoro, non riusciva a crederci. Davvero. Quante probabilità c’erano? Una su cento?

    Certo, il suo era un piccolo principato e le guardie del corpo capaci di proteggere i membri della famiglia reale scarseggiavano, ma le probabilità che a proteggerla durante quel breve viaggio dovesse essere proprio Marcus Desmarais, ossia l’uomo che non voleva più avere niente a che fare con lei, erano davvero scarse. Avrebbe potuto rifiutare l’incarico, era nei suoi diritti, e allora perché non lo aveva fatto?

    Certo, era semplice: se avesse rifiutato l’incarico, il suo superiore avrebbe iniziato a far domande. La cosa sarebbe risultata strana e di certo lui non desiderava sollevare alcun sospetto.

    Rhia rimase seduta immobile con le mani raccolte in grembo sul banco di legno.

    In fondo che importanza aveva come fosse potuto succedere? Era successo e rimuginarci sopra non sarebbe servito a niente.

    La messa nuziale era in inglese e il sacerdote stava concludendo l’omelia.

    Rhia fissò caparbiamente davanti a sé, cercando di concentrarsi sulle sue parole e sulla bellezza di quel paesino immerso nella natura, Elk Creek, Montana, dove sua sorella si stava sposando.

    La bianca chiesetta dell’Immacolata Concezione era davvero incantevole, sia fuori sia dentro. I banchi di legno profumavano di cera e incenso. Chi non era riuscito a trovare un posto a sedere era stato costretto a rimanere in piedi sul fondo della chiesa.

    Anche lui doveva essere da qualche parte vicino all’uscita, silenzioso e discreto, proprio come gli altri membri della sicurezza. La tensione dovuta alla certezza che lui la stesse guardando le aveva procurato un forte mal di schiena.

    Non importa. Non ci pensare.

    L’unica cosa che contava era Belle, la sua dolcissima sorella, in piedi davanti all’altare con quell’americano bello e aitante, Preston McCade. Ma i due non erano soli: anche lady Charlotte, la sua dama di compagnia, si stava sposando, con il padre di Preston, Silas, un uomo non più giovane ma ancora affascinante.

    «Alzatevi» disse il sacerdote.

    Rhia si alzò con gli altri invitati. Il sacerdote fece un breve discorso sulla sacralità del matrimonio e chiese agli sposi che pronunciassero le loro promesse. Rhia proprio non ce la fece: il suo pensiero tornò a Marcus.

    Non riusciva a fare a meno di pensare che quella situazione non aveva senso. Lui non voleva più avere niente a che fare con lei. Non poteva essere stata una sua scelta. Ma allora chi era il responsabile? Era mai possibile che qualcun altro fosse a conoscenza di quello che era successo così tanto tempo prima? Con l’eccezione di una sola persona di cui si fidava ciecamente, Rhia non lo aveva detto ad anima viva. Dal canto suo Marcus doveva aver custodito gelosamente il segreto. Il che significava che nessuno al mondo poteva essere al corrente della cosa.

    Avvertì un brivido freddo lungo la schiena. Era mai possibile che qualcuno sapesse e avesse deciso di far sì che le loro strade tornassero a incrociarsi per una ragione che le sfuggiva? No, era da escludersi. Non aveva senso. Chi poteva trarre vantaggio da una situazione simile? E poi chi poteva sapere? Erano passati parecchi anni, otto per la precisione. Era successo tre anni prima che suo fratello Alex fosse rapito in Afghanistan, quando le misure di sicurezza prese dalla sua famiglia non erano ancora così rigide.

    All’epoca si era appena iscritta all’università. Non aveva guardie del corpo e poter vivere come una ragazza qualunque era stata una sensazione meravigliosa. All’epoca la sua vita privata era esattamente questo: privata. Dopotutto era soltanto la sesta in linea di successione al trono. Non solo, ma era anche una brava ragazza che non creava scandali, di conseguenza i giornali non si erano mai interessati più di tanto a lei.

    Proprio per questo era convinta che nessuno sapesse. Rhia si raddrizzò e cercò di concentrarsi sulle parole dei due sposi.

    «Io, Preston, prendo te, Arabella, come mia legittima sposa...»

    Rhia sapeva che stava esagerando una cosa da nulla. Avrebbe dovuto smettere di pensarci. Marcus non le avrebbe dato alcun fastidio. Era così dedito al lavoro e come sempre impegnato a restarsene al suo posto. Dal giorno prima, quando si erano imbarcati sul jet di famiglia all’aeroporto di Nizza, si erano scambiati sì e no tre parole. Era stato allora che aveva scoperto di essere stata affidata alla sua protezione. Il perché non importava, era così e basta. Del resto il giorno dopo sarebbero tornati a casa e le loro strade si sarebbero nuovamente separate.

    Questa volta per sempre.

    Rhia sospirò poi, guardando la sua bellissima sorella, letteralmente radiosa per la felicità, riuscì persino a sorridere.

    In prima fila, Benjamin, il figlioletto di Preston, si lasciò sfuggire un grido di gioia che fece scoppiare a ridere gli invitati.

    Un attimo dopo fu il turno di Arabella: «Io, Arabella, prendo te, Preston, come mio legittimo sposo...».

    Già, proprio così. Ancora un giorno, un giorno che per giunta era già trascorso per metà. Era rimasta sorpresa, tutto qui, ma ormai lo shock stava scemando.

    Si sarebbe limitata a ignorarlo. Poteva davvero essere così difficile?

    Sì, poteva esserlo. E con il trascorrere delle ore la situazione non faceva che peggiorare. Dopo la cerimonia, gli sposi e i genitori della sposa, sua altezza reale Adrienne e il principe consorte Evan, diedero il benvenuto agli invitati. Rhia abbracciò Belle e Charlotte e augurò loro tutta la felicità del mondo, poi si congratulò con i rispettivi mariti.

    A quel punto fu la volta delle fotografie. Per scattarle tutte ci volle più di un’ora. Il sole stava tramontando dietro le montagne dai picchi innevati e la temperatura iniziava a calare.

    Per tutto quel tempo, Marcus si tenne a debita distanza da lei. Era bravissimo a non farsi notare, eppure era sempre presente nel suo campo visivo.

    Rhia ce la metteva tutta per ignorarlo, e con qualsiasi altro uomo sarebbe stato un giochetto da ragazzi. Con lui, invece, tutti i suoi sforzi parevano inutili. Marcus sembrava non essere da nessuna parte e dappertutto allo stesso tempo.

    Il fotografo stava scattando dei ritratti di Belle e Charlotte con Benjamin. Preston e Silas si diressero verso di lei. Rhia pensò che volessero parlarle, invece i due proseguirono e raggiunsero Marcus, che li accolse con un solenne cenno del capo.

    «Signori, tutte le mie più sincere congratulazioni.»

    Silas scoppiò a ridere e gli tese la mano. «Mi fa piacere rivederti, Marcus. La nostra casa non è più la stessa da quando te ne sei andato.»

    Marcus rispose qualcosa con un tono talmente basso che Rhia non riuscì a decifrarne le parole, ma Preston e Silas scoppiarono a ridere.

    Rhia era senza parole. Com’era possibile che Marcus fosse in termini così cordiali con i McCade, mentre con lei si comportava come un perfetto estraneo? Certo, sapeva che si era occupato della sicurezza di Belle durante il suo soggiorno negli Stati Uniti, quando si era presa cura di Anne, un’amica affetta da una malattia terminale e madre di Benjamin. Non aveva tuttavia idea che l’avesse seguita anche nel Montana.

    Cielo, quanto detestava tutti quei misteri, quella riservatezza, quelle menzogne. Non si vergognava affatto di aver amato Marcus. Non avrebbe mai voluto mantenere il segreto e non avrebbe voluto raccontare bugie.

    Era stato lui a chiederglielo e, stupidamente, lei aveva acconsentito.

    Aveva scoperto che Marcus si stava occupando di sua sorella solo quando l’aveva raggiunta nel North Carolina per partecipare al funerale di Anne.

    Lo aveva trovato lì, al servizio della sorella, e la cosa l’aveva fatta sentire triste e desolata, proprio come si sentiva in quel momento.

    Si allontanò di soppiatto dalla folla sperando di riuscire a eludere la sua sorveglianza e pur sapendo che non sarebbe servito a niente: Marcus l’avrebbe seguita ovunque.

    All’esterno incrociò sua sorella Alice, sorridente e al settimo cielo, con la zazzera ricciuta che le ricadeva sulle spalle. «Come va?»

    «Non me lo chiedere.»

    Alice rise divertita. «Mi dispiace, troppo tardi.»

    Rhia amava e si fidava ciecamente delle sue quattro sorelle; con Alice, tuttavia, il legame era persino più stretto. Non erano solo sorelle, erano migliori amiche e si raccontavano ogni cosa. Alice era l’unica che sapeva di Marcus.

    Questi fece capolino da dietro la porta socchiusa e rimase in disparte, in modo da non essere troppo intrusivo ma da non perderla di vista.

    «È ridicolo» borbottò Rhia. «Non mi posso allontanare da lui. Mi sta sempre appiccicato. Mi sento davvero patetica. Com’è possibile che non sia ancora riuscita a togliermelo dalla testa?»

    Alice si spostò in modo da mettersi tra la sorella e la guardia del corpo, così da permettere loro un minimo di privacy.

    «Devi parlare con Alex e dirgli che vuoi qualcun altro.» Alexander, uno dei fratelli Bravo-Calabretti, era il fondatore del corpo speciale cui Marcus apparteneva. In quel momento Alex si trovava ancora in chiesa con la moglie, sua altezza reale Liliana di Alagonia e i loro gemellini di tre mesi, Melodie e Philippe.

    «Servirebbe solo a mettere Marcus in una brutta luce o a sollevare sospetti.»

    «E con ciò?»

    «Te l’ho già detto un migliaio di volte. Marcus si ritiene inferiore rispetto a me e non sopporterebbe che qualcuno sospettasse che tra noi c’è stato qualcosa, che siamo stati...» Lasciò la frase in sospeso, del resto non c’era ragione di essere troppo specifici, visto che Alice era già al corrente di tutto.

    «Devi mettere una pietra sopra tutta questa storia, lo sai vero?»

    «Ci sto provando.» Ci aveva provato per otto lunghissimi anni, durante i quali aveva avuto due relazioni con due ottimi partiti: un artista di fama internazionale e un duca molto generoso e dedito alla beneficenza. Ma per un motivo o per l’altro, non era riuscita ad accettare le loro proposte matrimoniali.

    «Devi sforzarti di più» sospirò Alice.

    «So bene che tu hai ragione. Devo lasciarmi questa storia alle spalle. Sono stufa. Non è possibile che il mio cuore

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1